La probabilità che una fetta di pane cada dalla parte imburrata è direttamente proporzionale al valore di ciò che c’è sotto.

 

Lui non voleva, davvero.

Yuma non lo aveva mica fatto apposta.

Eppure quei fogli appoggiati sul suo banco erano inequivocabili.

Qualche giorno prima Tori gli aveva prestato i suoi appunti di scienze, frutto di ore e ore passate a rielaborare e riassumere le lunghe e tediose lezioni sugli atomi e gli esseri viventi.

Erano il suo piccolo tesoro, quello che le garantiva sempre la riuscita massima durante le verifiche, e per una volta aveva deciso di condividerlo con il suo migliore amico, fiduciosa nella buona riuscita di una verifica del duellante e disposta a studiare sul complicatissimo libro.

Il fatto che li avesse prestati solo a lui in nome della loro amicizia e perché aveva fiducia nelle sue capacità lo faceva sentire solo più in colpa e preoccupato.

Il punto era che si era leggermente dimenticato del test che avrebbe avuto quella mattina e così la sera prima si era ritrovato a studiare e cenare contemporaneamente.

E uno scherzo del destino aveva voluto che Astral decidesse di uscire dalla chiave proprio nel momento in cui si stava per mangiare una fetta di pane e marmellata, uno dei tanti snack che aveva fatto fuori durante quella sessione di spuntini studio.

“Cosa fai Yuma?”

Un’altra delle sue innumerevoli domande, solo che questa, pur non avendo nulla di imbarazzante in sé, gli avrebbe causato non pochi problemi.

La fetta di pane gli era sfuggita e, dopo aver roteato un paio di volte in aria, era precipitata schiantandosi con un sonoro “splat”.

Proprio sulla parte coperta di appiccicosa confettura di fragole.

Proprio sugli appunti di Tori.

Gli altri membri del Club dei Numeri si erano prudentemente allontanati, ed ora attendevano, ammassati tutti dietro a Bronk, che la ragazza dai capelli verdi arrivasse e scatenasse la sua ira sul loro amico che, in piedi dietro alla panca per avere una via di fuga a disposizione, attendeva il suo inevitabile destino.

Eccola, ignara e sorridente, varcare la soglia dell’aula.

Avanzò sorridente verso il suo amico, ma a pochi passi dal banco inchiodò, pietrificata.

-Li hai uccisi! – strillò, puntando un dito verso la chiazza rossa sui fogli, come se la marmellata fosse stata il sangue dei poveri e deceduti appunti.

-No Tori! Io … - cercò di spiegarsi agitando le mani davanti al viso.

-Tu cosa! Sei uno stupido! Io ci avevo messo ore a farli! E li avevo affidati a te!

Il duellante caracollò all’indietro, prima che la cartella gialla della sua migliore amica lo colpisse in faccia, facendolo cadere a terra.

Quando riaprì gli occhi, seduto sul duro pavimento dell’aula, Tori stava uscendo dalla classe a passo di carica, con gli appunti stretti al petto con il braccio destro, mentre con quello sinistro impugnava la cartella come fosse un’arma.

Deglutì a vuoto, sentendo le ultime parole della sua furibonda amica.

-La pagherai Yuma Tsukumo! Ti giuro che la pagherai!

E in quel momento anche Don Thousand avrebbe avuto paura.



WRITER'S CORNER
Salve a tutti, abitanti del fandom di Yu Gi Oh Zexal!
Qui, in rappresentanza del trio di Elanya, è l'autrice di quell'assurdità che avete appena letto ovvero Scatty.
Con questa shot si apre la serie multifandom "Le leggi di Elanya" basate su le leggi di Murphy, come quella che trovate ad inizio pagina.
Ringrazio in anticipo tutti coloro che leggeranno e recensiranno questa piccola follia.
Kisses, Scatty.