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Autore: silviayuna    25/10/2008    4 recensioni
A Tifa quel compleanno sembrava come gli altri, se non addirittura peggio finchè... Finalmente scoprirà la verità! CloudxTifa
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cloud Strife, Tifa Lockheart
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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La luce del sole filtrava attraverso i buchi delle persiane, illuminando le coperte colorate del letto di Tifa. Dopo qualche minuto i raggi raggiunsero il viso della ragazza, che pian piano si stropicciò gli occhi e si alzò sui gomiti per vedere che ore fossero.

6:17. E’ presto, pensò, però è meglio si mi preparo.

Questo perché, essendo martedì, il bar che la ragazza gestiva (il 7th Heaven) sarebbe stato pieno di gente fin dal primo mattino.

Si stiracchiò per bene e si alzò, si lavò e indossò i vestiti da lavoro, legando i lunghi capelli castano scuro in una coda bassa, carcando si sistemare il meglio possibile i ciuffi ribelli.

Scese al piano terra della sua casa, dove si trovava il salone del bar. Sistemò tutto e aprì la porta girando il biglietto sul quale c’era scritto CHIUSO su APERTO. Dopo un po’ iniziò ad arrivare gente, tutti lavoratori, a cui preparò la colazione.

Il tempo passò in quel modo velocemente finchè arrivarono le 10. Ormai il bar era vuoto e quella era l’ora della sveglia di Denzel e Marlene. Tornò al piano di sopra e, aprendo la porta della camera da letto dei ragazzi, si meravigliò di trovarla vuota.

- Marlene? Denzel?-

Tifa aprì tutte le altre porte del piano fino ad arrivare alla cucina. Al centro il tavolo era apparecchiato e imbandito di ogni prelibatezza. Sopra di esso penzolava uno striscione fatto con un vecchio lenzuolo dei ragazzi con scritto: “Alla mamma migliore che c’è, buon compleanno!”.

Buon compleanno? Oddio, pensò la ragazza, me ne sono completamente dimenticata... Oggi è il mio compleanno!

- Brutte pesti... Venite fuori!- esclamò allegramente Tifa.

Da dietro al bancone sbucarono i due ragazzini, i quali corsero ridacchiando verso la ragazza che li accolse a braccia aperte.

Schioccò in bacio sulla guancia di ciascuno dei due e infine si sedettero tutti insieme al tavolo a fare colazione. Solo una sedia rimase vuota. Cloud... Una fitta di dolore attraversò il cuore di Tifa, ma lei sorrise e fece finta di niente.

Una volta finito tutto suonò il campanello del bar e il terzetto si precipitò di sotto per vedere chi fosse.

Tifa non poté credere ai suoi occhi: davanti a lei stavano sulla porta d’ingresso i suoi amici più cari. Yuffie, Vincent, Barret, Reno e Rude. Sembrava in tutto e per tutto una rimpatriata!

Ognuno aveva in mano un pacchetto incartato e, alla vista della ragazza, esclamarono in coro: - Auguri!!-

Tifa, con le lacrime agli occhi, abbracciò uno ad uno accettando sorridente anche se controvoglia i regali.

Il gruppo di gente, dopo l’apertura dei doni, iniziò a confabulare del più e del meno, facendo partecipi gli altri delle novità e dei successi che li riguardavano.

Ad un certo punto Vincent, che come al solito se ne stava per i fatti suoi ascoltando gli altri, disse: - Non vedo Cloud, dov’è?-

Ricevette immediatamente una gomitata nello stomaco da Yuffie, mentre Tifa si rabbuiava, riuscendo però a sostenere il suo sguardo.

- E’ via da una settimana e non abbiamo più avuto sue notizie...- rispose la ragazza.

Calò un silenzio imbarazzante, interrotto da Yuffie che scattò in piedi e, prendendo Tifa sottobraccio, la trascinò verso l’uscita.

- Oggi è la giornata di Tifa, quindi io e lei ce ne staremo in giro tutto il giorno mentre voi baderete al bar, capito?!-

- Ehi, perché proprio tu? Non ci posso andare io con Tifa?- esclamò Reno.

- No, mi dispiace. Giornata tra donne!- rispose sorridendo fiera Yuffie, mentre inceneriva con lo sguardo i quattro ragazzi.

- Sì, signora!- esclamarono quelli in coro.

Il sorriso di Yuffie si trasformò in un ghigno di soddisfazione mentre usciva dal locale, portando con sé Tifa che fece appena in tempo a ringraziare di nuovo e salutare tutti.

