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Autore: Matrona    11/11/2014    15 recensioni
" Le viene quasi da ridere. Una barzelletta, una di quelle che non si riesce a capire finché non te la spiegano, ecco come potrebbe definire la sua vita. "
Attraverso la pioggia Shanpu riesce a vedere quello che il suo cuore conosce già da tempo... continuerà a combattere o cederà al destino? Shottina Dedicata alle mie Ladies, vi adoro!
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Mousse, Ranma Saotome, Shan-pu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Through the rain

 


When you get caught in the rain with no where to run
When you're distraught and in pain without anyone
When you keep cryin out to be saved but nobody comes
And you feel so far away that you just can't find your way home
You can get there alone
It's ok, won't you say…




Quando sei colto di sorpresa dalla pioggia e non hai nessun posto dove scappare
quando sei sconvolto e soffri senza nessuno al tuo fianco
quando continui a piangere per essere salvato ma nessuno arriva in tuo soccorso
e tu ti senti così distante quando non riesci a trovare
la strada che ti riporti a casa Non riesci a restare lì da solo
va bene, quello che dici è che…..








Nuvoloni neri carichi di pioggia non sembrano voler abbandonare il cielo di Nerima da ormai un settimana.
Con aria greve e annoiata Shan pu fissa la finestra del locale.
Non sa cosa fare, ed è quasi ora di cominciare a sistemare per la cena ma non ne ha voglia.
Si guarda intorno come se vedesse quel posto per la prima volta.
I portafiori sistemati con cura, le tovaglie di seta cinese ben stirate, i ricchi decori e il buon profumo di cibo.
Le viene quasi un conato di vomito. Cosa ci fa lei qui? Se lo chiede da qualche mese oramai.
Dovrebbe essere in Cina, nel suo villaggio ad essere il capo indiscusso delle amazzoni di Joketsu e non in un ristorante di cucina orientale in un sobborgo di Tokyo.
Sbuffa lisciandosi una ciocca dei suoi vellutati capelli con le dita. Le viene quasi da ridere.
Una barzelletta, una di quelle che non si riesce a capire finché non te la spiegano, ecco come potrebbe definire la sua vita.



Mettiamo che una fiera donna amazzone un brutto giorno viene sconfitta da una ragazzina giapponese davanti a tutta la sua tribù.
L’ onore e le leggi del villaggio le impongono di seguirla nella sua terra natia e lavare l’onta con il sangue.
Mettiamo che si scopre che la lei è un lui che si trasforma con l’acqua. Allora sempre secondo la legge deve sposare il nemico per lavare l’onta.
Poco male è anche carino ma purtroppo per lei non vuole ne morire ne sposarla ed è fidanzato con una ragazza violenta che non fa che intralciare i suoi piani.
Allora cosa fa, torna in Cina, si allena e cade anche lei nelle sorgenti, così si trasforma in una gatta.
Torna da lui per costringerlo a sposarla ma scopre che oltre a continuare a non volerla odia pure i felini.
Ed è così che per colpa di un ragazzo col codino si trova in questo limbo, insieme alla bisnonna e ad un amico papero.


* Tre anni… sono passati da quando sono arrivata a Nerima…*


Rumore di pentole e piatti, sicuramente Mousse ha rotto qualcosa altro.
Cieco com’è non è una novità, sbuffa contrariata, è il cameriere più disastroso della storia.
Anche lui è testardo, forse più di lei, insomma due degni eredi di Joketsu.
Lo intravede nella cucina, stanco e scarmigliato, che con malcelata noia raccoglie i cocci da terra.
Che illuso, può lavorare anche centro anni in questo ristorante non avrà la minima possibilità di sposarla o di farle dimenticare Ranma.

