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Autore: _Marty01_    10/11/2014    2 recensioni
«Devi solo fidarti di me» Gli occhi verdi sembrano due rubini incastonati in un viso minuto e pallido. No, non rubini, un prato, una speranza.
Genere: Drammatico, Suspence, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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È difficile. Troppo. Ma lo voglio fare. Ormai non ce la faccio piú. Ormai è passato troppo tempo.
Ho paura.
Paura di dimenticare. Paura di dimenticarlo.
È buio, tutto buio. La poca luce che penetra nella stanza dalla piccola finestrella viene catturata dallo specchio. Uno specchio rotto, scheggiato.
Mi porto davanti a esso, vedendo delle mani allo specchio sollevarsi all'improvviso e afferrare un oggetto piatto e aguzzo in cima al mobile sbeccato e spento della stanza.
Una persona snella e alta piange dall'altra parte della superficie liscia e riflettente.
Io.
«Andrà tutto bene Annie» un ragazzo alto e impacciato prende forma davanti ai miei occhi.
«Vedrai che si sistemerà tutto» ha i capelli biondi che gli ricadono in fronte in una zazzera arruffata, un sorriso bianco, puro, sincero.
«Devi solo fidarti di me» Gli occhi verdi sembrano due rubini incastonati in un viso minuto e pallido. No, non rubini, un prato, una speranza.
«Ti fidi di me?» La sua voce continua a ripetersi all'infinito nella mia testa, sempre la stessa scena, la stessa paura, la stessa tristezza, voglio morire.
Chiudo gli occhi,cercando di pensare ad altro, a qualsiasi cosa. Ma niente accenna a scomparire.
Li riapro in un secondo, nel vano tentativo di poterlo rivedere un'ultima volta. Nel vano tentativo di poter allungare ancora la mano e sentire la sua ancora allacciata alla mia. Com'era il tocco della tua pelle Julien?
«Ti fidi di me?» Mi tappo le orecchie con le mani. È l'ultimo ricordo di lui che mi rimane, l'ultimo, il piú doloroso. E il suono della tua voce? Com'era?
«Ti fidi di me?» La lama mi cade dalle mani, schiantandosi a terra con un tonfo, uno sparo.
«Ti fidi di me?» Basta! .
«Ti fidi di me?» scatto in avanti, facendo rovesciare il bicchiere di plastica sul lavandino.
Le urla cessano all'improvviso, lasciando spazio ad altro.
«Sì» Sono io questa volta. È la mia di voce quella che risponde. La mia di voce... La mia di... La mia... La....
Mi accascio a terra, le lacrime che mi rigano il viso. Singhiozzo. Piango. Urlo. Non ci riesco...
«Ti fidi di me?»
«Sì»
Sorride.
E poi lo sparo.
   
 
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