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Autore: livemeloveme    24/10/2008    1 recensioni
è vero che è dedicata Tom Kaulitz, e molto spesso le fan fiction dedicate a lui hanno la stessa trama [non voglio offendere nessuno non è mia intenzione] ma trattano del belloccio che non prova mai amore per una ragazza, che poi o scopre di amare una ragazza dopo averla usata oppure tutto si mescola con il fratello Bill _la mia è completamente diversa! la posto su Tom perchè tratta principalmente di lui, anche se spesso ci sarà presente il fratello Bill Kaulitz, qualche punta di un'altro componente (che non specifico perchè il nome verrà fuori molto dopo) e qualche volta l'intero gruppo _ perchè non Tokio Hotel? perchè loro sono degli studenti, di un college, un college della Germania (non so se ne esistano xD facciamo finta di si) _ perchè la storia non si trova sotto il principale punto di vista di Tom, ma di Becki _ una ragazza che impararà le vere regole di soppravivenza in quello che lei giudica un manicomio di scuola, imparerà il vero senso e la vera essenza dell'amicizia, e proverà qualche volta ad ascoltare il cuore _ non è una fan fiction di intrighi, ma una che semplicemente cerca di spiegare la vera vita di una 17 enne che tra capo e collo, si ritrova al suo fianco un bellissimo migliore amico, che sia apre per la prima volta ad una ragazza a lui completamente sconosciuta e che presto diventerà il suo pilastro portante e sopratutto lei scoprirà che cosa vuol dire innamorarsi veramente _ ultima, non pensiate che Becki si innamori dei Gemelli, il suo cuore è già occupato e batte forte per un'altra persona da ormai tre anni ma qualche riga di dolce passione non mancherà mai! spero sinceramente che possa piacere, spero che il mio sognare faccia lo stesso effeto su di voi, spero che il senso dell'amicizia che cerco di trasmettere qui sia uncio, cerco semplicemente di trascrivere cosa due persone possano celare dietro la loro sfaggiataggine o la loro timidezza, buona lettura!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ogni sera sempre di più, o forse peggio… Forse peggio, si forse più di così, non so più che darei T’ho dato il mio cuore, e tu? Tu nemmeno lo sai E forse è per questo che tutto viene enfatizzato dal fatto Che io non ti conosco! So solo che sei bello, bello da morire, punto. Aggiungo anche la virgola? Si aggiungo anche la virgola perché a te, a te bisognerebbe aggiungere moooolto di più!!!! sei così bello, dire che sei la torta è un’offesa dire che sei la ciliegia è un qualcosa che mi attira ancora di più! ormai è da troppo tempo che ti racchiudo qui, nelle pagine del mio diario ormai devo ammettere che povero lui, l’ho torturato di te! Ma forse è stata una tortura dolce, amabile, assaporabile Attraverso le mie parole, alba dopo il tramonto Sei diventato la mia luce, quella forza che un tempo mi mancava. Perché non ti trasferisci anche tu qui con noi? Con tutta questa gente, che desidera solo che popolarità, con tutta questa gente che cerca solo di evidenziarsi e di diventare come tutti gli altri una massa di deficienti! Che parola, i deficienti deficit ano di qualcosa loro no Loro non sanno come usare quel neurone chiamato Intelligenza, credono di poter diventare qualcuno Ma non capiscono che siamo rinchiusi in un manicomio La maggior parte di loro è stata ripudiata dai genitori Tre quarti delle ragazze che vive nell’ala ovest Crede ancora che il padre le consideri le loro prime donne Ma di certo non ricevono loro tutti i gioielli che le seconde Mogli fanno evidenziare alla combriccola del parrucchiere… Alcuni di loro sono consapevoli che i genitori non li vogliono Tra i piedi, forse perché non sanno fare i genitori… Un’altra fetta di studenti è dedicata ai stranieri, che sperano In futuro di essere accettati in maniera più decente Se scriveranno nel curriculum di aver perso cinque anni della loro vita qui, Solo un quinto di tutta la scuola viene qui con la speranza Di diventare qualcuno nel futuro, insomma