Storie originali > Commedia
Segui la storia  |       
Autore: Lost In Donbass    11/11/2014    0 recensioni
Sono sei ragazzi, stravaganti, bizzarri e incompresi dalla società. Hanno una vita insignificante e perennemente in bilico. vivono alla giornata, e non sanno cosa il domani possa riservare loro ma se si incontrassero e diventassero amici? E se decidessero di partire per un viaggio sconclusionato a bordo di un furgone scassato? Insieme sono dinamite, sono esplosivi quanto una bomba, si compensano a vicenda creando un equilibrio talmente assurdo e squilibrato che riesce a reggere alla perfezione. sono un'armonia dissonante, pronta a scoppiare. il viaggio li cambierà e li fonderà insieme.
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO UNDICI : L’OCEANO IN FONDO AL SENTIERO
Un coro di applausi ci fa voltare di scatto. I nostri amici stanno applaudendo sghignazzando e rovinando l’atmosfera. Bastardi … Neil, persone fine, gli fa due gestacci. Io, che non ne sono capace, mi limito a una linguaccia.
-Sembra che tutto si sia risolvendo per il meglio!- sorride Liam
-Cosa vuoi dire?- chiedono Nasir e Neil
-Beh, intendo dire che ci siamo conosciuti, che in questo viaggio ci siamo divertiti moltissimo, che Lou e Neil hanno capito di essere fatti l’uno per l’altro, che ci siamo aiutati a superare certe paranoie insieme … capito?
Mi asciugo una lacrima che sta scendendo furtiva. Lo so, sono uno molto romantico ma che ci posso fare? Mi commuovo a sentire certi discorsi. Neil continua a tenermi un  braccio attorno alle spalle ridendo (ma non la smette mai?!).
-Concludo col dire che abbraccio le idee di Liam, e credo fermamente che questa “φιλία”… - attacca Harry
-Concludi che cosa?!?!- strilla Neil (che ignorante, Lally)
-Questa φιλία significa amicizia, Neil. Credo fermamente che questa nostra amicizia potrà perdurare per lungo tempo, in quanto certi legami che si creano in questa età che noi stiamo attraversando …
-Si, va bene Harry! Abbiamo capito cosa intendi!- lo interrompiamo in coro. Se attacca a parlare non  lo ferma nessuno …
Sbuffa scuotendo la testa e pulendosi gli occhiali da talpa bagnati a causa degli schizzi. Penso che sarebbe un grande passo avanti convincerlo a mettersi le lenti a contatto. Una volta a Coventry lo convincerò in un modo o nell’altro.
-Torniamo indietro che si sta facendo buio?- interviene Nasir occhieggiando le nuvole turbinanti.
Torniamo indietro, io e Neil allacciati (così voliamo per terra immediatamente) Nasir che controlla il ciuffo nelle pozze d’acqua, Liam in bicicletta, Harry che osserva con aria persa le nubi e il contrasto con l’erba luminosa di rugiada e Arkadi … già, dov’è Arkadi? Mi guardo in giro e lo vedo ancora in cima alla scogliera che … sbaglio o ha le mani illuminate ? sembra quasi che stia dipanando una matassa di filo dorato che … si solleva nell’aria e viene sparata nel cielo nero. Il cuore aumenta i battiti! Ma che diavolo ci nasconde quel ragazzo?!?! La matassa dorata scompare nei venti, oltre il cielo, sparata via. Poi, lui saltella come suo solito verso di noi, mi strizza l’occhio e salta in spalla a Harry. Barcollo un attimo e Neil mi sostiene
-Ehi Lullo, tutto bene?
