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Autore: Scheherazade_Reim    11/11/2014    1 recensioni
“Impediremo alla Regina di ascendere al suo trono. Non potete fermarci … Preparatevi a soffrire”.
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« Sono venuta da voi, ora, per informarvi che presto accadrà qualcosa di terribile. L’oscurità sopraggiungerà sulla terra e tutto il mondo sarà coperto dai ghiacci eterni. »
Rei ebbe un sussulto a quelle parole e gli occhi di Argenta, comprensivi ma allo stesso tempo seri e imperscrutabili, si posarono sulla guerriera del fuoco e annuì con un cenno del capo.
« Principessa di Marte, immagino tu abbia già avuto un presagio di quanto accadrà … »
Un cenno di assenso da parte della mora e tutta l’attenzione fu rivolta a lei.
« Non era chiaro … » si affrettò a spiegare sotto gli occhi attenti delle sue compagne. « era più come una promozione sfocata. Un avvertimento dal futuro … »
[...]
« Quello che hai visto era solo un assaggio di ciò che accadrà tra un anno … »
« Un anno … ? »
[...]
« Sì, tra un anno … Per scongiurare questo cataclisma tu, principessa Serenity, lascerai alle spalle il nome di Sailor Moon e diventerai Regina. Neo Queen Serenity! »
Genere: Fantasy, Generale, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Mamoru/Marzio, Nuovo personaggio, Seiya, Un po' tutti, Usagi/Bunny | Coppie: Mamoru/Usagi, Seiya/Usagi
Note: What if? | Avvertimenti: Gender Bender | Contesto: Dopo la fine
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-Capitolo 5-

Come corpo morto cadde sul letto della propria stanza mentre tra le mani stringeva saldamente il suo cuscino.
Gli occhi celesti chiusi ripercorrevano gli eventi di quella battaglia.

Quei demoni, come li aveva definiti Argenta, non avevano una struttura definita come gli altri che aveva conosciuto nel corso delle lunghe battaglie per proteggere la Terra.
Nei loro corpi nebulosi si potevano intravedere dei frammenti di carne, pelle umana, forse, attraversare quel manto di oscurità.
Argenta guidava l’attacco.
Rispetto a qualche giorno prima, quando l’aveva vista usare quel suo misterioso potere, in questa occasione si limitava a colpire i demoni con il suo bastone.
Il suo corpo sembrava muoversi come il vento, agile e silenziosa, scuotendo l’oscurità che stava circondando il tempio.
Lei guardava, incapace di fare qualunque cosa.

Le mani spingevano il cuscino verso l’interno per premerlo con maggiore forza contro il proprio viso.
« Usagi … »
La voce di Luna giungeva con una nota vivida di preoccupazione, la stessa che si poteva scorgere nei suoi occhi felini, incapace di dare un valido aiuto alla sua più cara amica e principessa in un momento così delicato.
Si limitava a guardare, seduta sul bordo della finestra fino a quando, interrompendo quel silenzio pesante, non giunse il bussare alla sua porta.
« Odango … »
Seiya.
« Vattene! »
La sua voce giungeva soffocata dal cuscino che premeva contro il suo viso.
Riusciva quasi ad immaginare l’espressione affranta di Seiya in quel momento, la nuca poggiata contro la porta e l’anima in frantumi.
Perché?
Perché riusciva ad immaginare quella scena così bene?

Alcuni demoni si erano staccati dal gruppo principale e si dirigevano nella sua direzione.
Mamoru aveva estratto la spada dal fodero da qualche minuto ormai, respingendo alcune di quelle creature che avanzavano verso di loro, ma il lato dal quale combatteva era occupato e non poteva trattenere anche quella seconda “ondata”.
Non sopportava di essere così impotente soprattutto quando avrebbe potuto fare qualcosa, combattere al fianco del suo compagno e proteggere il tempio della sua amica.
Fu Seiya ad arrivare.
Il suo attacco veloce, luminoso e distruttivo, aveva spazzato via anche quei demoni che cercavano di avvicinarla.
Era provata, almeno quanto le altre guerriere, ma trovò la forza di sorriderle mentre si girava per andare ad aiutare Mamoru.
« Andrà tutto bene … »
Queste furono le parole che le sussurrò prima di riprendere a combattere al fianco di tutti gli altri.

