Faceva tanto freddo quella mattina. Era l'8 Dicembre 1980. Fuori dalla finestra cadeva incessantemente la neve, la quale rendeva felici Stella, Mary e James, era giusto così, ai bambini piace sempre la neve è quella magia natalizia che la rende fantastica. Mentre fissavo fuori dalla finestra suonò il telefono quindi decisi di andare a rispondere:

«Pronto Paul?»

«Si sono io chi parla?»

«Sono John..»

«Oh John.. Quanto, quanto tempo.. Come stai? Yoko? Sean? Tutto bene?» mi sentivo così imbarazzato, infondo non lo sentivo da un paio di anni.

«Loro stanno bene.. Senti siccome siamo soli a Natale, non è che ti andrebbe di.. Venire a Natale da noi?» avevo intuito anche in lui un velo di imbarazzo.

«Per me va bene John.. Ma posso togliermi una curiosità? Perché?» volevo e dovevo saperlo.

«Sapevo che me l'avresti chiesto: volevo invitarti per ricostruire la nostra amicizia, insomma è da anni che non condividiamo cazzate o roba del genere. Oh avanti Sean smettila di mordermi il dito.. Comunque non sei obbligato se non vuoi..»

«Non sai quanto mi sei mancato..»

«Perfetto, lo prendo come un sì! A presto Paul ci risentiamo saluta Linda e tutti, buona giornata!»

«Grazie John, anche a te, a Natale, saluta tutti e stammi bene.»
Mi sentivo così leggero, non stavo così bene da tanti anni. Cazzo John, il mio John voleva di nuovo parlarmi.Non riuscivo a crederci.

[16.53]

«Linda, cara, per Natale siamo da John, capisci? Da John!»

«Ma è fantastico Paul!» si avvicinò dandomi un bacio tenero che mi fece sentire ancora meglio.

«Zio John? Papà andiamo da zio Johnny?» disse dolcemente Mary.

«Sì tesoro proprio lui.»

Improvvisamente i tre adorabili bambini si misero a saltellare di gioia. Ero al settimo cielo.

[22.33]

La giornata stava finendo, e Linda mi stringeva a sé mentre io le cingevo i fianchi. I bambini erano fuori, ed io ero così contento, al solo pensiero che avrei passato  qualche giorno con John mi eccitava, ero entusiasta.

[9 Dicembre 1980 ore 10.01]

Il telefono squillò.

«Vado io Linda» dissi allegramente.

«Paul?«Si, chi parla?»

«Sono Ringo, sono qui con George..» avevano un'aria drammatica e io stavo iniziando a preoccuparmi..

«Ragazzi cosa sono quelle voci abbattute! Su con la vita! Vi ha chiamato John ieri? A Natale saremo da lui, fantastico no?!»

«Paul vedi è difficile, non so come dirtelo..»

«Dimmi Ringo.. Dimmi..» avevo paura.

«Vedi ieri sera, un malato mentale, davanti al Dakota, a New York, ha sparato a John. John è morto Paul.»

Feci cadere la cornetta, e ormai le voci di Ringo suonavano ovattate.

John è morto. Quel bastardo di Lennon non c'è più, non c'è più qui con me. Il teddy boy negli anni '50 all'istituto d'arte non tornerà. Il cazzone davanti a tutti, il finto cinico, il pacifista, il tricheco, il chitarrista, il leader, non tornerà mai più. Non esisterà più fisicamente il Lennon-McCartney. Il mio John, l'amico di una vita, il fratello che mi ha sostenuto se n'è andato. Quel testone cocciuto mi ha abbandonato. Il viso era rigato da mille lacrime, non ci potevo credere. Quel bastardo me lo aveva portato via. Per sempre.
Ti ho perso due volte John, una per colpa mia, poiché mi credevo un dio sceso in Terra, e per seconda te ne sei andato per sempre. Ma sono sicuro che se tu fossi stato qui mi avresti detto:
"Non piangere che così sembri una checca."
Mi mancherai John, sarai sempre parte di me.

















***
Spero vi piaccia, questa è la mia prima storia, ed è anche un omaggio a John, ma volevo soprattutto sottolineare il rapporto tra Paul e John.
Grazie a chi leggerà e grazie mille a chi recensirà!
- Peace, Love & Rock 'n' Roll.