Videogiochi > Sonic
Ricorda la storia  |      
Autore: f9v5    10/11/2014    3 recensioni
[Post-Apocalypse AU!; Gijinka no furry!]
Un mondo devastato da una catastrofe causata dagli uomini, dove non esistono più sentimenti come la fiducia e il rispetto, dove la corruzione dell'animo ha ormai occupato le menti dei sopravvissuti.
In un mondo del genere, c'è ancora la possibilità di rialzarsi dal baratro?
A chi affidarsi quando la sopravvivenza è diventato l'unico interesse? Di chi ti puoi fidare? Chi può dare ancora una speranza ad un'umanità decaduta e corrotta?
Genere: Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cream the Rabbit, Miles Tails Prower
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La fine del mondo è quando si cessa di aver fiducia.

(Madeleine Ouellette-Michalska)

 

 

 

Il sole si apprestava a tramontare, celando gradualmente la sua figura dietro i ruderi dei grattacieli della città fantasma.

Tails, dalla cima di uno di questi, osservava impassibile quello spettacolo scenografico.

L’unico significato che esso rappresentava era il fatto che un altro giorno fosse sul punto di terminare.

Cos’era rimasto ormai del pianeta Terra? Cos’era rimasto dell’umanità?

Distrutta! Sterminata dalla sua stessa arroganza. Era inutile accampare scuse, erano loro i responsabili della loro sparizione di massa.

Una pioggia di meteoriti, un evento tanto raro quanto devastante.

Ma poteva essere evitato?

Si, c’era il modo, essere meno arroganti e riconoscere i propri limiti.

L’umanità aveva peccato di superbia; tutti vivevano nell’illusione collettiva di essere la razza dominante e, in virtù di ciò, espandersi continuamente, senza mai fermarsi e voltarsi indietro per osservare le conseguenze del proprio operato.

Industrie sempre più avanzate voleva dire tecnologie migliori e, di conseguenza, migliori condizioni di vita.

Nessuno però aveva mai voluto guardare l’equazione che si svolgeva in parallelo: industrie più avanzate avevano portato ad un inquinamento sempre più dannoso, lo strato d’ozono sempre più indebolito finì per cedere.

Era stato scientificamente dimostrato che l’impatto con esso avrebbe portato i meteoriti ad una progressiva disintegrazione, trasformando una possibile causa di estinzione in un semplice evento straordinario di cronaca.

Tails sospirò sconsolato; ovviamente nessuno aveva pensato che lo strato d’ozono fosse ormai stato ridotto ad un filo sottilissimo, incapace di reggere un qualunque tipo di urto.

Le conseguenze ora erano lì, davanti ai suoi occhi.

Il ragazzo si portò una mano a toccare la lunga coda di capelli biondi, per poi tirarla lievemente; lo faceva sempre quando era nervoso.

Dopo il tragico evento, il declino della razza umana fu totale: ogni forma di decenza e personalità fu abbandonata.

I pochi sopravvissuti vivevano costantemente in campana, il rischio di venire uccisi per venire depredati di quel poco che la distruzione aveva concesso era altissimo.

Ogni giorno gli atti di sciacallaggio e gli omicidi erano la regola, la minima distrazione sarebbe equivalsa ad un incontro con la Morte.

-Ed ecco cosa resta dell’umanità: una razza arrogante, che ha giocato a fare la divinità per troppo tempo, ora ridotta ad un minimo numero di bestie che ucciderebbero anche i propri familiari per un pezzo di pane. Questa, non è altro che la punizione che meritiamo: siamo stati costretti a gettare la maschera!- proferì il giovane a bassa voce, disgustato da quella situazione ormai priva di qualsivoglia controllo o decenza.

L’uomo aveva perso tutto e potè dunque mostrare l’egoismo e la pazzia che celava quotidianamente; il biondo si sentiva sempre più nauseato dalla sua razza.

-Ehy Tails…- una voce di bambina richiamò l’attenzione del ragazzo.

Una testolina castana era sbucata fuori dai resti della scalinata dell’edificio.

-Cream! Ti avevo detto di restare di sotto! Non è prudente per te uscire allo scoperto quando comincia a far buio.- rimproverò con calma la bambina, la quale abbassò leggermente la testa.