* Ranma… *


Fissa il grande orologio a pendolo sopra la porta. Le cinque e mezza.
A quest’ora dovrebbe aver finito le lezioni, sicuramente starà tornando a casa con Akane.
Shan pu non riesce a nascondere una smorfia stizzita. Non ha mai capito perché lui si ostini così tanto a difenderla e a sprecare il suo tempo con lei.
Non è minimamente bella o brava nelle arti femminili quanto lei, rozza, violenta e nemmeno abilissima come artista marziale.
Perché il suo futuro marito le dedica tanta importanza? Capiva certo la riconoscenza verso i Tendo ma lei sarebbe stata più che felice di ospitarlo,
dargli un tetto e qualsiasi altra cosa avesse desiderato.


*Quella insipida smorfiosa lo tratta male, litigano sempre,
non fa niente per conquistarlo eppure lui alla fine torna sempre da lei… io sì che saprei renderlo felice!*



Non ricorda il preciso istante in cui aveva cominciato ad amarlo.
Lo aveva visto in veste maschile, bello e virile; quale fortuna per un’amazzone trovare un marito straniero così degno della sua stirpe?
In un attimo, boom si era innamorata cotta.Non che avesse avuto esperienze pregresse nel settore.
Al suo villaggio contava solo l’onore, la forza e il proseguo della tradizione. Non c’era tempo per cose sciocche come l’amore.
La sua bisnonna spesso le rammentava che l’amore era debolezza e il giorno in cui si fosse innamorata sarebbe stato la sua fortuna o la sua rovina.
Invece Shan pu aveva sempre sognato, sin da bambina, un uomo fortissimo e bello che sapesse tenerle testa, che l’amasse e la venerasse come una dea.
Ranma ha tutte le qualità, tranne la più importante. Lui non la ama.


Un dolore acuto si fa strada nel suo petto. Lo conosce bene… da tre anni oramai.
Nonostante tutti i piani, i trucchi e gli intrugli magici che gli ha propinato, non è mai stata capace di conquistare il suo cuore.
Non ha mai perso una battaglia nella vita, tranne che con lui e questo brucia più di ogni altra cosa nel suo cuore.
D’istinto si osserva riflessa nel vasetto di fiori sul tavolo.

E’ bella e adesso che ha compiuto diciotto anni lo è anche di più. Una donna nel pieno della sua giovinezza.
I lineamenti più adulti, i lunghi capelli neri dai riflessi lavanda, gli occhi a mandorla e la bocca carnosa hanno sempre fatto girare la testa a chiunque passasse di li.
In più Shan pu è sempre stata dannatamente femminile, nonostante la forza erculea. Non esce mai di casa senza trucco, profumo e un abbigliamento adeguato.
Non c’è mai una seconda occasione di fare una prima buona impressione, soleva dirle la sua povera madre.
Conosce la sua sensualità e sa sfruttarla a pieno, d’altronde è una delle armi delle donne di polso di Joketsu.

Solo Ranma pare non cadere mai nella sua trappola.
Certo, spesso le ha fatto dei complimenti, quando più volte gli si struscia addosso riesce a percepire la sua eccitazione
ma sa che non è dettato dall’amore ma solo dall’istinto maschile.
Lei non vuole questo, vuole che lui la ami, che abbia occhi solo per lei. Ma come fare?
Non ha funzionato nulla in tre anni e per poco questa primavera quella strega lo stava per sposare.
Rabbrividisce. C’è mancato davvero poco. Si è fatta cogliere di sorpresa da quell’ evento.

Non immaginava che dopo le vicende del monte Hooh quei due si fossero avvicinati così tanto.
Quella ostinata Akane Tendo è stata solo un impiccio. Per colpa sua Ranma ha rinunciato a tornare normale e distrutto tutto per far si che si re idratasse.
Una piccola parte di se, ha ardentemente sperato che lei non si risvegliasse più,
l’altra era troppo presa dall’ incomprensione e dal dolore misto alla gelosia, di quella scena straziante.

