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Autore: AzuNiichan    11/11/2014    0 recensioni
Brevi pensieri e considerazioni, gettate su carta d'istinto, qui trasposte per necessità d'espressione. Non voglio che condividiate il mio punto di vista ad ogni costo. Voglio solo condividere le mie sensazioni, in modo che trovino rifugio al di fuori delle mura in cui sono confinate. Mura fatte di carne.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si vive e si muore cercando incessantemente di stare dentro a degli schemi, di creare un proprio equilibrio. Siamo convinti che l'equilibrio e la realizzazione si fondino su delle regole, su un rigore sociale, morale e più genericamente esistenziale. Non ci si mette in discussione.
Rompere gli schemi, andare avanti, rinnovare, superare, evolvere.
L'evoluzione è tuttavia vista come qualcosa di negativo, non ha schemi o progetti, non ha logica, è soggettiva e mutevole, varia a seconda delle circostanze, delle esperienze che si presentano, è dettata dal caso.
Osare è una parola proibita, temuta e sconosciuta. Eppure non vuol dire pensare o agire irresponsabilmente, ignorare le conseguenze. Osare è considerare strade alternative. Osare è vivere. Ma questo concetto spaventa, rompe gli schemi, non è funzionale, non è razionale. Tutto quanto ormai è razionalizzato. La parola d'ordine è ottimizzare. Ottimizzare i tempi, ottimizzare le energie, ottimizzare il pensiero. Perciò chi osa è un trasgressore, va contro il sistema, contro le certezze, che non sono altro che illusioni. Osare vuol dire rischiare, rischiare di mettersi in discussione e mettere in discussione lo scopo della nostra vita. A che scopo viviamo? Nessuno ormai se lo chiede più. Accettiamo di essere rinchiusi in delle categorie sociali, in delle gerarchie, ma non ne siamo più consapevoli. Monarca, dittatore, aristocratico, borghese, proletario. Esistono ancora, ma fingiamo il contrario. Ora si vive nell'illusione di poter essere chiunque si voglia. Accettiamo delle convenzioni sociali ma non ne prendiamo coscienza. Non vediamo, guardiamo. Non apriamo davvero gli occhi, perchè ci basta pensare di poterlo fare. Siamo liberi. Ma allora perchè non osiamo?
Nessuno osa, nessuno intraprende percorsi nuovi, tutto è dato per scontato. Chi osa percorre una strada fatta di tenebre, fatta di dubbi, fatta di incertezze, fatta di tentazioni. Fatta di vita. Nessuno può giudicare se questo è giusto o sbagliato. La vita non è una scienza, non fa parte dello scibile, e quindi non si può categorizzare. Comprende tutto ciò che l'uomo può provare o pensare, e giudicare. Per cui ogni elemento in essa compreso non è a sua volta classificabile. Gli esseri umani non sono classificabili. Nessuna azione è classificabile. Niente è buono. Niente è cattivo. Ogni giudizio è soggettivo. Tutto è amore. Tutto è odio.
Tutto è lecito, gli schemi posso essere rotti.
Ma scriverlo uccide queste parole. Non vi do il permesso di osare.
Agiamo d'istinto.
   
 
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