per farsi Un culo grande sempre per studiare. Insomma come me! Boh dopo tre anni in questa maledetta scuola non ho Ancora ben capito quale sia la mia posizione, ma forse cosa mi importa fra due anni me ne vado da questa topaia e tutto è bell’e concluso, no? …qualcosa dentro me, dice che non è così! Forse tutto sommato, c’ho fatto l’abitudine, boh… Saluto veloce, vado a letto domani ho lezione un’ora Più tardi ed è sabato, si avvicina la domenica… Un bacione la tua Becki Becki però non prese sonno subito, il suo letto era attaccato alla finestra, quella notte le stelle brillavano, si avvicinava Novembre, di un altro anno scolastico…un altro ancora…avrebbe voluto prendere una vestaglia ed uscire fuori, sotto quel cielo, anzi meglio distesa sotto un albero e dormire li…socchiuse gli occhi e si lasciò trasportare da tutti i suoi pensieri, con la speranza nel cuore che qualcosa quell’anno cambiasse, o almeno una pretesa di una nuova compagna di stanza, non voleva essere cattiva, ma Greta era davvero un’arpia, una con la puzza sotto il naso, una delle tante con il ventre piatto un culo perfetto e i capelli biondi! Era impressionante come in quella scuola oltre la metà delle ragazze fosse uno splendore della bellezza, mentre l’equivalente dei maschi fosse…discreto? No no era proprio brutto nulla da fare! Ma poi a lei cosa cambiava, in fin dei conti non aveva cercato un ragazzo da tanto tempo, e sinceramente continuava a rassicurare il suo cuore che forse una fiamma presto sarebbe arrivata, ma lei meglio di tutti sapeva che quella fiamma era irraggiungibile, ma nascondeva tutto come era di sua abitudine fare “ma porca miseria possibile che in questa scuola tutti pensino ad accoppiarsi? Che cosa ci trovano di tanto bello nel trovarsi tutti i week end in giro per la città, per giunta di nascosto, oppure nel cacciare la propria compagna di stanza per restare anche più intimi, anche troppo intimi” mentre pensava a tutto questo accarezzò lievemente il suo ventre, poi il gesto divenne sempre più forte e circonciso…quella sera non stava bene, non sapeva perché ma il suo stomaco non smetteva di lavorare, decise di alzarsi, si mise la vestaglia prese il suo cellulare per farsi strada fino alla cucina della scuola, aveva bisogno di qualcosa che la calmasse, una dolce camomilla…non fece nemmeno in tempo a raccattare la sua roba che la porta cominciò ad aprirsi, Becki li per li prese paura, alle tre di notte chi poteva essere? poi una faccia nota fece capolino in quel buio, Greta B_ oh ..Greta sei tu? G_ no sono il fantasma…chi vuoi che sia scema! Sempre con la sua voce da stronza, quella voce che stava a significare che quelli non erano affari sui, e che qualche volta Becki poteva anche tenere per se quei discorsetti. B_ ma che ci fai a quest’ora della notte in giro per il campus? Greta sorrise, anzi di più fece un ghigno…un qualcosa che Becki però non riuscì a capire, infatti non rispose…e questo irritò Greta. G_ senti primo non sei mia madre, secondo, prova ad azionare quel cervello ogni tanto e posizionalo non solo sullo studio. B_ sul sesso. Becki capì che quello non era il momento più opportuno per parlarne e poi il suo stomaco cominciava a fare sempre più male! prese in mano la maniglia della porta. G_ oddio sentiamo il discorsetto serio e da buona suora della Becki…no.. fa male, se non c’è amore, bla bla bla… Con la mano continuava ad indicare il gesto di un’oca… Becki non le rispose minimamente aprì la porta e gliela chiuse in faccia “Stronza, una più stronza non me la potevano affibiare? Adesso vado dalla direzione e gliene dico quattro anzi cinque facciamo pure sei, porca paletta quella un altro anno? Ma cosa vogliono da me che mi suicidi? Porca loccccccccccccccaaaaaaaaaaaaaa!” Le stava seriamente venendo caldo, con la vestaglia messa a penzoloni non si preoccupava minimamente di fare rumore o meno, quando fu davanti alla scala che si divideva in un bivio dove una l’avrebbe portata da una dolce camomilla e l’altra dalla direzione, decise seriamente