Ranma era li, la stringeva tra le braccia, singhiozzante e disperato come un bambino.
Le sussurrava parole sconnesse, pregava mutamente che lei tornasse a sorridergli.
I giorni seguenti poi furono ancora peggio. Nonostante le sue moine lui non l’aveva degnata di uno sguardo,
era sempre li che guardava Akane arrossendo d’imbarazzo o preoccupandosi per ogni starnuto o colpo di tosse che faceva durante il viaggio di ritorno in Giappone.
Non erano certo pensieri onorevoli i suoi ma d’altronde in amore e in guerra tutto e lecito.

A quel doloroso ricordo, si morde forte un labbro. Deve essere forte, non deve pensarci più.
Con un gesto stizzito si alza in piedi, ha bisogno di aria e di vederlo, abbracciarlo.


- Potrei portargli dei Nikuman… -


Ranma ha sempre adorato la sua cucina.
Basta poco per farle tornare fiducia in se stessa, lo conquisterà ne è sicura.
Si ravviva i capelli allo specchio, mette il solito velo di lucida labbra e prepara un contenitore per il cibo.
Mousse è li che la osserva rapito e con il cuore infranto.
Lei non si farà mai bella per lui, non gli preparerà mai un delizioso pranzetto, non sarà mai così ansiosa di vederlo.
Lo sa bene e gli basta poter starle accanto, vederla tutti i giorni e saperla felice, anche se non con lui.


* Che testarda… *


Mousse sa che sta correndo da quell’idiota col codino. Nonostante la gelosia il suo cuore da qualche mese è più sereno.
C’era anche lui alla battaglia contro Sauflan. L’aveva visto totalmente spento quando credeva che lei fosse morta.
Akane aveva fatto di tutto per salvarlo nonostante le fattezze da bambola. Era una donna da ammirare o forse riusciva semplicemente  a capirla.
Akane amava disperatamente come lui, fino alla morte se necessario. Più volte si era chiesto perché Saotome era così dannatamente fortunato con le donne.
Però in quel frangente anche il suo acerrimo nemico l’aveva lasciato del tutto stupito. Aveva rinunciato all’acqua della sorgente pur di riaverla indietro,
era furioso e disperato quando la stringeva a se in un mare di lacrime. Aveva provato ad immedesimarsi, non ci era riuscito era troppo doloroso.

 Al solo pensiero della morte di Shanpu rabbrividisce sudando freddo.

* Quei due si amano di un’amore profondo e intoccabile… non è una battaglia che puoi vincere mia adorata… *

- Ahi… -

Si taglia con un bicchiere lo sciocco ragazzo papero, un secondo prima di vederla sparire fuori dal ristorante, quasi come se lei lo avesse maledetto per il pensiero sincero.

- Shanpu! Fai attenzione la bic…. -

Ormai è troppo lontana, non può sentirlo.


Le stradine del quartiere sembrano tutte uguali e tetre a quest’ora del pomeriggio ma Shan pu le conosce bene e sa anche più o meno a che altezza troverà Ranma.
E’ sicura di se mentre sfreccia con la bici e i Nikuman, in perfetto equilibrio, quest’oggi riuscirà a strappargli un appuntamento da soli.
Sorride felice. Eccolo, intravede il suo codino sembra da solo, che fortuna. In un attimo la bici sbanda, sganciando una ruota dal perno principale.
Le foglie secche del selciato le fanno perdere l’equilibrio, nonostante sia agile non riesce a mantenere il controllo. Cade e con lei il cestino del pranzo.

- Ahi… che botta. -

Si rialza a fatica. Ha l’abito strappato e una caviglia dolorante.

- Quell’ idiota di Mousse, aveva detto che l’ avrebbe aggiustata! - Sospira rabbiosa.

Ha un peso sul cuore, come se il destino facesse di tutto per metterle i bastoni tra le ruote.
Accidenti era un passo da lui. Il cielo ancora più plumbeo tra tuoni e lampi comincia a scaricarsi in  una pioggia fitta e insistente.