Passarono i minuti e Seiya non udì nessun’altra riposta.
La fronte era poggiata contro la porta come la mano che aveva bussato, ma nessuno, nemmeno la voce di Luna, la gatta di Usagi, arrivarono da oltre quello stipite per smuovere quel silenzio che la opprimeva come un pesante mantello.
« Si è chiusa dentro? »
Il viso e lo sguardo di Seiya scattarono in direzione di Argenta, poggiata con la schiena alla fine del corto corridoio del piano, il bastone, legato da una sottile corda, pendeva dal suo braccio a diversi centimetri da terra; teneva le braccia conserte.
Il suo tono ironico e non curante risultava essere difficile da sopportare, specialmente per Seiya in quel momento.
« … Sta zitta. »
La sua voce uscì bassa e sibilante, sentiva il proprio corpo pervaso da una strana carica di energia tant’è che lo sentiva tremare; partiva dai polsi per poi salire fino alla mente.
Si staccò dalla porta e andò incontro alla donna che sembrava non curarsi delle sue reazioni, rimaneva calma, poggiata contro la parete, gli occhi celesti fissi avanti e senza esitazioni.
« Perché non mi hai detto cosa avevi in mente, Argenta?! »
« Non fraintendermi … » la calma di lei era il contrasto con la rabbia della giovane Sailor Starlight. « Mi fido ancora di te, Seiya, ma sapevo che non avresti approvato. Anche se sapendo la verità dovresti comprendere le mie ragioni … »
Per un momento esitò, indietreggiando di un passo e mordendosi il labbro inferiore.
Un sorriso, seppure non di felicità ma di gratitudine, allungò gli angoli delle sue labbra mentre spostava il proprio peso in avanti per sollevare la schiena dalla parete.
« Le parlerò io.
Non dimenticare mai Seiya: è tutto parte di un progetto più grande. »
La cosa peggiore in tutta quella faccenda era proprio sentirsi impotente, incapace di fare qualsiasi cosa di concreto per la persona che amava, ma le parole che Argenta aveva pronunciato al loro incontro risuonavano nella sua mente ed erano la sua unica consolazione e certezza per gli avvenimenti futuri.
Argenta si era avvicinata alla porta e senza bussare, senza aspettare una qualsivoglia forma di consenso da parte di Usagi entrò nella stanza e colpendo delicatamente la porta con il dorso delle dita e guardandola dallo stipite.
Luna fu la prima a reagire alla presenza nella camera della ragazza, un balzo e scese a piedi del letto pronta ad attaccare, graffiare per lo più, la malaugurata che avesse osato avvicinarsi alla sua protetta.
« Argenta … ! » aveva solo pronunciato il suo nome ma la tensione, la rabbia e non celata anche un poco di paura. Sì, Luna non conosceva il vero potenziale di quella donna misteriosa e quel poco che aveva visto, osservandola combattere contro i demoni che li avevano circondati, non era rassicurante.
Gli occhi celesti della donna sembrava schernissero il tentativo di Luna di difendere Usagi, in realtà, sarcasmo a parte, era colpita dalla fedeltà di quest’ultima verso la propria padrona.
« Dunque … intendi stare sdraiata su quel letto a piangerti addosso ancora per molto? »
Le parole di Argenta colpirono il bersaglio senza nessuna difficoltà.
Quando Usagi alzò il viso le rivolse un occhiata severa, uno sguardo raro che raramente riservava a qualcuno, e fu allora che la vide mentre si accomodava sul letto accanto a lei. Il materasso si abbassò solo un istante mentre la mano della donna andava a poggiarsi con il palmo sulla guancia di Usagi.
« Non è questo lo sguardo che una futura regina dovrebbe avere. »
« Argenta … ! »
« Sei arrabbiata? Vorresti colpirmi per quello che ti ho fatto? » mentre parlava si sporgeva in avanti con il viso, sorridendo beffarda dell’espressione contrita di Usagi.
Luna, dal canto suo, era indecisa se aggredire Argenta oppure intimarle ancora di stare lontana.
Se avesse attaccato e lei reagito? Non sapeva ancora quale potere portava con se, ma solo guardarla combattere nel tempio le aveva trasmesso un brivido; se avesse fatto sul serio, pensò, il mondo avrebbe rischiato la distruzione.
« Lasciala stare, Argenta! »
« Mi meraviglio di te, Luna, per essere stata inviata sulla Terra per assistere la futura regina non hai svolto un lavoro poi così decente. »
« Ora basta! »
Finalmente Usagi parlò.
Il suo corpo era attraversato da una sottile corrente elettrica tanto da farla tremare un poco. Nei suoi occhi cristallini si poteva leggere un profondo rammarico, o forse era solamente tristezza mista a delusione, prima di aggiungere qualcosa si morse le labbra come a cercare le parole giuste da dire anche se era difficile.
« Non ti capisco … »
Luna e Argenta si erano placate alla voce velata di tristezza di Usagi.
« So che posso fidarmi di te, lo sento, ma … perché? Perché mi hai lasciato guardare mentre le altre si battevano per difendermi? »
Dopo la battaglia con Galaxia si era ripromessa una cosa: nessuno dei suoi amici sarebbe più morto per cercare di proteggerla. Nessuno.
Non voleva essere una principessa tragica, come in passato, voleva essere artefice del suo destino e combattere per proteggere le persone che amava.
Argenta le rivolse una lunga e seria occhiata prima di riprendere a parlare, rispondendo così alla sua domanda senza nessuna esitazione.
« Usagi … Una regina non protegge solamente il suo popolo e le persone a cui tiene.
Hai ancora molte cose da imparare e una di queste è il distacco: a volte devi rinunciare a qualcosa per poterne salvare un’altra. »
« Cosa … ? »
« Il tuo desiderio di proteggere le persone che ami è una buona qualità, ma per diventare una regina non basta e le scelte che farai non potranno essere dirette solo per coloro a cui tieni … dovranno essere per l’intero pianeta! »

