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Autore: itsyouemma    10/11/2014    2 recensioni
CaptainSwan spelling:
Scrivere flashfic o oneshot partendo dai seguenti prompt, la pubblicazione può avvenire in qualsiasi momento, l’unica regola consiste nel rispettare la sequenza senza saltare lettere.
C Prompt Chocolate&Comfort
A Prompt Alcool&Angry
P Prompt Pants&Passion
T Prompt Trick&Trust
A Prompt Accord&Apologize
I Prompt Internet&Interest
N Prompt Night&Need
S Prompt Storm&Sadness
W Prompt Wood&Warmth
A Prompt Arms&Ache
N Prompt Neck&Neck
Iniziativa creata da: Alexies, CSLover, Alexandra_Potter, Lely_1324, Clohy e Pandina.
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Captain Swan Spelling - Capitolo Uno.
CHOCOLATE&COMFORT
"Swan" la chiamò Killian.
"Dimmi" rispose Emma, accompagnando la sua voce ad un dolce sorriso, cosa che stupì lui.
"Ho dormito proprio male questa notte…" poi fece una breve pausa pensando a come avrebbe reagito alla sua seguente richiesta
"Mi abbracceresti?" aggiunse guardandola come un cucciolo bisognoso di affetto…ma, l’iniziale esitazione di lei permise anche al suo lato più malizioso di riprendere il controllo della situazione e, mutando sguardo: "dai, Swan, per tirarmi un po’ su il morale!" ammiccò facendo intendere quanto stretto gli sarebbe piaciuto quell’abbraccio. Il suo sguardo malizioso ora attendeva solo la reazione di lei.
"Sei un cretino..." rispose Emma come a sgridarlo dei suoi pensieri che trasparivano chiari da quegli occhi blu, ma non poté fare a meno di sorridergli. "Vieni quì" continuò,poi,tendendogli le braccia e invitandolo ad accoccolarvisi.
Killian la avvicinò e la strinse a sé. La strinse talmente tanto a sé che poté avvertire il brivido sulla schiena di Emma.
"Ti fanno questo effetto i miei abbracci, tesoro?" cominciò sorridendo Killian, compiaciuto del fascino che riusciva ad esercitare su quella donna, quella bellissima donna.
"Qu-quale effetto?" Emma arrossì.
"Ho sentito il brivido sulla tua schiena..."
Ovviamente lo aveva sentito forte anche lei quel brivido lungo la sua schiena, un brivido a cui ancora non riusciva a dare un nome…però non si aspettava di aver tremato a tal punto che lui potesse avvertirlo. Cercò un motivo per uscirsene da quella situazione, magari senza far aumentare ulteriormente il vivo rossore delle sue guance.
"I-io...ecco...devo andare, Killian,staccati!" fece lei prima titubante, non ancora convinta di volerlo davvero lasciar andare…e poi dandosi un finto tono deciso. Lo spinse delicatamente lontano da lei e lui la lasciò fare. Snodò le braccia da dietro la sua schiena ma poi, con la mano appena svincolata dai suoi morbidi capelli dorati, le si avvicinò al viso per accarezzare quella morbida pelle. E ancora una volta sentì i brividi di lei scorrere sotto il tocco delle sue dita e le sorrise.
"Va tutto bene,tesoro..." la rassicurò,sorridendo: un sorriso dolce,rassicurante che lei ricambiò,abbandonandosi al dolce tocco delle sue dita.
Poi la baciò fino a quando avvertì le labbra sotto le sue incurvarsi in un sorriso, così le distanziò appena per lasciar loro lo spazio di esternare a parole il motivo di quel sorriso.
"Anche io questa notte ho dormito male...ora sto meglio" confessò lei, con una sincerità disarmante agli occhi di Killian, anche troppo abituato a vederla erigere muri di fronte ai suoi sentimenti. Da quando aveva deciso di lasciarli cadere? Non gli importava! Sapeva solo che ne era felicissimo!
"Sono contento di essere io il motivo della tua felicità...potrei esserlo più spesso se solo decidessi di lasciarmene più spesso l’occasione" era dolce nel dir questo,ma quella sfumatura di malizia nella sua voce – come notò lei – non poteva proprio mai nasconderla. Faceva parte di lui.
"Forse - e dico forse - da ora in poi te ne lascerò la libertà..." sorrise dolcemente. Si avvicinò alle labbra di lei e dolcemente le baciò.
In quel momento, così dal nulla, senza un come o un perché, si aprì un varco nel pavimento di casa di Emma, proprio vicino a loro. Killian la strinse subito forte a sé per proteggerla,ma il varco voleva lui e niente gli avrebbe impedito di prenderselo!
"Non ti lascerò,piccola..." la rassicurò mentre le accarezzava i capelli dorati e mentre cercava,con tutta la forza che aveva in corpo,di resistere alla forza del risucchio del varco,già consapevole che avrebbe vinto quel maledetto buco nero...ma cercò comunque di non far sentire quella parte debole di lui alla sua piccola gemma,che stava stringendo tra le braccia.
"Non ti lascerò..." ripetè,quasi per auto-convincersi.
In quel momento indebolì la forza della stretta per avvicinarsi alle sue labbra e baciarla,consapevole che sarebbe stata l'ultima volta che avrebbe potuto baciare quelle bellissime e morbide labbra. D'un tratto,il bacio fu interrotto perchè Killian scivolò via,verso il varco,perdendo l'equilibrio e cadendo. Per fortuna riuscì a bloccarsi sul pavimento con l'uncino in tempo e subito Emma si aggrappò alla manica della giacca di pelle nera di lui,per tirarlo verso di lei.
"Non ti lascerò andare!" urlò in preda al terrore lei.
I due,per i restanti secondi - che sembrarono minuti,ore,giorni -,si guardarono negli occhi terrorizzati. Non poteva lasciarla,non ora che lei era riuscita ad ammettere i suoi sentimenti per lui.
"Non lasciarmi!" urlò lei.
"Ti amo,piccola..." le sussurrò,già consapevole che non avrebbe resistito; una lacrima gli rigò il viso.
"Ti amo anch'io..." ormai aveva capito. Non c'era scampo per lui,l'avrebbe perso...ma non volle darsi per vinta e continuò a tirare,ma tirò con tale forza che involontariamente gli strappò via il pezzo di manica a cui era aggrappata e lui fu catturato dal varco.
"No!" un debole urlo le uscì dalle labbra quando il varco già fu chiuso. "No! Non ti lascerò andare!" urlò,mentre con le braccia colpiva il pavimento,credendo che sarebbe riuscita a ri-portarlo da lei. Incurante del taglio che si fece ad una mano continuò,continuò,continuò e continuò.
Quando capì che oramai era troppo tardi,si accasciò a terra e cominciò a piangere,ripetendo con voce fievole il suo nome,singhiozzando "Killian,Killian,Killian"

"Killian!" urlò Emma un’ultima volta, mentre la sua vista iniziava ad offuscarsi: non distingueva più bene le forme ed i colori. Non capiva cosa stesse succedendo.
Poi lo sentì: il calore della sua mano che le si appoggiava sulla spalla e della sua voce così profonda: "Ehi,tesoro,che succede?"
Era solo un sogno! Un maledettissimo, orrendo incubo! Lui era vivo ed era lì accanto a lei! Ne fu davvero felice, anche se era ancora scossa da quello a cui aveva appena assistito, inerme. Era un sogno sì…ma era stato così vivido!
"Killian" ripetè,per poi abbracciarlo. Poterlo stringere ancora le sembrava la cosa più bella che potesse capitarle dopo quel travagliato sonno. Lo baciò,preoccupata,per poi tornare vicino al suo orecchio.
