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Autore: fede95    09/11/2014    3 recensioni
Marineford.
Gli ultimi momenti di Ace Pugno di Fuoco con accanto a sè Rufy e una misteriosa ragazza, Aria, precipitata nel mondo di One Piece, un mondo che l'ha cambiata profondamente facendole vivere avventure fantastiche, facendole conoscere persone diventate la sua famiglia e facendola innamorare.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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       It started out as a feeling 
     Which then grew into a hope 
     Which then turned into a quiet thought 
     Which then turned into a quiet word.


And then that word grew louder and louder 
‘Til it was a battle cry 
I’ll come back 
When you call me 
No need to say goodbye.

  



Non aveva mai capito, la ragazza, quanto una guerra potesse portare tanta distruzione. Non l'aveva mai capito almeno fino a quel momento.
Gli occhi, arrossati a causa delle lacrime che lentamente erano scese fino ad infrangersi sul terreno, scandagliavano sconvolti ciò che la circondava.
Era successo tutto in un attimo, pochi minuti ed era finita in quel mondo di cui tanto aveva letto, un mondo che credeva avrebbe visitato solo con la fantasia.
E invece no, era finita dritta dritta in quel mondo che aveva amato.
Aveva riso con Rufy e con tutta la sua ciurma, aveva combattuto, aveva pianto, aveva gioito.
Si era innamorata.
In realtà avrebbe dovuto ammettere che si era innamorata per la seconda volta della stessa persona.
Portuguese D. Ace.
L'aveva amato nel suo mondo, un mondo dove lui era soltanto un personaggi di un fumetto, l'aveva amato immediatamente, nello stesso istante in cui i suoi occhi si erano posati sulla sua figura. E stava, addirittura, partecipando ad una guerra, una guerra per salvare Ace. 
Si sentiva sciocca, lo era sinceramente, perchè aveva fatto di tutto per evitare che una cosa del genere succedesse, ma alla fine ogni suo tentativo di salvare Ace, di salvare tutti, da quella guerra erano stati vani. 
E si sentiva sciocca anche in quel momento. Una sciocca ragazza troppo speranzosa di poter cambiare un destino che era già stato scritto in precedenza, un destino che anche lei non poteva cambiare. 
E proprio davanti a lei il destino si era compiuto senza che la ragazza potesse fare niente per fermarlo. Era successo tutto così velocemente, così velocemente che anche lei si stupida per aver capito ciò che era successo. 
Aveva visto Rufy inginocchiarsi per recuperare la VivreCard di Ace sfuggita dalle sue mani. 
Aveva visto Akainu scattare verso Cappello di Paglia.
Aveva sentito Ace gridare disperato mentre tutti intorno lei trattenevano il fiato.
Aveva ordinato alle sue gambe di muoversi, di fare qualcosa, di non lasciare che la tragedia di compisse davanti ai suoi occhi. Quello che la ragazza non sapeva era che ormai non avrebbe più potuto fare niente. 
Le ginocchia le cedettero di colpo facendo cadere il suo corpo a terra mentre davanti ai suoi occhi andava a formarmi la scena che mai avrebbe voluto vedere di nuovo. 
Ace Pugno di Fuoco aveva preso in pieno il colpo di Akainu diretto a Rufy, diretto al suo fratellino combinaguai.
No, non è possibile.
Lacrime amare presero ad uscire copiose dai suoi occhi verdi. Aveva pianto la prima volta che aveva visto Ace morire, aveva pianto la secondo volta che aveva visto Ace morire, e così era successo con le altre mille volte, così stava succedendo proprio in quel momento. C'era solo una piccola, grande, differenza, adesso stava vedendo Ace morire davanti ai suoi occhi, non attraverso uno scherzo di un PC.
Sentì il suo cuore spezzarsi in mille pezzi mentre la sua vista si annebbiava a causa della lacrime. La ragazza, i suoi capelli rossi svolazzavano da una parte all'altra a causa del vento, sentiva di aver fallito miseramente. Non l'aveva salvato, non aveva salvato Ace, e adesso il ragazzo che amava si trovata morente tra le braccia di Rufy. 
Si diede della stupida perchè in tutto questo non aveva neanche evitato che Rufy, il suo assurdo Capitano, soffrisse. Era davvero una buona a nulla. 