La voce di Argenta era strana e per un momento Usagi sembrò persa, vacillante nella sua determinazione, catturata da quegli occhi azzurri come il mare dopo la tempesta si sentì trascinare di nuovo alla battaglia di qualche ora prima

 

La battaglia era terminata. I demoni erano stati sconfitti.

Le guerriere Sailor erano provate dallo scontro e ognuna di loro sembrava sul punto di cadere a terra; anche le guerriere del sistema solare esterno sembravano completamente esaurite dalla battaglia.
L’unica con ancora la forza di stare in piedi era Argenta, sostenuta da Seiya, poggiata contro le colonne torii che segnavano l’ingresso al tempio.

Usagi guardava tutti sentendosi impotente, accanto a lei Mamoru la sosteneva e le trasmetteva un profondo senso di tranquillità. Poggiando la mano su quella di lui i suoi occhi indugiarono su Seiya, accanto ad Argenta, e sul suo profilo illuminato dalla luce cremisi del sole al tramonto. La stretta sulla mano del fidanzato si fece più intensa, tanto che lui la ricambiò intrecciando le dita con quelle di lei e guardandola con un profondo affetto che non veniva celato dai suoi occhi celesti.

« Ascoltatemi … »

La voce di Argenta irruppe nel silenzio dopo la battaglia catturando la completa attenzione delle guerriere.

« Questa battaglia sarà diversa da tutte quelle che avete affrontato finora. » Nel parlare si era spostata dalle colonne e da Seiya, lei si limitava a guardarla con rispetto e in religioso silenzio come tutti gli altri. « Non posso chiedere a nessuna di voi di farsi avanti, senza preoccupazioni e combattere. Se qualcuna di voi si volesse tirare indietro, allora … » Argenta prese un profondo respiro e continuò a parlare « … Allora potrete tornare alla vostra vita di tutti i giorni. Una vita normale, senza più battaglie. E’ una vostra la scelta, da essa dipenderà il vostro futuro. »

 

Se ripensava a quelle parole riusciva ancora a ricordare la confusione, il dubbio e la sorpresa sul volto di tutti i presenti. L’unica che non sembrava scossa da quelle parole era Seiya, perché lei conosceva la vera ragione per la quale Argenta era lì, pensò Usagi, per quel motivo non voleva parlarle in quel particolare momento.

« Argenta … tu chi sei veramente? »
Quella domanda nacque spontanea sulle labbra di Usagi, ipnotizzata dalla stessa Argenta in un modo che lei non capiva. Luna, dal canto suo, era rimasta senza parole e incapace di fermare il fiume di “assurdità” che la donna stava propinando alla sua protetta.

Intanto, Argenta si accomodò sul letto e carezzò con gentilezza la guancia della giovane donna sorridendole in modo dolce e affettuoso. Era quasi un paradosso, considerando come ella si rapportava solitamente.
« Sono solamente una sacerdotessa che serve da molti anni la famiglia reale. »

Non ebbe il tempo di fare nulla.
Argenta posò le labbra sulle sue sfiorandole con la delicatezza che si poteva avere davanti a qualcosa di fragile. Usagi rimase completamente paralizzata, gli occhi celesti completamente spalancati e l’animo in subbuglio.
« Argenta! »

La voce di Seiya irruppe nella stanza senza celare la rabbia per quello che era accaduto costringendo Argenta a ritrarsi, accennando una risata e mormorando poche parole che Usagi riuscì a stento a capire.
Sulle guance era appena velata di rosso per l’imbarazzo creato dalla situazione che sembrava non toccare minimamente Argenta, perfettamente tranquilla e padrona della situazione; persino Luna era rimasta impietrita davanti a quel bacio.

