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Autore: ButterflySeven    11/11/2014    6 recensioni
Belle è una ragazza di 23 anni, iscritta al terzo anno di Beni Culturali all'accademia di Belle Arti.
I sui problemi iniziano quando il professor Hood la rimanda per la seconda volta all'esame di storia dell'arte contemporanea 2.
Cercherà disperatamente aiuto in qualcuno che ne sappia più di lei in fatto d'Arte ed il padre dell'amico Baelfire, famoso storico dell'arte, sembrerebbe il candidato ideale... Ma tutto ciò, a quale prezzo?
[Rumbelle - coppia principale] secondarie Baelfire/Emma ed Emma/Killian
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Neal Cassidy/Baelfire, Signor Gold/Tremotino
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 10
 
Il 19 pomeriggio, Belle, Emma e Ariel si diedero appuntamento a casa di Ashley e tutte insieme si avviarono in sala per definire gli ultimi accorgimenti.
- Sono nervosa, non ce la farò mai in tempo!- urlava ogni secondo, sistemando le bomboniere e spostando i tavoli.
Belle era molto soddisfatta per come avevano addobbato tutto, ma ovviamente Ashley era ancora estremamente nervosa.
- Adesso tu ti calmi!- le disse Emma non potendone più di vederla sistemare per l’ennesima volta i centrotavola – fai una cosa: prendi la tua roba e fila dall’estetista a farti fare un bellissimo massaggio. Smettila di stressarti, hai finito ed è tutto perfetto!-
Ashley sospirò rassegnata e tentò di calmarsi prendendo in braccio la dolce Alexandra.
- Avete ragione… Sono agitata! E mi sembra di aver dimenticato qualcosa… Uff… E’ solo che sono in ansia e avrei bisogno di un momento per riposarmi…-
- Ecco, brava, quindi va…- le disse Emma porgendole la borsa.
- Grazie ragazze, non so come fate a sopportarmi…-
- Su, forza e coraggio, ormai è tutto pronto e noi siamo felicissime che il grande giorno sia ormai alle porte… Così forse la smetterai di entrare in paranoia ogni secondo! Credevo fosse l’avvicinarsi del parto a rendere una donna nervosa, ma tu sembri più stressata adesso di quando è nata Alexandra!-
Belle rise un po’, Ashley invece mise su un piccolo broncio. Ma durò ben poco, perché qualche istante dopo scoppiò a ridere.
- Sei unica, Emma, riesci sempre a trovare il modo per farmi ridere… Allora io vado, ci vediamo domani mattina…-
Le salutò con la mano e uscì.
Quello che non sapeva, era che le amiche avevano ben altri progetti per la sua ultima notte da donna libera…
 
Il piano era semplice: con una scusa Ruby l’avrebbe fatta andare al Granny, dove le avevano organizzato una mega festa a sorpresa per l’addio al Celibato.
Belle ed Emma avevano aiutato Ruby a riempire il locale con palloncini e striscioni, poi avevano preparato giochi divertenti per far imbarazzare la casta amica. Belle si era sentita una ladra ad entrare nel sexy shop, ma Ruby sembrava essere perfettamente a proprio agio. Emma la prese più ironicamente, ma in generale rimase un’esperienza quasi da dimenticare.
Il locale era pieno zeppo di loro vecchie conoscenze e molti parenti della ragazza.
Al segnale, spensero le luci e cercarono di essere molto silenziosi.
Ashley aveva appena aperto la porta, facendo suonare il campanellino.
- Ruby, ma è tutto buio… Sei sicura che non ci sia un black out?-
- Ne sono sicura… Nonna ha detto che il guasto è nel retro… Prova ad accendere la luce…- le disse Ruby.
Tutti sentirono Ashley borbottare mentre cercava l’interruttore e quando il bar si illuminò, tutti spararono i coriandoli e le strisce colorate.
- Sorpresaaaaaa!- urlarono in coro.
- Non ci posso credere…- fu il suo unico commento.
Tutti la andarono ad abbracciare e la giovane si commosse.
- Avete fatto tutto questo per me? Sono senza parole… Grazie a tutti!!!!-
Belle ed Emma si scambiarono uno sguardo complice. Batterono il cinque con Ruby e si congratularono.
Il loro piano era riuscito alla perfezione.
 
