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Autore: AkyaWolf    10/11/2014    2 recensioni
"Pensi che sia così facile? Appena vedranno i tuoi occhi sapranno chi sei, e avranno paura, o ti chiederanno di fare miracoli. Devi accettare il tuo destino, oppure nessuno accetterà te"
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il bambino agitò le braccia e soffiò contro la vela, scatenando una furiosa raffica di vento che mandò la nave avanti di molti metri ad una velocità folle. Si affrettò a fermare l'aria mentre i suoi intensi occhi di un puro color cremisi si spalancavano in una espressione sorpresa, mentre lui si portava le piccole mani dalla pelle chiarissima ai capelli bianco-azzurri, lunghi fino alla fine delle scapole e scompigliati, conscio del rimprovero che di lì a poco sarebbe arrivato.

<< Jona! >>

La donna che aveva urlato il suo nome aveva lunghissimi capelli neri e intensissimi occhi del blu genziana più puro. Era alta, ed era fasciata da una lunga tunica marrone che le faceva un corto strascico. Teneva in mano un lungo bastone dorato, alto quanto lei, che in quel momento aveva la testa di drago finemente lavorata girata verso la maga, ma che poi si rivolse verso il bambino, che rabbrividì. Non si era ancora abituato a vedere l'oggetto muoversi, parlare e respirare; anche se sapeva che il bastone, Jerico, non era quello che sembrava.

Smise di fluttuare sulla testa della maga, sua maestra, e sorrise in maniera adorabile, piegando le grandi orecchie a punta verso il basso
<< Scuuusa...  >>
Lidja lo prese per il colletto della camicia aperta smanicata verde che lui indossava, mentre il bastone piegava il collo per osservarlo meglio, formandosi delle ali sul fusto per non cadere dato la mancanza della stretta della maga. 

La donna dai lunghi capelli color ebano guardò Jona, rimproverandolo solo con lo sguardo << Figlio di un'elfo e di una ninfa del vento... almeno dovresti riuscire a controllare il tuo elemento! E invece stai a giocare! >> sempre tenendolo a mezz'aria, lo scosse un pò << come pensi di diventare un degno possessore del vento, se continui a fare così? >>
Il piccolo mezz'elfo albino incrociò le braccia, accigliandosi
<< io non voglio diventare un Possessore! Non voglio essere come te! Io voglio stare qui, sulla nave di Raya, e voglio essere un pirata come lei! >> guardò in alto, verso Raya, che li stava guardando, sospesa in aria grazie alle sue piccole ali da drago grigio-verdi, mentre la sua coda sferzava l'aria.

 aveva più o meno l'età di Jona, era una mezza drago ed era la sorella del capitano della nave, la "Drago Nero", come dimostrava la polena, scolpita a forma di drago. Raya aveva lunghi capelli ricci, di un bel colore verde petrolio, e occhi dorati, dalla pupilla a forma di diamante. Due corna candide spuntavano dal suo cranio, proprio sopra alle orecchie draconiche.
La bambina sorrise a Jona, e il bianco ricambiò il sorriso, impaziente di poter tornare a giocare con lei.

Un'altro scossone fece ritornare alla realtà il mezz'elfo e lo rese di nuovo cosciente della sua imbarazzante posizione. Le sue orecchie si piegarono di nuovo verso il basso, e i suoi occhi si ingigantirono in un disperato tentativo di intenerire Lidja.

Inutile. 

La maga guardò il suo piccolo apprendista in quegli occhi che testimoniavano il potere immenso del bambino, occhi che, a parte il colore, erano uguali ai suoi.
Lei era il Possessore del fuoco, la maga che aveva pieno controllo sulle fiamme e sul calore, mentre il bambino era il nuovo Possessore del Vento, con il dominio dell'aria e delle condizioni atmosferiche. Esistevano solo quattro Possessori, uno per elemento, ed insieme erano chiamati gli Arcimaghi, le creature con il potenziale magico più potente tra tutti, testimoniato dal colore dei loro occhi, un colore intenso e purissimo in tutti i casi.

Infatti, più il colore degli occhi di un elfo, drago, uomo o ninfa era intenso, più la magia di quest'ultimo era potente.

<< pensi che sia così semplice? Chiunque vedrà i tuoi occhi si accorgerà di quello che sei, e avrà paura, oppure ti chiederà di fare miracoli... non sarai mai una persona normale, Jona, mai. Devi accettare il tuo destino, o nessuno ti accetterà.  >>

Jona sapeva che tutto ciò era vero. Dopotutto era figlio di una ninfa, un nemico.
Il bastone di Lidja accarezzò la guancia della maga col muso, mentre i suoi occhietti incisi si chiudevano e una voce metallica ma maschile usciva dalla gola dorata 
<< Bambola, è solo un bambino, lascia che si diverta >>
Lei fece una smorfia mentre lasciava la camicia di Jona e lo osservava fluttuare verso Raya, che gli prese una mano e lo invitò a fare una corsa; poi si girò verso l'arma e la prese
<< smettila di chiamarmi così, Jerico.  >>
<< non posso farci niente, Bambola. Non potrei descriverti in altro modo >> un sorriso sarcastico comparve sul volto scolpito del bastone, mentre metteva il muso nei capelli lisci della maga.
Lei gli chiuse la bocca tra l'indice e il pollice.

Un rumore di possenti ali si senti dietro di loro, mentre un paio di stivali colpirono il ponte. Un raro sorriso comparve sul volto di Lidja, mentre si accorgeva della persona dietro di sè
<< buonasera capitano.  >>
Disse, girandosi per vedere il capitano del "Drago Nero".
Era una donna, decisamente poco femminile sia come forme che come comportamento, vestita con una camicia che lasciava le clavicole scoperte e dei pantaloni che si infilavano negli stivali al ginocchio. Un mantello ora nascondeva le poderose ali, da drago come la coda. Aveva occhi dal taglio obliquo, di un gialloverde sporco, con pupille verticali, e capelli tagliati corti e acconciati in un ciuffo verde chiaro e selvaggio. Macchie di squame argentate coprivano aree sparse della sua pelle abbronzata, comprese le orecchie a metà umane e a metà draconiche.

La mezza drago fece un inchino in una finta riverenza, come se la posizione sociale di Lidja non le interessasse minimamente, e le indirizzò un ghigno obliquo, scoprendo i denti affilatissimi
<< Salve, o grande Arcimaga.  >>
<< Kysha, sai bene che non ci casco. Partiamo.  >>
La mezza drago fece segno di aver capito e volò verso il timone. 

Così partirono.





**** Note dell'autrice ****

Questo racconto aveva bisogno di essere scritto da quando avevo sei anni. Caspita, Lidja, sei proprio un personaggio vecchio -.-' oltre ad essere la mia vecchia amica immaginaria (e unica, a quei tempi -.-' ) 0.o
Bene, com'è? È interessante l'idea? Condividete con me che Jona sia teneroso? Fatemi sapere!
E se vi è piaciuto, ringraziate Jona. È venuto fuori quasi per caso, questo personaggio XD stavo facendo delle prove per disegnare bambini e BAM! Viene fuori lui e mi fà venire voglia di riesumare Lidja e Jerico e i loro amici (vedrete! )

Sayounaraaa
AkyaWolf~
   
 
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