"T-tu eri stato risucchiato da un varco,io ho cercato d-di salvarti,ma non ce l'ho fatta e..." riuscì appena a farneticare.
"E' stato solo un incubo" la rassicurò Killian,accarezzandole i capelli.
"Stai bene?" voleva assicurarsi che Killian stesse realmente bene e che quello fosse veramente solo un sogno.
"Sì,tesoro,calmati..." la rassicurò. Potè sentire il respiro affannoso di lei vicino all'orecchio ed il cuore che le andava a mille. "Il tuo cuore va a mille,tesoro...calmati,va tutto bene..." la strinse ancora più forte a sè - come per farle capire che lui era lì con lei.
"Temevo che non ti avrei più rivisto..." una lacrima di commozione - per la felicità di poterlo ancora baciare ed abbracciare - le rigò il viso. Killian le passò la mano tra i capelli biondi. "Hai fatto proprio così,nel sogno...me li hai accarezzati così" continuò,quasi ridendo. Killian continuò ad accarezzarglieli.
La felicità che Emma provava, però, non le impedì di notare che qualcosa, in quella situazione non le tornava:
"Ma...ma tu che ci fai nel mio letto? Oddio,io e te abbiamo?!"
"Ti piacerebbe..." rispose con un sorriso malizioso "Ma no...ieri sera eri ubriaca ed io ti ho messa a letto,tu continuavi a tirarmi per il bavero della giacca e cercando di sedurmi,baciarmi e sbottonarmi il panciotto-" Emma arrossì.
"Non è vero!" lo interruppe incredula.
"Oh,sì che è vero...ma io non ho accettato,perchè sarebbe stato come approfittarsi di te ed io voglio che quando accaderà..." Killian abbassò il tono di voce,quasi imbarazzato "tu ne sia consapevole e che lo voglia realmente" Emma lo scrutò nei suoi occhi azzurri,in cui ogni volta si perdeva.
"una volta che ti ho messa a letto - e una volta che,accarezzandoti i capelli ed il viso e tenendoti la mano - sono riuscito a farti addormentare,ti ho rimboccato le coperte e sono crollato per la stanchezza...allora mi sono steso di fianco a te...scusa se ero qua senza il tuo permesso"
"Tu non hai voluto fare l'amore con me perchè pensavi fosse come approfittarsi di me,mi hai messa a letto,fatta addormentare e rimboccato le coperte?"
"Sì...e mi scuso ancora...anche perchè ammetto di non aver resistito ad abbracciarti e stringerti a me...dovevo sentirti vicina..."
"N-no! Tutto ciò che hai fatto è stato dolcissimo...non aver approfittato di me,avermi rimboccato le coperte e fatta addormentare...e avermi abbracciata...è stato così dolce da parte tua..." Emma sorrise,un sorriso che arrivava agli occhi. Si avvicinò all'orecchio del pirata e gli sussurrò "Grazie" poi si avvicinò alle sue labbra e lo baciò con tenerezza - per ringraziarlo - poi lo abbracciò ancora più forte di prima;lui sorrise,chiuse gli occhi ed inspirò il buonissimo odore dei suoi capelli.
"Ehi,tesoro" Emma uscì dall'incavo del suo collo e lo guardò nei bellissimi occhi azzurri.
"Dimmi..." ora desiderava ardentemente baciarlo.
"Hai pres-"
"Ssh..." lei lo interruppe,poi si avvicinò alle sue labbra e lo baciò - un bacio lento,delicato "Adesso desidero soltanto baciarti,parliamo dopo"
"I-io dovevo dirti una cosa,dolcezza..." a quella parola,dolcezza,lei sorrise sulle labbra di lui.
"Dimmi..." continuò a baciarlo lo stesso,tappandogli di tanto in tanto la bocca,quasi per chiedergli di stare zitto e baciarla.
"Hai presente nell'anno perduto,quando io ero tornato un pirata,anche se non c'ero riuscito del tutto?" cercò di dire Killian mentre si baciavano.
"Sì?" ricordandole ciò,le aveva ricordato la Jolly Roger e il fagiolo scambiato con essa per tornare da lei e salvarla dalla finzione. Cominciò a succhiargli il labbro inferiore,dolcemente.
"In quell'anno i miei marinai mi hanno pagato così tante sgualdrine che neanche ne ricordo il numero..." a quella frase Emma si bloccò e smise di baciarlo.
"E tu,Capitan Uncino,sicuramente sarai stato con tutte,una per una,senza perdere tempo..." rispose Emma gelosa.
"No,principessa...non sono stato neanche con una,non ho toccato nemmeno un capello a nessuna di queste" urlò Killian.
"Perchè?" chiese Emma.
"Perchè avevo in testa solo te,i tuoi bellissimi occhi verdi in cui mi perdo ogni volta che li guardo,i tuoi capelli biondi in cui adoro passare l'uncino...avevo in testa te e non riuscivo a smettere di pensarti. L'unica donna con cui voglio stare sei tu...io voglio fare l'amore con te,ma solo quando tu sarai pronta"
Emma rimase a bocca aperta. L'unica cosa che fece,fu tornare a baciarlo con tutta la dolcezza che aveva in corpo.
"Scusami per il modo in cui ti ho risposto..." ora si sentiva una vera idiota. Come poteva aver dubitato di lui? Che sciocca!
"Non preoccuparti..." le diede una leggera carezza col pollice sulla guancia e lei sorrise.
"No,davvero...scusami...sono stata una vera idiota ad aver anche solo dubitato una attimo di te!"
"Ehi,piccola,va tutto bene..." lei si avvicinò,lui le prese il mente con pollice ed indice e la baciò,sorridendo. "Non preoccuparti" le sussurrò sulle labbra. Killian le avvolse il braccio ai fianchi e la tirò verso di sè,poi infilò la mano con l'uncino sotto la sua canotta ed Emma sentì il freddo del metallo,le venne la pelle d'oca ed ebbe un piccolo brivido.
"Scusami..." sussurrò Killian mentre si baciavano.
"Per cosa?"
"Per averti infreddolita con il mio uncino"
"No,nessun problema...continua..."
"Veramente non ti dà fastidio?" chiese Killian sorridendo.
"Perchè dovrebbe? Fa parte di te,ormai" pensò un attimo a ciò che aveva appena detto e poi cerco di scusarsi "Scusami,non intendevo dire questo...volevo dire che...io...scusami!"
"Ssh...non c'è problema,amore...non mi hai offeso,ho capito cosa intendevi e ti ringrazio" Emma sorrise e gli mise le braccia intorno al collo. Cominciarono a guardarsi negli occhi,sorridere e parlare di cose senza senso,pur di vedere le labbra dell'altro muoversi.
"Cosa mangi oggi per pranzo,tesoro?" chiese Killian leccandosi il labbro. Emma si morse il labbro.
"Ancora non lo so...Henry è da Regina e pranzerà da lei,quindi preparerò qualcosa di veloce sicuramente,essendo da sola" rispose giocherellando con il ciuffo nero di Killian,attorcigliandoselo al dito.
"Che ne dici se invece pranzassimo io e te,insieme? Magari potrei andare a comprare due di quei panini pieni di salse e carne - come li chiamate? - e poi potremmo mangiarli quì a casa tua senza essere disturbati da nessuno...e con nessuno intendo nessuno!" Emma rise e gli schioccò un piccolo bacio sulle labbra.
"Si chiamano hamburger...comunque...va bene!" Killian sorrise e spostò le mani sempre più in basso: dai capelli,alla schiena,ai fianchi,al fondoschiena di lei. "Giù le mani,capitano..." lo rimproverò Emma ridendo.