- Dove stiamo andando? E soprattutto.. con cosa?- chiese preoccupata Tifa.

- Ihih... Vedrai!-

Yuffie condusse l’amica fino al garage della casa. Lì era parcheggiata la mitica moto di Cloud, che nella sua ultima uscita non aveva portato con sé. Tifa si rabbuiò per l’ennesima volta in quella giornata.

- Eddai, non fare quella faccia! Oggi è il tuo compleanno. E non pensare a lui... Su, sali sulla moto, so che sei l’unica che può guidare questa meraviglia!-

Dopo aver parlato, Yuffie indicò la moto del biondo. Tifa rimase immobile per qualche secondo, poi prese il casco che era appoggiato su un tavolo lì vicino e si avvicinò alla moto. Indossò il casco, salì sulla moto, tolse il cavalletto e la tirò fuori dal garage.

- Dai, vieni su- disse all’amica, indicando il sedile posteriore. La ragazza gridò un “Yuppie!!”, mise il casco e agilmente si sedette dietro e Tifa, aggrappandosi ai suoi fianchi. Tifa accese la moto e la fece partire pian piano, procedendo sulla strada principale.

- Destinazione?- gridò all’amica dietro di lei.

- Andiamo da Aerith?- chiese dubbiosa Yuffie.

Tifa sorrise. – Volentieri!- rispose, accelerando di colpo e dirigendosi verso il posto scelto.

Dopo quasi un’ora di viaggio le due giunsero ai margini di un bosco. Tifa parcheggiò la moto ed entrambe scesero. Si addentrarono nel bosco seguendo un sentierino e, dopo qualche minuto, raggiunsero una radura dove il cielo si specchiava in un bel laghetto. Appena le due raggiunsero il posto si sentirono avvolgere da un bellissimo calore.

- Ciao, Aerith...- sussurrò Tifa.

Una leggera brezza scompigliò i capelli della ragazza. Fu certa che quello era il modo di Aerith di farle gli auguri.

-Grazie...-

Tifa guardò il lago e vide che qualcosa si stava avvicinando lentamente alla riva. La ragazza si avvicinò e vide un fiore stupendo galleggiare sul pelo dell’acqua. Avanzò nel lago finchè non raggiunse il fiore, dopodichè lo raccolse e lo portò al cuore. Non era molto grande, stava completamente nel palmo della mano, aveva però grandi petali bianchi con riflessi rossi e rosa. Le lacrime si affacciarono sui suoi occhi, ma lei le ricacciò indietro, mentre il solito venticello le colpì il viso. Sembrò sussurrarle qualcosa, al quale Tifa rispose: -Non so proprio più cosa fare, con lui-

Di nuovo il vento la investì.

- No, non lo farò mai...-

Questa volta la colpì violentemente.

- Ehi!- esclamò Tifa. Subito, però, abbassò il viso.

- Hai ragione, ci proverò. Grazie ancora. A tutti e due-

Detto questo indietreggiò senza voltare le spalle all’acqua, finchè non ritornò sulla terra. Yuffie non si era mossa e sorrideva allegramente verso Tifa. La ragazza si girò per l’ultima volta verso il lago.

- Ah, Zack. Gli manchi tanto, anche se non lo vuole ammetere...-

La brezza leggera le accarezzò la pelle e l’accompagnò fino a Yuffie.

Le due ripresero il sentierino e se ne tornarono alla moto.

- Ora, dove si va?- esclamò Yuffie, interrompendo ancora una volta il silenzio che si era creato.

- Non saprei, scegli tu- le sorrise Tifa.

La ragazza ninja si fermò a pensare ad una possibile destinazione fissando Tifa.

- A giudicare da come sei vestita, direi che l’unica alternativa è... Shopping!-

Tiffa scoppiò a ridere, sostenendo poi che quelli erano i suoi amati abiti e non li avrebbe cambiati per nulla al mondo. Lo stesso annuì, salendo sulla moto e proteggendo il bellissimo regalo di Aerith e Zack nel tascone che aveva sul grembo.

Questa volta diminuì la velocità, per non rovinare il fiore e perché la destinazione era piuttosto vicina.

Centro Commerciale Jenova Center.

Cento e più negozi sempre strapieni. Non che Tifa adorasse questi posti, ma non voleva contraddire Yuffie in quel momento, cercando di apparire felice nonostante non lo fosse, per paura di mostrare, nonostante fosse la sua migliore amica, i suoi sentimenti.

