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Autore: BooBearLove    10/11/2014    1 recensioni
Solo un piccolo momento tra un tenero Louis e un imbarazzato Liam.
Genere: Fluff, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Louis Tomlinson era uno studente della Hafield School. E questo stava ad indicare che, come tutti gli altri studenti delle classi quinte dell'istuto, l'indomani avrebbe partecipato alla visita guidata al Museo d'Arte Moderna, un edificio mastodontico, quasi pauroso visto dall'esterno. 
Ma Louis Tomlinsom, 19 anni, una bocciatura alle spalle, occhi troppo azzurri, capelli troppo fini e di un colore troppo indefinito, una corporatura troppo minuta e degli occhiali troppo neri sul naso, adorava quel luogo.
Louis Tomlinson era, a detta di chiunque, un tipo bizzarro. 
Alcuni lo definivano 'un controsenso vivente'.
E forse Louis era proprio quello: un controsenso.
A partire dal bizzarro modo di vestire: una felpa larga, che lo faceva sembrare un bambino, in contrasto con i jeans sempre strettissimi (di cui però nessuno obiettava nulla perché, diamine, chiunque amava il culo sodo di Louis.), le scarpe sempre e solo di tela, anche in pieno inverno, e un cappellino di lana sempre calato sui ciuffi castani che gli ricadevano sugli occhi, anche in piena estate.
Louis era un controsenso anche per quanto riguardava la sua personalità. Era, probabilmente, una delle persone più incredibilmente timide al primo incontro, le mani che si rigirano la fine della felpa tra le dita senza sosta, le guance rosse e gli occhi lucidi, malamente nascosti da quegli occhiali troppo neri. E poi lo vedevi, un secondo dopo aver malamente balbettato il suo nome, sciogliersi completamente, diventando la persona più logorroica ed energica mai esistita.
Louis era inoltre un bambino. Nel vero senso della parola. 
Una battuta sempre presente sulle labbra, sempre aperte in un sorriso luminoso che si estendeva anche agli occhi radiosi di gioia, un nuovo gioco sempre da provare nel parco, insieme a tutti quei bimbi che lo seguivano incantati, tenuti d'occhio dai sorrisi comprensivi dei genitori.
Ma allo stesso tempo Louis era una delle persone più mature che esistessero, quando tornava a casa e si dedicava anima e corpo alla sua famiglia, per la quale avrebbe dato la vita. Cercava di essere la figura portante in quella situazione; per sua madre, alla quale dava ogni giorno un po' della sua forza per andare avanti, per le sue sorelle, alle quali regalava sorrisi gioiosi misti ad occhiate severe, cercando di crescerle nella maniera migliore possibile.
Louis Tomlinson era, a detta di chiunque, un controsenso umano. 
Eppure Liam Payne, che lavora in quel museo d'arte nel quale la classe di Louis é in visita, non trova niente di strano in quel ragazzo.
Certo, il suo modo di vestire é bizzarro, ma non stona nell'insieme. E sí, forse gli occhiali sono davvero troppo neri e la felpa é davvero troppo larga, ma Liam non pensa a nulla di ciò quando lo vede per la prima volta: gli occhi splendenti, radiosi, dei libri stretti al petto, come se fossero il suo tesoro più prezioso, e una matita incastrata -in un qualche contorto modo- tra i capelli, il cappello e l'orecchio.
L'unica cosa che riesce a pensare Liam, in quel momento, é che Louis Tomlinson é fottutamente bello.
Liam lo guarda, per tutto il tempo in cui Louis resta nel museo con la classe.
Lo guarda e non riesce ad altro che a quanto sia bello. Ma non una bellezza definita, sexy, carina, tenera o qualsiasi altro tipo di bellezza. 
Liam trova Louis semplicemente bello. bello di quella bellezza pura, che si ritrova nei gesti, negli occhi.
Ma Liam é anche troppo timido per fare la prima mossa. Non ha il coraggio di avvicinarsi a lui, né tantomeno di parlargli. Cosí lo guarda, tutto il tempo.
E Louis non é stupido. Lo sente addosso lo sguardo dell'altro. lo sente sempre presente e questa cosa da una parte lo lusinga dall'altra gli mette paura. 
Perché continua a guardarlo senza avvicinarsi e a Louis questa cosa fa paura.
Ma il fatto che gli faccia paura non gli impedisce, verso la fine del giro, di andare da lui a presentarsi.
O forse presentarsi é un parolone. Perché Louis sorride, andando davanti a Liam, ma poi si blocca, spalancando gli occhi, chiedendosi cosa stesse facendo.
Quindi si ritrovarono in una situazione un po' strana: Louis, fermo davanti a Liam, gli occhi sgranati e la bocca leggermente socchiusa, senza la più pallida idea di cosa fare e Liam, immobile davanti a Louis, un leggero sorriso sul volto, la stessa identica paura di fare la cosa sbagliata.
E forse é questo che li porta a parlare quasi nello stesso momento, facendoli sorridere imbarazzati subito dopo. 
Louis lo guarda, stringendosi i libri al petto, le guance che si fanno leggermente più rosse e "Ciao, sono Louis" si presenta.
Liam sgrana un po' gli occhi, sorridendo calorosamente subito dopo, presentandosi a sua volta.
Ed anche in quel momento Louis sorprende se stesso e Liam, aprendo bocca ancora prima di aver pensato di formulare la domanda. 
"Perché mi guardavi prima?" chiede, forse ingenuamente, inclinando un po' il capo verso destra, gli occhi vivaci e una scintilla curiosa dentro essi. 
Liam é rimasto bloccato, perché Louis é così bello e puro e innocente che proprio non può uscirsene con un 'perché sei bellissimo' anche se in realtà é esattamente quello che esce dalla sua bocca, che viene coperta dalla sua mano un secondo dopo, le guance che prendono colore quasi subito.
Louis, però, lo guarda sorridendo, arrossendo per il complimento, abbassando poi lo sguardo mormorando un 'anche tu' che Liam quasi fatica a sentire. 
E ora si trovano ancora nello stesso punto, presi a guardarsi, scoprirsi, solo con gli occhi, che parlano al posto loro.
Ma Liam vuole di più. Ora che sa di avere qualche possibilità con quel ragazzo -Louis- di certo non vuole farsela sfuggire. É per questo che allunga una mano, proprio mentre la classe di Louis sta per raggiungere l'uscita, e gli porge il proprio cellulare.
"Ti va di darmi il tuo numero? Potremo vederci qualche volta, se ti va. Umh, ecco. Io. Si. Questo." 
E, di sicuro, non é stato uno dei discorsi più belli della sua vita, ma il sorriso di Louis mentre annuisce ripaga tutto. 
Quindi, dopo qualche secondo e un veloce 'ciao' da parte dell'altro, Liam si ritrova da solo, con un sorriso da cretino a illumargli il volto e gli occhi quasi lucidi per l'emozione. Ah, e ovviamente un numero in più sulla rubrica.


Loubear is my sun.
Hello everyone!
Si, non state sognando. Dopo non so neanche io quanto ma probabilmente più di un anno sono tornata a scrivere. (In realtà no, questa OS l'avevo scritta tempo fa.)
Ma comunque, tornando a noi.
Non so se tornerò davvero a scrivere, ho delle idee ma non mi sento all'altezza per scriverle.
Ma in ogni modo, sono qui perchè mi è venuta voglia di pubblicare questa lilo tutta fluffuosa che avevo nelle bozze da secoli e spero vi piaccia almeno quanto è piaciuto a me scriverla.
E. xx
   
 
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