"Le ho giù,infatti,le mani" alzò un sopracciglio e sorrise malizioso.
"Uncino..." continuò a ridere. Killian ri-portò le mani ai capelli di lei e la abbassò verso le sue labbra,poi la baciò.
"Non chiamarmi così...chiamami Killian" le morse leggermente il labbro.
"Uncino,Uncino,Uncino" lei insisteva,ridendo.
"Se la metti così allora..." sorrise,poi cominciò a farle il solletico - fino a ritrovarsi sopra di lei; lei aveva portato le gambe al petto e si era rannicchiata tutta,ridendo. "Chiamami Killian ed io la smetto..."
"Killian,Killian!" urlò ridendo; lui smise e la baciò. "Killian,sei steso sopra di me...torniamo alle postazioni di prima" rise. Killian si stese e lei si stese sopra di lui,come all'inizio. "Molto meglio..." sorrise e gli schioccò un bacio sulle labbra.
"Hai davanti Capitan Uncino,il terrore dei sette mari,e ti limiti ad un piccolo bacetto?"
"Tu hai davanti la Salvatrice..."
"Io ho sacrificato la mia nave per rivederti..."
"Ed io ho sacrificato i miei poteri per salvarti dalla morte..."
"Hai vinto..." Emma sorrise e lo baciò; ci volle poco perchè le sue labbra - su quelle di lui - si incurvassero in un sorriso malizioso "Stando con me hai cominciato ad essere maliziosa...ti ho insegnato bene" commentò Killian. Emma aggiunse al sorriso,anche il sopracciglio alzato.
"Ma...ma che ore sono?" chiese Emma,retoricamente, mentre si sporse verso il comodino,prese il cellulare e guardò l'ora. "Sono solo le 9.30...è ancora presto per pranzare..Anzi,io devo ancora fare colazione"
"Guarda nel comodino quì vicino a me" Emma ci guardò.
"Un croissant alla crema ed una tazza di cioccolata calda! Come ci sono finiti lì?" sorrise.
"Li ho preparati io per te...pensavo che ti avrebbe fatto piacere la colazione a letto. Sono andato nell'armadietto della cucina,ho preso il croissant...poi ti ho preparato la cioccolata calda" Emma felicissima gli prese il viso tra le mani e lo baciò.
"Grazie,grazie,grazie!"
"Sono contento che ti sia piaciuta la mia idea...del resto a chi non piacciono?" rispose sfoggiando il suo sorriso.
"Ssh...stai zitto..." sussurrò vicino alle sue labbra,per poi baciarlo.
Dopo il bacio,Emma prese il croissant e cominciò a mangiarlo,ma si sporcò le labbra di crema e Killian la baciò.
"Che intendi fare?" chiese Emma sorridendo.
"Ti eri sporcata le labbra,non l'hai notato...?" sussurrò. Emma sorrise nuovamente.
"E se io facessi così?" per ricambiare,gli sporcò le labbra con due gocce di cioccolata calda,per poi baciarlo "Eri sporco..." sussurrò Emma piegando il labbro e chinando la testa "Comunque sei stato eccellente nella preparazione di questa cioccolata calda,è buonissima...potrei essere invidiosa,la prepari meglio di me" Killian sorrise. Emma finì il suo croissant e la sua cioccolata poi ri-cominciò a parlare con Killian.
"Ora è il mio turno di fare colazione...avvicinati,Swan" lei si avvicinò ridendo e fece per schioccargli un leggero bacio,ma lui le intrappolò le labbra,cominciando a baciarla appassionatamente - ma allo stesso tempo dolcemente. "Dicono che la colazione sia il pasto più importante di tutta la giornata,ora capisco perchè..." risero in sincronia e lei poggiò la testa sul petto di lui.
"Cosa facciamo fino a pranzo?" chiese lei guardandolo di sottecchi.
"Mm...io avrei un'idea..." sorrise malizioso. Lei gli posò due dita sulle labbra per zittirlo.
"Sei un pirata molto cattivo" lei cominciò a giocherellare con il labbro inferiore di Killian.
"Castigami,me lo merito" lei rise,poi si avvicinò alle sue labbra,lui tentò di baciarla ma lei si scostò.
"E' questa la tua punizione...puoi solo guardare,ma non toccare"
"No,questa è una punizione troppo crudele...non puoi farmi questo...so come farti cedere" Le prese il labbro inferiore tra due dita e cominciò a massaggiarlo. Emma chiuse gli occhi e si sporse verso le sue labbra,mentre lui continuava a massaggiarle il labbro.
"Vieni avanti,Swan...così..." continuava a dirle.
Emma si mise il labbro inferiore del pirata tra le labbra e cominciò a succhiarlo ad occhi chiusi,gustandoselo.
"Mm...sà di cioccolata" Killian sorrise.
"Aspetta,Swan,tesoro..." Killian si spostò verso il collo della donna e cominciò a baciarlo...prima con piccoli baci,poi succhiandolo.

Poco dopo qualcuno suonò alla porta e si riconobbe subito la voce di David "Emma!" urlò.
"E' mio padre,andiamo ad aprire" nessuno dei due aveva intenzione di interrompere quel momento così romantico,ma dovevano andare ad aprire. "Arrivo! Un attimo solo!" urlò per farsi sentire dal padre.
Lei fece per alzarsi,ma lui la tirò giù e ri-cominciò a baciarla.
"Killian,dobbiamo andare ad aprire..." sussurrava mentre lui le succhiava il labbro inferiore.
"Ma io voglio restare qua a baciarti,parlarti,vederti sorridere..." Emma sorrise.
"Dai,andiamo..." si alzò e lo tirò per la mano per farlo alzare; lui si alzò e l'abbracciò. Lei non resistette e si abbandonò a quell'abbraccio,scordandosi del padre alla porta. Sentirono un rumore di chiavi e poi la porta aprirsi,ma rimasero abbracciati.
"Per fortuna che ho la chiave...altrimenti chissà quando mi avresti aper-" commentò mentre entrava in casa e chiudeva la porta. Rimase basito quando vide i due persi in un abbraccio;sorrise. Emma vide il padre e si staccò dalle braccia del pirata per andare vicino alla porta,a parlare con il padre; Killian la seguì alzando gli occhi al cielo.
"Emma,che ci fa quì il pirata?"
"Ci scommettevo che l'avresti chiesto..." commentò Killian,sventolando in aria la mano ed Emma gli diede una piccola gomitata. "Adoro quando mi meni..." lei gli sorrise,poi tornò con lo sguardo verso il padre.
"Lascialo stare...ma dimmi pure...che succede?"
"Abbiamo trovato nuove informazioni sul luogo in cui si trova la sorella di Elsa,Anna...vorremo progettare un piano su come riuscire a trovare il punto esatto e raggiungerla" intanto che il padre parlava,lui le si avvicinò e le cinse i fianchi,portandosela vicino,ma lei - che non voleva arrossire davanti al padre - lo respinse dolcemente; lui non si arrese e le prese la mano,lei intrecciò le sue dita in quelle di lui.
"Ah...ti dispiacerebbe se io stessi quì a casa con Killian a guardare la televisione? E gli avevo anche promesso il pranzo insieme,noi due"
"Va bene" rispose sorridendo "Non ti preoccupare. Piuttosto,pirata,dovrei preoccuparmi?" Killian sorrise "Dai che scherzo...comportatevi bene"
"Dai papà…ho 28 anni e lui più di 300...sappiamo come comportarci,non preoccuparti" disse in tono rassicurante Emma, aggiungendo anche un sorriso. David abbassò lo sguardo,vide le mani dei due intrecciate e sorrise; Emma imbarazzata tolse la mano,ma il pirata cercò in tutti i modi di 'catturargliela',finchè finalmente non ce la fece e lei si arrese.
