Storie originali > Introspettivo
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Autore: livia_    09/11/2014    0 recensioni
Prima di iniziare una immersione in ciò che scrivo vi consiglio di leggere due righe di introduzione.
Partendo dal presupposto che sconsiglio vivamente la lettura a chiunque abbia da ridere sull’omosessualità. Ciò che scrivo in queste pagine forse si potrà avvicinare la concetto di diario, ma non ne sono sicura. Scriverò quando vorrò scrivere, nella maggior parte dei casi quindi, quando avrò qualcosa da scrivere. Sono parole buttate su carte, senza pensarci due volte. Se volete leggere un qualcosa sempre di introspettivo ma più curato andate a vedere la mia altra storia. (Andrea e i Treni.)
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ieri ti ho parlato, cazzo se ti ho parlato. Cioè, parlato è dir tanto. Ti ho scritto ieri pomeriggio. E mi hai detto che ti sei lasciata. Quella zoccola ti ha messo le corna due volte. E la odio. Non la odio tanto per il fatto che ti ha tradita. La odio per quello che ti ha lasciato. Si è presa un altro pezzo di te, e cazzo, non te lo meritavi proprio. Non ti meritavi minimamente che succedesse di nuovo. Adesso stai tornando come prima, stai perdendo le speranze. E per quanto io ti dica di non farlo, so che le perderai lo stesso. Ma giuro, cazzo come lo giuro, che un giorno i renderai conto che io potrei non essere una scelta così sbagliata.
Ieri sera, ero a una festa, e nel momento della torta ti ho scritto. Non v’è una motivazione precisa, ma in quel momento ho sentito di doverti scrivere. Abbiamo parlato un po’. E sei arrivata a dirmi che io ti sembro te quando eri in primo.
“Piena di speranza e voglia di scoprire, fare, baciare, trombare. Ma poi incontrerai persone che ti risucchiaranno tutto. E non le puoi controllare! Le persone si prenderanno pezzi di te e te li strapperanno lasciando lacerata la tua pelle. E fara dannatamente male!” (Testuali parole.)
Il problema è che io lo so che andrà così. Ma non mi importa, perché finche ci sei, io sto bene.
Vederti a ricreazione, parlarti, o solo osservarti mentre sali le scale tornando in classe, è qualcosa che mi rasserena il cuore. E non puoi capire quando cazzo stia bene quando parlo con te.
 
   
 
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