Come ogni sera da quando lei e Gold avevano litigato, Belle si rattristì non appena poggiò il capo sul morbido cuscino.
Era stata una bella giornata e alla festa si erano divertite a ballare tutte insieme e a far imbarazzare Ashley con i loro stupidi giochi. L’indomani sarebbe stato tutto ancora più magico, ma una parte di se aveva paura.
A Belle era stato affidato il compito di preparare i segnaposti e quando lesse il cognome Gold, nello stesso tavolo della rettice Mills, sentì tutti i suoi buoni propositi crollare uno dopo l’altro.
Lo avrebbe rivisto, ma insieme alla donna per cui aveva un debole… Perché era vero che quella volta in casa sua si erano salutati in malo modo, ma da allora era passato parecchio tempo e lei stessa non aveva più alcun contatto con l’uomo… Cosa le dava la certezza che i due non fossero tornati insieme?
Pianse e strinse forte un piccolo segnalibro che ormai era il suo unico ricordo di lui, perché all’interno aveva sigillato i petali di quell’unica rosa che le aveva regalato con affetto…
 

La mattina si svegliò con profonde occhiaie. Aveva passato la notte a piangere e questo non aveva giovato.
Si fece una lunga doccia e cercò di imporsi un po’ di coraggio per il bene della sua cara amica.
Preparò i vestiti per la cerimonia e scese a fare colazione.
Suo padre le aveva lasciato un biglietto sul tavolo, dove la avvisava che era già andato in chiesa a sistemare i fiori. Ashley era stata molto gentile ad offrirgli quel lavoro e suo padre si era entusiasmato parecchio per il tema scelto: le feste natalizie.
Preparò un po’ di latte caldo e mangiò dei biscotti, cercando di rilassare il corpo in tensione.
- Ah…- sospirò lasciandosi inebriare da quel sapore genuino.
I biscotti al cioccolato fecero il loro effetto, poiché si alzò dal tavolo piena di grinta.
 
Alle 13 in punto andò da Emma e insieme si prepararono per andare alla cerimonia.
Belle pettinò con cura i capelli, poi li acconciò con semplici boccoli appuntati ai lati.
Indossò un vestito azzurro molto semplice, con un cinturino panna ad accentuare il punto vita, poi prese la borsetta e si diressero in chiesa, dove le aspettavano le amiche.
 