Vide Jinbe pararsi davanti ai due ragazzi per evitare che Akainu li attaccasse di nuovo. Rufy, intanto, gridava a gran voce di chiamare un medico. Il ragazzo di gomma non aveva ancora capito ciò che invece tutti gli altri avevano compreso: non potevano fare più nulla, Ace non poteva venir curato.
Si morse un labbro dandosi una piccola spinta a strisciando verso i due ragazzi senza neanche rendersi conto che qualcuno, qualche Marine, avrebbe potuto ucciderla e lei non avrebbe potuto fare niente per fermarlo.
Non che la cose le importasse, adesso l'unica cosa che voleva fare in quel momento era raggiungere i due ragazzi. Non voleva lasciare solo Rufy in quel momento, non voleva abbandonare Ace nei suoi ultimi minuti anche se il suo corpo e la sua mente avrebbe voluto cadere al suolo per non rialzarsi più. Il suo cuore stava vincendo, il cuore che tanto voleva ancora stare con Ace per imprimere bene, in quegli ultimi istanti, ogni piccolo particolare di quel ragazzo che tanto amava. Si fermò proprio accanto ai due ragazzi con il fiato corto. Rimase in silenzio mentre sentiva Rufy da sfogo a tutta la sua disperazione.
Chiuse gli occhi immaginando che tutto quello fosse solo un incubo. Immaginava di essere ancora sulla Sunny circondata da tutti i suoi compagni che invece in quel momento erano dispersi lontani da loro. Riusciva a vederli, vedere i loro sorrisi, lo sguardo annoiato di Zoro, il profumo di mandarini di Nami, gli occhi brillanti di Sanji, la tenerezza di Chopper, la sicurezza di Robin, l'espressione spaventata di Usop, l'enorme mole di Franky.
Dio se le mancavano. Aveva sempre saputo, imparato, che quella ciurma era tutto fuorchè normale e stando con loro si era reso conto di quanto fossero speciali.
Per ultimi lasciò Rufy con il suo sorriso fanciullesco e la tua inconfondibile risata e poi lui, il suo Ace. Non faceva parte della loro ciurma, lo sapeva, ma era parte fondamentale di quell'avventura intrapresa nel momento in cui era caduta in quel momento. Rivede i suoi occhi neri, in cui molte volte era affondata, rivide i suoi mordibi capelli color dell'ebano, le deliziose lentiggini e il suo inseparabile cappello da cowboy. Sorrise avvertendo due forti braccia sorreggerla mentre un calore conosciuto l'avvolgeva, un calore che a lei non avrebbe mai fatto del male, anzi, che l'avrebbe sempre protetta.
La dura realtà era un'altra e quando una mano tremante di posò sulla sua guancia non potè non aprire gli occhi per cadere, un ultima volta, in due profondi e lucenti pozzi neri che non erano altro che gli occhi di Ace.
« Mi dispiace.. » mormorò con un filo di voce sperando di avere ancora la forza per parlare ancora una volta a quel ragazzo che le aveva aveva scombussolato la vita in un modo che ancora lei faticava a capire.
« Shh.. » il ragazzo, con Rufy che lo sosteneva ancora, posò una mano sulla bocca screpolata della ragazza scuotendo la testa. Sapeva cosa stava cercando dirle, non doveva scusarsi, non era colpa sua quello che stava succedendo. Lei si sentiva responsabile invece. Pensava di essere cambiata, pensava di essere cresciuta, ma si rendeva conto che era rimasta la stessa ragazza fragile piombata in un mondo dove niente le apparteneva. Aveva sperato che Ace le potesse appartenere, quante volte lui le aveva sussurrato tenendola tra le forti di braccia di essere solo suo, ma adesso lui stava scivolando via da lei, le stava abbandonando.
« Non..Non avevo mai capito cosa significasse amare qualcuno nel modo in cui io ho amato te. Non..Non pensavo neanche che qualcuno, oltre la mia famiglia e i miei compagni, mi potessero amare.. » Ace si interruppe mentre il suo sguardo perdeva sempre più lucidità, mentre le sue forze lo stavano piano piano abbandonando.
« Mi hai aperto gli occhi, Aria. Tu e Rufy mi avete fatto capire quanto io sia stavo stupido a pensare di non merita l'amore che tanto mi hanno dato, che tu mi hai dato.. » sputò del sangue mentre la ragazza, Aria, inorridì nel capire che ormai Ace era allo stremo delle forze.
NO! Non poteva portarmelo via così.
Vi prego, farò qualunque cose! Vi prego, non portatemi via Ace, non fatelo andare in un luogo dove io non potrò raggiungerlo.

