Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
Segui la storia  |      
Autore: Encha    09/11/2014    2 recensioni
{Theon/Robb | Halloween!AU (con giusto un pochino di ritardo)}
Robb era assolutamente sicuro che avrebbe passato Halloween assieme a Theon guardando –almeno ufficialmente- un horror qualunque e che, non appena avesse dato loro noia, avrebbero finito per ignorarlo e da cosa sarebbe nata cosa; aveva addirittura progettato di affittarne uno particolarmente brutto, in modo da accelerare il processo.
Era invece rimasto altrettanto scioccato quando se l’era ritrovato sulla soglia del suo appartamento vestito da pirata, una grossa sacca di iuta in mano ed il solito sorriso divertito contornato da una massa di... Tentacoli?
Genere: Comico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Robb Stark, Theon Greyjoy, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
HTML Editor - Full Version

Di lupi mannaricalamari surgelati e razzie di Halloween

 

 

 

 

 

Robb era assolutamente sicuro che avrebbe passato Halloween assieme a Theon guardando –almeno ufficialmente- un horror qualunque e che, non appena avesse dato loro noia, avrebbero finito per ignorarlo e da cosa sarebbe nata cosa; aveva addirittura progettato di affittarne uno particolarmente brutto, in modo da accelerare il processo.

Era invece rimasto altrettanto scioccato quando se l’era ritrovato sulla soglia del suo appartamento vestito da pirata, una grossa sacca di iuta in mano ed il solito sorriso divertito contornato da una massa di... Tentacoli?

Il suo primo pensiero era stato che il suo amico avesse cominciato pubblicizzare una marca di calamari surgelati per tirare su qualche soldo.

Stando alla sua spiegazione, invece, si trattava di un costume da Davy Jones; “È un pirata ed una piovra allo stesso tempo: cosa può esserci di più cazzuto?” aveva aggiunto Theon, entusiasta.

Quando poi gli aveva domandato perché fosse conciato in quel modo, l’altro, con il tono enfatico di chi sta sottolineando un’ovvietà, aveva risposto con uno schietto “è Halloween, si va a far razzie!”

Ed è così che si erano ritrovati avanti al portone di quella prima casa.

 

 

Robb spostò il peso da un piede all’altro.        

“Su, rilassati, c’è qui un esperto con te” asserì Theon con un ghigno sprezzante.

“Non sono teso” roteò gli occhi “penso solo che sia una cosa stupida”

Si calò la maschera da lupo mannaro sulla testa; sentiva un caldo terribile con quella roba premuta contro la faccia, ma almeno non lo si poteva riconoscere.

“Sei pronto?” Greyjoy bussò al citofono.

I due ragazzi udirono dei passi pesanti accompagnati da un inquietante tintinnio di campanelle, poi la porta si spalancò.

Sull’uscio, un omone alto e muscoloso li fissò attraverso gli occhi impassibili dal taglio a mandorla.

Theon esitò un attimo prima di attaccare con il suo più risoluto “Dolcetto o scherzetto?”

“No” dichiarò seccamente l’uomo dalla pelle ambrata.

Il ragazzo, insolitamente a disagio, lanciò un’occhiata all’amico alle sue spalle, che gli rivolse un cenno di incoraggiamento.

“Forse non hai capito, a questo punto dovresti...”

“No”

“Ma...”

“No”

Theon, aggrappandosi all’orgoglio, sostenne per un po’ lo sguardo dell’uomo, finché Robb non intervenne, si scusò –ricevendo come risposta l’ennesimo “no”- e lo trascinò via per un braccio.

“La prossima andrà meglio, mi stavo solo riscaldando” si giustificò l’improbabile Davy Jones; l’altro, pur avendo smesso di tirarlo a forza, non gli lasciò la mano.

 

 

Il secondo abbordaggio venne tentato ad una villetta non troppo distante.

Ad aprire fu un uomo di bell’aspetto dai capelli biondi e gli occhi verde smeraldo.

“Dolcetto o scherzetto?” domandò spavaldo Theon, intimamente rincuorato dal non essersi trovato dinnanzi un altro energumeno riottoso.

Il proprietario di casa gli rivolse un’occhiata perplessa. “Non siete un po’ troppo grandi per queste cose?”

“Questa non è un’elemosina di caramelle, signore, è una minaccia vera e propria” replicò lui ghignando.

L’uomo sull’uscio scoprì una fila perfetta di denti candidi in un sorriso fiero. “Hai fegato, ragazzo, mi piaci”

Gli appoggiò una mano sulla spalla, poi si girò verso il suo salotto. “Brienne, abbiamo qualche dolce?”