"State diventando come me e tu madre,Emma" sorrise. Emma arrossì,ma continuò a tenere la mano stretta a quella del pirata. Killian vide l'imbarazzo di lei e l'aiutò.
"Non badare a me e tua figlia..." sorrise "non dovevi andare a cercare informazioni sulla sorella di Elsa...Anna?"
"Odio ammetterlo,ma hai ragione,pirata" sorrise "vi lascio soli. Ciao" uscì dalla porta ed Emma la chiuse,per poi appoggiarvisi e tirare un sospiro di sollievo.
"Andiamo a vedere cosa c'è in tv?" chiese Emma,sorridendo,a Killian.
"Certo" Killian sorrise.

Andarono sul divano ed Emma si appoggiò al petto del pirata con la testa, portando le gambe al petto, e Killian allargò le braccia per stringerla a sè. Emma cominciò a girare per i canali sbuffando perchè non trovava niente di interessante,quando "Ferma!" urlò Killian. "Quello sarei io?" chiese indicando la televisione.
"Quello è Capitan Uncino nel cartone di Peter Pan,il classico Capitan Uncino" Emma rise.
"Non ridere! Come diamine hanno osato raffigurarmi in quel modo?" cominciò a lamentarsi Killian.
"Ti va di vedere questo?" chiese Emma guardandolo di sottecchi.
"E va bene,Swan...ma solo perchè me l'hai chiesto tu" lei sorrise.
Per tutto il tempo Killian si lamentò con "Ma che diamine? Un coccodrillo mi ha mangiato la mano?" o "Ah,quindi sarei io il cattivo?" finchè Emma,per calmarlo,gli schioccò un tenero bacio sulle labbra.
"Calmati,pirata..." quando lei si allontanò dalle labbra di lui,lui continuò a cercarle per un attimo. Killian le sorrise e lei ricambiò.
Alla fine del cartone,Emma cambiò canale e cominciarono a guardare una commedia-romantica.
"Killian..." lo chiamò titubante,Emma,che lo guardava di sottecchi.
"Dimmi,tesoro"
"E' bello stare quì,sul divano,a guardare la tv,stare tranquilla,stare con te" si mise seduta per guardarlo meglio negli occhi e per perdercisi meglio. Killian rimase stupito.
"Anche per me è bello...devo ammettere che non ci sto capendo niente di questo aggeggio che voi chiamate televisione,ma non mi importa,perchè l'unico motivo per cui sono quì è stare con te...abbracciarti,baciarti,vederti sorridere...sono le cose che più mi rendono felice" si perse anche lui negli occhi verdi di lei,sorridendo. Lei non sapeva cosa rispondere e tra i due calò il silenzio. Rimasero a guardarsi per svariati secondi senza dire una parola. Emma si avvicinò a Killian,arrivò alle labbra...quando suonò il cellulare.
"I-io devo rispondere" disse Emma già ad occhi chiusi e persa nella voglia di baciare Killian. Killian acconsentì con la testa.
"Pronto?" rispose Emma.
"Pronto Emma,sono David...cosa state facendo?" chiese David dall'altra parte del telefono.
"Siamo sul divano,che stiamo guardando un film"
"Una commedia-romantica?"
"Ecco...sì" passò lo sguardo negli occhi di Killian che le fece l'occhiolino,facendola sorridere.
"Non me lo immagino proprio il pirata a guardare una commedia-romantica" rise David.
"Cosa è successo?" cercò di tagliare corto Emma.
"Niente...volevo solo sentire come andava. Ti stà trattando bene?"
"Sì sì,benissimo." sorrise a Killian.
"Sono contento...forse mi sono sbagliato...forse è davvero cambiato"
"Lo è,fidati" rispose Emma.
"Vi lascio in pace...non voglio fare il padre invadente,geloso..."
"Tu sei geloso ed invadente,papà" risero insieme.
"Ok,lo ammetto...lo sono...ma solo perchè ti voglio bene,sei mia figlia e mi sono perso quasi tutta la tua vita...ed ora vorrei stare sempre con te per recuperare il tempo perso. Ti voglio bene,ciao."
"Ti voglio bene anche io. Ciao"
Emma chiuse la chiamata e si ri-appoggiò al petto di Killian,sorridendo.
"Con chi parlavi attraverso quel congegno?"
"Con mio padre"
"Cos'è successo?"
"Niente...voleva solo sapere come andava,se tu mi stai trattando bene ed io ho risposto di 'sì'. Ha detto che sei cambiato..." rispose Emma.
"E tu che hai risposto?"
"Che lo sei" Emma,cominciò poi a cercare la mano di Killian,che lui le porse. Si presero le mani e le intrecciarono.
"E' la giornata migliore della mia vita...la televisione,il divano,il relax,un pirata tutto per me...cosa si può voler di più dalla vita?"
"Lo penso anche io...sono irresistibile...come si fa a resistere a tutto questo mix di bellezza,virilità e romanticismo?"Killian sfoggiò il suo sorriso.
"Ci scommettevo che te ne saresti uscito con una delle tue solite frasi...anche se ammetto che adoro quando lo fai" Killian si avvicinò alle labbra di lei,la baciò e lentamente si stesero, ritrovandosi uno sopra l’altra.
Non appena le loro labbra si slegarono da quel bacio lunghissimo, lei si rese conto della situazione in cui erano finiti. Il cuore le batteva talmente forte in petto che temeva potesse udirlo pure lui. Quando aprì gli occhi, non ebbe il coraggio di alzare lo sguardo, così decise di indugiare sulle sue labbra. Le guardava come se volesse ricordarle per sempre così come le vedeva ora: era talmente abituata a vederle incurvate in un sorriso sghembo e malizioso…ora, invece, erano rilassate, schiuse come fossero pronte a riaccogliere le sue in un altro bacio, ne usciva un respiro caldo e irregolare. Vi poggiò sopra l’indice della mano destra e, sfiorandole appena, ne seguì il contorno…prima del labbro superiore, poi di quello inferiore; lì si fermò e aumentò leggermente la pressione del suo tocco, spostandolo appena verso il basso, come se stesse invitando quella bocca ad aprirsi ancora un po’, per essere pronta ad accogliere ancora la sua. Lui la lasciò fare, non mosse un muscolo…solo il suo respiro non poté non aumentare ulteriormente e farsi ancora più profondo. Lui la guardava: era stesa sotto di lui. Come erano finiti in quella posizione? Non gli importava perché lei era tra le sue braccia ed era bellissima, con la pelle della pancia lasciata appena scoperta dalla maglietta che si era scostata, e con il petto che si alzava e si abbassava, sospinto da un respiro agitato. Si sentiva il volto in fiamme. Aveva osservato curioso il dito della ragazza mentre studiava le sue labbra, ma non poté non notare che tremava e che lei non aveva ancora avuto la forza di alzare lo sguardo verso il suo.
Si poggiò sul suo gomito sinistro, in modo da poter liberare il braccio destro; le scostò lentamente i capelli dal viso, passandole un ciuffo dietro l’orecchio, poi scese delicatamente ad accarezzarle la guancia, fino al mento; lo prese tra pollice e indice, sospingendolo verso l’altro, fino a che i loro occhi si incrociarono. Erano vicini, molto vicini e poteva avvertire il tremore di Emma aumentare ancora di più:
"Cosa c’è?" le sussurrò dolcemente ma ebbe solo un sorriso come risposta. Qualche istante dopo, lei gli prese la mano, ancora tremante ma sicura. La allontanò dal suo mento e la fece scivolare sul suo petto, dove poi la tenne stretta in modo da fargli sentire il suo cuore, che cavalcava veloce. "Emma…" balbettò appena lui.
