{Daydream Flight
Niente più del dolore lo
faceva sentire vivo.
Laddove il mondo intorno si
faceva noioso e ripetitivo, gli bastava socchiudere appena appena
gli occhi per sentire il cuore battere straziato per la fatica, le gambe
implorare riposo, le gocce di sudore scorrere e bruciare sulla pelle chiara.
Vedeva lo scenario attorno
a sé cambiare, così vividamente che sentiva che se avesse allungato la mano
avrebbe potuto afferrare con le proprie dita esili ciò che lo circondava; sentiva il vento sferzargli sulle guance, l'aria fresca e
pulita entrargli nei polmoni.
Si sentiva immerso nel
proprio elemento, l'unica creatura degna di essere lì.
Il re incontrastato di
quelle delicate alture.
E quando quella
consapevolezza si accendeva, un dolore lancinante nasceva sulle sue spalle. Lo
sentiva vivido, come di ossa che si spaccavano e pelle che si strappava;
sentiva un liquido caldo scorrergli lungo la schiena e qualcosa premere per
uscire all'altezza delle scapole fino a che, con un ansito liberatorio, due
gigantesche ali candide si libravano dietro di sé, agitandosi placide in un
lento moto spontaneo.
Il mondo, sotto al suo sguardo, iniziava a farsi piccolo.
Le fronde degli alberi
finivano per diventare nient'altro che un'infinita distesa verde; le strade che
la interrompevano diventavano solo poco più che venature deserte, fino a che
non sparivano completamente dalla sua vista.
E nonostante il lancinante
dolore che gli perforava la schiena sentiva che quella era la condizione più
giusta per lui.
Era un angelo, un Dio che
vegliava silenzioso sulla sua terra.
Eterno e assoluto,
irremovibile dalla sua posizione… o quasi.
“Manami,
cosa ci sarà così interessante su quel paragrafo? Se hai qualche domanda ponila pure… altrimenti raggiungici dieci pagine più
avanti.”
La voce stridula della
professoressa e la risata degli alunni che lo circondavano lo riscossero da
quella visione, e, sorridendo, sbatté le palpebre sugli occhi incantati,
passandosi un po' imbarazzato una mano dietro la testa.
Questo mentre una piuma
imbrattata di rosso, cadendo lenta dall'alto, si posava leggera sul perimetro
del suo banco.
Che
cosa tenera che è Rea quando prende spudoratamente i titoli delle canzoni dei Vocaloid per cicciarli sulle sue OS
Comunque, buonasera
a tutti! Ricordo di aver scritto questa oneshot durante una delle serate della #Spokon69MinITA il
cui tema era ‘sogno ad occhi aperti’, se non ricordo male, e dopo averla
completamente dimenticata nei meandri del mio hard-disk ecco che mi ritrovo a
postarla.
Ammetto, e spero che
nessuno se la prenda a male, che il personaggio di Manami
un po’ mi inquieta. Mi è facile associargli quindi situazioni
e caratteristiche un po’ creepy, soprattutto alla
luce di certe cose che dice.
…
o me la sono sognata la cosa del dolore che lo fa sentire vivo?
Ad ogni modo, spero
vi piaccia! Come al solito, ringrazio per ogni lettura
e recensione~ ogni parere è sempre ben accetto, purtroppo sono una gretta
persona che ama sentirsi dire dagli altri cosa pensano di ciò che ha scritto
(nel bene e nel male).
Alla prossima~!