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Autore: danyazzurra    09/11/2014    9 recensioni
E se un giorno un giovane ragazzo di vent' anni arrivasse e preannunciasse una nuova guerra magica? e se nessuno conoscesse davvero quel ragazzo? e se le cose non fossero esattamente come appaiono?
Ennesima Lily / Scorpius che mi è balzata in testa...spero che proviate a leggere e che mi farete sapere !!
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Madre è il nome di Dio sulle labbra e nel cuore di tutti gli uomini.
-Il corvo-
 
Pegasus sentì vagamente la voce di sua madre mentre entrava in quella casa, per lui era difficile, tutto gli ricordava la sua infanzia.
Ogni cosa: i mobili, i soprammobili e persino le tende erano uguali. Gli sembrava di essere capitato in uno dei suoi incubi.
Si aspettava quasi che i mobili si spostassero e le pareti cominciassero a stringersi fino a soffocarlo.
Sentì le orecchie fischiare e si rese conto dal suo respiro accelerato che si stava facendo prendere dal panico e quello non andava mai bene.
Il panico era direttamente proporzionale alla sua perdita di controllo, ma non riusciva a farne a meno.
Quella casa era maledetta, tutto era cupo e anche se ormai era cresciuto, tutto gli sembrava enorme e infinito, proprio come quando era piccolo.
Gli sembrava quasi di sentire la voce di sua madre, la sua finta madre, che lo minacciava, lo picchiava, lo torturava.
“ Pegasus” quando sua madre gli toccò il braccio si scansò, troppo portato dai ricordi ed i suoi occhi incrociarono quelli preoccupati di suo padre.
Non era la sua infanzia altrimenti suo padre non avrebbe avuto quell’ espressione, ma anzi, avrebbe avuto il dolore che traspariva dagli occhi.
“ Pegasus, ce la fai?” gli chiese di nuovo Lily e Pegasus prese un respiro guardandola.
Doveva smettere, adesso si stava costruendo dei veri ricordi con lei, veri proprio come vera era lei.
La sua vera mamma, quella donna che lo stava guardando adesso, come se non avesse niente di più prezioso al mondo.
Era lei e non aveva niente a che fare con quella maledetta donna che l’ aveva torturato, quella era solo una pazza.
Non sua madre. Una pazza.
Annuì senza riuscire a lasciare i suoi occhi “ ce la fai?” gli chiese ancora Lily e lui sorrise “ non pensavo che avere una mamma fosse così stressante” scherzò e Lily e Scorpius si guardarono rilasciando il respiro.
Il colore era tornato sul suo volto e se si metteva a scherzare poteva solo dire che aveva affrontato i suoi demoni e aveva vinto lui.
“ Ehy, signorino, ringrazia che non controlli se ti sei messo la canottiera” scherzò a sua volta e lo vide scambiarsi uno sguardo complice con suo padre.
Lily avrebbe pagato Galeoni per riuscire a poter essere così per tutta la vita. Liberi e felici.
Ma sapeva che non sarebbe stato possibile, non con gli Apocalittici ancora in giro.
“ A proposito di canottiera” disse Alice riportandola alla realtà e Lily la guardò per un attimo stranita prima di vedere cosa le stava porgendo.
“ Non hai freddo?” le chiese mentre Lily si infilava velocemente la maglia.
Avrebbe voluto capire come facevano a sapere che avrebbe avuto bisogno di una maglia, ma decise di lasciar perdere, sicuramente c’ entrava Pegasus e quindi, era meglio se non si chiedeva altro.
Guardò di nuovo Pegasus e si permise di studiarlo per un secondo, era così uguale a Scorpius, ma un occhio attento avrebbe potuto notare anche quelle piccole cose che lo riconducevano a lei.
Sospirò e poi guardò Scorpius. Il suo amore. L’ uomo della sua vita.
Come poteva avere ancora freddo? Ormai il freddo dei Dissennatori era stato spazzato via dalla sua famiglia.
Si girò verso Alice e le sorrise “ non più” le rispose, prima di cominciare a correre per seguire gli altri.
Pegasus sapeva dove andare, sia perché conosceva la casa, sia perché sentiva le urla e i colpi della battaglia.
Lo stomaco gli si strinse al pensiero di Cris, J.J. e Zoe. Anche se non li aveva visti partire, sapeva che c’erano.
Glielo diceva il suo cuore e la sua testa. Non si sarebbero mai tirati indietro in una battaglia, non avrebbero mai permesso di essere lasciati a casa.
Appena arrivò dentro la stanza quello che vide gli fece aprire le labbra.
Per un attimo anche lui rimase stordito, proprio come tutti gli altri, solo Ron ebbe la freddezza di reagire immediatamente e fu quello che li salvò.
“ Sveglia, ragazzi” li ammonì perdendosi nella mischia.
Pegasus cominciò a vagare gli occhi immediatamente per la stanza.
Sapeva chi stava cercando, ma non li vedeva da nessuna parte.
C’ era una tale confusione.
Incantesimi che volavano in ogni dove, persone che venivano ammanettate o che si spaccavano tentando di smaterializzarsi in un luogo dove non potevano farlo.
C’ era anche sangue e pianto e rendeva tutto più difficile.
E poi la vide.
Stava combattendo con una ferocia che non le aveva mai visto e le sue guance erano piene di lacrime, così come i suoi occhi. Come riuscisse a vedere e combattere era un mistero.
Il suo corpo iniziò a vibrare quando le vide i capelli e il volto sporchi di sangue. Sarebbe voluto andare da lei ed esaminarla pezzo per pezzo per vedere che nessuno l’ avesse ferita, ma ora non poteva distrarla.
Schiantò un paio di Apocalittici che la stavano raggiungendo e finalmente lei lo guardò.
Di colpo il dolore di lei fu il suo.
Ne venne travolto in un modo così forte che, pur non sapendone il motivo, sentì gli occhi riempirsi di lacrime.
Non riusciva a capire cosa fosse successo, ma vedere tutto quel dolore negli occhi cielo di Cris lo fece quasi barcollare.
Si avvicinò a lei cominciando a sentire le sue mani riscaldarsi, anche se non voleva ammetterlo, stava già unendo i pezzi.
Dove erano  J.J. e Zoe? E Perché aveva la sensazione che tutto si stesse avviando alla sua conclusione?
La raggiunse e l’ abbracciò istintivamente. Tutto gli era mancato e tutto gli sembrava così evanescente, quasi come se potesse finire da un momento all’ altro.
“ Stai bene?” le chiese tra i capelli, poi senza neanche darle tempo di rispondere l’ allontanò da sé, esaminandola.
Sembrava stare bene, se non considerava quegli occhi che sembravano aver perso tutta la vita.
“ Zoe…” il suo fu un sussurro, ma per Pegasus fu sufficiente, quando vide le sue labbra formare il nome J.J. la fermò con una mano. Non voleva sentirla.
