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Autore: Lara_Grumpy03    10/11/2014    3 recensioni
Storia AU tutta nuova sulle Nostre Calzona. Decisamente comico/romantica. Almeno nella nostra fantasia diciamo basta al tanto odiato drama and thrills.
Divertitevi e se vorrete commentate ^^
[...] "...La scena che vide le fece sobbalzare il cuore.
Arizona. Mezza nuda. Con solo degli slip e un reggiseno bianco addosso. Nel bel mezzo del suo salotto..."
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Arizona Robbins, Callie Torres, Un po' tutti
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Salve a tutte!! ^^ sorry per il ritardo, ma comunque ecco qui l'undicesimo capitolo.
E come promesso .... vedrete :P
Enjoy! E speriamo che le nostre amate eroine tornino in loro il prima possibile. E' una tortura vederle così >_< I hate Shonda!
A presto! ^^


CAPITOLO 11
 
 
Era in un albergo non troppo distante dal suo appartamento, era di nuovo lei da sola con i suoi pensieri.
Non si capiva, non riusciva a capirsi. Lei amava Calliope. Ma in qualche modo non riusciva a fare a meno di fuggire.

Scappare dai problemi sentimentali. Aveva avuto da sempre paura di esporsi, di innamorarsi e di perdere completamente il senno per un’altra persona.
Temeva di soffrire, di morire dentro se le cose non fossero andate nel verso giusto. Non era mai riuscita a impegnarsi in una storia, non riusciva a pensare ad una cosa “seria”.

Non c’è niente di male …. “ Pensò tra sé la bionda mentre si torturava le mani di fronte alla finestra; stava piovendo e la pioggia in quei momenti bui delle sua vita le dava serenità e conforto, come a dire che era un aiuto per pensare e per riflettere.
Sospirò continuando ad osservare fuori, si concentrò sulle gocce che scendevano piano dal vetro, rincorrendosi a vicenda. Era proprio così in questo momento, lei che scappava e Callie che provava a rincorrerla, a prenderla con se. Come quelle gocce però, che alla fine riuscivano ad unirsi. Fondendosi.

Nella sua vita non aveva mai avuto paura di altro, era la figlia di un marine ed era stata addestrata per le tempeste. Come amava definirsi lei, era un buon marinaio nelle tempeste.
Però adesso, c’era lei.
Si trovava ad un bivio della sua vita, doveva scegliere. Si o no. Amare o continuare la sua vita quotidiana fatta di storielle e cose senza troppo impegno; la strada più facile per lei.

Si buttò sul letto e guardò il soffitto. Forse aveva solo bisogno di stare un po’ da sola a pensare a cosa voleva fare della sua esistenza. Callie non avrebbe aspettato in eterno, questo lo sapeva … però in questo momento sentiva di avere bisogno dei suoi spazi.


°°°
 

La latina nel frattempo si trovava nel suo appartamento 502, da sola e con i suoi pensieri.
Stava ripercorrendo mentalmente le dure parole della pediatra, era basita e stava affrontando la cosa nell’unico modo che le poteva dare conforto in quel momento.

Vediamo … dove ho messo quella bottiglia di Merlot? Deve essere qui da qualche parte ….” Disse continuando a cercare nella dispensa della cucina.
Sconfortata dalla sfortunata ricerca decise di chiamare Mark, aveva dannatamente bisogno di bere. Con lui.

Prese il cellulare e compose il numero, ormai lo sapeva a memoria, “Pronto Mark? Ok, devi venire subito qui a casa mia. Ah porta la tequila.” Detto questo buttò giù la chiamata senza nemmeno dire ciao o aspettare una qualsiasi risposta dall’amico.
Pochi minuti dopo Mark bussò alla porta “ ehii Torres!! Ma che cavolo è successo? Sei pazza? Mi farai venire un infarto prima o poi! “ disse il chirurgo plastico tutto d’un fiato“ e poi, che c’entra a tequila?”

Oooh grazie!! Dammi qua!” concluse la mora strappandoli di mano la bottiglia.

No l’alcol non serve se prima non mi dici cos’è successo. Dov’è la biondina?” disse guardandosi intorno  cercando la pediatra.

Oh beh, niente!” Ironizzò la latina “ se n’è andata perché le ho detto che la amavo, tutto qui!”.

