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Autore: ProudRavenclaw    09/11/2014    2 recensioni
«...nella sua mente erano impresse le sue grandi iridi, due cristalli che ricordavano il freddo glaciale e penetrante che nei mesi invernali avvolgeva l'intero Paese...»
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anastasia, Dimitri, Vlad
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Hai sentito qualcosa? -
- Mmh... no! -
Quella risposta sbrigativa di Vladimir non lo aveva soddisfatto: Dimitri era sicuro di aver sentito un forte rumore, come se qualcosa si fosse rotto al piano inferiore.
In quella San Pietroburgo degli anni Venti non c'era da fidarsi, molto probabilmente si trattava di ladri in cerca di qualche antico tesoro dimenticato, appartenuto, un tempo, alla famiglia Romanov. Sì, perché quel luogo misterioso e pieno di polvere altro non era che il celebre Palazzo d'Inverno, sfarzosa residenza della famiglia reale, prima che tutto venisse spazzato via a causa della maledizione lanciata dal monaco Rasputin.
Mosso dalla curiosità e dalla prudenza, Dimitri decise di andare a controllare e con lui venne Vlad.
I due uscirono cautamente dalla stanza che usavano come abitazione e percorsero i lunghi corridoi del palazzo. Dimitri ricordava bene quel posto, per molto tempo era stata la sua casa, visto che era uno dei tanti servitori di corte. In quel corto tragitto, gli vennero in mente moltissimi episodi legati alla famiglia reale, in particolare ad Anastasia, la giovane figlia dello Zar Nicola II: nella sua mente erano impresse le sue grandi iridi, due cristalli che ricordavano il freddo glaciale e penetrante che nei mesi invernali avvolgeva l'intero Paese. Quella ragazzina aveva carattere da vendere ma, allo stesso tempo, una raffinatezza ed un'eleganza uniche, che la rendevano, ai suoi occhi giovani e inesperti, la principessa più affascinante dell'intero pianeta, nonostante entrambi stessero ancora vivendo l'età dell'innocenza.
I suoi pensieri vennero interrotti quando i due arrivarono nei pressi della grande scalinata che dava sulla sala da ballo.
Al centro della grande stanza stava accucciata una ragazza poveramente vestita, con rossi capelli raccolti.
- Ehi! Che cosa ci fai tu qui? -
La ragazza, probabilmente colta alla sprovvista, prese a correre per cercare di scappare.
- Ehi! - Dimitri non voleva dargliela vinta, si era intrufolata nel palazzo e per questo doveva essere punita. Forse, però, lui non era la persona più adatta per farle la ramanzina. Il giovane scese le scale a grandi falcate, mentre lei stava salendo i gradini che terminavano con l'enorme ritratto della famiglia reale.
- Ferma, ferma! Aspetta un momento, aspetta! - a quel punto la ragazza si arrese.
- Come... come sei entrata... qui... - Dimitri stava ansimando e il suo respiro si fece ancora più corto quando posò i suoi occhi sulla persona che aveva davanti: quella giovane ragazza dai capelli rossi aveva qualcosa di familiare e di assolutamente magnetico. Quegli occhi...
Erano talmente azzurri che ci si poteva specchiare. Espressivi all'inverosimile, trasmettevano timore, insicurezza, ma anche coraggio, determinazione e dignità.
In quel momento, il sorriso di Dimitri si illuminò: quella ragazza assomigliava spaventosamente alla piccola Anastasia, che era riuscito a salvare la notte in cui tutto ebbe fine per la longeva dinastia dei Romanov.
Dimitri si sentì invadere da una felicità quasi incontenibile: finalmente era riuscito a scovare una credibile pretendente al ruolo di Granduchessa. Ora, compito suo e di Vlad era quello di convincere la fanciulla a seguirli a Parigi, per sperare di convincere l'Imperatrice Maria Fëdorovna che quella era la sua amata nipote.
- Sei tu Dimitri? - chiese la ragazza, con aria stanca.
- Può darsi, dipende da chi lo sta cercando - rispose il giovane, salendo le scale con disinvoltura.
- Mi chiamo Anya, ho bisogno di documenti di viaggio. Mi hanno detto di rivolgermi a te, anche se non posso dirti chi me lo ha detto - Dimitri non stava ascoltando, le girava intorno studiando ogni piccolo particolare di quel corpo slanciato, cercando di capire se potesse essere davvero la persona che stavano cercando.
- Ma perché continui a girarmi intorno, sei forse la reincarnazione di un avvoltoio? - replicò stizzita Anya. Un bel caratterino.
- Mi dispiace, Anya. È solo che tu somigli molto a... non importa. Allora, allora... stavi parlando di documenti di viaggio? -
- Ehm... sì! - esclamò con convinzione Anya, poi aggiunse: - Vorrei andare a Parigi! -
- Vorresti andare a Parigi? - esclamò Dimitri, visibilmente sorpreso e soddisfatto. Poi continuò: - Ehm... lascia che ti chieda una cosa, Anya, giusto? Hai anche un cognome oltre ad Anya? -
- Bè... a dire la verità... forse ti sembrerà assurdo, ma io non conosco il mio cognome. Mi hanno trovata che vagavo per strada quando ero solo una ragazza -
- E prima di avere quell'età? -
- Senti, io lo so che è strano ma non me lo ricordo! Ho pochissimi ricordi del mio passato -
- Mmh... questo è perfetto - disse Dimitri sottovoce, rivolgendosi al suo compare Vlad.
- Bè, comunque ho un indizio, ed è Parigi -
Ogni cosa sembrava ricondurre ad Anastasia: era innegabile che le due si somigliassero fisicamente, ma ad aggiungersi c'era Parigi, la città in cui si trovava l'Imperatrice, ormai unica parente della Granduchessa.
Dimitri era seriamente disposto a recarsi a Parigi con Anya, se non altro per riscuotere il denaro che gli sarebbe fruttato per aver ritrovato la nipote dell'Imperatrice.
Eppure, aveva strane sensazioni: oltre alla brama di ricchezza, il motivo che lo stava spingendo verso la capitale francese era la misteriosa storia della ragazza. Sembrava che avesse molti segreti e questo la rendeva ancora più intrigante. Inoltre, doveva ammettere che era rimasto abbagliato sin da subito dai suoi magnifici occhi cristallini: una vera rarità che aveva riscontrato solo in... Anastasia.
Non lo sapeva spiegare, ma sentiva verso di lei una forte attrazione, avvertiva un legame nascosto che solo il tempo avrebbe saputo rivelare.
Fu in quel preciso istante che prese la decisione di accompagnarla a Parigi: Anya avrebbe finalmente scoperto la sua vera identità.

 
 
 
 
 
ANGOLO AUTRICE
E niente, ho scritto questa one shot di getto, ieri sera sul tardi. Il film di Anastasia mi ha sempre affascinata, sin da quando ero alta 70 centimetri, quindi non potevo non scrivere qualcosa su di lei.
Qui è descritto il primo incontro tra lei e Dimitri, i dialoghi sono stati presi dal film, io mi sono limitata ad aggiungere i pensieri di Dimitri, l'amore della mia vita.
Spero possiate apprezzare!
  
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