Stava succedendo tutto troppo in fretta, e lei aveva così tante cose da dire ad Ace, troppe cose. 
Non voleva perderlo, forse era egoista ma voleva che lui rimanesse per sempre con lei. Era una richiesta assurda, perchè dopotutto Aria non sapeva parte di quel bellissimo mondo, un mondo che era comunque diventato la sua casa.
« Io ti amo, Ace! DIO! Vorrei avertelo detto più spesso, vorrei aver più tempo per spiegarti ciò che tu sei stato per me. Tu mi hai salvato, Ace! Mi ascolti? Mi hai salvato dal baratro in cui stavo cadendo. » soffocò un singhiozzo con la mano facendo ciondolare la testa in avanti. Battè un pugno per terra ignorando il dolore, era sporca, era ferita, il suo sangue si stava mischiando al sangue dei suoi nemici, ma il dolore più grande proveniva dal cuore, da quel cuore che si rendeva conto della grande perdita a cui stava andando incontro.
« Anch'io, Aria. Ti amo anch'io! E questo non cambier...cambierà mai, ricordalo. Veglierò su di te, dovunque tu sarai..» Ace chiuse gli occhi preso sicuramente dalla stanchezza e da tutto quel dolore. Intorno a lei la battaglia continuava mentre gli amici, i compagni di Ace, restavano con gli occhi lucidi a guardare la scena. 
Lei stava perdendo il suo amore, Rufy stava perdendo suo fratello, ma non poteva dimenticare che loro stavano perdendo un compagno, e anche un fratello. Poco più in là un padre stava perdendo il proprio amato figlio, un figlio per cui avrebbe fatto qualsiasi cosa, un figlio per cui avrebbe rinunciato a vivere.
« Ormai la mia voce si sta affievolendo e non tutti possono sentirmi. Puoi... Riferire queste parole anche a tutti gli altri? Padre... Ragazzi... Aria.. E tu, Rufy... Fino ad oggi, un buono a nulla come me, uno che nelle sue vene ha il sangue di un demonio è stato... Amato da tutti voi!... GRAZIE! » un altro singhiozzo uscì dalle labbra della ragazza rossa mentre quelle parole, quelle parole che tanto facevano male, si scolpivano nel suo cuore.
Aveva sempre pensato fosse una cosa assurda. Ace aveva vissuto con la convinzione di non meritare di vivere, e solo perchè nelle suo vene scorreva il sangue di Gold D. Roger, e solo all'ultimo Ace aveva capito finalmente quanto la sua vita valeva, aveva capito che tante persone l'avevano amato, gli avevano voluto bene indipendentemente di chi lui fosse figlio.
Lo sguardo appannato di lacrime cadde sulla figura, poco più in là, di Garp che cercava di nascondere il viso pieno di lacrime. Un sorriso amaro si formò sulle sue labbra, un sorriso che sapeva di sangue e lacrime.
Anche tu gli hai voluto bene, caro Garp. Non l'avresti mai ammesso, ma so che è così, e so anche sei orgogliosissimo di Ace come sei orgoglioso di Rufy.
Erano due bravi ragazzi, Ace e Rufy, due ragazzi che si erano fatti conoscere grazie alle loro gesta, ma erano anche due ragazzi con un cuore d'oro. Rivolse un'ultima occhiata ad Ace vedendo che anche lui la stava guardando.
Un'ultima volta.
Mimò un 'Ti amo' con le labbra prima di vedere Ace sorridere mentre i suoi occhi si chiudevano e il suo corpo cadeva a terra senza vita. Sentì ogni forza abbandonarla prima che anche il suo corpo cadesse a terra con l'urlo straziante di Rufy come sottofondo. Chiuse gli occhi, Aria, lasciandosi completamente andare alle deriva. Non sapeva cosa sarebbe successo, se qualcuno l'avrebbe salvata, ma non le importava. Nuovamente si sentiva egoista, non le importava di morire quando invece avrebbe dovuto lottare. L'aveva promesso ad Ace, no? Aveva promesso che non avrebbe mai smesso di lottare, e gli aveva sempre promesso che si sarebbe occupata del suo fratellino. 
Scusami, Ace. Preferisco chiudere gli occhi per sempre piuttosto che riaprirli per scoprire di essere in un mondo dove tu sei morto.
L'oblio la stava trascinando a fondo, sempre più giù. All'improvviso una mano calda e delicata la raggiunse afferrandola di scatto.
Quando i suoi occhi si aprirono misero a fuoco una figura leggiadra, una figura di donna con lunghi capelli rossi e occhi castani che la guardavano con sguardo amorevole. Accanto a lei, invece, un uomo con lunghi bassi la guardava con sguardo severo. I suoi occhi si incrociarono con quelli dell'uomo e fu in quel momento che lui sorrise.
Portuguese D. Rouge e Gold D. Roger stavano dritti davanti a lei.
Trattenne il fiato quando la donna la tirù su lasciandole poi una carezza sul viso. Il suo sorriso era identico a quello di Ace. Una fitta al cuore la fece piegare in due emettendo un urlo.