Mark strabuzzò gli occhi “ Tu che cosa?!” Poi sospirò “Wow, hai dannatamente bisogno delle tua tequila.” Concluse poi annuendo fisso con lo sguardo perso nel vuoto.

E’ assurdo! Ogni volta che mi espongo e dico i miei sentimenti a qualcuno rimango fregata … “ disse iniziando a scolarsi la bottiglia, “che devo fare?”

Mark si sedette sul divano “ mm, vediamo hai bisogno di un “sorbetto”? di solito aiuta.”

Sei serio?” esclamò Callie esterrefatta.

Ovvio Torres, sono sempre serio quando si tratta di sorbetti.”

Dio, non cambi mai. Io amo Arizona, Mark, mi sto scolando questa bottiglia perché LEI è scappata appena ho deciso di tirare fuori quello che provo! E tu pensi al sorbetto?! Esci, vai a casa e dormici sopra.” Disse spingendolo fuori dalla porta “ Ah grazie comunque!” detto questo chiuse la porta a chiave e si buttò sul divano a finire la bottiglia.

Di niente!” concluse l’amico dall’altra parte del portone prima di dirigersi verso l’ascensore.

Molto meglio questo del suo “sorbetto”” disse piano sorridendo tra se la latina.
 
***

Che ore sono?” Guardò l’orologio cercando di tirarsi su per vedere meglio.
Si era addormentata per qualche ora dopo essersi finita da sola 75 cl di tequila.

 “Le otto??” Sgranò gli occhi dalla sorpresa, aveva dormito 4 ore li sul divano con la bottiglia vuota in mano, la mora scattò in piedi con un salto, aveva perso completamente la concezione del tempo.
Cercò di ricordare che giorno fosse, la sua mente annebbiata dall’alcol le impediva di concentrarsi.

Ok ok è martedì oggi, è il mio giorno di riposo.”  Sospirò sollevata controllando il calendario sul cellulare. Ringraziò Dio per non dover andare a lavoro; non sarebbe stata una grande idea andare all’ospedale ubriaca persa.
Si ributtò sul divano, aveva un aspetto disordinato: capelli sfatti e stropicciati, barcollava e non riusciva a camminare dritta. Quindi pensò che fosse meglio starsene buona e ferma ad aspettare che si sentisse meglio.
Fortunatamente la latina reggeva bene la tequila, non era una di quelle che superavano il limite e si trovavano con la testa nel water; lo aveva sempre trovato umiliante e privo di dignità.

Era immersa nei suoi pensieri quando sentì bussare piano alla porta.
Mark! Sei di nuovo qui?! Accidenti ti ho già detto che non voglio il sorbetto!” disse la mora mentre apriva distratta con una mano il portone, senza fare caso a chi ci fosse dall’altra parte.
Continuò a parlare con non curanza dando le spalle alla porta “io non ho parole Mark, pensavo fossi mio amico e adesso ti ripresenti qui come se nulla fos…” Non riuscì a finire la frase che si sentì presa per un braccio e tirata con l’intento di farla girare; si trovò subito immersa in un bacio di due soffici e morbide labbra.

Riconobbe subito quelle labbra.

Sorrise tra se ed aprì gli occhi.

Arizona era davanti a lei “ Calliope … io … io … ti … ti voglio!” disse decisa la bionda.

Poi continuò “ Ti desidero moltissimo … da mesi! “ la guardò meglio un attimo “ sei ubriaca?” mosse la testa di lato come era solita fare.

Callie sospirò  “ io non ti devo nessuna spiegazione …”concluse evitando lo sguardo della pediatra che si trovava di fronte a lei.

La donna guardò il divano, c’era la bottiglia vuota, riguardò la mora con sguardo duro “ beh quindi risolvi così i problemi tu …?”

Sempre meglio che fuggire come fai tu!” rispose altrettanto duramente la latina stavolta fissandola negli occhi.

A queste parole la bionda si avvicinò e la baciò lentamente, piano.
Callie non si oppose, Arizona iniziò ad accarezzarle i capelli … e con l’altra mano le sfilò piano la felpa azzurra che portava.

La mora capì le sue intenzioni, la guardò maliziosa … era uno sguardo intenso e passionale.

Anche lei la desiderava, voleva amarla con tutta se stessa.

Almeno per quella notte.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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