“ Dove sono?” chiese soltanto, i suoi occhi erano così rossi che Cris si chiese come potesse ancora tenere il controllo.
“ Cris” la chiamò e lei si ricosse e guardò alle sue spalle dove aveva lasciato Zoe.
“ No!” si portò le mani alle labbra e cominciò a guardarsi intorno “ era qua” disse con la voce piena di panico.
Pegasus l’ affiancò e, quando anche i suoi occhi non videro nessuno, li puntò in quelli di lei.
Adesso anche le sue mani erano illuminate e tutto attorno a lui l’aria sembrava vibrare.
Cris sapeva perché era così sconvolto, aveva pensato di poterli salvare, ma se non vi era corpo, non poteva neanche provare a salvarli.
“ Maledizione!” imprecò e dalle sue mani uscì fuori un incantesimo così forte che un pezzo di muro cedette.
Non potevano essere morti, non senza che lui potesse far niente.
Doveva salvarli, lui sapeva che ce l’ avrebbe fatta.
Lo sapeva, i suoi poteri benigni erano così aumentati.
Lui sentiva che ci sarebbe riuscito, ma non poteva sopportare di non poter neanche provare.
Il suo corpo vibrò e cominciò a sentirsi trasportare, i suoi poteri stavano di nuovo prendendo il controllo.
Riusciva a sentire solo la voglia di ucciderli tutti, la rabbia che gli fluiva nelle vene e arrivava direttamente nelle sue orecchie.
Alzò le mani per combattere e dopo, fu solo dolore e confusione.
Non riusciva a vedere più niente che non fosse lo sguardo di Zoe.
La dolce Zoe, la piccola del gruppo, quella che, nonostante avesse la stessa età di Cris, sembrava la piccola, sembrava quella sempre un po’ indifesa, ma che contemporaneamente aveva la forza e la bontà di battersi con le unghie e con i denti per tutti.
Il caos si fece sempre più intenso, vedeva le persone volare e capiva che era lui che si stava muovendo, scaraventandoli contro le pareti.
Quando arrivò davanti a suo nonno e vide chi teneva tra le braccia si fermò.
I suoi occhi tornarono del suo colore, quasi come se si fossero svuotati improvvisamente.
“ J.J.” disse, ma non era sicuro di averlo detto davvero, sentiva un groppo alla gola, qualcosa che gli impediva di parlare, di piangere o anche solo di respirare.
Aveva gli occhi vitrei e non aveva alcun dubbio che fosse morto.
Sapeva che era morto, lo aveva letto negli occhi di Cris, ma vederlo era diverso.
Era come se il cuore avesse smesso di battere, era come se una lama glielo stesse trapassando.
Si chinò su di lui e gli accarezzò i capelli. Strinse la mascella per non distruggere tutto quello che aveva intorno.
Suo cugino. La prima persona che era riuscita a perforare il suo cuore quando ancora credeva di avere solo un pezzo di ghiaccio al posto di quell’ organo inutile.
Quello che l’ aveva fatto parlare, ridere, scherzare, che era sempre passato sopra ad ogni sua follia, che lo aveva sempre amato, appoggiato, che aveva sempre visto il vero Pegasus, quello che c’ era dietro alla rabbia, all’ infanzia infelice, alle torture e alla paura.
Suo cugino, il suo migliore amico.
Provava una rabbia che non sapeva neanche di avere dentro di sé, ma doveva stare calmo.
Era l’ unica maniera che aveva per salvarlo. Doveva mandare via la rabbia e incanalare tutto l’ amore che aveva dentro.
Lo prese tra le braccia quasi strappandolo ad Harry e lo strinse a sé.
Respirò e respirò ancora, cercando di sentire la rabbia defluire dalle sue vene e abbandonarlo, ma non era così semplice.
Non mentre gli bastava abbassare gli occhi per vederlo, per vedere i suoi occhi spenti.
“ J.J.” arrotolò la sua maglia tra le dita come se volesse scuoterlo, ma sapeva che non sarebbe servito neanche a calmare se stesso.
Cercò ancora di lasciare andare la sua rabbia, ma come lo faceva, la disperazione prendeva il sopravvento e le lacrime cominciavano a scorrere nelle sue guance.
Imperterrite, ingiuste, indesiderate.
Quando sentì una presenza accanto a sé non ebbe dubbi di chi si trattasse.
Aveva sentito suo nonno alzarsi e tornare a combattere lasciandolo al suo dolore, permettendogli di soffrire in silenzio.
“ Cris, non ce la faccio” le disse in un singhiozzo “ non riesco a concentrarmi”.
Cris si asciugò le lacrime e guardò un attimo la battaglia assicurandosi che Alice e Albus non stessero guardando dalla sua parte, era sicura che Alice non avrebbe retto ad una notizia del genere.
“E’ troppo tardi, Axus” gli disse e mise una mano sulla sua.
Pegasus rilasciò leggermente il pugno e la guardò scuotendo la testa “ potrei farcela…potrei…lo so…devo solo…io…”
Cris lo guardò mettendogli le mani attorno al viso “ guardalo” gli disse e Pegasus abbassò lo sguardo sul cugino e automaticamente aprì la bocca sorpreso.
“ E’ la stessa cosa che è accaduta con mia sorella” gli spiegò “ perché?” chiese Pegasus quasi completamente afono e lei scosse la testa continuando a guardare J.J. che stava diventando inconsistente.
“ Non lo so” disse con la voce rotta “ forse perché non siamo di questa epoca, non siamo di questo mondo… non ancora almeno” ipotizzò e Pegasus continuò a guardare J.J. e a tenerlo per la maglia come se potesse trattenerlo a sé, impedirgli di lasciarlo definitivamente.
“ E’ J.J.” disse e la sua voce era così piena di disperazione che le si strinse il cuore.
Nel suo cuore pieno di angoscia e dolore c’ era ancora spazio per l’ amore verso Pegasus.
“ Lo s…”
La sua frase fu spezzata da un incantesimo che la fece volare indietro.
Pegasus se la vide scomparire da davanti e spalancò gli occhi.
Quando li puntò sull’ Apocalittico che aveva lanciato l’ incantesimo, questi indietreggiò.
Non aveva mai visto niente di più spaventoso.
I suoi occhi erano diventati rosso scarlatti e la sua pelle era quasi ombreggiata a causa della luminosità che aveva acceso i suoi capelli.
La sua imponenza fisica sembrava quasi aumentata e tutta intorno a lui l’ aria sembrava vibrare.
Ne aveva accumulate troppe e, la cosa strana, era che Pegasus lo sapeva, era cosciente e si rendeva perfettamente conto di quello che faceva.
Non aveva perso il controllo dei suoi poteri, ma anzi, li sentiva crepitare dentro di sé come se scalpitassero di essere usati, come se non potessero più restare rinchiusi dentro di lui.
