Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Nayuki911    10/11/2014    1 recensioni
Una lettera. Due persone. Una valanga di sentimenti, forse mai espressi.
Genere: Angst, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mikasa, Ackerman
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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¶ "Ciao Levi.
Ne è passato di tempo, dall'ultima volta che ti ho scritto, mh?
Come sai, non sono mai stata brava ad esprimere le mie emozioni a parole, e.. a dire il vero neanche a gesti, ma tu questo lo hai sempre saputo.
Abbiamo sempre comunicato a sguardi, io e tu, e se all'inizio era solo odio e rancore, man mano si è manifestata una sorta di ammirazione reciproca, tramutata in rispetto, e poi.. in amore.
Mi dispiace di averlo capito tardi, e se solo avessi imparato a riconoscerne i sintomi, non ti avrei urlato contro così spesso.
Questa è una delle tante lettere che ti scrivo, non so perché ma sento di fallire ogni volta che ne termino una; un po' per la scelta delle parole, un po' per il linguaggio confusionario e poco chiaro.
Non sono mai stata brava come te.
Ma per te le parole non sono mai state importanti, no?
Ti scrivo ancora perché sento di averne il bisogno impellente, e mi piace comunicare anche attraverso questi foglietti, come facevamo un tempo.
Se ci sono errori grammaticali o ortografici, ti prego di scusarmi, non sono ancora abituata.
Levi, ti ricordi quella volta in cui ci scrissimo dei fogl
Levi, ho tanti ricordi in mente. Ma oggi, sento il particolare bisogno di scriverti, perché sento la tua mancanza, e vorrei che tornassi da me.
Tutto ciò mi riporta alla mente le mie gelosie passate, anche se facevo di tutto per reprimerle e far finta di niente. 
Quando abbiamo iniziato a parlare, tu eri così freddo e ostile.. ma mi è bastata una sola occhiata per capire che in fondo, dietro quella maschera di mistero e rabbia, c'era un uomo solo, distrutto dal passato, e pieno di dolore.
Eppure non hai mai perso la speranza, ed è per questo che con il tempo, ho iniziato ad ammirarti.
Non è stato assolutamente amore a prima vista, anzi, sai bene quanto avrei voluto metterti le mani addosso.
E poi l'ho fatto davvero.. anche se.. in maniera un tantino diversa.

Sarei curiosa di vedere la tua faccia, in questo momento. So che stai sorridendo. Lo sento.
Quando ti rivedrò, potrai dirmi di persona cosa pensi di quest'altra mia lettera, e magari darmi un abbraccio, uno dei tuoi: rari ma bisognosi.
Non voglio annoiarti troppo, anche se non lo ammetterai mai, però.. so che un po' ti fa piacere, ricevere queste lettere.
Concludo subito, dicendoti quello che ti dico sempre, anche se lo sai a memoria.

Grazie per avermi salvata.
Grazie per tutti gli insegnamenti che mi hai dato, ne faccio ancora tesoro.
Grazie per continuare a darmi tutto, perché forse non lo sai, ma inconsapevolmente, fai tanto, anche se sei lontano da me.
Ti amo, Levi.
Ti amo davvero.


- Mikasa.
Ps. Sento la tua mancanza, ogni giorno sempre più.

 


La ragazza dai capelli corvini posò le labbra sul foglio di carta, vi schioccò un leggero bacio, e la arrotolò per bene, avvolgendo un nastro di raso bianco attorno, un delizioso fiocco incoronò l'estetica della pergamena.
Dopo aver preso un profondo respiro, si sporse per sistemare il rotolo accanto a tutti gli altri; un mucchio di lettere riempivano ormai il marmo su cui giaceva la sua lapide, lettere che lui non avrebbe mai letto, ma che in qualche modo - e lei ne era più che sicura - gli sarebbero giunte.
Alzò lo sguardo, quella era davvero una bella giornata; il tempo era sereno, il sole illuminava il cimitero a cui Mikasa faceva fisita, almeno una volta a settimana. Erano passati dieci anni esatti, da quando tutto era finito, e una nuova vita cominciata. 
Anche se senza una parte fondamentale della sua vita.
Si era accorta troppo tardi, del suo amore per quell'uomo che ormai non era più lì con lei; ma si era ripromessa che, in un modo o nell'altro, lo avrebbe reso partecipe della sua vita, delle sue giornate, e che non sarebbe più stato solo. 

«Oggi è davvero una bella giornata, Levi. Ma sono sicura che tu possa vederla, da lì.»

Diede una sistemata ai crisantemi bianchi posizionati sul vaso di terracotta; la pioggia della sera prima aveva rovinato qualche petalo, ma fu curioso di come quei fiori fossero rimasti intatti, seppur sottoposti alle intemperie stagionali.
Un po' come i suoi sentimenti, pensò tra sé  e sé, mentre raccoglieva i rotoli anch'essi rovinati dall'acqua; quello era il dramma minore, perché gli avrebbe scritto altre lettere, ed era certa che lui avesse già ascoltato quelle precedenti.
Era solita leggerle sempre ad alta voce, davanti la sua lapide.
Si assicurò che tutto fosse al suo posto, prima di posare le labbra sul marmo gelido e accarezzarlo con la punta delle dita.
Bastò un solo sguardo al cielo, terso e limpido.
E fu certa di vedere il Suo viso, tra i riflessi del sole.

 
Ps2. Non dimenticarti mai di me.
 
   
 
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