Ciò che provava in quel momento era un misto tra odio e tristezza, tutto per colpa di quel ragazzo che la faceva tanto dannare e a cui non gliene fregava niente di lei.

Guidò con questi pensieri in testa e raggiunse velocemente il posto. Parcheggiarono la moto ed entrarono: era enorme!

Per tutto il resto della giornata Tifa corse dietro a Yuffie da un negozio all’altro, comprando un sacco di cose inutili solo per fare felice l’amica.

Ad un certo punto Yuffie guardò l’ora: erano le 18:38.

- E’ tardissimo, dobbiamo muoverci!- esclamò la ragazza trascinando Tifa e tutti i pacchi verso la moto.

- Mi spieghi perché è tardi? E come facciamo a portarci tutta questa roba in moto?- chiese preoccupata Tifa.

- Don’t worry, chiamo un taxi. Tu vai a casa intanto-

Detto questo, Yuffie raccolse i tremila pacchi e se ne andò verso una macchina gialla ferma lungo il ciglio della strada.

Tifa non fece in tempo a dire: - Non hai risposto alla mia domanda!- che l’amica era già all’interno del veicolo, pronto alla partenza.

La ragazza sbuffò e salì sulla moto. Due ragazzi lì vicino le fecero dei fischi di apprezzamento ma lei non ci fece caso, partendo a tutta velocità verso casa. Il fiore all’interno della tasca non si rovinò, sembrava fragile ma in realtà era molto resistente. Superò agilmente il traffico finchè non arrivò a casa, dove trovò la luce del garage accesa. Magari Yuffie ci aveva messo meno tempo di lei e la stava aspettando.

La ragazza entrò, spense la moto, mise il cavalletto e si tolse il casco. Poi si guardò intorno per vedere chi ci fosse. La sua attenzione fu attirata da un colpo di tosse alle sue spalle. Appena si girò, spalancò gli occhi e rimase a bocca leggermente aperta.

- Cloud...- sussurrò deglutendo a fatica.

- Da quando si prendono le cose degli altri chiedere?- domandò quello sorridendo maliziosamente, appoggiato allo stipite della porta.

Tifa non rispose ma si avviò a testa bassa verso il portone del garage, chiudendolo.

- Ehi, rispondi-

La ragazza non aprì bocca e, sempre con lo sguardo a terra, si avviò verso la porta dove c’era lui. Appena furono vicini Cloud le prese un braccio, costringendola a guardarlo. Gli occhi di Tifa erano lucidi.

Il biondo sgranò i suoi occhi azzurrissimi e rimase a bocca aperta.

- Che c’è?- le chiese.

- Lasciami andare- sussurrò Tifa.

- Cosa?- chiese lui non avendo capito.

- Lasciami andare!- gridò la ragazza liberandosi dalla presa e correndo in camera sua.

Appena arrivò nella stanza prese il bellissimo fiore e lo appoggiò sul comodino, gettandosi poi sul letto con lo sguardo rivolto verso il regalo.

- Niente va come voglio...- singhiozzò Tifa. Un calore improvviso la avvolse.

- Aerith... non posso farlo-

Il calore si trasformò in un caldo insopportabile, mentre la ragazza non riuscì più a trattenere le lacrime, scoppiando sonoramente in un pianto.

Poco dopo bussarono alla porta. La ragazza si tirò a sedere ascigandosi le lacrime, riprendendo la maschera che portava davanti agli altri, quella di una tipa dal carattere forte e deciso, che non si lascia condizionare da nulla e non piange mai.

- Avanti- disse, nonostante fosse convinta di avere ancora un aspetto stravolto.

Sulla camera si affacciò Vincent.

- Psso entrare?-

Tifa annuì. Il ragazzo entrò e chiuse la porta dietro di sé. Si avvicinò al letto e si sedette di fianco a Tifa.

- E’ successo qualcosa?-

Lei annuì.

- Vuoi parlarne?-

Tifa fece di no con la testa.

- Ok... Oh, ma guarda che bel fiore! Scommetto che è un regalo di Aerith e Zack-

La ragazza accennò un sorriso.

- Indovinato- disse.

Vincent si allungò per prendere il fiore, spostò i capelli di Tifa dietro all’orecchio e le appoggiò sopra il fiore, sorridendo.

- Ehi, festeggiata... Preparati che la cena è pronta!-

- Cosa?!-

- Beh, era una sorpresa, ma visto che altrimenti non usciresti di qui te lo dico. Noi quattro maschioni oggi ci siamo fatti il culetto per mandare avanti il bar e per preparare una cena da principe e principesse. Quindi... Vedi di sorridere e mettiti in tiro per noi! Ti aspettiamo...-

Detto questo il ragazzo si alzò e uscì dalla camera, sorridendo a Tifa.

