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Autore: RegalGina    10/11/2014    2 recensioni
Challenge indetto da passioni e passioni
1- stilare una lista di 5 personaggi di OUAT e 5 personaggi di un'altra serie a scelta;
2- accoppiare i personaggi tirando un dado;
3- scrivere una fic per ogni accoppiamento;
Crossover tra Once upon a time e Nikita.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cora, Emma Swan, Regina Mills, Robin Hood, Signor Gold/Tremotino
Note: AU, Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Challenge #1 - Robin Hood / Alexandra Udinov

Incontri fortuiti


Alex correva a perdifiato ormai da diversi minuti e le venne il sospetto di aver sbagliato strada. Avrebbe dovuto raggiungere il punto di estrazione da tempo, ma del furgone nero che doveva prelevarla non aveva visto nemmeno l’ombra. Si stava inoltrando sempre di più nella foresta ed era notte per giunta, era sicura di essersi persa.
- Nikita? Nikita!! – chiamò attraverso l’auricolare, ma dall’altra parte nessuna risposta. Probabilmente il segnale era disturbato dal folto del bosco.
– Maledizione! –
Continuò a correre sperando di raccapezzarsi e ritrovare la strada, non poteva permettersi di farsi prendere per una volta che la missione era andata a meraviglia.
Poi un dolore lancinante le invase la gamba e la fece rovinare al suolo. Rotolò tra le frasche per diversi metri prima di riuscire ad arrestarsi e quando si guardò la coscia vide una freccia conficcata nel muscolo.
- Ma che…? – ma che razza di persona è quella che usa ancora arco e frecce? Sicuramente non un arciere che si stava allenando dato che era notte fonda. Prima ancora di provare ad estrarsi la freccia si guardò intorno allarmata per cercare di scoprire da dove provenisse, chi l’aveva scoccata. Non poteva essere apparsa dal nulla!
- Ferma dove sei, non muoverti! – esclamò una voce maschile. Un uomo emerse dall’oscurità di fronte a lei, le puntava contro una balestra. Alex estrasse la pistola e la puntò a sua volta contro di lui.
- Un’altra mossa e scocco! –
- Non prima che io abbia premuto il grilletto! –
Rimasero ad osservarsi sospettosi per un po’, finché altre figure non emersero dall’oscurità. Tutte impugnavano una balestra.
- Abbassa la pistola –
Aveva altra scelta? Alex fece quello che le chiesero, gettò l’arma lontana da se e mise le mani in vista. Era ferita e contro (quanti erano? Forse una decina) di loro non aveva molta possibilità di cavarsela. Avrebbe aspettato che Nikita venisse a prenderla.
- Non voglio farvi del male, mi sono persa! – esclamò cercando di calmare le acque.
In tutta risposta le coprirono il volto e la colpirono alla nuca, facendola svenire.
Tutto divenne buio.
 