Con un semplice gesto della sua mano il ragazzo volò verso il soffitto e con la sua divisa rossa poteva quasi sembrare uno schizzo di sangue.
Sentì le mani tremare. Non aveva potuto aiutare né Zoe né J.J. ma Merlino gli era testimone che avrebbe fatto di tutto per strappare la pelle a chi aveva fatto questo.
Fosse stata l’ ultima cosa che avrebbe fatto, sarebbe riuscito a mettere fine a tutto questo.
***
Cindy buttò giù l’ ennesimo Apocalittco e si guardò intorno, ormai sembrava quasi finita.
Gli Apocalittici erano quasi tutti sottomessi ed erano legati o inconsci, qualcuno era anche ferito, ed era sicura ve ne fossero anche alcuni morti.
Vide un Apocalittico liberare sua madre e gli puntò la bacchetta contro, non gliel’ avrebbe permesso.
Improvvisamente Lily le fu accanto e la spinse per liberarsi di un Apocalittico, facendola quasi cadere.
Cindy si riprese immediatamente e schiantò l’ Apocalittico che stava dando filo da torcere a Lily, ma questo la fece distrarre e quando si riconcentrò su sua madre, vide che non era più dove prima.
“ Merda” imprecò, l’ avevano davvero liberata.
Girò su se stessa, doveva trovarla, era sicura che l’ avrebbe trovata e invece quello che vide quasi le fece perdere l’ equilibrio.
Tara?
Era davvero lei?
Eppure quei riccioli castani, quella pelle leggermente olivastra come la sua e quel modo di camminare.
Quando i loro occhi s’ incrociarono pensò di svenire da un momento all’ altro, ma poi vide Lily puntare la bacchetta contro di lei e riprese possesso di sé avvicinandosi di corsa.
“ Ferma” le disse “ ferma, lei non è con loro” aggiunse e Lily si voltò verso di lei “ e tu chi saresti?” le chiese.
“ Io combatto con voi, io sono dalla vostra parte e ti dico che lei non è con loro”.
Lily la guardò negli occhi, le sembrava sincera, ma tra il freddo che ancora tornava dentro di lei ed ogni centimetro del suo corpo che sembrava dolerle era sfatta, sfinita e non poteva fidarsi dei suoi occhi e del suo giudizio.
Le sembrava persino di aver visto James combattere e sapeva per certo che non poteva essere, quindi doveva davvero diffidare di se stessa.
“ Lei è con loro” ribatté Lily “ diglielo anche tu, Tammy” disse sarcastica rivolta alla ragazza davanti a lei, ma la ragazza sembrava non aver occhi che per Cindy “ sorellina?” chiese, gli occhi pieni di lacrime, la voce incredula e Cindy annuì “ Tara” disse incredula “ Tara?” domandò Lily stupita e Tammy annuì verso Lily “ Tara Mycol Marquez…Tammy come mi chiama mia madre” le spiegò e Lily capì, Tammy era l’ unione dei due nomi, Tara e Mycol.
“ Bè, Tara o Tammy comunque ti chiami, devo arrestarti” le comunicò, avrebbe voluto credere che fosse dalla loro parte visto le volte che l’ aveva aiutata, ma aveva subito troppo anche da parte sua.
Non poteva peccare d’ ingenuità.
“ Lo so” disse lei e Cindy scosse la testa “ non è cattiva…davvero, Lily, non è cattiva” la sua voce era piena di supplica e si frappose tra lei e Tammy, sicuramente per proteggerla.
Lily si chiese per un attimo chi fosse quell’ estranea che sembrava conoscerla, ma poi si disse che probabilmente si era persa diverse cose per colpa di Aaron.
La rabbia tornò nelle sue vene al pensiero di Aaron e la riversò su Tammy.
“ Spostati” disse e dalla sua voce traspariva tutta l’ ira del momento.
Cindy cominciò a scuotere la testa “ no, no… lei non è cattiva, lei…”
“ Invece sì” la interruppe Tammy guardandola “ Lily Potter ha ragione” continuò spostando lo sguardo su Lily “ lei lo sa”.
Lei ha provato la mia cattiveria, era la conclusione implicita nei suoi occhi.
“ Tara” sussurrò Cindy e lei stranamente sorrise “ è meglio così… io non ho scelta” le disse 
 Cindy aggrottò le sopracciglia, ma Lily capì perché qualche giorno prima, lei le aveva detto che era prigioniera senza catene.
“ La scelta è essere malvagi o morire” spiegò guardando Lily e lei cominciò a rimettere a posto tutte le tessere del puzzle di ciò che lei le aveva detto.
“ Devo chiederti scusa, Lily” le disse e Lily assottigliò gli occhi.
La voce le sembrava sincera, ma come poteva fidarsi di lei?
“ Io ho provato…davvero, ma con quella pozione non ho scampo” le spiegò e sembrava davvero dispiaciuta.
“ Pozione?” chiese Cindy con un filo di voce “ la pozione che mi tiene in vita, l’ unica maniera per uscire da quel coma…” s’ interruppe per guardare Cindy che annuì, impercettibilmente, per farle capire che ricordava di cosa parlava “ nostra madre ha trovato un modo per darmi i poteri e per reagire ad incantesimi curativi, ma mi da anche un’ altra personalità…una me cattiva” concluse in un sospiro.
Cindy sbarrò gli occhi “ ma non importa, adesso potrai smettere, ci penserò io a te…”
“ NON CAPISCI” la interruppe Tammy. Perché non capiva? Perché doveva costringerla a dirlo?
 “ Morirò” le disse, quasi sillabando lettera per lettera e quando vide che Cindy era rimasta in silenzio prese un respiro calmandosi.
“ Io morirò” ripeté lentamente come se dirlo potesse renderlo meno vero “ il mio cervello aveva subito danni irreversibili all’ aggressione” Cindy strinse i pugni stringendo i pugni.
Quella maledetta aggressione che aveva cambiato per sempre la loro vita.
“ Nostra madre ha giocato un po’ con le pozioni come suo solito e ne ha creata una per me… come sai nessun incantesimo funziona sui Maghino, solo le pozioni e lei ha creato una pozione che mi tiene in vita e che mi dà i poteri come una strega qualsiasi, ma che ha questo piccolo effetto collaterale” disse marcando con la voce piccolo.
“ Non posso farne a meno o tornerò ad essere un vegetale sul letto…è questa la mia fantastica vita, un cervello pieno di cattiveria, o un cervello danneggiato che non riesce neanche a tenermi davvero viva”.
La sua voce era debole, ma Lily si rese conto che era sincera, adesso doveva essere un momento di lucidità.
“ E allora…”
“ Perché ora non sono una pazza furiosa?” le chiese e guardò Lily “ è come la prima volta che ti ho aiutato…c’ è un momento in cui ancora non ho ripreso la pozione, in cui sono lucida e razionale…ma posso stare solo poche ore o l’ effetto della pozione sparirà totalmente ed io tornerò ad essere…”
S’ interruppe, sembrava non volesse neanche pronunciare di nuovo quello che era.
