Storie originali > Drammatico
Ricorda la storia  |      
Autore: clairvoyant_disease    09/11/2014    1 recensioni
Ho sempre creduto che finchè tu tenevi duro sarebbe andata bene. Ma poi un giorno hai smesso di farlo e mi hai lasciata scivolare fra le dita. Dio sa quanto ho provato a rimanere attaccata a te. Non volevo tu mi lasciassi. Poi ho capito che avevi già deciso e a mia insaputa avevi giá iniziato a lasciarmi cadere da sola.
E allora ho mollato anche io ed è stato come ritrovarsi a testa in giú a caduta libera.'
Genere: Malinconico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Avete presente il momento in cui l'amore diventa odio e dolore? E quello in cui non ci sono le famose due strade da seguire, testa o cuore, perchè entrambe le persone rappresentano entrambe le parti. Seppur in modo differente, s'intende. Lei ricordava tutto. L'amore per lui ma anche l'insicurezza. I problemi. Le incomprensioni. Il dolore. L'abbandono.
Luci e tenebra nello stesso perfetto viso, nello stesso ragazzo cosí imprevedibile e speciale in cosí tanti modi. In cosí tanti sensi.
Ma poi pensó alla luce. Tenue ma fissa. Quella che la accompagnava da quando era stata lasciata nelle tenebre da quell'amore viscerale ma apparentemente impossibile.
Cone salire su una nave forte e stabile, sicura e confortevole quanto casa dopo che il piccolo vascello ci aveva scaraventati in balia delle onde durante una tempesta.
Perchè nonostante questo lei aveva cercato quel confronto. Come un ultimo disperato tentativo di ritrovare un tesoro perduto. O forse il bisogno di lasciarsi affondare un'ultima volta prima di iniziare a nuotare lontano dalla tempesta?

'Sai quando si odia di piú qualcuno?'
C'era andata pesante nella scelta della frase per spezzare quel silenzio surreale fra loro.
'no, quando?' rispose calmo lui. Aveva l'espressione abbattuta di chi è esausto dentro e non riusciva a lottare piú.
Fece un sospiro lei prima di parlare e spiegarsi.
'quando quella persona l'hai amata piú di te stessa'.
'certo. Quindi fai la stronza solo per questo' canzonó lui ironico 'e il fatto che io non ti odi dovrebbe volerti dire che non ti ho amata piú di me stesso?'
'piú di te stesso no. Non avresti davvero rinunciato a me se mi avessi amata come dicevi di fare'
'e tu, mh?' esplose lui furioso e ferito 'parli tu che neanche qualche settimana dopo ti sei concentrata immediatamente su un altro'
'tu mi hai mollata e io sono andata avanti. Ero stufa della tua indecisione'
'senza neanche lottare. Buttar via 5 anni cosî senza neanche lottare'
'non eri l'unico stufo'
'lo so'
'neanche tu hai lottato alla fine. Fermati e pensaci. Alla fine ti sei arreso anche tu. Ho sempre creduto che finchè tu tenevi duro sarebbe andata bene. Ma poi un giorno hai smesso di farlo e mi hai lasciata scivolare fra le dita. Dio sa quanto ho provato a rimanere attaccata a te. Non volevo tu mi lasciassi. Poi ho capito che avevi già deciso e a mia insaputa avevi giá iniziato a lasciarmi cadere da sola.
E allora ho mollato anche io ed è stato come ritrovarsi a testa in giú a caduta libera.'
'ormai ti sentivo distante. Pensavo che non potessi far altro se non lasciarti andare. Era il mio modo di amarti e non farti soffrire. Pensavo che mi avresti convinto che sbagliavo'
'la verità è che entrambi sapevamo che questa era una missione suicida. Saremmo perfetti se potessimo stare insieme come ogni coppia normale. Ma non possiamo. Noi non avremo mai quel tipo di vita. Continueremo ad avere quella dannata distanza nel mezzo.'
'credo sia quella, la causa'
'lo è. Ti amo. Sará sempre cosí. Ma non posso vivere una vita a metá. Non posso dividermi in due fra quello che vorrei e quello che potrei.'
'lo so'
'sono serena adesso. Nonostante tu sia sparito. Nonostante tu mi odi. Nonostante la mia favola sia conclusa ormai. Ho qualcosa di reale. Di normale. Ma ci pensi? Io. Io che sono un danno, un'indecisione cronica che respira, la sfortuna vivente. Io ho qualcosa di normale nella vita.'
caló il silenzio dopo quello sfogo profondo di lei.
Quando lui riprese la parole aveva la voce tremolante e una lacrima cadde giú rapida dal suo occhio sinistro.
'dimmi che ti ama come farei io se potessi essere la tua normalitá'
'mi ama. Abbastanza dal farmi scegliere la stabilità con lui. Abbastanza da farmi sentire a casa nei suoi abbracci. Non in paradiso, quello è una tua prerogativa lo sai.'
'insomma ti ama tanto'
'tantissimo'
'e tu ami entrambi'
'si. Veramente troppo anche se in modi diversi'
'urlarsi addosso e continuare a cercare i perchè non serve piú adesso. Ho preso una decisione e tu l'hai accettata e abbracciata. É giusto andar avanti davvero adesso.'
'non credo ci siano altre soluzioni. Ormai le cose sono andate in mille pezzi. Sembra che il vento li abbia soffiati in mille posti diversi'
C'era una nota di disperazione nella voce della ragazza. Il punto di non ritorno che veniva davvero confermato ad alta voce.
Il momento dell'addio.
Lui si avvicinó rapidamente a lei e l'abbracció forte.
'ti prego vivi la vita che avremmo voluto insieme. Vivi.'
Lei alzó gli occhi con un filo di panico.
Stava succedendo quello che ormai aspettava inevitabilmente.
Lui le lasció un dolce bacio sulla fronte pieno di significato e le accarezzó velocemente la nuca prima di lasciarla per l'ultima volta ed andarsene via.
Lui uscì da quella porta, come lei aveva sempre visto nei suoi peggiori incubi.
Erano passati 10 mesi ormai ma fu come rivivere la scena la prima volta. Una fitta al cuore e lo sentì dividersi di nuovo in pezzi. Non riuscì a controllare quelle lacrime impertinenti che scesero silenziose. Le asciugó al volo col dorso della mano e si ricompose in fretta.
Pensó alla persona che in quel momento rappresentava il suo presente ed il suo futuro. Lui non meritava di vedere le sue lacrime per quel che doveva gia essere chiuso e superato.
Un bel respiro e ravvivó i capelli con una mano prima di uscire dal lato opposto alla porta che aveva cancellato quella persona ed i loro sogni insieme.
Compose il numero della sola persona che poteva farla star bene e finse un tono allegro 'sono pronta. Vieni a salvarmi'.


Credo di essere finalmente in pace. Magari la smetto con tutta questa tristezza. Ci vuol tempo a mettere il punto a certe cose, il momento è arrivato. Ricordiamoci di sorridere. La vita in qualche modo va avanti e ristabilisce sempre un ordine.
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: clairvoyant_disease