Aftershock

Will le si sedette accanto, assaporando il freddo vento autunnale che gli scompigliava la frangia.

“Hanno respinto la richiesta.” Annuì, distogliendo per un attimo lo sguardo dal volto della donna: era stato in aula tutto il tempo.

“Stai bene?” Domanda stupida.

“Certo. Forse dovremmo tornare in ufficio.” Nessuno dei due si mosse. Dopo qualche attimo, lo sguardo di Alicia si rivolse al cielo e improvvisamente lei sentì le guance umide.

“Ora c'è, ora non c'è.” Si morse un labbro. “Ero sicura che sarebbe uscito oggi.”

“Davvero?” La mano di Will si avvicinò alla sua, toccandola leggermente.

Sorrise tristemente, guardando per la prima volta l'amico. “No.”

“Mi dispiace.”
Alicia scosse la testa. “Non so neanche come mi sento. Dovrei essere triste, sono triste, eppure... non sono sicura di essere pronta a riaverlo nella mia vita, sono... sollevata. E non dovrei.”

“Alicia...” la voce di Will si perse nel vuoto: non sapeva cosa dire.

Dopo poco, Alicia si schiarì la gola. “Dovremmo davvero tornare in ufficio, la riunione inizierà tra poco.” Gardner si alzò, annuendo, dirigendosi verso l'automobile. La conosceva abbastanza da sapere quando una conversazione era finita.

“E... Will...?” disse Alicia sistemandosi nel sedile anteriore. “Grazie.”