"Batte forte, eh?" constatò lei. Killian sentiva il respiro farsi quasi faticoso…quel battito forte sotto le sue dita, che gli giungeva attraverso il calore di quella pelle che ancora non aveva smesso di tremare…tutto questo gli annebbiava un po’ i pensieri, non riusciva a riordinarli all’interno della sua testa, era come pietrificato dall’agitazione, tanto che non tolse la mano da dove era, nemmeno quando la mano di Emma la lasciò libera, per andare ad intrufolarsi tra i bottoni della sua camicia, iniziando a sbottonarne uno alla volta. Killian si riprese dal suo oblio mentale e le strinse dolcemente le mani nella sua.
"Emma, che stai facendo? Sei sicura di quello che stai facendo?" lei lo guardava come se fosse spaventata, così seguitò lui "Non dobbiamo per forza…in più,ti sento agitata...se non ti senti pronta non c'è problema,tesoro...non dobbiamo,non devi farlo per forza...non dev'essere una costrizione" Killian era totalmente preso,ma sembrava che per Emma non fosse così,che fosse una costrizione. Emma rimase sorpresa da quella tenerezza e preoccupazione.
"Davvero aspetteresti per...me?" Emma portò il suo sguardo a quello di Killian,uno sguardo apprensivo,rassicurante.
"Certo...per me l'importante è stare con te." i due cominciarono a bisbigliare "Pur di stare con te andrei a combattere contro un altro mostro di ghiaccio" riuscì a tirar fuori una risata ad Emma,che gli schioccò un bacio continuando a ridere. "No,davvero. Se non ti senti pronta basta dirlo..." Emma tornò seria.
"Sei così dolce..." accarezzò il viso a Killian con una mano e lui chiuse gli occhi. "Non è che non mi senta pronta...è che sono abituata a uomini che dopo essere stati insieme se ne vanno e mi lasciano sola e con le lacrime agli occhi...ho paura che anche tu lo faccia...so che non lo faresti mai ma,sai...la forza dell'abitudine. Non voglio perderti..."
"Beh,quegli uomini non capivano niente e si meriterebbero soltanto di essere infilzati con questo" rispose Killian alzando la mano con l'uncino. Emma sorrise. Killian fece per alzarsi,ma Emma lo tirò dalla giacca.
"Vieni quì...ora sono sicura e pronta. Ho capito che non te ne andresti mai e che non mi abbandoneresti mai quà,a piangere"
"Giuro sulla mia vita,che se mai ti dovessi far del male,mi ucciderei con le mie stesse mani" Emma sorrise.
"Voglio fare l'amore con te,solo...andiamo sul mio letto" rispose Emma mentre si baciavano. Killian la prese in braccio,si diresse fino alla camera da letto e la stese sul letto,per poi ricominciare a baciarla. Si stese anche lui.
Killian cominciò ad accarezzarle il viso e delicatamente fece scendere la mano verso la sua camicetta,fino ad arrestarla sopra al primo bottone;lei cominciò a respirare affannosamente e chiuse gli occhi. Killian sbottonò delicatamente il primo bottone,poi scese al secondo,poi al terzo e così via fino all'ultimo: sempre con delicatezza. Le mise una mano sulla pancia e cominciò ad accarezzargliela con il pollice: poteva sentire il tremolio di lei e la pelle d'oca al tocco delicato della sua mano. Si avvicinò alle labbra di lei e la baciò.
"Continua a baciarmi,così mi dimenticherò della tua mano sulla mia pelle..." sorrisero. Le posò un leggero bacio sul mento,per poi spostarsi sul collo e alternare dei baci a dei piccoli morsi: lei continuava a tremare.
"Non tremare,tesoro...va tutto bene"
"Come faccio a non tremare se continui ad accarezzarmi e baciarmi in questo modo...?" Quell'uomo tirava fuori la parte vulnerabile di lei,non la faceva ragionare...sapeva strapparle un sorriso,ma sapeva anche consolarla e prenderla tra le sue braccia per rassicurarla,come nel viaggio nel tempo: con i suoi stessi occhi aveva visto sua madre 'morire' e lui l'aveva presa tra le sue braccia e quasi le aveva nascosto il viso per non farle vedere la scena,per non farla soffrire.
"Killian...sei l'uomo perfetto" pensò ad alta voce. Lui tornò con le labbra verso quelle di lei.
"Cosa hai detto,tesoro?" aveva sentito benissimo,ma voleva sentirlo ancora,doveva sentirlo.
"N-niente...stavo pensando a quando meno di una settimana fa siamo finiti indietro nel tempo...quando stavano uccidendo mia madre,tu...tu mi hai abbracciata,perchè?"
"Io voglio starti accanto nei momenti di felicità,ma anche nei momenti di tristezza; voglio essere lì con te quando riderai ed essere io la causa della tua felicità...ma voglio essere lì con te anche quando piangerai,per abbracciarti,consolarti...e quello era un momento di tristezza per te e ti ho abbracciata per farti sentire che non eri sola,c'ero io lì con te" lei lo baciò: le sue labbra sapevano ancora di cioccolata calda,panna e cannella.
"Grazie"
"Non c'è di che" sfoggiò il suo sorriso e lei sorrise.
"No,non solo per quello...ma per tutto: per essermi stato vicino nei momenti di felicità e nei momenti di tristezza,per non esserti arreso e aver continuato ad aiutarmi anche nonostante le offese,che mi dispiace di averti detto..." gli schioccò un leggero bacio sulle labbra poi continuò: "Quando sei venuto a New York per me,anche nonostante il calcio che ti ho dato alla soglia porta-"
"Vorrei aggiungere anche bello forte,Swan" la interruppe Killian,accarezzandole il viso; risero.
"Ti ho anche fatto arrestare...e...e tu non ti sei arreso...grazie"

Killian continuava a baciarla, tenendole inizialmente la mano sul fianco sinistro. Lasció dolcemente la bocca di Emma per baciarle le guance, poi il collo, scendendo lentamente fino a perdersi sulla sua clavicola. Lei teneva gli occhi chiusi e le mani intrecciate dietro la sua nuca, ma a mano, a mano che le labbra di Killian, le solcavano la pelle, sentí la sua presa venir meno e le dita sciogliersi; portó le mani sulle spalle di lui per aggrapparsi ad esse, come se cercasse un appiglio al suo sentirsi venir meno dal desiderio. Killian abbandonó la sua clavicola e si distanzió un attimo da lei per poterla guardare; Emma, appena avvertí la mancanza di quelle labbra su di lei, schiuse piano le palpebre, come se si stesse svegliando da un sogno dolcissimo, e subito sorrise al suo sogno, reale e stupendo, proprio lí, di fronte a lei.
La mano di Killian passó dal suo fianco alla sua schiena e poi la percorse dai lombi alla nuca, provocandole un brivido talmente forte da farle inarcare la schiena, inspirando violentemente. A questo movimento improvviso, la camicetta sbottonata di Emma cadde ai lati del suo torace, scoprendo il suo seno, proteso verso il suo volto.
Killian sentí saltare un battito del suo cuore, rimanendo un attimo senza respiro. Poi, anche invitato dalle braccia di Emma tese verso di lui a reclamare il suo corpo, si chinó di nuovo su di lei. Solcó a labbra appena schiuse la pelle di lei,appena sopra al bordo di pizzo del reggiseno, talmente concentrato su di esso, da non accorgersi che le mani di Emma - passando leggere dal suo collo, alle sue spalle e poi giú per le sue braccia - avevano fatto scivolare via la sua camicia.