“ Tu non la vorresti una sorella così” le disse e Cindy per tutta risposta si gettò tra le sue braccia “ non ti volevo abbandonare…io non sapevo dove andare” le disse tra le lacrime e Tara  l’ allontanò da sé “ lo so” le disse semplicemente.
E lo sapeva davvero, non aveva mai preteso che una bambina di nove anni sapesse come era meglio agire.
Poi riportò lo sguardo su Lily “ arrestami” le disse e Lily annuì senza dire niente. Le sembrava di essere di troppo in quel momento.
Per quanto non conoscesse nessuna delle due, provava una tenerezza infinita per entrambe.
Costrette a separarsi per un aggressione e poi ritrovate dalle due parti opposte di una guerra.
Cindy singhiozzò “ ti aiuterò…te lo giu…”
S’ interruppe vedendo Lily Potter essere sbalzata all’ indietro e cadere riversa sul pavimento.
“ Ciao, piccolina” disse Romilda ponendosi al fianco di Tara e guardando Cindy negli occhi.
Cindy guardò verso Lily ancora incosciente e il suo sguardo incrociò quello di James.
Aveva visto tutto? O solo l’ ultima parte?
La pensava colpevole?
Per la prima volta si ritrovò a pensare che le importava davvero quello che credeva di lei e non voleva che pensasse che era di nuovo dalla parte degli Apocalittici.
Fece automaticamente un passo indietro allontanandosi da sua madre e da Tara e Romilda rise.
“ La tua sorellona ha fatto davvero un gran lavoro” disse ponendo una mano sulla spalla della figlia “ secondo te potevo rischiare di perderla?” le chiese “ di perdere il mio tesoro più grande?”
Cindy guardò Tara e la vide quasi inespressiva “ sai, è la verità quella che ti ha raccontato, o almeno quasi tutta…tranne il fatto che lei non può opporsi alla pozione e che i momenti di lucidità non esistono…perché la pozione le resta nelle vene fino a quando non la riprende” disse divertita e Cindy non poté che scuotere la testa, ancora e ancora.
“ Tara?” chiese quasi sperando che fosse tutto un orrendo scherzo, che adesso sua sorella si potesse staccare da sua madre e tornare da lei.
“ Non avevo mire particolari su Lily Potter” le disse “ ma lei voleva portarmi via la mia bambina…ho sopportato che per causa sua ho perso tutti i miei figli…ma non potevo sopportare che mi portasse via lei”
Cindy si chiese come mai Tara fosse l’ unica della quale sembrava importarle qualcosa, ma poi si disse che cercare di capire la mente di un pazzo era come inoltrarsi in un labirinto, rischiavi di non uscirne.
“ Ora, Tammy, che ne facciamo di lei?” chiese e Cindy voltò lo sguardo alla ricerca di qualcuno che l’ aiutasse.
Vide Cris incosciente e Pegasus combattere come un matto, la sua aura magica sembrava crepitare di energia e nessuno riusciva ad opporsi al suo potere.
Alice, Draco e Scorpius erano chini su Lily. Harry, Ron ed Hermione stavano ancora combattendo, ma sembravano avere la situazione completamente sotto controllo, mentre Albus e James stavano evocando delle corde per legare tutti gli Apocalittici che si erano arresi o che avevano battuto.
James la guardò e si mosse verso di loro con la bacchetta spianata, ma lei si voltò dandogli le spalle e impedendogli la visuale.
Non poteva farlo rischiare, non con quelle due pazze pronte a tutto.
Ormai era una cosa tra di loro.
“ Tu non sei mai stata giusta per me” le disse e Cindy provò a non esserne colpita.
Chi se ne importava in fondo, non aveva mai avuto una madre, la figura più simile ad una madre era stata sua sorella e a nove anni aveva perso anche lei.
“ Non poteva succedere a te? Ragazzina patetica e inutile”.
Cindy, forse, sarebbe anche riuscita a fingere che la cosa non la toccasse, in fondo era sempre stata brava a reprimere i sentimenti e a lasciare che da lei uscisse solo una gelida freddezza, ma lo sguardo con la quale la stava guardando la feriva troppo.
Era davvero quello che pensava. L’ unica di cui le importava era Tara.
Lei aveva fondato le basi di una guerra per lei. L’ amava talmente tanto, nel suo modo distorto e innaturale che voleva punire tutti i maghi per non averla potuta aiutare.
“ Però possiamo rimediare” disse “ mi è quasi morta la figlia sbagliata, ora potrei rendere te un vegetale e vedere se riesco a trovare una pozione, con il tuo cervello…”
“ BASTA” la voce di James sembrò un tuono alle orecchie di Cindy e guardando la sua immagine sfocata da sotto le ciglia bagnate si accorse che stava tremando e piangendo completamente scioccata.
James la guardò un secondo prima di tornare a puntare la bacchetta verso Romilda “ Non sei degna di essere chiamata mamma e sei in arresto, brutta pazza furiosa” le disse e le inviò un incantesimo, ma Romilda si spostò di lato e rispose con un incantesimo a sua volta.
Cindy era immobile ancora completamente scioccata e non fu in grado di riprendersi fino a quando sua sorella la raggiunse e le strappò la bacchetta di mano.
“ James” gridò Cindy vedendo l’ incantesimo partire dalla sua bacchetta, ma James era di spalle che combatteva con Romilda e non fece in tempo a girarsi totalmente.
L’ incantesimo elettro gli provocò una scossa così forte che non riuscì a rialzarsi.
“ Ora uccidilo” disse Romilda a Tammy e Cindy si gettò davanti a lui “ no…no…dovevate uccidere me, parlavate di me…”
Era una cosa così strana per lei, non si era mai sacrificata per nessuno.
Nessuno valeva la sua vita. Quello aveva sempre pensato, quello aveva imparato dall’ aggressione di sua sorella.
Ma James era la persona più straordinaria che avesse mai visto. Anche poco prima si era esposto per lei, probabilmente era compassione, ma lei non lo avrebbe mai dimenticato.
“ Allora, uccidili entrambi” sentenziò Romilda e Cindy guardò Tammy con le lacrime che scendevano dai suoi occhi.
Sua sorella. La sua amata sorella.
Aveva lavorato tutta la vita per trovarle una cura ed invece adesso era irrecuperabile e stava per ucciderla.
Non sapeva se era peggio sapere che l’ ultimo ricordo di sua sorella sarebbe stato i suoi occhi mentre la uccideva o se sarebbe stato peggio che restassero i suoi occhi quasi privi di vita mentre la mandava a chiedere aiuto.
Singhiozzò abbassando lo sguardo, non voleva guardarla, ma lo rialzò quando vide una luce.