La ragazza si alzò dal letto e in quel momento la porta si spalancò nuovamente ed entrò Yuffie con gli acquisti del pomeriggio.

L’aspetto orribile doveva esserle passato perché l’amica non le fece domande.

- Non portarmi via Vincent, eh?!- disse lei allegramente, mentre Tifa scoppiò a ridere annuendo.

- Su, è ora di prepararsi. Forza, non mi hai fatto mica spendere tutti quei soldi per niente! Metti questa, questi e queste- continuò Yuffie, lanciandole una camicia a righe bianche e rosse a maniche corte, jeans aderenti e ballerine bianche.

Dopo che Tifa fu pronta le fece indossare una collana con una specie di sole e orecchini rossi come la camicia.

- Ora che sei perfetta, mi preparo pure io!- esclamò Yuffie dandole un bacio sulla guancia e scappando fuori dalla stanza.

Tifa si guardò allo specchio: stava davvero bene vestita in quel modo, nonostante si sentisse uno schifo. Sistemò meglio i capelli e si appuntò il fiore dietro al’orecchio. Dopo aver sorriso forzatamente a se stessa nello specchio e aver respirato profondamente se ne andò di sotto.

Il bar aveva chiuso prima e i tavoli di solito separati erano uniti in una tavolata con nove sedie, davanti alle quali c’era scritto il nome di qualcuno. Lei era stata messa a capotavola, vicino a Reno e Yuffie.

Quando arrivò al centro della stanza i ragazzi, che stavano in cucina, scoppiarono in un boato intonando un “Tanti auguri” piuttosto stonato. Tifa sorrise ringraziandoli e raggiunse Marlene e Denzel che erano seduti sul dondolo all’esterno del locale.

- Allora, furbetti, che avete fatto oggi?-

Denzel sorrise mentre Marlene saltò in piedi e iniziò a raccontare.

- Lo zio Barret ci ha portato in sala giochi, devi vedere quanto sono brava ad ammazzare la gente!-

Tifa storse il naso promettendo a se stessa che l’avrebbe fatta pagare a Barret.

- E tu, Denzel?-

- Ho sfidato lo zio Barret sulle macchine e l’ho battuto almeno dieci volte!-

Tifa sorrise.

- Bene, vedo che vi siete divertiti!-

- Tifaaaaaaaaaaaaaaaa!- gridò Yuffie dalle scale – Vieni un attimooooooooooo!-

La ragazza sbuffò e si diresse verso l’amica, la quale, già pronta, corcava senza successo di allacciarsi una collana. Tifa l’aiutò e infine scesero insieme nel bar, dove i ragazzi erano già tutti a tavola.

Le due amiche si sedettero ai propri posti e tutti iniziarono a mangiare.

Yuffie iniziò a flirtate con Vincent, mentre Reno cercava in ogni modo di attirare l’attenzione di Tifa. I due parlarono per tutta la cena, anche se Tifa era molto distratta, guardando spesso in direzione di Cloud, il quale, però, non la degnò di uno sguardo.

La serata passò velocemente e, verso mezzanotte, quando ormai Marlene e Denzel erano troppo stanchi per continuare a giocare, Tifa decise di metterli a dormire.

- Su, piccole pesti! Andiamo...-

Nonostante i “Noooooooooo...” i due si trascinarono fino in camera e, una volta fatti di nuovo gli auguri a Tifa, le diedero la buonanotte. Appena la ragazza fu uscita dalla loro camera si trovò faccia a faccia con la più bella creatura che avesse mai visto: Cloud.

- Auguri...- le disse, fissandola negli occhi.

Lei rispose un “Grazie” sottovoce e si girò per andarsene, stringendo i pugni. Questa volta Cloud non la fermò, ma la seguì e a metà corridoio le si parò davanti.

- Si può sapere che vuoi?!- lo aggredì Tifa.

- Che voglio io? Che cos’hai tu! E’ una settimana che non mi vedi e tutto quello che mi sai dire è questo?- rispose Cloud aggrottando le sopracciglia.

Tifa non riusciva più a trattenersi, la diga che fermava la sua rabbia era ceduta.