« Non c’era bisogno di arrivare a tanto! »
« Rilassati, non l’ho mica morsa. »
Tenendo sempre in mano lo stilo che nascondeva il suo bastone superò con una strana giravolta Seiya, sorridendo sorniona e poggiando una mano sullo stipite della porta.
« Io vado a divertirmi, non aspettatemi in piedi! »
E uscì, portandosi dietro la scia di una tempesta.

Seiya aveva ancora le mani serrate in un pugno mentre guardava con rabbia il punto della porta in cui si era appoggia Argenta, si morse le labbra cercando di trattenere tutte le parole che in realtà voleva dire e posò lo sguardo su Usagi, ancora sconcertata da quel bacio (sebbene non fosse il primo con qualcuno dello stesso suo sesso) e Luna che cercava di farla tornare in se.

Guardandola le tornarono in mente le parole che la donna disse dopo la battaglia di quel pomeriggio, ma soprattutto quello che le aveva detto prima di partire per la Terra.

« Se sei davvero innamorata della principessa Serenity allora ti darò l’occasione che non hai avuto in passato di farla tua, per sempre. In cambio, Seiya, tu che sei l’unica a conoscenza della mia vera identità e della mia missione ti chiedo di non farne parola con nessuno. Abbiamo un accordo? »

Era spregevole quel suo modo di pensare? Quel suo desiderare la “sua” Odango nonostante fosse chiaramente innamorata di Mamoru?

La vera ragione per la quale era tornata, però, era solo quello di rivederla e mai l’avrebbe fatta soffrire.

No, non avrebbe mai fatto nulla che le causasse dolore. Mai.

 

******

 

In quel momento, Argenta si trovava sul tetto della casa di Usagi e osservava pensierosa il cielo farsi più scuro e coprirsi di stelle. La luna splendeva sempre nel cielo e alla notte tornava a mostrarsi agli occhi degli esseri umani, guidandoli nelle tenebre e vegliando sui loro spiriti.

Appoggiato nello spazio tra il petto e la spalla c’era il suo bastone, il suo scettro personale ora completamente rivelato.
« E’ quasi ora … » mormorò a voce bassa mentre il primo vento della sera muoveva le ciocche argentee dei suoi capelli.

Si alzò dal tetto e con un balzo atterrò sulla strada poco distante dall’abitazione, indosso la sua divisa da guerriera Sailor e un ghigno ironico che allungava gli angoli delle labbra mentre reggeva nella mano destra il suo bastone.
« … Che i giochi abbiano inizio! »

Salute popolo di Efp, sono riemersa dalle tombe più oscure.
No, scherzi a parte, ho solo trovato un momento per finire quello che avevo cominciato tempo fa.

Non so davvero come ringraziarvi per tutti i commenti e il supporto che state dando a questa storia, ma sono felice di sapere che sta suscitando il vostro interesse.

Rispondendo ad alcune domande, in particolare le mille e più di Shelly2010, purtroppo se ti spiegassi tutto quanto ti farei uno spoiler enorme e non sarebbe corretto ma posso spiegarti perché ho deciso di lasciare Seiya come donna.

Nell’anime, in realtà, il fatto che siano uomini che si trasformano in donne è stata una specie di forzatura voluta dai produttori  e Naoko Takeuchi, la sensei che ha disegnato il manga, non fu soddisfatta di questo cambiamento. Quindi, sebbene  io usi la Seiya versione manga mi rifaccio anche alla versione anime. Una via di mezzo, ecco. La ragione per la quale è con lei ho cercato di esporla in questo capitolo e spero di avervi dato altre idee.

Tranquilli, la storia non l’abbandono: fatemi laureare e cercherò di aggiornare quanto più di frequente possibile. Promesso.

Non vi posso garantire che non si “soffrirà” un poco ma è il bello delle storie, giusto?
AH! Dal prossimo capitolo faremo le cose in modo diverso. Argenta incontrerà una ad una le guerriere Sailor, quindi nel prossimo capitolo ci saranno solo Ami e Argenta. Vi lascio questa immagine fatta con un dollmaker online di Argenta versione guerriera Sailor. Il bastone è fatto male, ma purtroppo non c’erano molti materiali di scelta, chiedo venia.

Bastone di Argenta: bianco, base rotonda e con i cima una luna piena d’argento con in mezzo la mezzaluna dorata, simbolo della famiglia reale.

Link: http://lucisettembre.tumblr.com/post/102371024357

 

 

  
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