di optare per la direzione! Questa volta era decisa, ora o mai più! Solo sarebbe stato meglio optare per la giornata e non per le tre di notte, ma questo non la fermò, quando fu a pochi passi dalla porta della direzione si accorse che la luce era accesa e che la porta era leggermente aperta…”ma che succede?” fece capolino nella stanza ma il dirigente la vide e la invitò ad entrare… D_ Signorina, che ci fa alle tre della notte in giro per il campus? B_ veramente ero, stavo andando in cucina a prendermi una camomilla… D_ ma la cucina è da tutt’altra parte! B_ lo so lasciamo perdere…volevo parlarle ma credo che sarebbe meglio se lo facessi di giorno. Mi scusi del disturbo, io ritorno a letto, arrivederci e mi scusi ancora. D_ senta mi faccia un piacere visto che è qui, controlli questo individuo mentre mi allontano momentaneamente..la ringrazio. Detto questo il dirigente si alzò dalla sua poltrona senza lasciare alcuna replica alla ragazza e scomparve dietro la porta o meglio dietro il buio.. “individuo? Ma se non vedo nessuno…mi ha preso per il culo?” T_ sono qui! La sua voce rimbombò per tutta la stanza Becki si mise una mano sul cuore e dopo aver focalizzato la sagoma si rassicurò, per quanto potè! T_ ciao B_ ciao…e tu sei? Quello ritirò la testa alzò un sopracciglio e poi rispose con aria da saputone T_ certo che ti deve mancare tanta vista bella mia Ma nonostante questa frase il tipo continuava a stare fermo davanti alla finestra e la luce delle stelle rendeva buio il suo viso, fino a quando decise di scostare il volto e Becki finalmente potè riconoscerlo, era Tom! Il rastaro di turno… B_ Oh sei tu..beh ciao! T_ ma dove vai? B_ a letto! T_ ma ti ha detto di stare qui B_ capirai, devo tenere sotto controllo un individuo di 18 anni? Fammi un piacere T_ scusa e se quando torna non ti trova? B_ forse basta che vada nella mia stanza e mi troverà distesa sul letto a dormire T_ dormire? B_ non fare lo scemo con me, non è serata, comunque lieta di averla conosciuta signor… T_ Kaulitz B_ singor Kaulitz, ci si vede… T_ no dai, io devo restare qui per un’ora… Becki rimase sospesa tra l’aprire la porta e richiuderla, rimase incollata alla maniglie e girò la testa verso il bindino.. B_ e che hai fatto? T_ il dirigente mi ha beccato mentre fumavo una sigaretta… B_ la miseria fortuna che era una cicca, se fosse stato qualcos’altro non oso immaginare cosa ti avrebbe fatto.. T_ diciamo che è la sesta in cui mi becca B_ ….ma se non siamo ancora in novembre? T_ ecco. B_ beh mi sembra comunque tanto per una cicca, se pur la sesta… T_ non crede che sia uscito per fumare la cicca. Becki richiuse la porta…insomma c’aveva preso un po’ di gusto Scosse la testa un po’ dondolando T_ cos’è quel gesto? B_ dico solo che c’ha ragione… Tom stette zitto, ne una smorfia ne una classica alzata di sopraciglio, solo quel piccolo ghigno stampato sul volto che in qualche maniera rassicurava Becki, T_ che si capisce tanto? Becki li per li stette zitta poi franca gli rispose B_ non è per cattiveria ma se si parla di reputazione, nella tua lista c’è solo che quello diciamo che sei il donnaiolo di turno T_ come di turno? B_ in tutte le parti del mondo c’è il donnaiolo di turno, qui ci sei tu! T_ hei bimba io sono un signore! Mica il donnaiolo di turno Mentre ripeteva alla ragazza e a se stesso quelle parole, il suo petto cominciava a gonfiarsi sempre di più. B_ calma calma, primo non mi chiami bimba, secondo smettila di gonfiarti il petto se non ti vuoi spaccare la spina dorsale… Con il suo magro corpicello Becki aveva seriamente paura per lui Di colpo il biondino ritornò curvo nella posizione di prima… La conversazione durò, e parecchio, restarono chiusi in quella stanzetta sedia contro sedia per una buona mezz’ora perciò metà della punizione del donnaiolo passò tra le risate, le battute, e le vicende raccontate , tanto per conoscersi meglio. T_ però non ti avevo mai visto..insomma in giro per la scuola B_ forse perché guardavi altrove.. T_ ma dai insomma una come te l’avrei