Dopo qualche minuto, una donna alta e massiccia raggiunse quello che doveva essere suo marito all’ingresso; reggeva tra le mani callose un grosso vassoio di biscotti a forma di orso.

Non era propriamente la preda che si aspettavano, ma Robb fece lo stesso qualche passo avanti, allungò una mano, aveva un “grazie” sulla punta della lingua... Quando Theon ebbe lo straordinario tempismo di rovinare tutto all’ultimo istante.

“Bello questo costume!” si complimentò rivolgendosi alla signora “non è mica facile truccarsi da zombie, per le rughe ha usato il lattice liquido o la gelatina alimentare?”

La porta gli venne immediatamente chiusa in faccia.

Robb osservò l’altro ragazzo tastarsi inutilmente le tasche delle camicia da corsaro, alla ricerca di qualche scherzetto da scagliare contro quella barriera postasi tra lui e i biscotti, pur sapendo che non avrebbe trovato nulla.

Prima di cedere alla sua insistenza e di concedergli di trascorrere la serata in quel modo, infatti, era riuscito a negoziare su due condizioni. La prima, quella che in quel momento stava facendo dimenare Theon come un calamaro spastico in preda all’ira, era che non si sarebbero in nessun caso abbandonati a scherzi infantili –né tantomeno penalmente perseguibili; era rimasto allibito dal numero di munizioni che gli aveva trovato addosso, nascoste nei posti più improbabili.

La seconda, dettata dal più puro sentimento di dignità, era che avrebbero evitato le abitazioni dei loro parenti, amici e conoscenti più stretti.

E con questo si erano giocati il profitto sicuro delle caramelle all’anice della Vecchia Nan ed i ghiaccioli di Jon Snow.

 

 

Dopo una serie infruttuosa di colpi andati a male, avventurandosi sempre più nelle zone di periferia, erano arrivati al cospetto di un sinistro edificio dall’aria malandata ma ancora solida.

I due, dandolo per disabitato, erano sul punto di passare oltre, quando videro una luce abbagliante filtrare attraverso i vetri sporchi di una finestra.

“Non credo sia una buona idea” annunciò Robb, anticipando le mosse dell’altro.

Theon sogghignò. “Cosa c’è, hai paura?”

“Nient’affatto, sto solo cercando di evitare guai inutili” rispose con calma, consapevole del fatto che stesse provando a far leva sul suo orgoglio.

“Questo vuol dire che hai paura” tentò ancora lui, senza troppa convinzione.

“Non ci casco, Theon”

Il calamaro bucaniere scrollò le spalle. “Vorrà dire che lo farò io”

Il suo sguardo vagò per qualche secondo alla ricerca di un campanello -o almeno qualcosa che gli somigliasse lontanamente- ma alle fine dovette accontentarsi del grosso batacchio modellato a forma di testa di drago.

Quattro colpi pesanti risuonarono contro il legno massiccio.

Robb rimase in silenzio per i secondi seguenti, grato che la maschera gli consentisse di non darsi la briga di dissimulare il proprio nervosismo.

Dopo quelli che sembrarono secoli, la porta cominciò ad aprirsi cigolando.

Neanche con il senno di poi Robb ne seppe spiegare il motivo -forse per evitare l’ennesima figuraccia, per dimostrare di non aver affatto paura, per istinto di protezione o per tutte queste cose messe assieme-, fatto sta che spinse indietro di scatto l’altro ragazzo nelle retrovie  e si piazzò al suo posto.

La stessa luce abbagliante che li aveva indotti a fermarsi in quel posto proiettò uno strano gioco di ombre sul volto emaciato ed austero del signore sulla soglia.

Il lupo mannaro in prima linea si schiarì la voce.

“Dolcetto o scherzetto?”  formulò in tono diplomatico, come se stesse negoziando per i termini di pace di una guerra durata anni.

L’uomo non risposte, preferendo contrarre la mascella squadrata nell’evidente indecisione tra l’urlargli contro di andarsene o l’urlargli contro ancora più forte di andarsene immediatamente.

Alla fine sembrò essersi deciso.

Prima che riuscisse ad aprire bocca, però, in un turbinio scarlatto di vestaglie, una donna con un rubino brillante che risaltava sulla carnagione pallida quasi comparve avanti a lui.

“Desidera?”

Dopo quella fulgida apparizione, Robb fu costretto a strizzare gli occhi per riuscire a metterne a fuoco il volto a forma di cuore.

“Allora?”

“Oh, sì” bofonchiò il ragazzo “Dolcetto o scherzetto?”

La donna inarcò le labbra in un sorriso che sarebbe stato addirittura materno, se non fosse stato per quell’inquietante sfumatura di mistero.