-… Avevo paura a stare da sola.- si giustificò timidamente, congiungendo le manine in una silenziosa richiesta di compagnia.

Il ragazzo ricordava ancora quando aveva conosciuto la piccoletta: l’aveva trovata tra i resti di un edificio distrutto, come gli altri del resto, in seguito all’evento; piangeva, era sola e impaurita.

Come avesse fatto una bambina di tre anni a cavarsela solo con qualche lieve ferita fu per lui un vero mistero.

Sapeva solo che non appena la vide scattò in lui l’istinto di prenderla con se; non poteva lasciarla sola, una bambina così piccola non avrebbe avuto nessuna possibilità di sopravvivere.

E pensò anche che fosse stato un bene che l’avesse trovata lui: aveva assistito a scene raccapriccianti e degne dei peggiori film horror sin da subito e aveva paura di cosa sarebbe successo se a trovare la piccoletta fosse stato uno di quei bastardi che, sopravvivendo immeritatamente alla catastrofe, aveva deciso di approfittarsene per lasciare andare il freno di ogni inibizione.

Certe visioni erano state per lui davvero raccapriccianti e scioccanti, chissà che effetto avrebbero avuto su una bambina piccola?

No, non l’avrebbe permesso, avrebbe protetto l’innocenza di quella bambina, l’avrebbe difesa da quel mondo che aveva portato a galla il marcio che celava in precedenza sotto una maschera di civilizzazione e progresso.

Se per l’umanità c’era ancora qualche speranza, erano i bambini.

Se anche i loro animi candidi fossero stati macchiati da quella follia dilagante, non ci sarebbe più stato scampo. Per nessuno.

Tails sospirò, rivolse un ultimo sguardo alla grossa sfera di fiamme che, per chissà quale ragione, non aveva ancora cominciato a bruciare quel pianeta miserabile; forse voleva godersi il declino ininterrotto degli umani, poteva anche essere.

Si avvicinò alla piccola e le scompigliò leggermente la zazzera castana.

-Andiamo dentro, comincia a far freddo.-

E quando la piccola gli rivolse un sorriso radioso e cominciò a saltellare felice giù per le scale, anche lui non riuscì ad evitare che le sue labbra si incurvassero lievemente verso l’alto.

Forse, dopo tutto, una speranza c’era per davvero.

 

 

 

 

 

 

Angolo dell’autore:

Sicuramente qualcuno di voi me lo farebbe notare, quindi lo dico sin da subito: sono consapevole del fatto che Tails sia fottuta****e OOC!

Se ci riflettete non potevo, e non ho voluto, fare altrimenti: nessuno esce da un’Apocalisse senza alcun “segno” nell’animo! ^_^’

In un primo momento avevo pure pensato di far interpretare il ruolo del sopravvissuto a Shadow, poi ho cambiato idea per due ragioni:

1) L’ho già martoriato abbastanza finora, ho voluto concedergli un po’ di tregua, più che altro, mi ha costretto lui a farlo, con un mitra puntato sulla mia tempia. E considerando che adoro torturare i miei personaggi preferiti, ho scelto Tails che è il mio preferito in assoluto dell’universo di “Sonic”.

2) In questa one-shot volevo mostrare il grande impatto emotivo che un evento simile avrebbe, a parer mio, sulla psiche di una persona. Considerando che Shadow ha già di per sé un carattere chiuso, schivo e poco tendente a fidarsi, c’era bisogno di un personaggio puro e buono ma consapevole dei pericoli del mondo e di come essi, in seguito ad un evento del genere, si sarebbero trovati con le briglie sciolte. Ecco perché ho deciso di ricorrere a Tails.

Ho comunque dovuto applicare anche un’altra modifica rispetto alla serie originale: qui il divario di età tra Tails e Cream è nettamente più vasto, quando nella serie ufficiale non è superiore ai tre/quattro anni.

Insomma, se da un lato c’è Tails, adulto e consapevole, dall’altro c’è la piccola Cream che, con la sua innocenza e ingenuità bambinesca, offre una possibilità per il futuro.

Spero che questa one-shot non vi abbia abbattuti tutti. ^_^’

Ci vediamo.

 

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Sonic / Vai alla pagina dell'autore: f9v5