Per lui era una cosa naturale svestire una donna,portarsela a letto,dormirci - se fortunata - e salutarla,per poi non rivederla più e dimenticarsene. Ma lei era importante per lui e voleva fare tutto delicatamente,non voleva perderla.
Baciandola dolcemente,l'abbracciò e la tirò su verso di sè,poi le sorrise e appoggiò la sua fronte a quella di lei. Emma sorrise dolcemente.
"Sei bellissima,tesoro..." le sussurrò vicino all'orecchio. Emma,non sapendo cosa rispondere,prese a mordicchiargli il lobo dell'orecchio...si fermò solo per estrarre l'orecchino di lui dal lobo,per poi tornare a mordicchiarglielo,quasi ridendo.
"Ehi,Swan...il mio orecchino" Emma gli aprì la mano e gli porse l'orecchino,per poi richiudergliela a pugno.
"Eccolo...taci" rise. Lui alzò gli occhi al cielo,sorridendo.
"Incorreggibile la mia Sw-" Emma lo interruppe con un bacio.
"Ti avevo detto di stare zitto,pirata..."
"Come osi comandare Capitan Uncino? Terrore dei sette mari e di tutti i mondi esistenti?" Emma rise,gli mise le braccia al collo e continuando a ridere lo tirò giù con lei,stendendosi nuovamente uno sopra l'altra. Killian alzò un sopracciglio ed Emma sorrise.
"Sembriamo due adolescenti..." sorrise e lui ricambio il sorriso. "due adolescenti che non riescono a resistere dal saltarsi addosso" Si avvicinò alle sue labbra e a pochi millimetri da esse sorrise e sussurrò.
"Adesso cosa provi? Vorresti saltarmi addosso e vorresti scaraventarmi a terra?"
"Scaraventarti a terra..." sorrise e lo baciò dolcemente. "Vorrei scaraventarti a terra..."
"E allora fallo...scaraventami a terra e cacciami" sorrise sulle sue labbra.
Emma gli mise le braccia al collo e sorrise. "No...preferisco tenerti qui con me,abbracciarti,ridere,baciarti..." continuava a ripetere quella parola ininterrottamente.
"Quindi non vuoi scaraventarmi a terra?" sorrise maliziosamente.
"Ti odio..." sussurrò,poi tornò alle sue labbra. "Sei così odioso che..." si bloccò per continuare a baciarlo.
"Che?" sorrise sulle labbra di lei.
"Che non voglio smettere di baciarti e che vorrei che questo momento non finisse più...stare qui,abbracciata al tuo collo,con le tue braccia che mi cingono la vita...è bellissimo..."
"Se questo è odiare,allora...io ti odio con tutto il mio cuore" lei sorrise.
"Ma...tornando al discorso che stavamo intraprendendo prima che iniziassi a parlare...dove eravamo rimasti?"
Lui sorrise, un po' sorpreso dalla sua Swan così diretta "Giusto Swan...riprendiamolo...". Si sorrisero entrambi dolcemente. E, mentre si baciavamo e il loro respiro si faceva sempre più profondo, lasciarono scivolare via il resto dei loro vestiti; un attimo dopo gli occhi luminosi di lui erano sopra di lei, ancora più blu di quanto li ricordasse; il suo corpo caldo sfiorava quello di lei, muovendosi delicatamente, sino a quando ad Emma mancò il fiato, mentre i suoi occhi si spalancarono per un brivido...e tra la loro pelle, ormai, non c'erano più confini.

"Piano,Killian" sussurrò Emma.
"Scusami..." Emma sorrise. I loro respiri si affannarono e li soffocarono baciandosi. "Sono in assuefazione dalle tue labbra..." sussurrò poi,fermandosi per un attimo dal baciarla.
"E allora baciami,baciami...e non smettere mai di farlo" alzò leggermente la testa per cercare le labbra di lui. Si aggrappò con i denti al labbro inferiore di lui e tirò,per farlo tornare giù con la testa. "Non andare...resta con le labbra sulle mie..." le sorrise.
Avevano il respiro ancora caldo d'amore e affaticato dai battiti veloci dei loro cuori. Le loro labbra, peró, si cercavano ancora, rubandosi l'un l'altro ancora qualche bacio. Poi lei posó il volto, ancora bruciante di desiderio, sul petto sudato di lui Alzó lo sguardo trasognato verso di lui,che subito le sorrise dolcemente. Era davvero bellissimo: i suoi occhi blu risplendevano di una felicitá intensa, circondati dal luccicare gioioso delle gocce di sudore che gli solcavano il viso, dopo l'intensa passione che li aveva appena uniti.
"Non te ne andrai vero?" chinó gli occhi lei, fuggendo da quelli di lui. Appena le parole le uscirono quasi involontariamente, si sentí tremendamente stupida, ma non era riuscita a combattere quel nuovo senso terribile di insicurezza che le aveva attanagliato di nuovo cuore.
Lui la guardó teneramente. Emma tremava...l'aveva sentita tremare d'insicurezza quando erano ancora stesi tra i cuscini del divano...poi aveva percepito tremare la sua pelle di desiderio, mentre la solcava con le sue dita...e aveva sospirato nel sentir tremare ogni muscolo di lei all'apice del piacere...di cosa tremava ora la sua principessa?
La strinse forte, poi le sfioró delicatamente la fronte con le labbra, sussurrando piano.
"Non me ne andró mai, amore mio...non ti lasceró mai sola!" e la liberó dall'abbraccio per poterle accarezzare il viso; lei chiuse gli occhi e si lasció trasportare ancora una volta dalla magia del tocco di quella mano.
Appena la morsa allo stomaco - dovuta a tutti quegli insensati timori - iniziò a sciogliersi,provó un senso di vuoto alla pancia. Aveva proprio fame...e ne aveva il diritto - pensó lei - dopo tutto quello che era successo tra quelle lenzuola. Con un'ingenuitá sconcertante, spalancó i suoi occhi grandi verso quelli di lui:
"Killian...io avrei fame!"
"Davvero, Swan? In questo momento riesci a pensare soltanto a mangiare?". Lei chinó il capo - ma non troppo - continuando a sostenere lo sguardo divertito di Killian, da dietro un ciocca bionda che le era scivolata sul naso.
"Dai...è pur sempre mezzogiorno! Perfavore..."
"Va bene. Ma ad una condizione...dammi un altro bacio" lei sorrise e lo baciò. "Un altro" lo baciò nuovamente "Un altro" ancora "Un altro" e ancora "Un altro" e ancora "Non smettere" Emma piegò il labbro quasi fosse un cucciolo abbandonato e fece ancora di più gli occhi dolci,fingendosi offesa.
"E' ingiusto...continuo a darti dei baci e tu non ti convinci ad andare..." Killian alzò gli occhi al cielo.
"Ma io voglio restare qui a baciarti..."
"Eddai,amore"
"Maledizione! Quella parola ha bloccato le mie facoltà mentali...non ragiono più...ok,andiamo!" urlò dandole un leggero schiaffetto sulle natiche.
"Emma Swan colpisce ancora!" urlò sventolando le braccia in aria come una bambina,Killian rise. Era così persa nell'auto-complimentarsi,che non si accorse che era ancora stesa,mentre lui era già in piedi. Approfittando di questa sua distrazione,Killian,si stese ancora delicatamente su di lei e si avvicinò alle sue labbra.
"Bravissima,Swan...complimenti...sei stata bravissima..." la baciò e sorrise soddisfatto.
"Killian,alzati...perfavore..." rise. Lui sfoggiò il suo sorriso,poi si alzò e l'aiutò ad alzarsi. Le mise le braccia attorno ai fianchi e la tirò verso di sè,per poi baciarla.