Voleva morire guardandola in faccia e invece sentì l’ urlo di Romilda e si voltò verso di lei.
Era stesa a terra e si teneva il viso pieno di piaghe doloranti.
“ Hai sbagliato, mammina cara” disse Tara “ io…la pozione…quando è meno potente…riesco a contrastarla…”
Parlò a fatica e si dovette piegare sulle ginocchia, probabilmente la pozione stava finendo completamente il suo effetto.
Cindy andò da lei e la sorresse “ Tara” le disse e lei sorrise “ non ti deluderò…lo prometto, Cindy, piuttosto morirò” le disse.
Cindy scosse la testa, sapeva che ci stava provando, non solo perché non l’ aveva uccisa come le aveva chiesto Romilda, ma non aveva ucciso neanche la madre.
In lei c’ era ancora del buono.
“ Non permetterò che tu muoia, esisterà sicuramente un modo…o lo creerò io” le disse pensando che avrebbe continuato a portare avanti la sua ricerca, magari in maniera legale, ma non avrebbe smesso.
Guardò verso James che si stava rialzando a fatica e lo vide sorriderle in un modo che lei distolse lo sguardo imbarazzata.
“ Devo arrestarla” disse Ron e Cindy si staccò da lei.
Vide anche Harry mettere le manette a Romilda “ Spero adesso ti sia chiaro che non è possibile farsi amare con delle semplici pozioni” le disse e Cindy sorrise vedendo sua madre schiumante di rabbia, poi sentì una mano sul suo braccio e si voltò “ hai del fegato, scienziata” le disse facendola sorridere, ma non fecero in tempo a dire altro che una scossa forte, come un terremoto li fece cadere a terra.
***
Cris si alzò lentamente, l’ incantesimo l’ aveva stordita.
Sentì un dolore al fianco e si rese conto che era dove la maledizione l’ aveva colpita.
Alzò leggermente la maglia e si guardò, subito le lacrime le salirono agli occhi: quella ferita non era affatto bella.
Il fatto che avesse un alone nero a contornarla non era certo la migliore delle situazioni.
Quando sentì le gambe tremare ebbe un pessimo presentimento, ma si accorse di non essere lei.
Era la terra che tremava e lo faceva perché Pegasus stava vibrando.
La battaglia sembrava finita. Erano tutti legati o inconsci e c’ era persino qualche morto, ma non c’ era più nessuno che combatteva.
Un sorriso le spuntò nel volto, subito adombrato da un velo di tristezza.
Avrebbe tanto voluto che Zoe e J.J. vedessero quel momento.
Avrebbe voluto potergli far vedere la sconfitta degli Apocalittici, quello per cui avevano combattuto una vita.
Guardò Pegasus e sembrò leggere nei suoi occhi, in quel momento ancora rossi, la stessa sensazione.
La voglia e il desiderio di condividere quella scena.
Si gettò tra le sue braccia d’ impulso, senza riflettere, seguendo solo la sua mente e il suo cuore.
“ Non posso crederci, Axus” gli disse affondando la testa dentro il suo petto, lui la staccò leggermente e le alzò il viso “ è finita” disse lui in un sussurro “ anche se non abbiamo vinto” aggiunse e Cris si morse il labbro.
No, non avevano vinto.
Vincere sarebbe stato poter tornare con Zoe e J.J. nel loro tempo e invece sarebbero tornati da soli, in un futuro che non conoscevano.
“ Non era così che doveva andare” assentì Cris e Pegasus le asciugò dolcemente le lacrime “ ti amo” le disse.
Fu improvviso e probabilmente il momento più sbagliato del mondo.
Erano appena usciti da una battaglia, avevano appena perso i loro fratelli e migliori amici, ma forse proprio per quello per lui era importante che lei lo sapesse.
Voleva che sentisse quello che provava, quello che aveva sempre provato per lei.
“ Ti amo…Ti amo. Merlino, Cris, io ti amo” le disse sentendosi meglio ogni volta che lo diceva, gli occhi che tornavano più chiari ad ogni parola.
Cris scosse la testa “ sei davvero pazzo, Pegasus Mal…”
“ LILY!”
L’ urlo li fece voltare.
Adesso che tutto era finito pensavano di poter tirare il fiato e tranquillizzarsi, a quanto pareva il destino non era d’ accordo con loro.
Pegasus la prese per la mano e corse verso il capannello di gente.
Lo aveva visto anche prima, ma inizialmente era troppo impegnato ad abbattere Apocalittici per occuparsene e successivamente quello che era successo con Cris lo aveva distratto.
Non credeva fosse niente d’ importante, non adesso che era tutto finito, e invece l’ urlo di suo padre era stato così doloroso che gli aveva quasi perforato le orecchie.
“ Che succede?” chiese buttandosi a terra e battendo violentemente le ginocchia.
Lily lo guardò battendo le ciglia più e più volte “ sto bene…davvero…andrò al San Mungo e starò bene” disse e Pegasus guardò suo nonno.
Stava borbottando un incantesimo, ma sembrava non funzionare molto visto che il viso di sua madre era sempre più pallido.
“ Cosa cavolo sta succedendo?” chiese, il cuore che gli batteva furiosamente e sembrava quasi gridare al mondo quanto era impaurito.
Cosa aveva sua madre? Non sembrava ferita eppure il suo viso era cereo e le sue labbra quasi bianche.
Si accorse che il terreno stava tremando ed era lui a farlo tremare. La potenza della sua energia, del suo amore e della sua preoccupazione per sua madre.
“ Papà” si rivolse direttamente a lui e Scorpius distolse gli occhi solo un secondo da Lily per portarli su Pegasus.
Non avrebbe mai ignorato suo figlio.
“ Sectum…”
“ Scorp” lo interruppe Lily “ non è niente” disse a Pegasus e lui scosse la testa.
Non capiva come potesse essere un Sectusempra se non aveva ferite esterne, ma non avrebbe mai messo in dubbio suo padre.
“ Ci penso io” disse aprendo le sue mani. Draco lo guardò interrompendosi un attimo “ non puoi farcela” gli disse.
Era vero. Era troppo stanco, la sua magia era quasi esaurita, ma non avrebbe permesso che sua madre morisse.
“ Certo che ce la farò” gli disse soltanto, ma quando pose le mani sopra sua madre spalancò gli occhi “ merda” disse soltanto.
Le sue mani erano quasi trasparenti.
“ Oddio…ma stai morendo” disse Alice che era stretta tra le braccia di Albus.
Sua madre stava morendo, il bambino nel suo ventre stava morendo e quindi lui stava morendo.
Se la situazione non fosse stata così tragica, avrebbe riso per l’ assurdità della cosa.
Stese le mani sopra sua madre “ ci penso io, mamma” le disse e Lily sorrise verso di lui “ mi fido…d…del…mio bambino” disse e Pegasus annuì con le lacrime agli occhi.
