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Autore: Jetag    09/11/2014    3 recensioni
30 Days OTP Challenge, Brittany/Santana
1. Holding Hands
2. Cuddling Somewhere
3. Gaming/Watching a Movie
4. On a Date
5. Kissing
6. Wearing Each Others' Clothes
7. Cosplaying
8. Shopping
9. Hanging Out with Friends
10. With Animal Ears
11. Wearing Kigurumis
12. Making Out
13. Eating Ice Cream
14. Gender Swapped
15. In a Different Clothing Style
16. During Their Morning Ritual(s)
17. Spooning
18. Doing Something Together
19. In a Formal Wear
20. Dancing
21. Cooking/Baking
22. In a Battle, Side-by-Side
23. Arguing
24. Making Up Afterwards
25. Gazing into Each Others' Eyes
26. Getting Married
27. On One of Their Birthday
28. Doing Something Ridiculous
29. Doing Something Sweet
30. Doing Something Hot
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Scritta per il progetto 30 Days OTP Challenge

Fandom: Glee

Ship: Brittany/Santana

Prompt: Kissing, Day Five

Genere: Fluff, Slice of Life

Rating: giallo

Personaggi: Santana Lopez, Brittany Pierce

 




Kissing
 

Era tardi, mezzanotte inoltrata, ma Brittany proprio non riusciva a prendere sonno. 

Sapeva che Santana sarebbe arrivata, lei arrivava sempre, però quella volta ci stava mettendo davvero tanto. E Brittany cominciava a preoccuparsi e a chiedersi se non le fosse successo qualcosa. 

Uscì dal letto e aprì le imposte, un po' per prendere aria, un po' nella speranza di vederla in giardino. 

Guardò il cielo stellato di ottobre, pensando di avere un unico desiderio, che probabilmente nemmeno una cometa avrebbe potuto avverare.

Chiuse la finestra di scatto, sempre più preoccupata per quel ritardo. Certo, Santana e Puck quando ci davano dentro, ci davano dentro per parecchio, ma mai così tanto. 

Forse i poliziotti del coprifuoco avevano scoperto che la sua carta d'identità era falsa e la stavano portando in prigione. O forse le piaceva troppo andare a letto con Puck e aveva deciso di non passare da lei quella notte. 

Brittany non sapeva dire quale delle due possibilità le piaceva di meno.

E, persa nelle sue paranoie su quanto abile fosse lei e su quanto abile fosse lui, ci mise qualche secondo a capire che quei tonfi sommessi, altro non erano che i sassolini che Santana stava lanciando contro il vetro della finestra. L'aprì con tanta velocità che l'ultima minuscola pietra quasi la colpì. 

Calò la scala a pioli che teneva sotto il letto, con molta più foga di quanto sarebbe consigliata nel mezzo della notte, facendo sbattere gli scalini di legno contro la parete esterna della casa e producendo un rumore secco che risuonò con la potenza di un tuono nella via deserta. 

Santana non disse niente e iniziò a scalare nel modo più veloce che le riuscì. A quanto pareva, Brittany non era l'unica impaziente.

Diede la mano a Santana, mentre lei si issava a cavalcioni sul davanzale e poi entrava in camera con un leggero salto. Non si lasciarono la mano, nemmeno quando si infilarono sotto le coperte ancora tiepide del calore del corpo di Brittany, Santana vestita di tutto punto com'era uscita di casa ore prima.  

 

"Perché così tardi oggi? Mi hai fatto preoccupare, San." mormorò Brittany, mettendosi su un fianco, osservando attentamente il suo profilo perfetto, appena illuminato dalle luci delle stelle e dei lampioni che filtravano dalla finestra ancora aperta

 

Santana, stranamente, arrossì e sulle prime non parlò. Poi però si girò anche lei su un fianco, e i loro visi furono a pochi millimetri di distanza. 

 

"Io, ehm… Ci sono stati un po' di problemi, sai… sul finale." disse e sulla sua bocca si formò un mezzo sorriso imbarazzato

 

Brittany non era sicura d'aver capito, ma annuì lo stesso. 