"Puoi ancora ripensarci...sei sicura di voler andare?" piegò appena il labbro e aprì i suoi grandi occhi color dell'oceano.
"Sì...sono...sicura..." lei tentò di parlare,mentre lui si avvicinò alle sue labbra e le baciò,sorridendo. "Penso di...essere...sicura..." intanto pian piano,lei,si stava stendendo nuovamente sul letto,guidata dal corpo di lui. "No,no...non devo stendermi,non devo..." ma fu inutile. Ormai era stesa e Killian era sopra di lei. Emma cercò di scivolare via dalle braccia di lui,aggrappandosi a qualcosa con le mani,che lui prontamente le prese e intrecciò con le sue.
"Da brava,Swan,resta ferma e pensa a baciarmi...non scappare..."
"Killian,ti prego...ho fame..." Killian sbuffò.
"D'accordo...ma sappi che ci sono donne che rinuncerebbero a mangiare per anni,pur di baciarmi anche solo una volta"
"Beh,allora...devi dire a quelle donne che sei già prenotato e che tornino pure a mangiare" e dopo queste parole lo spinse sul letto e si alzò. Cominciò a vestirsi,mentre Killian la guardava con le braccia incrociate sotto alla testa ed un sopracciglio alzato. Gli porse le braccia e lui si alzò di scatto,le saltò addosso e fece per baciarla ma lei si scostò e lui la inseguì in ogni suo singolo movimento,per baciarla...ma non ottenne niente.
"Vestiti anche tu,Killian..."
"Sissignorsignora!" urlò,facendo un cenno da militare con l'indice ed il medio alla fronte. Lei sorrise.
Una volta vestiti,lui le cinse i fianchi da dietro e cominciò a baciarle il collo,mentre lei ridacchiava.
Emma gli prese la mano e lo trascinò fino alla macchina.

Arrivati al negozio,Killian cominciò a parlare con la cassiera.
"Cosa vuoi tesoro?" chiese prima con Emma.
"Prendi due panini con il petto di pollo" lei sorrise.
"Tu vai a sederti,ordino io...voglio farti una sorpresa" Emma acconsentì e andò a sedersi,sorridendo.
"Allora...mi da due panini con il petto di pollo"
"E poi?" la cassiera cominciò a parlare con voce seducente,per flirtare con Killian - che non ricambiava. Emma guardava la scena gelosa,quando si stufò e lo raggiunse,per poi prendergli la mano. Killian capì e sorrise. "Io ed il signore stavamo parlando...lei sarebbe?" la cassiera non si arrese.
"La sua fidanz...ragaz...ehm..." Emma lo guardò negli occhi "Sono la sua ragazza" Killian sorrise.
"Anche un muffin per la mia ragazza,perfavore" Killian le interruppe e continuò ad ordinare. Emma sorrise.
"Portate via o mangiate quà?"
"Portiamo via" Emma continuava a guardarla male. Killian le si avvicinò all'orecchio e cominciò a bisbigliare.
"Ehi,tesoro...non fare la gelosa,mi importi solo tu" Emma sorrise. La cassiera mise le ordinazioni in una busta di carta e intanto guardava la coppietta,quasi invidiosa.
"A voi" porse loro la busta ed Emma quasi gliela strappò di mano,poi pagò.
"Andiamo a casa a mangiare? Ho una fame..." Emma fece gli occhi dolci a Killian,che la tirò verso di sè e la baciò.
"Certo,tesoro" Emma sorrise. Si avviarono verso l'auto ed Emma guidò fino a casa: nel tragitto si scambiarono varie frecciatine,seguite da sorrisi.
"Guarda la strada,Swan..." Killian le sorrise maliziosamente.
"Nel sogno eri più dolce...mi chiamavi anche piccola"
"Nel sogno mi hai anche perso...vuoi che sia così anche nella realtà? Piccola" Emma arrossì e sorrise per quel piccola.
"Avvicinati e baciami...ma solo un attimo,perchè sto guidando" Killian si avvicinò ad Emma - che tolse una mano dal volante per accarezzargli i morbidi capelli neri e portarlo verso le sue labbra - poi la baciò. Emma non riusciva più a staccarsi dalle sue morbide labbra e neanche lui.
"Devo guidare...manca un chilometro solo" si staccarono l'uno dalle labbra dell'altro svogliatamente. Arrivati sotto casa - ancora dentro il maggiolino - si guardarono.
"Swan..." Killian alzò un sopracciglio e si leccò un labbro.
"Non farmi quello sguardo,mi fa impazzire" Emma sorrise ed abbassò lo sguardo.
"Amore mio..." Killian le si avvicinò e cominciò a baciarle il collo,facendole involontariamente il solletico con il pizzetto.
"Killian" lei cominciò a ridere "mi fai il solletico" ma lui insisteva,sorridendo "sei uno stupido...uno stupido pirata" Killian sorrise e le si avvicinò al viso.
"Ah,sì...?" sorrise e lei arrossì. Le mise una mano sotto la maglietta molto delicatamente e appena lei chiuse gli occhi - per lasciarsi traportare dalle sue carezze - cominciò a farle il solletico. Lei rideva e lui la guardava incantato.
"Avrò una sola mano,Swan,ma sò come far abbassare la guardia ad una donna" Emma chiuse le palpebre e molto delicatamente le ri-aprì,sorridendo. Killian si bloccò a fissarla e smise di farle il solletico.
"Ed io sò come far abbassare la guardia a Killian Jones...ma come? Capitan Uncino,il pirata più temuto di tutti i mondi,diventa inerme davanti ad una donna?"
"Non sei una donna qualsiasi,Swan...sei la donna più bella al mondo e riusciresti a rendere inerme chiunque...anche Capitan Uncino" Killian si avvicinò alle sue labbra,lei sorrise. "Anzi no,spero che nessun altro ti corteggi...perchè ti voglio tutta per me" cominciò ad accarezzarle il viso.
"Tutta per te? Non sò se possa andarmi bene,sai...come dici tu qualunque uomo mi corteggerebbe,quindi perchè fermarsi ad uno?" sorrise.
"Perchè nessun altro uomo sarebbe disposto a corteggiarti per tutto questo tempo,come me" rispose sfoggiando il suo sorriso. Emma sorrise: un sorriso che arrivava fino agli occhi.
"Potrebbe essere un buon motivo..." commentò Emma avvicinandosi alle sue labbra "un buonissimo motivo..." poi lo baciò.
"I tuoi baci sono dannatamente stupendi,Swan" Emma alzò gli occhi al cielo,sorridendo "ma aspetta,come ci siamo finiti stesi sopra ai sedili?" guardarono i sedili,si guardarono negli occhi e risero.
"Adoro il tuo sorriso" smisero entrambi di ridere e cominciarono a fissarsi negli occhi; lei mise la mano destra sul fianco di lui. Tra i due calò silenzio...fu Emma a romperlo.
"Dobbiamo andare in casa,Killian"
"Ma come? Ci stavamo divertendo..." alzò un sopracciglio e lei sorrise.
"Sei un idiota" lui le si avvicinò talmente tanto da farla aderire ancora di più al sedile - sopra cui era stesa.
"Bugiarda!! Non lo pensi davvero...anzi, ti si legge negli occhi che sei pazza di me e a fatica trattieni la voglia di lasciarti andare tra le mie braccia...e vuoi scappare in casa perchè temi che potremmo finire a fare l'amore in macchina!" Lei arrossí,Killian sorrise: un sorriso malizioso,che fece arrossire ancora di più lei,che lo guardava fisso negli occhi,imbarazzata.
"Do-dobbiamo andare in casa" il sorriso di lui cambiò da malizioso a dolce.