Aveva appena ritrovato sua madre, non l’ avrebbe persa di nuovo.
L’ avrebbe salvata ad ogni costo.
La fronte cominciò ad imperlarglisi di sudore, poteva sentire dove aveva agito l’ incantesimo: Lily aveva il fegato e lo stomaco completamente lacerati.
Quella maledetta era riuscita a lanciarle un incantesimo Sectumsempra interno. L’ aveva lacerata dall’ interno.
“ Starai bene, mamma” le disse, ma la sua voce affaticata arrivò alle orecchie di Lily che riaprì gli occhi per guardarlo “ smettila” gli disse a fatica.
Pegasus la ignorò, ma quando lei gli prese le mani quasi evanescenti si fermò “ non…morirai…per…me” gli disse e Pegasus scosse la testa, togliendo le mani dalle sue, anche se avrebbe voluto restare per sempre nella stretta di sua madre, non poteva perdere tempo prezioso.
“ Tu sei morta per me” replicò prima di rimettere le mani sopra di lei e ricominciare a guarirla.
“ E’…quello…che fa…una madre” ribatté in un soffio e Pegasus la guardò, ma scosse la testa ancora e ancora.
“ Non smetterò… io posso salvarti…io…”
S’ interruppe sentendo le lacrime rigargli il viso, non ce l’ avrebbe fatta.
Avrebbe perso sua madre e sarebbe morto perché non sarebbe mai nato. Stava per vedere morire sua madre per la seconda volta nella sua vita.
“ Lily…Lily…Lily” la disperazione di suo padre, il modo in cui le stava tenendo una mano sopra il viso in una lenta carezza erano davvero il colpo di grazia per lui.
Si piegò sui talloni “ è la mia punizione” le disse, si stava arrendendo, sentiva nel suo cuore la disperazione nel vedere sua madre morire.
Non poteva sopravvivere una seconda volta, ma tanto, non sarebbe sopravvissuto.
“ Ti ho ucciso io” aggiunse con voce rotta e Lily alzò lentamente una mano e gliela pose nel viso “ sarò sempre orgogliosa di te” lo disse con una voce così flebile che Pegasus ebbe la pelle d’ oca.
Cris guardò Pegasus, era ormai quasi trasparente, ma il suo dolore lo rendeva così vivido.
Strinse i denti per mettere a tacere il dolore e si fece spazio accanto a lui “ dammi la mano” gli disse e lui la guardò per la prima volta da quando erano arrivati davanti a Lily.
Il momento tranquillo nel quale si erano confessati i loro sentimenti sembrava lontano anni luce ormai.
“ Dammi la mano, Axus” ripeté decisa e Pegasus gliela diede.
Cris lo guardò “ è così leggera” disse spaventata. Stava davvero morendo anche Pegasus.
Prese la bacchetta ed evocò uno scudo che chiudesse lei, Pegasus e Lily all’ interno di una bolla.
“ Che stai facendo?” protestò Scorpius sentendosi separare così bruscamente da Lily, ma lei non aveva occhi che per Pegasus.
“ Usa la mia energia” gli disse e lui scosse la testa ritraendo di scatto la mano, “ sei pazza?” le chiese, ma lei fece cenno di diniego “ usa la mia energia” ripeté “ non permetterò che tu non nasca” spiegò  e Pegasus la guardò come se fosse impazzita “ non userò te…morirai” le disse, il tono che si alzò sull’ ultima parola.
“ Ci sono cose per cui vale la pena di morire” gli disse con un lieve sorriso e Pegasus sentì le lacrime salirgli agli occhi.
“ Lo dicevamo sempre” aggiunse con voce rotta, e Pegasus guardò sua madre, i suoi occhi socchiusi e il suo petto che si muoveva al ritmo di un respiro sempre più ansante.
“ Non essere egoista” gli disse e Pegasus tornò a guardarla.
Egoista?
Cris annuì “ non posso vederti morire” gli spiegò “ non anche te”.
Pegasus deglutì “ ed io sì?” le chiese “ Per Silente, Cris, questo incantesimo ti ucciderà”.
Cris sorrise e Pegasus si chiese se il dolore della perdita l’ avesse fatta davvero impazzire.
“ Sono già morta” gli disse con le lacrime agli occhi e per dimostrarlo alzò la sua maglietta e Pegasus vide che quasi tutto il suo busto era annerito, come bruciato.
“ Non ce la farai a guarirmi” disse precedendo la sua protesta “ stai già scomparendo” continuò, poi prese un respiro sibilando tra i denti per il dolore mentre si riportava la maglietta a coprirsi “ ma possiamo salvare tua madre…insieme” gli disse porgendogli di nuovo la mano.
Pegasus annuì e le prese la mano portandola sopra Lily, nello stesso istante sentirono diversi respiri trattenuti e Pegasus guardò suo padre che aveva gli occhi pieni di lacrime su di lui “ come posso guardarti morire?” gli disse tra le lacrime “ come pensi che tua madre possa sopravvivere all’ idea di averti ucciso?” chiese in vece di Lily.
Conosceva anche troppo bene Lily e sapeva che non avrebbe avuto pace.
Pegasus continuò a fissare suo padre, avrebbe voluto abbracciarlo, ma sapeva che se Cris avesse tolto il suo scudo, lui o i suoi nonni o chiunque altro del gruppo che lo stavano guardando con rimpianto, avrebbero provato a fermarlo.
“ Dobbiamo cancellare la memoria a tutti” disse guardando Cris e lei annuì.
Era un bel carico d’ incantesimo in più, ma era meglio per tutti.
Meglio per Albus e Alice che ormai avevano capito che J.J. non ce l’ aveva fatta, meglio per Scorpius e per i suoi nonni e meglio anche per tutti gli altri.
Avrebbero cancellato solo la memoria di tutto quello che li riguardava, avrebbero ricordato tutto quello che era successo da quando erano entrati nelle loro vite. Tutto, compresa la battaglia, ma sarebbe stata una versione edulcorata.
Senza di loro.
Forse avrebbero notato alcune lacune o cose che non tornavano, ma almeno si sarebbero dati una spiegazione.
Vide suo nonno Harry provare ad abbattere lo scudo e suo nonno Draco guardarlo con ammirazione.
“ Non avrei mai pensato che alla fine un Malfoy si sarebbe sacrificato per qualcun altro” disse con la voce rotta.
Pegasus sorrise “ è perché sono anche un Potter” rispose scherzoso.
“ Pegasus” la voce di suo padre era dolore puro “ io…ho fatto coì tanti errori con te… avrei voluto essere un padre migliore” si scusò e Pegasus gli sorrise in un modo così simile a Lily che Scorpius non poté fare a meno di sentire un lieve sorriso increspare le sue labbra.