“Oh, capisco” fece una pausa teatrale, spostando lo sguardo ardente tra i due ragazzi “Quindi vorreste i dolcetti?” E dicendo l’ultima parola una grossa cesta di caramelle assortite di ogni specie parve essersi come materializzato tra le sue mani.

Se il lupo mannaro stava ancora fiutando sospettoso i dolciumi offerti –c’era uno strano odore di zucchero che caramella, nell’aria-, Davy Jones aveva fin da subito deciso di far man bassa di quel tesoro.

“Vedo che ci capiamo, donna” esclamò Theon soddisfatto, affondando una mano con nonchalance in quell’attentato alla loro salute dentale.

Ma la ritrasse di scatto quasi subito, scuotendola come se si fosse scottato: difatti, nel giro di pochi attimi, l’intero cestino era divampato in fiamme assurde e la donna, incurante di star tenendo in braccio l’Inferno delle Caramelle Cattive, aveva preso a sbraitare frasi come “non tollero che il Signore della Luce venga oltraggiato dai vostri culti pagani!”

I due ragazzi, dopo un breve sguardo d’intesa, se la diedero eroicamente a gambe.

 

 

“Non è giusto” mormorò Theon stravaccato sul divano, un gomito puntellato sul bracciolo e la testa appoggiata al pugno chiuso.

Alla fine, quando le persone avevano cominciato ad anticipare il loro “Dolcetto o scherzetto?” con un astiosissimo “ma avete idea di che ore sono?”, avevano deciso di far ritorno all’appartamento di Robb.

Nonostante fosse ovviamente consapevole dei loro fallimenti, la delusione di Theon si era palesata solamente nel momento in cui, vuotando la sacca dalle dimensioni esagerate sul tavolo, ne erano cadute fuori solo una manciata di caramelle e tre cipolle.

Considerando poi che quei pochi dolcetti gli erano stati regalati da Hodor, il quale, incontratoli per caso assieme a Bran, Jojen e Meera, aveva insistito a condividere con loro una parte del suo sproporzionato gruzzolo, quel misero bottino abbondava solamente di una tristezza immane.

Per quanto fosse stato inizialmente contrariato, anche Robb dovette ammettere a se stesso di esserci rimasto un po’ male.

Andò a sedersi accanto all’altro e, fingendo di starsi stiracchiando, fece ricadere un braccio sulla spalla del ragazzo ancora travestito da corsaro.

Theon non ebbe nessuna reazione.

“Peccato che quel tipo con la le dita monche non avesse altro” disse allora Stark con leggerezza, indicando le cipolle abbandonate al loro destino sul tavolo.

L’altro si limitò a sbuffare.

“Ora basta” sbottò Robb, che non riusciva proprio a vedere l’altro ridotto in quello stato per delle caramelle. “Vuoi lo zucchero? E lo zucchero avrai!”

I finti tentacoli gli solleticarono il viso quando si avventò sulle labbra dell’altro.

Theon, sebbene colto alla sprovvista, impiegò pochi attimi primi di rispondere a quel bacio.

Dovette però sporgersi in avanti per seguire il movimento dell’altro ragazzo che, d’un tratto e senza un apparente motivo, si era ritratto.

Inarcò un sopracciglio. “Cosa c’è adesso?”

 “Mi dispiace, ma questi cosi fanno troppo senso” Robb rise mentre strappava un tentacolo dal volto dell’altro.

“Ahi!” protestò Theon, massaggiandosi il mento.

Con una rotazione del busto, si tuffò contro Robb, costringendolo a sdraiarsi sul divano.

“Questa me la paghi!” Gli bloccò i movimenti mettendosi a cavalcioni su di lui.

E così il broncio venne sostituito dal suo solito ghigno sprezzante.

 

 

 

 

 

 

 

Note dell’autore: Ho sempre voluto scrivere una fanfiction a tema di una festività, ma ogni volta le idee tardavano ad arrivare e, passato l’evento, svaniva la magia e con essa l’ispirazione.

Be’, niente, questa volta a quanto pare sono riuscito a portarne  termine una anche se con soli dieci giorni di ritardo.

Spero si sia intuita l’identità dei padroni di casa, che sono, giusto perché devo pur scrivere qualcosa in queste note, Drogo, Brienne, Jaime, Stannis, Melisandre e Davos ^^

Non sono l’unico a shippare questa coppia, vero?

Non ho altro da aggiungere; alla prossima!

Sono assai gradite borse di dolcetti, calamari spastici e ancor più recensioni!

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones / Vai alla pagina dell'autore: Encha