Nickname
forum e EFP: Msp17, Kamy su efp
Titolo: Il veleno del pitone
Rating: Giallo
Genere: Introspettivo, dark, slice-of-life
Pairing (se presente): TobiasEileen
Avvertimenti e note: Mi sono riferita ai dati conosciuti di questi due
personaggi
Introduzione: Questa
storia partecipa al contest "Feelings &
Characters' Moment ~ I edizione" indetto da MaryScrivistorie sul forum
di
EFP.-
Note dell'autore: Ho scelto come
personaggio Tobias Piton e come
emozione Sarcasmo
Il veleno del pitone
Tobias si portò la
bottiglia alle labbra e ne sorseggiò il
contenuto, la sostanza gli bruciava acre la gola e sentiva le narici
bruciare.
Allungò le gambe sotto il tavolo e sospirò.
“Mi hanno assunto alla
fabbrica tessile” borbottò. Si passò
il dorso della mano sul viso, inumidendone il palmo e socchiuse gli
occhi. La
moglie legò la tendina della finestra e guardò il
giardino grigiastro
attraverso il vetro opaco.
“Meno male. E’
una tale fortuna avere addirittura una
villetta a schiera” disse gentilmente la giovane.
“Spinner’s End ha
proprio le villette a schiera più luminose
dell’Inghilterra” borbottò
l’uomo ironico. Strinse gli occhi e sbuffò. La
ragazza congiunse le mani e si voltò, facendo aderire al
corpo il grembiulino
che indossava.
“Non mi sembri
contento” mormorò. L’uomo si
voltò e osservò
il ventre rigonfio della compagna.
“Saresti ancora ricca
sfondata se non fossi rimasta incinta
di un … come ci chiamate?” domandò.
“Babbani”
sussurrò
la giovane. Chinò il capo e le guance le divennero rosate.
Sentì il marito
ringhiare e rabbrividì, rialzò il capo e fece un
sorriso storto.
“Sono convinta che a
Severus piacerà crescere qui” mormorò.
Tobias sbatté la bottiglia sul tavolo e la ragazza ebbe un
singulto.
“Severus? Fammi capire
bene, abbiamo un unico figlio e lo vuoi
chiamare Severus?” domandò l’uomo.
Tirò indietro la sedia facendola strisciare
sul pavimento. La giovane strofinò un piede per terra.
“Non ti piace?”
chiese. Tobias si voltò e allargò le
braccia.
“Nello stesso modo in cui
mi piace il mio” disse ironico. La
donna inarcò un sopracciglio.
“Viene dalla Bibbia,
è un bel nome” sussurrò. Tobias
mimò
una risata, stringendosi il ventre.
“Un nome biblico vicino a
un cognome demoniaco è un
abbinamento perfetto come immaginare un pitone serio”
sibilò. La donna si morse
l’interno della guancia fino a sentire il sapore metallico
del sangue.
“Allora proponi
tu!” strillò. Il marito dimenò le mani,
si
girò e riprese la bottiglia.
“No, no, chiamacelo pure.
Io nemmeno lo volevo quel
maledetto marmocchio” bofonchiò. Eileen
conficcò più a fondo nella cute lo
spillone che le teneva ferma la crocchia di capelli.
“Perché non
facciamo mantenere il tuo cognome da nubile al
bambino? Così nessun nome ti sembrerà
ridicolo” propose. Piton finì il
contenuto della bottiglia, la sbatté nuovamente sul tavolo
facendo tremare il
mobile e applaudì.
“Sì, Eileen, mi
pare un’ottima idea. Un principe che non
avrà vestiti decenti o dei pasti regolari”. Derise
la moglie. La giovane
singhiozzò e sentì gli occhi pizzicarle, le
divennero rossi e liquidi.
“Mi tratti così
perché hai scoperto che sono una strega?
Perché odi la magia?” chiese e la voce le
tremò. Tobias s’indicò e
sbatté un
paio di volte gli occhi.
“Io? No, amo la magia. In
fondo chi non vorrebbe provare la
magica ebrezza di essere bruciati al rogo nell’epoca della
tecnologia”. La
punzecchiò ironico. Riprese la bottiglia e la fece cadere
per terra, questa
andò in mille pezzi.
“Il progresso scientifico
ci ha portato a scoprire le
streghe, esattamente quello che tutti avrebbero voluto!”
urlò. Eileen scoppiò a
piangere, le lacrime le rigarono il viso ossuto. Tobias cadde seduto
sulla
sedia e sospirò.