“ Papà…tu sei un padre perfetto, tu…tu…” la voce gli si ruppe e lo guardò per un ultima volta, poi, prima di potersi dare modo di aver paura, prese le mani di Cris spostando gli occhi su di lei, perdendosi in quello sguardo azzurro cielo.
“Ti amo” gli disse lei e lui sorrise “ per tutta la vita, Cristel Lupin”.
Lei intrecciò le mani alle sue “ facile dirlo mentre stiamo per morire” scherzò e Pegasus la baciò “ ora” disse e lei si concentrò sulla guarigione e l’ oblio.
Tutti non poterono che guardare quell’ enorme globo di luce che diventava sempre più luccicante.
La terra vibrò e la luce sempre più abbagliante li costrinse a chiudere gli occhi.
Nessuno riusciva più a vedere niente, era un’ energia enorme.
I vetri di tutta la casa si ruppero con un fragore assordante, i muri cominciarono a crollare come se fossero di cartapesta e il pavimento si spaccò in diversi punti.
Scorpius era terrorizzato. Non riusciva a pensare che stava perdendo tutta la sua famiglia.
Quando un enorme boato lo sbalzò indietro e colpì il muro perse i sensi pensando a Lily e a Pegasus e a quello che aveva avuto fino ad adesso.
***
Scorpius riaprì gli occhi e subito la sua mente si riempì d’ immagini.
C’ era Lily e c’ era un ragazzo biondo, ma non riusciva a ricordare chi fosse.
Lily però era bellissima, così risoluta, così determinata.
“ Oddio, Lily” disse mentre dei mugolii sparsi gli facevano capire che tutti si stavano risvegliando come lui.
“ Che diavolo è successo?” chiese James portandosi una mano alla testa.
“ Doveva essere un ultimo incantesimo di questi pazzi” rispose Albus aiutando Alice a mettersi seduta “ stai bene?” le chiese e lei si portò una mano al ventre “ direi di sì” rispose sentendo un piccolo calcio.
Scorpius raggiunse Lily e la vide con gli occhi aperti, il respiro regolare.
“ Cos’ è successo…tu...io…”
Avrebbe voluto chiederle come poteva essere viva, ma gli sembrava una tale eresia che non ce la fece neanche a pronunciarlo e la prese tra le braccia sollevandola e stringendola fortissimo a sé.
“ Scorp, mi uccidi” si lamentò Lily e lui la lasciò portando le mani al suo viso “ Dio, sei così bella, Lily” le disse e lei si mise a ridere “ sei impazzito?” chiese divertita e lui le stampò un bacio sulle labbra “ sì, sono impazzito…” un altro bacio “sono impazzito perché…” un altro bacio ancora “io pensavo saresti morta ed io…” le diede un altro bacio facendola ridere, ma i suoi occhi erano seri, trasudavano ancora tutta la sua paura “Merlino, Lily, come pensavi che avrei potuto sopravvivere senza di te?” le chiese le sue mani ancora attorno al suo viso, come se toccarla e baciarla non fosse abbastanza.
Lei avrebbe voluto dirgli che non aveva esattamente scelto di essere colpita da quella pazza, ma un pensiero la oscurò.
C’ era qualcosa, qualcosa di strano con il suo bambino.
“ Lily?” la chiamò Scorpius vedendo la sua espressione tutta ad un tratto rabbuiata “ non lo sento” disse spaventata “ non sento il piccolo” la sua voce era panico pieno.
Scorpius chiamò suo padre e Draco accorse anche lui ancora un po’ stordito “ dimmi che è vivo” lo pregò Lily mentre lui le passava la bacchetta lungo il ventre.
Il suo miracolo. Il suo piccolo miracolo.
Draco sorrise e Lily sentì il cuore ricominciare a battere “ il battito è fortissimo, non preoccupatevi è un lottatore” commentò Draco e Scorpius la baciò di nuovo.
“ Il nostro bambino” disse lui sulle sue labbra “ il nostro Pegasus” concordò lei e lui si staccò guardandola sorpreso “ Pegasus?”
Lily sembrò sorpresa a sua volta. “ Io non so…” iniziò
Ed era vero. Come le era venuto in mente?
“ Pegasus, come la costellazione…”
“ E come il cavallo libero e mai addomesticabile della mitologia greca” finì Lily.
“ Pegasus, figlio della libertà, mi piace”.
Lily spalancò gli occhi al suono di quella voce e strinse la mano di Scorpius quasi stritolandola.
“ Merlino, Potter, tua sorella è incinta…”
Ma né James né Lily lo stavano ascoltando. Due paia di occhi uguali si stavano guardando, entrambi con le lacrime agli occhi.
“ Non è vero” sussurrò Lily chiudendo e riaprendo gli occhi più volte “ non può essere vero” fece scorrere gli occhi su tutta la figura del fratello.
Sapeva che non poteva essere vero, lei era viva, aveva parlato con Scorpius. Lei era sopravvissuta e quindi…
Si alzò in piedi e lentamente si avvicinò a James. Faceva un passo e si fermava, i suoi grandi occhi nocciola e spalancati fissi in quelli del fratello.
Lui restava fermo e lei si chiese se non fosse una sua visione, tante volte da quando era morto lo aveva visto vivo, sorridente, in piedi davanti a lei, proprio come adesso, ma quelle volte stava sempre sognando.
Quando fu piuttosto vicina, tese la mano davanti a sé, gli occhi ancora fissi su di lui e le gambe tremanti.
Era sicura che non fosse possibile e, sicuramente, dopo avrebbe pianto per giorni, al pensiero di essersi lasciata andare a quella fantasia impossibile, ma adesso non riusciva a restare ferma.
Quando si avvicinò tanto che avrebbe potuto toccarlo ritrasse la mano. Aveva paura, e se poi fosse stata davvero la sua immaginazione?
“ Su, sii una vera Grifondoro, sorellina” le disse scherzoso e la sua voce emozionata la fece definitivamente crollare.
Alzò la mano e la diresse verso il suo viso, convinta che gli sarebbe passata attraverso, quando invece incontrò la pelle morbida della sua guancia, i suoi occhi si sbarrarono e le lacrime scesero una dopo l’ altra.
“ Jamie?” chiese e quando lui annuì dolcemente lei urlò e si tuffò letteralmente tra le sue braccia.
Lui l’ avvolse e non riuscì a fermare a sua volta le lacrime “ calmati, Lils” le disse con la voce rotta sentendola piangere a singhiozzo “ va tutto bene, sono davvero io” la consolò, ma Lily non riusciva a smettere di piangere.
Suo fratello, le era mancato quanto l’ aria e adesso era lì che la stava abbracciando.
Non sapeva neanche lei quante volte l’ aveva sognato.
“ Spiacente di interrompere questo momento, ma credo che gli Auror debbano fare il loro lavoro e portare via questi simpatici soggetti che si stanno risvegliando” disse Draco indicandosi alle spalle, poi si alzò in piedi e Harry vide che era chinato su Romilda “ so che nessuno piangerà per lei, ma la nostra vedova allegra è morta” disse semplicemente “ il cuore ha ceduto” spiegò anche se non capiva quando avesse avuto un infarto.