Alex aprì gli occhi un paio di ore dopo, disturbata da alcune voci. Si voltò a guardare chi stava parlando mentre gli avvenimenti recenti le riaffiorarono alla mente.
- Che ne facciamo di lei? – disse una ragazza bionda.
- Io un’idea ce l’avrei… - disse una donna mora.
- Regina sei sempre la solita. Non conosciamo nemmeno il suo nome! Per quanto ne sappiamo potrebbe davvero essersi persa! – disse l’uomo che l’aveva catturata nel bosco.
- Forse non ti hanno raccontato cos’è successo l’ultima volta che degli stranieri sono arrivati in città Robin! Si da il caso che mio figlio sia stato rapito e portato sull’isola che non c’è da quello psicopatico di Peter Pan! –
- Ehi, ehi, calmatevi ok? Direi che la cosa migliore sia cercare di capire le sue intenzioni. –
Alex credette di non aver inteso nel modo giusto la conversazione, ma sicuramente quella non era gente comune. Analizzò la situazione cercando una via di fuga: si rese conto di essere sdraiata su una sorta di branda sotto una tenda, aveva i polsi e le caviglie legati ed era stata spogliata dalle sue armi. In più, come se non bastasse, la nuca le doleva atrocemente nel punto dove l’avevano colpita. Stranamente però non le doleva la coscia dove era stata ferita. Sollevò il capo e si guardò la gamba: la freccia era stata rimossa, ma non vi era l’ombra di una cicatrice. Che razza di diavoleria era quella? Era impossibile che si fosse sognata tutto. In più quella gente parlava di Peter Pan in modo troppo serio per i suoi gusti. C’era qualcosa di stano in quel luogo. Poteva percepirlo. Qualcosa di… diverso.
L’uomo che doveva chiamarsi Robin le si avvicinò e le disse:
- Come ti chiami? –
Alex esitò, poi disse il suo nome.
- E come mai eri in giro per la foresta armata fino ai denti? –
- Io… - Il cervello di Alex iniziò a ragionare velocemente come ormai era abituato a fare molto spesso – Lavoro per l’esercito e mi hanno mandata in ricognizione da queste parti –
- Mente – disse la bionda.
Alex esterrefatta la guardò.
- C’è una cosa che devi sapere: io ho un superpotere, che è quello di capire quando le persone mentono –
- Io l’avevo detto che la soluzione migliore era quella di ucciderla – Regina si strofinò le mani come se morisse dalla voglia di creare una palla di fuoco per scagliargliela addosso.
- Regina, ti ho già detto che non è il caso! –
- Beh ha un’idea migliore Miss Swan? Non so, già che ci siamo potremmo invitarla da Granny per un hamburger! –
- Basta smettetela di discutere! Non cambierete mai. Fuori dalla mia tenda, di lei mi occupo io –
- Ma Robin… - iniziò Regina.
- Milady… Ho detto fuori –
Regina ed Emma si avviarono fuori dalla tenda lasciando Alex e Robin da soli. Lui si sedette di fianco a lei.
- Allora milady, le cose stanno così: come dovresti aver capito qui le persone non sono molto comprensive, quindi ti conviene dirmi veramente chi sei e perché vagavi per la foresta –
- Prima voglio sapere che posto è questo. Siamo nel Maine giusto? Ma non mi risultava ci fosse una città da queste parti –
Robin sospirò.
- Beh, ogni giorno è una scoperta. Siamo a Storybrooke. –
- Storybrooke? Ma che… Senti, non voglio ascoltarti, perché non mi lasci andare e basta? Giuro che me ne andrò! Altrimenti ci sono delle persone che verranno a prendermi, persone che non ti piacerebbe incontrare – Era sicura che quell’uomo le stesse mentendo, non aveva mai sentito parlare di una città nel Maine che portasse quel nome.
Robin si mise le mani tra i capelli, insicuro su come procedere, ma prima che potesse dire qualsiasi cosa, la ragazza riprese:
- Voglio che mi spieghi perché la mia ferita alla gamba è sparita –
Ora Robin si sentiva veramente in un vicolo cieco, dannata Swan e la sua mania di voler fare sempre di testa sua! Aveva insistito per curarla con la magia (ovviamente su consiglio di Mary Margaret) perché avrebbe rischiato la morte dovuta all’emorragia.
- Ascolta, cerca di stare tranquilla ora, hai preso una forte botta in testa e…-
- No, io voglio sapere cos’è questo posto, chi siete veramente! –
Alex era sempre più allarmata.
- Perché usate le balestre, perché parlate di Peter Pan, perché parlate di superpoteri?! –
In quel preciso istante una strana creatura si abbatté contro la tenda e  rovinò al suolo a fianco ad Alex, che quando la vide non poté credere ai suoi occhi: era una scimmia alata. Qualche secondo dopo fece capolino Regina con un globo ardente tra le mani, glielo scagliò addosso e questa si incenerì, svanendo nel nulla.
- Quei cosi sono ancora a piede libero? Pensavo che li aveste ormai uccisi tutti! –
- Mia sorella Zelena si diverte a rapire le persone e trasformarle Robin, dobbiamo trovare a tutti i costi un modo per eliminarla. La sua perfidia non ha limite. –
Un momento.
Zelena… Perfidia…
Alex si ricordò di una fiaba che suo padre le leggeva sempre da piccola, il mago di Oz. Ed il cattivo era una strega di nome Zelena. La perfida strega dell’ovest.
Si voltò a guardare l’uomo che aveva di fianco: si chiamava Robin, usava arco (o meglio, balestra) e frecce, viveva nella foresta… Non ci mise molto a fare due più due: Robin Hood.
Regina si voltò a guardare con aria divertita la faccia completamente sbalordita della nuova arrivata.
- Benvenuta a Storybrooke, Alex – esclamò uscendo.
- Ma cos’è questo, una specie di scherzo per farmi impazzire? Siamo in una città di fiabe per caso? –
In quel momento Robin decise che continuare a mentire sarebbe stato inutile. Le avrebbe detto la verità, poi avrebbero agito di conseguenza in base a quello che avrebbero scoperto su di lei.
- D’accordo Alex, ti dirò la verità. Poi sta a te decidere se crederci o no. Non hai mai sentito parlare di questa città perché in realtà non esiste. È frutto di un sortilegio lanciato tanti anni fa da Regina, la donna che hai visto prima, con lo scopo di portare tutti gli abitanti del nostro mondo in questo luogo. Il nostro mondo viene chiamato Foresta Incantata ed è dove vivono tutti i personaggi di quelle che voi chiamate fiabe. Ma quelle non sono fiabe, sono vere e proprie storie. Le nostre storie. –
- Ma quella donna… Regina… aveva un fuoco in mano! –
- Quella è magia –
- Magia? Com’è possibile, la magia non esiste! –
- La magia esiste milady, ne hai avuta la prova poco fa. Devi solo credere ai tuoi occhi. Ad ogni modo, non mi sono presentato: io sono Robin Hood, rubavo ai ricchi per dare ai poveri –
- Si, l’avevo capito, grazie. –
Alex non aveva idea di cosa fare. Magia, fiabe, ma che diavoleria era quella? Eppure come diceva l’uomo, l’aveva visto con i suoi occhi: quella creatura alata non era certo frutto della sua fantasia, nemmeno il globo infuocato o la sua ferita curata.
- Ma se tutti siete personaggi delle fiabe… Chi erano le due donne di prima? –
- Regina è la regina cattiva di Biancaneve… Ed Emma, la ragazza bionda è la figlia di Biancaneve –
Nel momento in cui Robin proferiva quelle ultime parole, Regina ed Emma rientrarono nella tenda.
- Ma che fai sei impazzito? Perché le parli di queste cose? – esclamò Emma – Ora saremo costretti a cancellargli la memoria –
- O ad ucciderla… - disse nuovamente Regina, ottenendo in tutta risposta uno sguardo scocciato di Emma.
- Ti ha detto chi è? –
- No, non ancora. Alex, dicci chi sei – le disse Robin.
Alex ne aveva fin sopra i capelli, quello che aveva sentito era completamente assurdo. Fu questo che la spinse a rivelare la sua vera identità. Tanto, che differenza avrebbe fatto? Se fosse diventata pazza non sarebbe cambiato nulla, se invece quelli erano davvero chi dicevano di essere… Beh in ogni caso non si sarebbero mai interessati alla Divisione.
- Mi chiamo Alexandra Udinov e sono un’infiltrata nella Divisione. Era un corpo segreto che agiva per il governo, ma ora è fuori controllo. Sto cercando di sabotarla dall’interno con altri disertori in modo da far cessare la strage di innocenti che viene fatta ogni volta. Stavo scappando da loro quando mi sono ritrovata qui… -
Tutti si girarono verso Emma per sentire il verdetto: era tutto vero.
 
