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Autore: Glendora    11/11/2014    0 recensioni
Farla finita sembra davvero molto facile, soprattutto nella solitudine di una camera d'albergo a chilometri di distanza da casa. Questo, però, non sembra il destino di Ville Valo che, inaspettatamente, tra le mura di quello che sembra essere un vero e proprio girone dell'Inferno, troverà quello che ha sempre cercato, ciò che la fredda lametta di un rasoio appoggiato sulla pelle non è stata capace di dargli. Ma il fato ama giocare con le persone e Ville non è certo immune...
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Ville Valo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ancora impegnato a suonare, Ville non si accorge che Jasper è sulla porta e lo sta fissando con uno sguardo carico di sentimenti contraddittori e mutevoli: c’è curiosità, ma anche diffidenza, gelosia e un po’ di inquietudine, ma soprattutto c’è apprensione perché non vuole che Lily soffra a causa di quell’uomo che, nonostante abbia avuto tutto dalla vita, ha deciso di sprecarla tentando il suicidio.
 
“Ville posso parlarti?”
 
“Certamente” risponde lui senza, però, smettere di suonare, come se la musica lo avesse completamente ipnotizzato. Chiudendo la porta ed avvicinandosi al letto di Ville, Jasper gli toglie la chitarra dalle mani così da avere la sua completa, totale attenzione. “Perché l’hai fatto?”
 
“Ascoltami bene: non far del male a Lily, mi hai capito? Altrimenti sarà davvero l’ultima cosa che farai in vita tua, sono stato chiaro?”
 
“Perché dovrei fare del male a Lily?”
 
“Conosco quello sguardo che hai tu adesso, ce l’hanno tutti i pazienti di Lily appena si rendono conto che lei è una persona speciale.”
 
“Non capisco davvero di cosa tu stia parlando.”
 
“Oh capirai, fidati! Te ne renderai conto da solo. Spera soltanto che lei non soffra per causa tua. Non se lo merita, non dopo tutto quello che ha passato.”
 
“Senti, non capisco che cosa tu voglia dirmi e sinceramente, non mi interessa: se sei preoccupato vedi di parlare chiaro, perché così non ci siamo proprio!”
 
Avvicinandosi con un rapido balzo a Ville, Jasper sussurra al suo orecchio una frase, un’unica semplice frase che lo fa rabbrividire quasi fosse un presagio di quello che potrebbe accadere:
 
Non innamorarti di lei…
 
Senza dare il tempo di ribattere, Jasper se ne va lasciando da solo Ville che incomincia a pensare al vero significato di quelle parole, o meglio, a quella che a lui sembra tanto una minaccia.
***
Come tutti i pomeriggi Katherine attende davanti al pianoforte qualcosa che nessuno, a parte lei, può vedere. Negli anni di terapia fatti con lei, Lily non è mai riuscita a capire il suo segreto, a trovare la giusta chiave capace di schiudere le porte della sua voce per farla sentire finalmente libera, eppure non passa giorno in cui non provi ad aiutarla. È la sua missione, la ragione per la quale ha deciso di diventare psicologa: provare a salvare delle anime che vagano senza meta alla ricerca di qualcosa di perduto, ma non introvabile e lei sa quanto può essere brutto credere di aver smarrito qualcosa, così come sa quanto può essere bello riuscire a ritrovare quel pezzo mancante di se stessi.
 
C’è una cosa che, forse, potrebbe aiutare la sua dolce e triste paziente e Lily si sta battendo da quattro anni per ottenere il permesso di usare il pianoforte come strumento integrante nella terapia riabilitativa della donna. Quel permesso, però, le viene negato volta dopo volta, senza mai una vera spiegazione, eppure sa che quel pianoforte un tempo era funzionante, veniva utilizzato per un progetto di musicoterapia all’avanguardia, eppure ora è muto. Silenzioso esattamente come Katherine. Lily è convinta che la musica può aiutare la giovane donna e ora ha trovato un modo per testare quella sua teoria. Una maniera che, di sicuro, non gioverà solo a lei, ma anche ad un’altra persona molto simile alla sua paziente.
 