James alzò il viso dalla testa della sorella e guardò Cindy, ma non sembrava affatto dispiaciuta, anzi da come stringeva i pugni sembrava piuttosto furiosa.
“ Andiamo a casa” disse James e Lily si staccò da lui e guardò Scorpius che la stava osservando a sua volta “ sì, andiamo a casa” assentì.
***
“ Rose”.
Rose fece un salto sulla sedia dove era seduta. La penna con la quale stava scrivendo le cadde di mano.
Era sola in casa o almeno pensava che fosse così.
Che fossero tornati?
“ Rose?”
“ MERLINO!” urlò Rose, schizzando in piedi e sbattendo contro il muro nel tentativo di scappare.
“ Rose, sono davvero io, fermati”.
Rose scosse la testa. I suoi occhi dovevano essere rimasti troppo concentrati sui libri.
“ Rose Weasley se non ti fermi subito sarò costretta a dirlo a tua madre”.
Quando sentì il suo tono autoritario si rilassò impercettibilmente “ così va meglio” disse Ginny con un sorriso.
Poi si passò una mano sul volto ancora un po’ pallido “ non oso immaginare la reazione dei miei figli e di Harry…”
“ Bè, se sono sopravvissuti al ritorno di James” la interruppe Rose e si rese conto che poteva essere davvero sua zia e non qualche Apocalittico con un po’ di Polisucco.
“ Com’ è possibile?” le chiese ancora un po’ spaventata all’ idea di avvicinarsi.
Ginny spostò una sedia e si sedette “ quel giorno maledetto” disse e i suoi occhi erano talmente pieni di dolore, ma contemporaneamente privi di lacrime, che Rose si rese conto che era proprio Ginny Weasley.
Si avvicinò sedendosi davanti a lei “ dopo che mi aveva costretto a guardare i miei figli torturati fino ad essere quasi uccisi… quel maledetto… Lily…”
Rose le pose una mano sopra alla sua e Ginny la guardò tornando alla realtà. Sembrava ancora un po’ confusa e intontita, ma dopo due anni passati come un vegetale, era fin troppo lucida.
“Lei mi ha fatto un incantesimo, fino a quando avesse avuto vita io sarei stata testimone della sua felicità con…”
“ E’ pazza” la interruppe Rose “ e morta direi, visto che sono qua” affermò Ginny con un sorriso.
Alla fine, Harry aveva vinto e lei non vedeva l’ ora di riabbracciarlo e di dirgli che ricordava ogni parola che le aveva detto in questi due anni e anche che aveva visto ogni gesto, ogni bacio, ogni carezza o anche la disperazione con la quale la rassicurava che lui l’ avrebbe riportata a sé e l’ aveva fatto davvero.
***
“ E’ finita” disse Scorpius portandosi la mano alle labbra.
Avevano abbattuto le barriere anti materializzazione e adesso quel posto sembrava davvero una stazione ferroviaria.
Auror che arrivavano e portavano via Apocalittici.
Scorpius si rese conto di quanti erano “ ma quando siamo riusciti ad abbatterne così tanti?” chiese Lily stringendosi a lui.
Stavano aspettando Albus che era andato a prendere la Metropolvere per non far smaterializzare lei e Alice che essendo entrambe incinta avevano avuto anche troppo stress.
“ Sì, sento come se avessimo avuto un aiuto”
“ Senti?” chiese Lily stupita e Scorpius la guardò con un’ espressione stranita “ ho un immagine davanti agli occhi…un ragazzo…”
“ Biondo con gli occhi grigi…ma non esattamente come i tuoi…” lo interruppe Lily “ pensavo di averlo sognato” aggiunse e Scorpius aggrottò le sopracciglia, ogni volta che pensava a quell’ immagine gli sembrava di doversi ricordare di qualcosa.
“ Ci tornerà in mente” disse Scorpius e Lily lo baciò “ ti ho mai detto quanto ti amo?” gli chiese lei e lui le baciò la punta del naso “ non mi sembra” finse di riflettere e Lily sorrise “ sei un gran bugiardo” concluse baciandolo con passione.

COMMENTO: E’ DAVVERO FINITA ED IO SONO DISTRUTTA!! TIRARE TUTTE LE FILA E’ STATO DIFFICILISSIMO, SPERO DI NON ESSERMI SCORDATA DI NIENTE, EVENTUALMENTE CHIEDETE ED IO GUARDERO’ DI PIAZZARE LA SPIEGAZIONE NELL’ EPILOGO : )) AVEVA RAGIONE CHI COME MARY GRIFONDORO MI DICEVA CHE NON CE L’ AVREI POTUTA FARE IN UNA DECINA DI PAGINE, INFATTI SONO 19 :p ED ERO INDECISA SE DIVIDERLE DI NUOVO, MA POI MI SON DETTA CHE STAVOLTA SAREI STATA DAVVERO CRUCIATA E ALLORA…ECCOCI QUA, SPERO NON RISULTI TROPPO PESANTE : )) SPERO ANCHE CHE NON MI ODIATE TROPPO, I RAGAZZI DEL FUTURO SONO TUTTI MORTI, MA ERA LA FINE CHE HA AVEVO DECISO PER LORO SIN DALL’ INIZIO. IL FUTURO CHE AVREBBERO TROVATO NON SAREBBE PIU’ STATO IL LORO E ORMAI AVEVANO DELLE ESPERIENZE TALI CHE NON SI SAREBBERO ACCORDATE CON IL LORO FUTURO TRANQUILLO E QUINDI… PERO’ NON TEMETE LI RIVEDREMO NELL’ EPILOGO, IN FONDO DEVONO ANCORA NASCERE, NO?? INFINE, SO CHE NON SI VEDE GINNY CON HARRY E CON I FIGLI E CHE NON SI VEDE PIU’ DI TANTO JAMES CON CINDY…ANCHE SE, BE’ SAPETE CHE NON MI PIACE QUANDO SI SALTANO SUBITO AL COLLO, VERO? DICIAMO CHE QUESTO E’ IL LORO INIZIO…IL RESTO LO VEDREMO POI NELL’ EPILOGO !! RINGRAZIO LE FANTASTICHE RAGAZZE CHE NON MI HANNO MAI ABBANDONATO OVVERO: ICEPRINCESS / LUISA21 / ALWAYS89 / SHIORY LILY CHIARA / MARY GRIFONDORO / ARYELLE /  ENDY_LILY95 / SINISA E POKURE !! GRAZIE DI CUORE!! SPERO MI FARETE SAPERE ANCHE STAVOLTA : ))  INOLTRE RINGRAZIO CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO!! UN BACIONE E CI VEDIAMO ALL' EPILOGO ;))
   
 
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