- Quindi voi… sapete usare la magia? – le faceva strano pronunciare quelle parole, lei che era cresciuta in un mondo fatto solo di armi e di violenza. Non c’era mai stato veramente spazio per le fiabe.
- Si esatto… Ma il concetto di magia è un po’ più complicato di come lo pensate voi di queste parti – le rispose Robin – ad ogni modo, quello che fai ti onora Alex, combatti per una giusta causa. L’importante è che tu non smetta mai di credere nei tuoi ideali e soprattutto in te stessa. Credi, questa è la chiave di tutto. –
- Grazie Robin –
Alex era pronta a lasciare Storybrooke, l’avevano finalmente slegata e avevano deciso di lasciarla andare intatta. Qualcuno aveva proposto di cancellarle la memoria, ma lei aveva promesso di mantenere il segreto (in fondo, mantenere i segreti era il suo lavoro).
- Se mai dovessi aver bisogno di un aiuto… particolare, saprò a chi rivolgermi – disse ammiccando un sorriso. Niente sarebbe stato più efficace che un trucco di magia per distruggere la Divisione, una cosa che nessuno si sarebbe mai aspettato e che li avrebbe colti alla sprovvista.
Potevano vincere, ne era sicura.
Si allontanò nel bosco di corsa senza voltarsi indietro.
- Secondo me sarebbe comunque stato meglio ucciderla… -
- Oh, andiamo Regina. Lo sanno tutti che non sei così cattiva come fai sembrare! –
Robin rise e la baciò. 


Eccomi con la prima delle 6 storie!! Ommioddio lo so che è una cosa stranissima ci ho messo una vita a capire come poteva essere possibile che Alex e Robin si conoscessero!! Infatti mi è venuta una storia stralunga altrimenti non riuscivo a far quadrare i conti!! Però sono abbastanza soddisfatta del risultato ^^
E poi non ho potuto fare a meno di concludere con un bellissimissimo bacio
OutlawQueen perchè scusate  ma sto sclerando a non vederli insieme! 
So che Nikita non è un telefilm famosissimo ma a me fa impazzire *.*
A presto con la prossima storia °0°
Lus ^^

 
  
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