Ashley aveva scelto come damigelle le sue piccole cugine, più la dolce Alexandra, che portava il mazzolino di rose piuttosto intimidita, sotto protezione della cugina più grande (che Belle pensò potesse avere 13 anni circa).
Tutti erano in piedi e Sean aspettava nervoso all’altare.
La marcia nuziale echeggiava nell’aria e Belle sentì il cuore battere non appena scorse l’amica avanzare verso l’altare insieme al padre, che piangeva a dirotto già adesso.
Passo dopo passo, Ashley sembrava irradiare gli invitati di una luce propria.
- Uhau, è bellissima…- le sussurrò Emma ad un orecchio. E aveva ragione…
Ashley aveva il classico vestito da principessa, con gonna ampia e corpetto cosparso di piccoli diamanti scintillanti. I capelli erano sapientemente acconciati ed incorniciavano il viso cristallino. Ma l’accessorio più bello, era il sorriso raggiante.
Quando passò accanto a loro, Belle non riuscì a trattenere le lacrime. Sentiva un’emozione fortissima, non aveva mai provato tanta gioia per qualcun altro.
Quando arrivò da Sean, il ragazzo la guardò estasiato.  Il loro amore era palpabile per tutta la chiesa.
Il padre porse il braccio della figlia al suo futuro marito e lui le afferrò la mano con tremore ben visibile.
Ciò che accade dopo, fu pura magia.
Ascoltarono la cerimonia in un silenzio irreale. Il freddo invernale aveva lasciato il posto a una temperatura quasi primaverile, perché a rendere l’aria più calda, vi era il forte sentimento che i due giovani provavano l’uno per l’altra.
La piccola Alexandra si volle sedere accanto ai genitori e quello fu il vero coronamento di un sogno d’amore. Perché non esisteva testimonianza più forte del loro amore della piccola Alexandra.
Quando il prete porse gli anelli per benedirli, Emma le strinse la mano emozionata e lei ricambiò la stretta, capendo benissimo le emozioni dell’amica.
- Sean, vuoi tu prendere Ashley come tua legittima sposa, esserle fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia e ad amarla e onorarla finchè morte non vi separi?-
- Sì, lo voglio…- rispose Sean e la giovane donna mise l’anello nell’indice del fidanzato, tremando per l’emozione.
- E tu Ashlei, vuoi prendere il qui presente Sean come tuo legittimo sposo, essergli fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia e ad amarlo e onorarlo finchè morte non vi separi?-
- Sì, lo voglio…- rispose piangendo.
Sean le prese la mano sinistra, la baciò e mise l’anello al dito.
Si guardarono negli occhi ed entrambi scoppiarono a piangere.
- Per i poteri conferitomi dalla chiesa, io vi dichiaro marito e moglie. Sean, adesso puoi baciare la sposa…-
Un forte applauso accompagnò quel bacio che suggellava il coronamento del loro sogno d’amore.
- Forza, prepariamoci ad accoglierli fuori dalla chiesa…- le disse Emma, estraendo le buste di riso dalla borsa.
La gente si fermò a congratularsi con gli sposi, ma Belle ed Emma si tennero pronte per inondare gli amici di riso e petali di rose.
- Ehi, ragazze!!!- Ariel si avvicinò insieme a Ruby ed Eric.
- Ciao! Non vi avevamo visto entrare in chiesa. C’era troppa gente e abbiamo preferito sederci prima di non trovar posto… Poi sai qual è il mio rapporto con le scarpe alte…-
- Andiamo Emma, per oggi farai uno sforzo per la tua amica!-
Risero insieme, poi a loro si avvicinò qualcun altro.
- Swan, sei uno splendore…- Belle ed Emma si voltarono nel medesimo momento.
- Ciao Killian. Per una volta anche tu non sei male…- gli disse Emma sorridendogli.
- Dimmi un po’, a chi hai rubato i vestiti?- chiese Belle, che a stento riusciva a credere che l’amico avesse abbandonato i vestiti in pelle per far posto ad un elegantissimo smoking nero.
- French, tu proprio non riesci ad aver fiducia in me… Dovresti saperlo che ho un ottimo gusto nel vestire… E si sa, gli accessori in pelle non sono consoni ad un casto matrimonio…-
- Killian, ti prego…- lo rimproverò Emma.
Belle fu certa che i due avessero cominciato a litigare, ma la sua attenzione era stata catturata dalla presenza di un’altra persona…
Il signor Gold era a pochi metri da lei e sembrava parlare amabilmente con il padre dello sposo.
Il cuore le iniziò a battere impazzito. Quei sentimenti tenuti a bada per tutti quei giorni, tornarono prepotenti ad impossessarsi di lei. Sentì come un vuoto alla testa e barcollò un attimo.
- Ehi Belle, che ti succede?- le chiese Killian, che la afferrò per le spalle prima che cadesse.
- Va tutto bene? Senti freddo?- le chiese Emma toccandole il volto per sentirne la temperatura corporea –sei calda… Forse dovresti misurarti la febbre…-
- No, sto bene… E’ stato solo un mancamento. Ho solo mangiato poco a pranzo, tutto qui…- mentì lei.
Quel trambusto aveva fatto girare parecchie persone e quando tornò a spostare lo sguardo su Gold, notò che l’uomo la stava fissando preoccupato.
Gli sposi uscirono proprio in quel momento e tutti si affrettarono a lanciare il riso e i petali di rosa.
Ma per qualche strano motivo, lei e Gold rimasero ad osservarsi da lontano, come se all’improvviso due bolle li avesse rinchiusi al suo interno, lasciando che tutto il resto fosse solo un eco lontano.
Belle gli sorrise e l’uomo ricambiò con un cenno della mano.
Nessuno dei due ebbe il coraggio di avvicinarsi, ma i loro occhi parlarono per loro. E per qualche strano motivo, Belle seppe che forse, non era stata l’unica a soffrire in quei lunghi giorni passati lontani…
 
- Vorrei proprio capire perché sei in macchina con noi…- commentò Emma, mentre si accingevano a raggiungere la sala del ricevimento.
- Qual è il tuo problema, Swan? Mi sono fatto bello per te, dovresti apprezzare lo sforzo…- rispose Killian con il suo solito tono sarcastico.
- Oh, certo… Vorresti farmi credere questo… Sei solo un pavone vanitoso!-
- E tu sei troppo acida! Giuro che per natale ti regalo un fusto intero di camomilla!-
Belle aveva rinunciato a tentare di interrompere i loro assurdi dibattiti. Che si corteggiassero pure a quello strano modo, tanto ormai erano diventati entrambi ingestibili.
Osservò il sole del pomeriggio scomparire dietro le alte montagne che si vedevano all’orizzonte. Abbassò poco il finestrino e si lasciò cullare dal suono del vento e dal suo aroma.
 