-Eh? Ah, si, tutto bene, grazie Lally …
No che non va tutto bene! Sembrava il filo delle Moire … quelle che nella cultura greca dipanavano la matassa del filo della vita di un essere umano. Com’è che si chiamavano? Ah si, Cloto “colei che filava lo stame della vita” ; Lachesi “colei che avvolgeva il filo sul fuso e stabiliva quanto filo spettava”; e Atropo “colei che lo recideva causando la morte inesorabile”. Ecco Arkasha sembrava la personificazione delle tre Moire in quel momento. Vedendomi tremare Neil mi mette la sua giacca sulle spalle. Ma non capisce che io tremo per ben altri motivi! Nah, ma vai Louis, sei sempre il solito visionario, avrà semplicemente fatto una fotografia al cielo e tu avrai visto male … boh, non me la sento di dar giudizi.
Arriviamo di nuovo al battellino e partiamo di corsa per evitare la tempesta che poco dopo si abbatté sulle isole Aran.
Arrivati a terra, vomito di nuovo tanto per fare bella figura e ci trasciniamo tra la pioggia verso il furgonetto. Constatiamo che almeno questa volta non ce l’hanno scassinato (anche perché da rubare non c’era proprio nulla se non giusto la coperta impregnata di naftalina). Rimettiamo in moto (fissando due pile molto potenti sul cofano perché i fari non funzionano) e ci avviamo risoluti verso Dublino. È triste dirlo, ma oramai i fondi sono finiti e dobbiamo assolutamente tornare a casa. Peccato, mi mancherà l’Irlanda con tutte le sue meraviglie. Mi mancherà il camper e la coperta puzzolente. Mi mancheranno le spiegazioni di Harry, le acrobazie di Liam, le lamentele di Nasir. Mi mancheranno le stranezze di Arkasha e i pub che abbiamo messo a ferro e fuoco. Mi mancheranno le pecore territoriali e i campeggi di fortuna. Mi mancheranno l’erba bagnata e i cieli turbinosi. Mi mancheranno le infiltrazioni di nascosto da ogni parte, l’essere senza una lira,e le storie che ci raccontavamo di sera. Mi mancheranno le decisioni prese sul momento e l’affronto dei nostri problemi. Mi mancheranno il vento che ci sospingeva e il mostro dei motori. Mi mancheranno le  nostre peripezie e la più totale indifferenza di fronte alle regole. Mi mancherà questa avventura, in cui ho lasciato parte di me, in cui mi sono liberato dei miei demoni, in cui ho trovato l’amore e l’amicizia, in cui ho provato la libertà.
Mi giro e vedo dietro di noi e dietro il vento, delle pecore che mi sorridono e mi salutano con la zampa. Mi sfrego le mani sugli occhi ma le pecore che salutano sono ancora lì e mi strizzano l’occhio con Arkasha che mi rendo conto ora che mi sta fissando sorridendo. Solleva la mano e saluta le pecore. Lo imito, prima con timore, poi sempre più deciso, fino a sbracciarmi con lui verso quei simpatici ovini. Gli altri non ci guardano nemmeno. Voltiamo una curva ma le pecore ci seguono belando e salutandoci.
Si Irlanda, mi mancherai.
 
 
-Certo che Louis, la fine della storia potevi farla un po’meno tragica sei sempre il solito … - le vocine sbuffano e poi cominciano a sgridarmi perché ho rovesciato l’inchiostro sul quaderno ma questa volta sorrido e le lascio parlare. Sono pur sempre parte di me, la mi indissolubile seconda faccia. Parlate ragazze, continuate a parlare ...

****
Ave popolo di efp. E così la storia è finita e i nostri si ritrovano gioiosamente a casa. Non so se la fine vi soddisferà, e spero proprio di si. Sinceramente non so che altro dire contando che ora devo studiare matematica e latino, ma che spero ardentemente che la storia nel suo complesso vi sia piaciuta e che ci abbiate trovato qualcosa. Perchè una storia è bella se ti porta a pensare.
un caro saluto a tutti
Louis ( io non mi chiamo così, ovvio, però vabbe)
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Commedia / Vai alla pagina dell'autore: Lost In Donbass