È da quando Ville ha messo piede nella struttura che ci pensa e l’idea si è formata pian piano nella sua mente fin dal primo momento in cui il paziente ha chiesto della storia di Katherine, per poi diventare definitiva quello stesso giorno, quando Ville si è completamente lasciato andare davanti alle note appena accennate della chitarra. Ville è fatto di musica, perfino il suo amico lo ha sottolineato più volte durante il colloquio privato avuto con la dottoressa e Lily ha intenzione di sfruttare la musica per salvarlo. Perché è di questo che si tratta: riuscire a salvarlo prima che si butti nuovamente giù dal precipizio.
 
“Katherine, vuoi venire un attimo con me?” Chiede gentilmente in un sussurro dopo essere corsa nella sala comune per cercare la paziente. Katherine la guarda con il suo solito sguardo vuoto e privo di emozioni. I suoi occhi, due pozzi neri di disperazione, sembrano non reagire a nulla se non alla vista del pianoforte, ma nonostante tutto afferra la mano di Lily come per dirle che la seguirà volentieri. Si fida della dottoressa, le vuole molto bene e anche se non può dirglielo, spera di riuscire a dimostrarglielo con quei semplici gesti, con il suo totale abbandono a lei. “Benissimo…ho una sorpresa per te!” Prendendola più saldamente per la mano, Lily la porta verso la stanza di Ville augurandosi che l’uomo acconsenta di farle un favore enorme che, forse, cambierà anche la sua vita.
 
Mentre trascina dietro di sé Katherine, Lily incrocia Jasper nel corridoio e rimane senza parole quando lo vede scuro in volto, quasi come se fosse arrabbiato o amareggiato per qualcosa che lei non riesce a capire.
 
“Jasper, che ci facevi da Ville?” Domanda parandosi davanti all’inserviente che, altrimenti, l’avrebbe più che volentieri evitata.
 
“Niente.”
 
“Non dire bugie! È successo qualcosa?”
 
“No, te lo giuro. Passavo a controllare, tutto qui.”
 
“Come vuoi, per ora ti crederò, ma più tardi parliamo, va bene? Non sei capace a mentire e lo sai bene, ma adesso ho bisogno che tu non faccia venire nessuno da questa parte almeno per una mezz’oretta, ce la fai?”
 
“Che hai intenzione di fare?”
 
“Un piccolo regalo a Katherine e a Ville, però non posso farlo se non mi aiuti. Devi stare qui di guardia e avvertirmi se arriva Connor. Allora, mi dai una mano?!”
 
Jasper non potrebbe mai dire di no a Lily, non quando vede nei suoi occhi color nocciola screziati d’ambra, quella felicità pura e genuina che solo lei può avere nel trattare con pazienti disagiati e problematici come Ville e Katherine.
 
“Certo che ti aiuto”, risponde mordendosi il labbro.
 
“Grazie! Mi raccomando, mi fido di te!” Sorridendo a Jasper, Lily si dirige verso la camera di Ville e la spalanca con forza, persa da un’eccitazione che non la coglieva da tempo immemorabile. Ville quasi non cade giù dal letto per lo spavento: non si sarebbe mai aspettato una visita di Lily così a breve distanza da quella di Jasper e vederla ora lo rende nervoso e goffo. “Scusa Ville, ho bisogno di te!”
 
La Lily che Ville ha davanti sembra una donna completamente diversa da quella che ha iniziato a conoscere in quella manciata di giorni. Allegra, solare, vivace, tutto fuorché una psicologa di un ospedale di igiene mentale e questo turba non poco Ville, che incomincia a guardarla con occhi diversi rispetto a prima, nonostante continui a pensare alle parole di Jasper che, forse, stanno influenzando il suo modo di approcciarsi alla dottoressa.
 
“Ma cosa avete tutti quanti? Prima Jasper, ora tu: che diavolo volete da me?” Quella domanda suona strana a Lily, ma al momento non ha tempo di discutere della cosa: deve agire in fretta se vuole testare la veridicità della sua ipotesi e deve convincere in tutti modi Ville a darle una mano prima che il primario dell’ospedale si accorga di quello che sta facendo.
 
“Ville, vorresti cantare per me e Katherine?”
 