- Fantastico… ci voleva solo questo. -
 
In pochi minuti dell’avvenente ragazza non restano che un cumulo di vestiti. Ha l’aspetto di una gattina siamese ma il dolore nel petto non accenna a passare.
In forma felina è più agile e la caviglia storta fa molto meno male. Lo insegue.
Ha troppo bisogno di vederlo, anche se scapperà da lei visto che è trasformata nella sua più grande paura.
Altro segno del destino che le fa salire una rabbia incontrollabile.
Non si arrende, nonostante la pioggia che cade impetuosa, è una fiera amazzone dopotutto.
Svolta l’angolo ma non lo trova, allora balza su un tetto, dall’alto riuscirà sicuramente ad individuarlo.
L’ha trovato, vicino alla recinzione che costeggia il fiume.
Corre felice Shan pu, non vede l’ora di annusare il suo profumo ancora una volta ma si blocca totalmente spiazzata da quella scena,
non se n’era accora prima dall’alto, visto che era coperto dall' ombrello.

Ranma è li che stringe a se un’ Akane zuppa di pioggia.

- Stupida! Sei corsa via così senza nemmeno aspettarmi! -

Il suo sguardo è sinceramente preoccupato ed anche un poco ferito.

- Eri occupato… non volevo disturbarti!. -
Borbotta lei quasi sottovoce. Uno starnuto, due. Lui la guarda e arrossisce. Trova che sia carina anche bagnata come un pulcino.

- Perché fraintendi sempre tutto? -
Sussurra piano senza smettere di stringerla sotto l’ombrello, come a darle calore e proteggerla dall’imminente raffreddore.
Lei si lascia avvolgere dalle sue forti braccia e la rabbia sembra scivolare via come la pioggia dai suoi capelli.

- Io dico solo quello che vedo. -

Fa per allontanarsi, è imbarazzante stare così, potrebbe vederli qualcuno ma lui la schiaccia contro la recinzione senza possibilità di fuga.

- Tu sai come stanno le cose! Pensavo che dopo il monte Hooh… -

La fissa negli occhi e rabbrividisce a quel ricordo. Quella storia non va giù a molte persone.

- Quali? Quelle che ho solo sognato nella mia testa o quelle che ti sei rimangiato? -  

Grida con le lacrime che premono per uscire. Esplode come un fuoco la sua rabbia.
Piccato. Ranma è in difficoltà. Abbassa lo sguardo colpevole con il viso in fiamme.
Lei gli sorride amara, sa che tra poco lui mollerà la presa e bofonchierà le solite scuse, è un codardo.

Shanpu non riesce a reagire. Vorrebbe saltarle addosso e ucciderla ma non riesce a muovere un muscolo, sente nell’aria o nel suo sesto senso felino qualcosa di diverso.

Con un coraggio inatteso lui le passe le mani sui fianchi e l’attira a se in una stretta morsa.
Lei è stupita e quasi spaventata da quel repentino cambio di scena.

- Spero che con questo lo capirai una volta per tutte… -

Sussurra ad un passo dal suo viso.

In un attimo appoggia le labbra sulle sue. Un bacio intenso, quasi rabbioso ma pieno di parole non dette e desideri repressi.
Shampoo boccheggia sconvolta, mentre gli occhi di Akane s’inondano di lacrime. Sta quasi per staccarsi e riaprire gli occhi.
Ha troppa paura di leggere nelle sue iridi nocciola disapprovazione e odio. Non ne ha il tempo.
La piccola Tendo gli circonda il collo con le braccia e ricambia con passione il suo gesto lasciando scivolare via l’ombrello.

Il cuore di Shanpu è accartocciato come una foglia d’autunno, non riesce a smettere di guardare quella scena così intensa e dolorosa.
Gli occhi le diventano acquosi trasformando quella scena in macchie colorate indistinguibili ma forse è meglio così.
Non riesce a respirare la piccola gattina, una fredda consapevolezza le squarcia l’anima.


