E si era arrabbiato, lo aveva picchiato, lo aveva minacciato.
E poi il buio.
Quel buio che sa di ricordi e di perdita, quel buio che sa di fallimento ed è talmente intriso di senso di colpa e vergogna da far male.
“Meno male che non si è svegliato!” era il suo primo pensiero. Meno male che gli unici ricordi di tutto questo sono sigillati dentro di lui. Continuava a ripeterselo, augurandosi di non assistere più a tutto ciò.
Il secondo pensiero andava inevitabilmente al ricordo del corpo dell’amico addormentato, quel corpo che sembrava non volersene andare dalla sua mente, che scuoteva i suoi sogni, solcando la sua pelle e le sue membra.
E poi il buio.