Copia-incolla dal Forum:
Salve a tutti. Tempo fa su FF.it partecipai ad una
sfida proposta da un utente, scusami non ricordo il Nick, nella quale con una
serie di oggetti predefiniti da lui, bisognava creare una one-shot. La cosa mi
diverti moltissimo e la trovai altamente stimolante.
Così ho pensato: perché non proporne una?
Eccomi qua. Di seguito elencherò una serie di oggetti o personaggi che dovranno
fare parte del racconto. Chi vuole stare al gioco non avrà obblighi se non
quello di usare tutte le voci elencate, esaurientemente. Si potrà spaziare dal
genere comico, al drammatico o a qualunque altro si voglia.
Naturalmente mi impegnerò a leggere ed a recensire i lavori e perché no se ci
saranno abbastanza adesioni a votare una classifica sulle mie preferenze. Per
il momento non mi sento di dare un termine, anche perché non so se qualcuno è
interessato.
Detto tutto questo ecco l’elenco:
- Un computer che non funziona
- Un Limone marcio
- Un lago senza acqua
- Una gomma di un camion
- Un ciondolo d’oro
- Un gatto senza coda
- Un fantasma
- Un cacciavite
- E per chiudere in bellezza……….un estintore.
Beh cosa mi rimane da dire……se non buon divertimento!
Bebe bene. Mi chiamo Groucho e ho defciso di
accettare questa fsida. Sfgida. Sfida, ecco, sfida.
La
sfida!
=
Fic completamente demenziale a scopo non lucroso =
Grimma si guardò allo specchio con aria critica.
Si, era una raagzza abbastanza piacente, elegante. Mancava solo un tokko per
essere perfatta… là! Un ciondolo d’horo.
Aspettava solo il suo ragazzo ce doveva
accompagnarla alla festa. Una festa di gala, s’itnende.
Il sua ragazzo si kiamava Masklin* ed era una specie di inventore. Si
portava sempre dietro un caccavite perché, diceva lui, non si può mai sapere.
La sua auto sembrava un puzzle di pezzi di ricambio rubatti. Il parafango
l’aveva preso da una Porshe parcheggiata a Corvetto (le ruote, ahimè, non
c’erano già più) e ci aveva conficcato a forza il cavallino della ferrari. La
gomma davanti a destra era quella di un motorino, quella dietro a sinistra di
un camion. Così la maccina era sempre tutta sbilenca. Meglio di MecGaiver,
aveva costruito il motore usando pezzi di una lavastoviglie, buona parte di
un’antenna parablica e un estintorre.
Stavano guidando verso la festa, quando un oribbile
gatto nero sensa coda gli saltò sul cofano della macchina. Masklin perse il
controllo della macchina e andò fuori strada.
-
Oh, povero picolo gatto sensa coda! – gemette
Grimma
-
Oh, poverri noi! – la corresse Masklin – dove
diavolo siamo? –
Erano in una specie di conca dal terreno
fangoso.
-
sembrerebbe… un lago, ma sens’aqua – ipotizzò
Masklin
Sentirono una voce dietro di loro:
-
Evviva! Evviva! Sono un mito!!!! –
-
Coos è successo? – chiese Masklin allo straniero
– doev siamo? –
-
Siao, giovanotto. Io sono Granfton-Ckhirt-Auccshan,
barone di queste terre. Sono stato maledetto da una strega malvagia per averle
portato in dono un limone marcio, per errore. Vedi? – e porse a Masklin il
suddetto limnone
-
Che schifo! – disse educatamente Masklin
-
E per punizzione ho dovuto svuotare questo lago
da tutta l’aqua. Con un colino. Ma ora è vuoto, vedi? VUOTO!!! – gridò
trionfante.
Cominciò a piovere.
Masklin tornò dalla sua ragassa, scuotando la
tetsa. Cioè, la testa.
-
è solo un povero pazzo. Andiamo via, và. –
Il motore era in panne. L’estintore si era
staccato ed era volato fuori dalla macchina dunante la caduta.
-
Dobbiamo usare qualcosa per tenere uniti la
marmitta e il sacco dell’aspirapolvere – Masklin notò il condolo d’oro di
Grimma – passami quello! –
-
No! Questa è la mia catenina con il mio ciondolo
d’horo! – protestò lei.
-
Muoviti, o non usciremo mai da questo lago
sens’aqua! –
Grimma si sfilò la catenina e la porse a
Masklin, ma tenne per se il ciondolo d’oor.
Dieci minuti dopo, ripartivano felici nella
notte, con i vestiti leggermente infangati e un gatto nero sensa cosa
spetasciato sul parafango.
Il barone Granfton-Ckhirt-Auccshan li guardò
allontanarsi, tristemnete. Tristemente.
-
dopo cinquecento anni… ce l’avevo faata e adesso
piove e il lago si riempie di nuovo… siigh… -
Una voce dal cielo:
-
non importa, barone Granfton-Ckhirt-Auccshan.
Hai pagato abbastanza, per quel limonne marcio. –
Con un sorriso ebete sulle labra, il barone
Granfton-Ckhirt-Auccshan cominciò a perdere consistenza, e infine scomparve
nella note.
=
FINE =
Vi cheido scusa per gli errorri di calligraffia,
ma il mio computer non funziona.