"Andiamo in casa,principessa,dai..." le schioccò un dolce bacio sulle labbra. Lui uscì dall'auto e poi aiutò ad alzarsi dal sedile e uscire dall'auto lei.
"Come fai a passare da malizioso a dolce in un battito di ciglia?" gli chiese mentre si avviarono verso casa.
"Secondo te a cosa mi sono serviti più di trecento anni di vita?" le mise un braccio ai fianchi e le fece fare una piccola piroetta,poi la mise davanti a sè e sorrise malizioso.
"A fare questo?" Emma rise e lui rimase un'altra volta incantato dal suo sorriso,tanto che mentre lei stava ridendo la baciò. Inizialmente non ricambiò - causa la sorpresa delle labbra del pirata appiccicate alle sue mentre rideva - ma dopo chiuse gli occhi e cominciarono a baciarsi in modo dolce,lento,tra carezze sulla nuca e sorrisi. Solo dopo si accorse che nell'abbracciare il pirata e il portargli le mani alla nuca,la busta con il pranzo le era caduta. Si accovacciò per raccoglierla e spalancò gli occhi: era tutto rovinato e sparso sull'asfalto,inrecuperabile. Tirò per i pantaloni Killian per farlo chinare e così fece.
"Guarda cosa hai fatto! Cioè,cosa mi hai fatto fare..." il sorriso le scomparve dalle labbra ed al suo posto venne un'espressione seria.
"Scusa,Swan..." tentò anche di farle la faccia da cucciolo indifeso a cui lei non resisteva mai,ma questa volta resistette.
"Va al diavolo!" urlò lei mentre si avviava verso la porta di casa - non era infuriata con lui,ma con sè stessa: ogni volta che lo guardava si perdeva nei suoi dannatamente bellissimi occhi color dell'oceano e perdeva la ragione,per poi combinare un disastro dietro l'altro...ma per quanto odiasse farlo,non poteva evitare di perdircisi dentro; doveva perdircisi dentro!
Cercava in tutti i modi di infilare la chiave nella serratura,ma per il senso di colpa di aver urlato contro a quel pover uomo che sopportava tutte le sue grida,i suoi calci,i suoi pugni,non riusciva a infilarla nella serratura. Si girò e corse verso di lui - ancora inginocchiato a terra,sconsolato - e lo abbracciò da dietro.
"Swan..." era sorpreso,non avrebbe mai pensato che sarebbe tornata in dietro per abbracciarlo.
"Scusami,io...io ho esagerato,non volevo reagire in quel modo...non te lo meritavi,non avevi fatto niente" lui si alzò in piedi e lei tolse un attimo le braccia dal suo collo - per dargli il tempo di alzarsi - poi tornò con le braccia al collo di lui,che le cinse i fianchi e cominciò a respirare il buonissimo odore dei suoi capelli.
"Non preoccuparti...te l'ho detto anche prima: io ci sarò sia quando vorrai ridere,sia quando avrai bisogno di sfogarti. Ci sarò sempre"
"Non so cosa mi sia preso...ero tranquilla,ti stavo baciando e d'un tratto ho reagito in quel modo...per uno stupido pranzo" una lacrima le rigò il viso. Odiava vederla soffrire...cercò quindi di cambiare discorso:
"I tuoi capelli hanno una buonissima fragranza di cannella" Emma ne rimase stupita: come poteva,anche dopo l'urlo che gli aveva cacciato in faccia,consolarla e cercare di farla star bene? Non lo sapeva,ma sapeva che non voleva smettere di abbracciarlo e di baciarlo per il resto della giornata...o meglio,per tutta la vita!
"Mista a vaniglia" aggiunse.
"I tuoi capelli profumano di cannella...le tue labbra hanno un buonissimo sapore di cannella...non smettere mai di usare il profumo che utilizzi per i capelli" ad Emma spuntò un sorriso.
"Si chiama shampoo...i tuoi capelli invece,profumano di salsedine...e le tue labbra...scopriamolo" lo baciò e sorrise. "Hanno  sapore di...di...di Killian" si guardarono negli occhi e sorrisero,poi tornarono a baciarsi.
"Aspettami qui,amore..." si staccò svogliatamente dalle labbra di lei che gli morse un labbro per farlo restare,invano, e cominciò a correre.
Ora Killian doveva rimediare al pasticcio commesso da entrambi. Si avviò nuovamente verso il negozio e ri-comprò le stesse identiche cose ordinate prima,poi tornò da lei e cominciò a bussare alla porta,chiamandola - con degli amorevoli nomignoli - "Swan! Tesoro! Amore!" lei andò ad aprire,vide la busta e - senza neanche dare il tempo alla porta di aprirsi del tutto - gli mise le braccia al collo e lo baciò; lui sorrise.
"Swan,la busta..."
"Fregatene di quella stupida busta..." e così dicendo gli prese la busta dalle mani, - continuando a baciarlo - si chinò a terra,la poggiò,poi tornò alle labbra di lui.
"Ti va di essere il mio pranzo? Saresti un ottimo pranzo..." lei rise - sulle labbra di lui - e lui,intrecciò una gamba di lei con la sua...che - come previsto - perse l'equilibrio;ma fortunamente Killian la prese in tempo.
"Penso che questa perdita d'equilibrio sia un segno per farci capire che il pranzo è dentro la busta e non fuori dalla busta...vado a svuotarla" si diresse verso il tavolo quasi saltellando e poggiò la busta,per poi cominciare a svuotarla.

Stava svuotando la busta,quando si sentì due mani ai fianchi ed un leggero bacio sul collo. Sorrise.
"Killian...devo svuotare la busta e poi voglio pranzare"
"Fai pure,non mi disturbi..." commentò Killian,sorridendo.
"No,davvero...ti prego,tesoro..." Killian tolse delicatamente le mani,facendole strisciare fino alle sue cosce,per poi toglierle...poi si allontanò da lei.
Una volta svuotate le buste,cominciarono a pranzare e parlare.
"Sei gelosa di me,ammettilo Swan" Killian sorrise.
"N-non sono gelosa...solo..."
"Solo?"
"Solo...cioè,non avevi visto quella cassiera? Flirtava con te e si capiva benissimo..." Emma abbassò la voce per non farsi sentire da lui "Volevo ucciderla" ma Killian sentì comunque.
"Volevi ucciderla,eh? E questa non ti sembra gelosia?"
"Ok,ok...sono gelosa! Cosa vuoi fare ora: prendermi in giro?"
"Grazie Swan,mi hai reso l'uomo più felice al mondo" Emma si perse un'altra volta nei suoi occhi blu oceano: non la stava prendendo in giro,ma - al contrario - la stava ringraziando. "E poi...anche io sono geloso di te. Qualunque uomo ci provi con te,beh...sappia solo che è a rischio morte" Emma sorrise;finì di mangiare poi si sedette sulle gambe del pirata.
"Temevo che dopo aver fatto l'amore tu mi avresti abbandonata come tutti gli altri...ma tu sei diverso,non sei tutti gli altri e avrei dovuto capirlo fin da subito. Grazie"
"Devo chiederti una cosa: nel tuo sogno,quando stavo per essere risucchiato mi hai detto qualcosa?" Emma chinò la testa.
"In verità sì: mi hai sussurrato che mi ami"
"E tu cosa hai risposto?"
"Che anche io ti...amo" Killian sorrise.
"Io ti amo davvero"
"A-anche io" Emma era titubante. Killian la baciò dolcemente.


Angolo dell'autrice:
Questo era il primo capitolo. Spero vi sia piaciuto ** se possibile lasciate una recensioncina. Thank!
   
 
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