- Cosa dovrei dirti?! Bentornato? Te ne vai senza dirlo, te ne stai in giro per chissà quanto tempo e quando torni pretendi anche di trovare la servetta?? Ne ho abbastanza di questa storia... Lasciami stare!-

La ragazza scoppiò nuovamente in lacrime e scappò diretta verso la soffitta, dalla quale si accedeva alla terrazza.

Una volta all’aria aperta si calmò un po’, sedendosi per terra e guardando verso il cielo, illuminato da migliaia di stelle e da uno spicchio di luna.

Sentì dei passi dietro di sé ma non si voltò, voleva essere lasciata in pace. Quei suoi 23 anni erano completamente da dimenticare, disastro totale.

Qualcuno si sedette di fianco a lei ma Tifa non abbassò lo sguardo. In compenso si morse il labbro: quel profumo che la circondava l’avrebbe riconosciuto tra mille, era quello di Cloud.

Chiuse gli occhi e appoggiò il mento sulle ginocchia.

- Scusa-

La ragazza sentì un sussurro che pareva simile a questa parola.

- Scusa-

La parola fu ripetuta.

- Ok...- disse lei a bassissima voce, quasi inesistente.

- Vieni qui...-

Sentì un braccio che le avvolgeva le spalle e si lasciò trascinare verso il corpo caldo del ragazzo.

- Sono uno stupido, Tifa. Vuoi sapere perché me ne vado?- le disse.

- Per Aerith?-

A Tifa venne una fitta al cuore. Cloud era sempre stato innamorato di Aerith, e quando lei era morta era caduto in una sorta di depressione senza uscita.

- No, quella è stata un’infatuazione passeggera, è passata già da un po’ di tempo-

Tifa inconsciamente sorrise: ok, Aerith era una sua grande amica, ma qui si stava parlando del ragazzo che lei aveva sempre amato.

Cloud le baciò i capelli, scendendo poi fino alle guance.

- E’ da qualche mese che ho capito una cosa-

Le diede un bacio sul naso.

- Mi sono innamorato. Di te-

Tifa alzò lo sguardo verso di lui. Sicuramente stava mentendo. Ma, guardandolo, non sembrava affatto. Aveva uno sguardo serio e fiero, non certo quello di un bugiardo.

- Non è vero...-

- Invece sì, Tifa, ma sono stato così stupido da non riuscire a dimostrartelo, scappando come un codardo di fronte all’evidenza-

- Oddio, Cloud... Io... Non so cosa dire... Cioè... Non mi sarei mai aspettata di soffrire così tanto, per un ragazzo. Sono stata malissimo quando eri via, sperando che tu tornassi presto, e quando ciò avveniva il mio cuore si riempiva di gioia... Insomma...-

- Mi farò perdonare- la interruppe Cloud.

Poi, prendendole il mento tra le mani e avvicinandolo a lui, appoggiò la sua bocca su quella della ragazza, ancora schiusa, e iniziò a baciarla appassionatamente.

Dapprima Tifa rimase sorpresa, ma quasi subito si riprese e si lasciò andare, abbracciandolo e avvicinandosi ancora di più a lui.

Questa volta lacrime di gioia le rigarono il viso, mentre iniziò a pensare che, forse, quello non era poi un brutto compleanno...

 

PRECISAMENTE UN ANNO DOPO

Tifa aprì gli occhi, svegliata dal sole. Guardò l’ora: 6:38.

Si girò dall’altra parte e vide che il ragazzo di fianco a lei stava ancora dormendo. Gli accarezzò i capelli biondi e si avvicinò a lui per sentirne il profumo. Il ragazzo aprì gli occhi e la attirò a sé dandole un bacio sulla fronte.

- Auguri amore...-

Improvvisamente un urlo più simile ad una sirena perforò l’aria: era Zack, che di certo non poteva essere considerato un bambino tranquillo.

Tifa schioccò un bacio a Cloud e si alzò per prendere il bambino dalla culla.

Zack aveva già svegliato anche Marlene e Denzel, i quali si erano trascinati da Cloud per avere un po’ di comprensione.

Tifa sorrise: certo, non era un buon inizio, come compleanno, però, viste le esperienze passate... poteva sempre migliorare. In più, questa volta, poteva contare su una meravigliosa famiglia!

 

 

 

E' da un po' che non scrivo più, anche perchè mi è mancata spesso l'ispirazione.. Va beh! Ho voluto scrivere una nuova storia su Tifa e Cloud perchè ultimamente questa è la coppia che preferisco.. Com'è secondo voi? fatemelo sapere!! Ciau a tuttiiiiiiiiii!! ^^

  
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