- Lui la ama davvero…p..perchè? -
 

Fa più male di un pugno in pieno viso questo pensiero e subito le viene in mente quell’episodio in cui lui l’aveva baciata durante la crisi del Nekonken.
Li era inconsapevole, mentre adesso era palese il suo volere. Sente il mondo sgretolarsi sotto i piedi, non è possibile ciò che sta accadendo.
La pioggia li accarezza delicatamente, mentre ogni stilla sul suo corpo sembra una lama di ghiaccio. Un angolino della sua coscienza le grida:


* Lo sapevi già da tempo Shan pu, di cosa ti meravigli? *


Ranma è felice, non riesce a connettere e nemmeno ad accorgersi della metamorfosi che sta subendo il suo corpo.
E’ ancora attaccato a lei e sta assaporando le sue dolci labbra. Era tutto così semplice, quasi liberatorio. 
Akane è raggiante e poco importa se adesso sta baciando una ragazzina col codino è sempre lui e lei lo ama in qualsiasi forma.

Si staccano presi dall’impellente bisogno di respirare. Zuppi d’acqua sorridono felici.

- Ranma... Akane... io... Etciù! -

Dicono contemporaneamente e scoppiano a ridere, mentre si avviano mano nella mano verso casa.
Dietro l’angolo una piccola gattina piange, immobile e disperata.
Un ombrello improvvisamente la copre. Si volta a guardare chi le ha fatto quel gesto gentile.
Mousse dietro le spesse lenti le sorride incerto e si china accanto a lei.
Non lo sa ma anche lui ha assistito a quella scena.

- Ti cercavo… si è fatto tardi. Tua nonna ci aspetta. -


E’ stanca di combattere e si lascia prendere in braccio da lui, che l’avvolge in una piccola coperta, tirata fuori dalla sua manica magica.
Si accoccola meglio, probabilmente si è presa la febbre quando pensa che il profumo di Mousse le piace e che si sente al sicuro così.
Chiude gli occhi, ha bisogno di riposo, di non pensare. Domani curerà le ferite anche se inconsapevolmente quell’abbraccio caldo sta già cominciando il lavoro.




And I can make it through the rain and stand up once again
And I live one more day and I, I can make it through the rain
Oh yes you can, You're gonna make it through the rain….



Potrei farlo durante la pioggia potrei stare in piedi una volta ancora
contando solo sulle mie forze e io so che sono forte abbastanza
per rimediare e ogni volta che avrò paura mi stringerò fermamente alla mia fede
e vivrò un giorno in più e lo farò durante la pioggia…
                                                                       ( Through the rain - Mariah Carey )




 
Fine.



Angolo dell' autrice:

Eccomi qua, ogni tanto risorgo dalle mie ceneri!!!! * voce di kuno mode on* 
Da qualche giorno ascoltavo in loop questa canzone di Mariah Carey (si sono una donnina allegra) e piano piano mi sono venute in mente delle immagini di Nerima
sotto la pioggia e volevo descrivere come ci si sente dopo una sconfitta. Ma cosa fare? Descrivere un combattimento o dei sentimenti?
All'inizio avevo pensato a Ryoga come personaggio principale ma visto che nel manga e nell'anime è già stato riproposto fino allo sfinimento il tema Ryoga/pioggia/pchan
ho deciso di optare per Shan pu (che ovviamente tutti adoriamo :D ahaha NO.) Spero innanzitutto di averla resa IC e di aver spiegato un pochino i sentimenti suoi e quelli
di Mousse dal mio punto di vista. Spero che vi piaccia e che anche la parte su Ranma e Akane sembri fattibile. Dedicato a tutti voi e in particolar modo alle mie Ladies che mi
rallegrano la giornata e mi sostengono sempre. Vi adoro ragazze!!!

Alla prossima

Violet Lumos (aka Matrona) ahahah!


















 

  
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