Tirò fuori la mano libera da sotto le coperte, per accarezzare il volto di Santana, ma all'ultimo cambiò rotta e le punta delle sue dita andarono a sfiorare delicate quell'unico marchio rossastro alla base del collo. Non disse nulla, ma le sue labbra sottili si contrassero in un muto disappunto, senza che potesse controllarle. 

Anche la mano di Santana si mosse verso il suo viso, passando il pollice su quella bocca che voleva solo fosse sua, in una muta richiesta di perdono.

 

"Britt, lo sai che non voglio segni da lui, ma non mi ascolta. Non essere arrabbiata per questo, tesoro." 

 

Brittany annuì ancora, e non disse che non era arrabbiata per il succhiotto, non solo; non disse che non voleva che nessun altro la prendesse; non disse che voleva essere l'unica. Non poteva, o tutto sarebbe finito, Santana sarebbe scappata e Brittany sarebbe rimasta senza migliore amica e senza nessuno da amare. 

Ma a Santana non ci volle molto per interpretare quelle ombre di durezza e di dolore nei suoi occhi. E nemmeno lei disse niente, non era ancora pronta né ad ammettere i suoi sentimenti, né a viverli. Sarebbe venuto il tempo in cui sarebbe stata pronta, lo sapeva; sperava solo che Brittany avesse abbastanza pazienza per continuare a stare accanto a lei, nel frattempo.

Santana guardò l'orologio rosa appeso sopra la scrivania di Brittany e sospirò. Era già troppo tardi. 

La prossima volta che con Puck non avrebbe funzionato, se ne sarebbe andata subito, si promise. In modo da avere un po' più di tempo per stare con Brittany e magari ricevere quelle carezze delicate che tanto le mancavano quando le mani ruvide di Puck la svestivano in fretta e quando entrava in lei, frenetico e impaziente.

 

"Devo andare." mormorò a un soffio dal volto un po' imbronciato di Brittany

 

"Va bene." 

 

Di nuovo, Brittany non poté dire quello che pensava e non poté cercare di trattenerla. Ma le sue dita si strinsero istintivamente attorno a quelle ambrate, e anche quella volta per Santana non fu difficile capire cosa si nascondeva nel cuore di Brittany. E si sentì male, perché nemmeno lei se ne voleva andare, per andare a dormire nel suo stupido letto da mille dollari, così freddo e inospitale al confronto con il corpo caldo che aveva accanto in quel momento. 

 

"Domani, Britt, ti va di uscire solo io e te? Sai, potremmo fare le solite cose, andare al parco delle papere, prenderci un gelato e poi potresti venire a dormire da me…" le chiese, distogliendo lo sguardo dai suoi occhi e giocando distrattamente con una ciocca bionda che le ricadeva sul collo

 

"Niente Sam? O Puck? Solo io e te?" ripeté un po' incerta

 

"Solo io e te." confermò con sicurezza, riportando gli occhi nei suoi e baciandole una guancia in segno di promessa

 

Santana uscì da quel rifugio caldo e pieno di profumo familiare totalmente controvoglia. Portò le gambe fuori dalla finestra, cercando con i piedi nel vuoto il primo scalino che trovò poco dopo e rientrando poi con il busto nella stanza, per un'ultima volta.

Brittany sfiorò le labbra di Santana con le proprie, lievemente. 

 

"Buonanotte, Britt." mormorò piano, gli occhi socchiusi di fronte alla sua disarmante delicatezza 

 

"Buonanotte, San." rispose, prima di baciarla ancora con più urgenza e lasciarla andare nell'oscurità

 

Ritirò la scala solo quando vide i fari dell'auto di Santana sparire dietro la curva, e si infilò di nuovo sotto le coperte, poggiando la testa dove poco prima c'era quella di Santana e dove poteva sentire l'aroma del suo shampoo al pesco. 

Finalmente, Brittany poté dormire, dopo aver ricevuto il suo solito e indispensabile bacio della buonanotte da parte di Santana.

  
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