vista B_ una sfigata come me? Grazie tante, scusa se passo metà del mio tempo in biblioteca oppure nella mia stanza oppure fuori in giardino a studiare! T_ ma scusa, calmati ti ho detto un complimento B_ sfigata? T_ no ho detto che sei una bella ragazza! Becki tirò indietro la testa e lo guardò titubante… T_ che c’è che ti ho detto adesso? Non posso fare un complimento, certo che voi femmine siete veramente un mondo a parte! Becki abbassò il volto.. T_ ma dai..scusa! Tom le rialzò il mento..e Becki abbozzò un sorriso, B_ non me l’ha mai detto nessuno da quando sono qui! T_ scherzi? B_ no! T_ ma seriamente sei una bella ragazze, sei perfetta B_ o beh questa poi T_ che non sarai una come le tante altre che vanno in giro a dire..io devo fare la dieta sono cicciona! Guarda, che vergogna…adesso svengo Becki si mise a ridere… B_ no però diciamo che non rientro nel gruppo delle figone della scuola anzi diciamo che NON VOGLIO rientrarci T_ però hai carattere B_ semplicemente non voglio diventare un’oca come tutte le altre Tom sorrise…ormai era passata un’ora, guardò l’orologio.. T_ oh ma è già passata un’ora B_ e così sei riuscito a trattenermi qui.. Fece la faccia da rimprovero T_ beh non puoi negarmi il fatto che non è stata una bella notte B_ va beh questa te la concedo! Adesso ti saluto domani ho la sveglia alle otto T_ ma le lezioni sono alle nove B_ ma forse mi devo preparare e forse sarebbe bene che ripassassi un po’ di cose, quello di chimica non mi concede un minuto di tregua, odioso essere… T_ il professor Otto? B_ siiiiiiii proprio quello! T_ lezione delle dieci e un quarto nella vecchia aula magna? B_ sii, è quella che frequento io! T_ anch’io! B_ (titubante) anche tu? T_ si anch’io di solito siedo dietro il secondo pilastro a destra… B_ aaa io da tutt’altra parte! T_ dove? Dove? B_ quarto pilastro a sinistra anzi un po’ più verso la finestra! T_ ma quello non è il posto per le coppiette? B_ appunto…oddio sto per vomitare al pensiero, dovresti starci tu e non sederti su quello che dovrebbe essere il mio posto, dove siedono tutti gli altri secchioni! T_ la tua media? B_ sto raggiungendo con successo l’otto T_ nove! Becki sgranò gli occhi, lui? Lui? B_ mi prendi per il culo? Tom si mise a ridere.. T_ no no dico sul serio ma..ssssh non dirlo a nessuno, sai ho una reputazione da salvare! B_ valà scemo! Becki aprì la porta, ancora più buio di prima.. B_ adesso è ora dei saluti, io devo andare seriamente a dormire! T_ va beh ti accompagno… B_ nell’ala femminile del campus? T_ beh mica ci sarà qualcuno alle quattro di notte a controllare…un biondino B_ donnaiolo.. T_ va beh abbozziamo un donnaiolo come me in giro per il campus..spero! B_ va beh ma se ci beccano poi la colpa è solo tua! Tom alzò la mano sinistra ed appoggiò quella destra sul petto T_ parola d’onore! B_ non so quanto possa valere ma va bene, mi fa paura il campus di notte T_ io lo trovo meraviglioso Becki non lo guardò, pensò subito che per uno come lui il campus alla notte dovesse essere la cosa più bella del mondo visto che poteva fare tutto ciò che voleva senza essere scoperto… T_ hei stai pensando a quello? B_ quello cosa? T_ guarda che non sono stupido, mi hai tarchiato donnaiolo! Becki abbozzò un sorriso e poi usci dalla stanza Tom la seguì, chiuse la luce, la porta e poi inarcò il braccio appoggiando la mano sul bacino. B_ che cos’è? T- un invito a braccietto! Becki rimase ferma a pensare “mo che faccio? Stiamo andando nella mia camera, di notte, e lui che lo conosco solo da un’ora, mi chiede di mettermi a braccietto…insomma non lo faccio da quando andavo alle elementari” Poi Tom quasi irritato sbottò T_ oh ma la finisci? B_ va bene va bene scusami! Becki incrociò il suo braccio con quello di Tom e aperta la schermata del cellulare per farsi luce, cominciarono a girovagare per la scuola come nulla fosse T_ mi devi ancora dire che ci facevi dal direttore… B_ è una lunga storia…. T_ che risposta è? B_ ero venuta per chiedere della mia compagna di stanza T_ scomparsa? B_ peggio è da cazzotti, la signorina so tutto io, io sono una fighetta e tu no, ma come Becki apri un po’ quella cazzo di mente e cerca di vedere oltre lo studio…insomma dai dove vai messa così neanche il più sfigato della scuola ti da retta, io se fossi in te l’avrei già finita qui, scapperei..ma ti sei vista? T_ mi dispiace… B_ non tanto visto che te la sei scopata! Tom si bloccò di colpo T_ che? B_ con chi sei andato prima? Tom girò gli occhi… B_ madonna capisco il nome ma almeno l’iniziale te la devi ricordare… T_ hei no quella almeno si…G! era…era.. Gratia ecco cos’era, Gratia!! Becki ricominciò a camminare con lui attaccato ai suoi fianchi B_ era Greta! T_ Ah ecco, proprio Greta! E brava la mia secchiona, un po’ meno però nell’azzardare le persone, perché esistono mille Greta in sta scuola. B_ bionda, alta come te con una voglia caffelatte sulla chiappa destra? T_ oh per dio ma è quella! Però non è normale che tu sappia della voglia sulla chiappa B_ lasciamo perdere, quella deve far vedere il suo corpo scolpito a tutti! Tom alzò un sopraciglio e presto la sua faccia si trasformò in qualcosa che assomigliava ad un’espressione di piacere. B_ togliti quel ghigno in tel muso, mi fa schifo T_ scusa… B_ niente, comunque a me non è che me ne freghi di chi ti porti a letto, personalmente ti puoi portare anche tua nonna T_ ehi!! B_ è un modo di dire, però se magari me la togliessi di torno più spesso mi faresti un piacere almeno potrei stare in pace qualche ora! T_ non penso, scusa… B_ e perché..per caso è una specie di regola in cui non ti porti a letto la stessa ragazza due volte? T_ no è che ha fatto veramente..non so come dirtelo.…schifo! Becki scoppiò in una risata frenetica, gli addominali le facevano male e non riusciva a fermarsi tanto che per non fare rumore sostituì la risata con dei singhiozzi soffocati si fermo sulla ringhiera della scala e cominciò ad asciugarsi le lacrime! Tom la seguì, era coinvolgente in quella risata! Ripresa, Becki si riattaccò a Tom e ricominciarono a camminare verso la stanza mentre lei cercava di ritrovare il respiro, Tom diversamente mostrava alla notte tutti i suoi bianchissimi denti in bellissimo sorriso divertito. Arrivata davanti alla porta il cuore di Becki cominciò a pulsare più del dovuto..in cuor suo aveva paura che lui gli chiedesse di restare e lei questo non lo voleva per nessun motivo al mondo B_ adesso ti saluto Estrasse le chiavi dalla tasca, girata la serratura si fiondò dentro prima che Tom avesse il tempo di salutarla o di fare qualunque altra cosa e chiuse di colpo la porta. Tom rimase li immobile a fissare la porta di legno che dista ad un palmo dal suo naso. Si poteva dire a tutti gli effetti che gli aveva chiuso la porta in faccia… T_ e ehmm Becki mi hai chiuso la porta in faccia! Becki riaprì uno spiraglio, giusto per vedere solo gli occhi B_ scusa… T_ ok niente, notte Becki fece la faccia dolce e lo salutò con la mano Lui sorrise e dopo un cenno girò i tacchi, scomparendo anche lui dietro il buio della notte… Becki si attaccò alla porta e si diede una pacca sulla fronte B_ quanto deficiente sono? Sospirò e poi si rifugiò in bagno… Intanto Greta la riportò nel mondo reale “porca miseria adesso questa si mette pure a russare..che palle!” Lavata il viso e le mani si tolse la vestaglia e si rimise a letto…come prima però non riuscì a dormire, non per il mal di stomaco quello era passato parecchio prima, ma per la serata passata assieme al biondino, si sarebbe aspettata di tutto quella sera, ma non quello, poi ripensò a quello che poco prima aveva sperato, che quell’anno dovesse essere diverso dagli altri, un qualcosa che potesse farla star bene finalmente, beh forse aveva compiuto il primo passo, finalmente qualcosa stava per cambiare, la sua mente divagò ed i suoi occhi si chiusero. Becki aveva preso sonno…e quella notte le stelle non mentirono, dei dolci e candidi fiocchi di neve stavano per ricoprire il prato della scuola.
  
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