“Come…?” Ville è sinceramente sconcertato da quella richiesta inaspettata e ci mette un attimo prima di capire realmente quello che Lily ha intenzione di fare: non è solo per Katherine, ma anche e soprattutto per lui. Vuole riabilitare entrambi, vuole usare la musica per farlo e chissà, magari può perfino riuscire nel suo intento.
 
“Vorresti fare un piccolo concerto privato per noi?” Il sorriso di Lily, la sua esuberanza, quella voglia i aiutarli e la convinzione che ci sia ancora speranza per entrambi sono come un balsamo per le ferite di Ville che si lascia coinvolgere in quel folle progetto, sperando che la musica sia davvero capace di trovare le risposte alle troppe domande che lo assillano.
 
Dopotutto lui è nato per fare il cantante, la musica scorre nelle sue vene e il suo richiamo lo attira sempre, incessantemente. Non può dire di no a quell’impulso, il solo che lo fa sentire vivo e poi deve mantenere una promessa fatta a Lily: fare buon uso del suo regalo e nessuna occasione è migliore di questa per dimostrarle che ha recepito il messaggio.
 
Come on and break me a limb at a time
Wrap me around your spokes so tight
There’ s no letting go

Spin me around to blur the line
Between you and I
What are you waiting for?
 
Accompagnato dalle note della chitarra, Ville sceglie la canzone da dedicare alla donna senza indugio, ispirato dal suo nome, forse sperando perfino che basti quel dettaglio a smuoverla dal torpore, facendo breccia nella sua anima delicata che fin dal primo momento lo ha colpito, facendogliela riconoscere come uno spirito affine.
 
Lo and behold baby
These are the things you make me do
Katherine Wheel I’m burning for you

Please don’t stop
Until my heart no longer screams
Katherine Wheel
Katherine Wheel
 
È subito magia. Per Ville, per Katherine, per Lily. Tre entità riunite in un unico luogo, tenute insieme da qualcosa di inspiegabile e di altrettanto potente che forse non ha nemmeno bisogno di una spiegazione logica.
 
La musica è lì, per loro. Guida Ville nei suoi arpeggi, nelle sue evoluzioni, nelle sue scale, conduce Katherine in un luogo che credeva dimenticato da troppo tempo, porta Lily a vagare tra i meandri della sua memoria di bambina e a riscoprire quello che per lunghi anni non avevano trovato una voce. 
 
Holding hands won’t be enough
In a world giving head to a gun
Love in theory and practice
Chapter one
 
Per un attimo tutti dimenticano il loro dolore, la loro disperazione, il loro sconforto e si lasciano trascinare dalla melodia che prende diverse forme e colori all’interno del loro animo, rimettendo a posto i pezzi di un’anima che credevano rotta forse irreparabilmente.
 
Guardando Katherine per cercare di percepire una reazione, Lily si accorge subito che la donna sta piangendo: è la prima reazione in anni di assordante silenzio, è la prima vera emozione che prova da quando ha tentato il suicidio.
 
Alzandosi dalla sedia dalla quale ha preso posto, Katherine si avvicina a Ville che alza la testa dalla chitarra per guardare quel corpo fragile e disperato farsi avanti verso di lui con una nuova e rinnovata energia, come se fosse sbocciato all’improvviso. Afferrando la mano di Ville, Katherina la stringe forte tra le sue e poi lo abbraccia, come per ringraziarlo di quel favoloso regalo che le ha fatto.
 
Lily nota come lo sguardo di Ville sia per la prima volta privo di qualsiasi timore e paura ed quello è il suo primo, vero risultato perché ha trovato un modo per far breccia nel cuore dell’uomo senza doverlo costringere a fare nulla, dandogli solo la possibilità di esprimersi come più gli piace.
 
Incrociando lo sguardo di Lily, Ville le sorride. Non sa perché lo fa, sa solo che in quel momento sente il bisogno di sentirsi vicino a quella donna così speciale e unica che gli ha permesso di provare qualcosa che non aveva mai provato, neppure ad un concerto: la consapevolezza piena ed avvolgente di aver aiutato veramente qualcuno con la sua musica.
 
In quel sorriso, però, c’è molto di più, ma Ville ancora non lo sa, così come non ne è consapevole Lily, che si gode quel momento di pura perfezione senza pensare a nulla che non sia il suo cuore finalmente carico di una felicità unica e completa.
   
 
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