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Autore: Sketches    08/11/2014    1 recensioni
Io, che restavo in disparte a guardare la vita scivolare con me.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Era da tempo che ci pensavo.
Pensavo a quando e come avrei potuto.
Come avrei potuto far tacere quelle voci dentro di me.
“ Sei debole!” “Codarda! Non affronti le situazioni.” “Sei un peso, sei inutile!”
“BASTA!”  Urlavo, non ne potevo più.
Da giorni ci pensavo. Da giorni mi guardavo i polsi e ci passavo sopra un dito.
Mi immaginavo come sarebbe stato se, al posto di un dito, un coltello sfiorasse la mia pelle e nello stesso momento sentivo dei brividi in tutto il corpo…
Volevo solo sentire qualcosa. Volevo solo “vedere” se qualcosa dentro di me si risvegliava.
Ero stanca di sentirmi apatica e vuota, di non provare più nulla se non tristezza e indifferenza.
 
Andai in cucina, ma non presi un coltello in mano.
Non ero pronta a dire basta definitivamente.
La voce aveva ragione: ero codarda per affrontare la vita, le situazioni, gli ostacoli, ma lo ero anche per mettere fine alla mia vita.
O forse no: non ero codarda nel mettere fine alla mia vita, ero solamente spaventata e sapevo che non era giusto nei miei confronti e di quelli che mi vogliono bene cercare di farmi del male, di uccidermi. Troppe cose, troppe persone importanti mi tenevano “aggrappata” qui. Mi davano speranza di giorni migliori.
 
Mi stavo distruggendo con le mie stesse mani, ma sapevo anche che quelle voci non erano del tutto vere.
Tutti abbiamo momenti brutti e momenti belli, soltanto che riusciamo solo a vedere quelli brutti e non riusciamo mai a goderci del tutto quelli belli, per paura che prima o poi spariscano, o perché pensiamo che non ce li meritiamo, che non ci meritiamo la felicità.
Non ero debole, avevo solo paura di affrontare la vita.
Quel giorno non scelsi la strada “facile”.
E non me ne pentii.
   
 
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