Ace. Il suo Ace.
Ad un tratto due braccia muscolose le circondarono la vita trascinandola in avanti facendo aderire il corpo della ragazza con un altro corpo che ben conosceva. Alzando lo sguardo non potè fare a meno di sgranare gli occhi, per poi sorridere, alla vita di Ace che l'aveva appena abbracciata. Se stava sognando non voleva più essere svegliata.
« Grazie per quello che hai fatto per nostro figlio! Ti siamo debitori. » la voce di Rouge era proprio come l'aveva sempre immaginata, dolce e calma allo stesso tempo. Roger annuì solamente d'accordo con la sua amato.
L'attenzione di Aria era tutta, però, sul ragazzo che la stava ancora stringendo con dolcezza e con sicurezza quasi come non volesse farle del male, ma allo stesso tempo non volesse che lei scivolasse via da lui.
Strano quando in realtà era proprio il ragazzo ad averla lasciata.
« Torna da Rufy, Aria! Ora lui ha bisogno di te, ora più che mai. » sentire ancora la voce di Ace, forte e chiara, le scaldava il cuore in una maniera che non avrebbe mai saputo spiegare a voce.
« Non posso.. » Ace la interruppe subito scuotendola un poco senza perdere il sorriso.
« Si che puoi invece. Vivi! Vivi anche per me, amore mio. Vivi e segui il tuo sogno, non permettere che la mia morte ti impedisca di andare avanti. » si morse un labbro tentennando. Non poteva, non poteva vivere in un mondo dove Ace non le avrebbe più sorriso, un mondo dove lui non l'avrebbe più abbracciata.
Prima che potesse dire ancora qualcosa le labbra del ragazzo premettero contro le sue non lasciandole scampo. Le braccia della ragazza scattarono subito a circondare il collo del ragazzo stringendosi a lui in modo disperato. In quel momento non le importava neanche che i genitori di Ace fossero lì a guardarli.
« Vivi, e non dimenticarmi mai perchè io non lo farò. Sii felice, Aria. » disse ancora il ragazzo quando si staccò da lei appoggiando le fronte contro la sua. Era caldo anche da morto, Ace.
Mai. Non potrei mai dimenticarti, fiammifero.
E dalla scintilla che passò negli occhi di Ace seppe che anche lui aveva compreso ciò che aveva pensato.Le diede ancora un bacio prima di staccarsi completamente da lei indugiando un attimo prima di indietreggiare verso quelli che erano i suoi veri genitori.
« Non è un addio questo, io sarò sempre con te. E salutami Rufy, sono sicuro che si metterà ancora nei casini. Ah, se puoi salutami anche Marco e gli altri e dì loro che stiamo bene, tutti. » Aria annuì capendo che si stava riferendo a Barbabianca e a Satch, lo capiva dal suo sguardo che si era fatto all'improvviso malinconico.
Il cuore della ragazza era più leggero anche se sanguinava ancora. Ace le rivolse un ultimo sguardo prima di scomparire con Roger. 
L'ultima fu Rouge. Lei sorrise ancora alla ragazza ringraziandola con lo sguardo prima di seguire i suoi uomini.
Tese la mano mentre di nuovo la disperazione si faceva spazio dentro di lei.E cadde, cadde, cadde,Ma non cadde nell'oscurità, cadde nella luce del fuoco, quel fuoco che l'aveva salvata e che avrebbe continuato a vegliare su di lei.
Ti amerò per sempre, Ace.
E questa era una promessa che invece a quella di controllare Rufy avrebbe mantenuto per sempre.



------- Angolo Scrittrice. -----
Non chiedetemi da dove esca questa cosa (?).
E' un bel periodo che sono fissata con One Piece. Mi sto rivedendo tutti gli episodi, e voglio iniziare a leggere anche il manga adesso.
Ho una passione, ce l'ho avuta sempre, per il personaggio di Ace che trovo meravigliosamente meraviglioso, e non capite quanto io abbia sofferto quando è morto.
Sono ancora in lutto adesso sinceramente. Lo amo veramente troppo.
Be, volevo scrivere qualcosa su di lui.
A lui ho aggiunto una ragazza di mio creazione, Aria, che è stata catapultata nel mondo di One Piece vivendo avventure con la ciurma di Rufy.
Se la FF piacerà ho un mente di scrivere o una Lonf Fiction, oppure una raccolata di One-Shot riguardanti la presenza di Aria nel mondo di One Piece, non so ancora bene cos'ho in mente.
A sto punto, per non annoiarvi più, vi ringrazio e spero di non aver scritto una schifezza, sto incrociando le dita, si.
La canzone all'inizio è 'The Call' di Regina Spektor da cui è tratto anche il titolo della canzone. 
Grazie mille.

Fede. <3

 

 

 

 

   
 
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