Lo stabile scelto dagli sposi per il ricevimento, era un antico castello gotico, che rendeva perfettamente l’aria invernale con gli spruzzi di neve che gli ultimi temporali avevano lasciato.
A Belle era piaciuto subito quel posto. Le sarebbe piaciuto vivere in un luogo del genere, se fosse stata una principessa.
Entrarono nell’edificio e subito vennero invasi da un buonissimo odore di cannella.
- Uhau, hanno fatto le cose in grande…- commentò Killian osservando il magnifico albero di natale posto al centro dell’ingresso. Le scale laterali avevano il passamano decorato con foglie, stelle natalizie e piccoli fiocchi di neve. Il soffitto era illuminato da una luce molto calda e tutto l’ambiente aveva un sapore molto intimo, nonostante il palazzo fosse immenso.
- Prego, accomodatevi da questa parte…-
Uno dei maggiordomi li accompagnò in una stanza enorme. Sembrava un gigantesco camerino, poiché vi erano circa sette file di carrelli con appesi una quantità infinita di abiti sontuosi.
- E’ qui che inizia il divertimento…- commentò Killian, avvicinandosi al reparto dedicato ai costumi maschili.
L’idea di Ashley era semplice: ogni invitato poteva scegliere tra quell’infinita gamma di abiti per rendere l’atmosfera ancora più “magica”.
Quelli esposti non erano semplici vestiti d’epoca, ma riproduzioni di vestiti ispirati alle favole e alle leggende conosciute.
Belle sapeva perfettamente cosa cercare, così si sentì euforica quando trovò il vestito dei suoi sogni.
Andò in camerino e lo provò, sperando che fosse della taglia giusta.
Quando si specchiò, rimase lei stessa a bocca aperta.
Aveva scelto il bellissimo vestito della sua omonima nella bella e la bestia.
Il vestito oro e giallo, era meno vaporoso della versione disney, ma aveva degli splendidi decori sul corpetto e le stava divinamente. Indossò le scarpe e corse a farsi vedere da Emma.
Ma quando stava arrivando alla seconda area di camerini, incontrò l’ultima persona che avesse voluto vedere in quel momento.
La vide di spalle, eppure il suo profilo elegante era riconoscibile persino con quei sontuosi vestiti.
Provò a passare oltre e far finta di non vederla, ma ebbe scarso successo.
- Signorina French! Che piacere vedervi, mia cara…-
Belle si voltò di malavoglia e tentò di sorriderle amichevolmente.
- Rettice Mills, buonasera… Siete davvero bellissima!- commentò cortesemente, anche se la donna era davvero molto bella in un vestito rosso e bianco con scettro in mano.
- Vi piace? Sono la Regina di Cuori. Mi si addice, non trovate?-
- Certamente…- rispose inghiottendo a fatica.
- Sapete, ogni giorno mi sorprendo di come nonostante la mia non più giovane età, molti uomini tentino ancora di corteggiarmi. E dovete credermi, vi sono anche persone insospettabili…-
- Me ne compiaccio. Ogni donna non può che essere lieta nel ricevere attenzioni…-
- Esatto. Dico sempre a Regina che una donna deve farsi desiderare a lungo. Ognuno ha le sue armi per raggiungere gli obiettivi prefissati, noi donne siamo fortunate, la natura ci concede le armi migliori…-
Belle ebbe il voltastomaco a sentire tali discorsi. Capiva perché Regina si sentisse oppressa dalla madre e ringraziò la sua famiglia per averle dato altri tipi di valori.
- Comunque siete molto graziosa in queste vesta da principessa ingenua, vi si addicono…-
Belle avrebbe voluto rispondere a tono, ma la donna non glielo permise, poiché continuò a parlarle.
- Mi dispiace molto non vedervi con il signor Gold, mi era parso di capire che eravate piuttosto, come dire… “Intimi”-
- Oh, è il padre del mio migliore amico, ma sapete, lui adesso è a New York…- rispose a denti stretti.
- Capisco. Il signor Gold è un uomo molto occupato, sono certa non avrà fatto molto caso alla vostra assenza…-
Belle ringhiò appena e avrebbe voluto dirgliene quattro, ma la donna si voltò e andò via, lasciandola completamente esterrefatta. Era sicuramente la donna più ambiziosa e subdola che avesse mai incontrato. Ebbe la nausea a pensarla in intimità con il signor Gold.
Fece un profondo respiro e cercò di sopprimere il senso di malessere.
- Emma, dove sei?- chiese avvicinandosi ai camerini.
- Sono qui, aspetta un attimo…-
Quando Emma uscì, Belle rimase stupita da quanto sembrasse splendida.
A differenza sua non aveva scelto un vestito ispirato alle favole, ma aveva un vestito rosso molto semplice, con giusto piccoli punti luce nel decolté e con gonna abbastanza ampia. Aveva raccolto i capelli con qualche forcina e una piccola tiara, inoltre aveva sostituito un rossetto rosso al nude che era solita indossare.
- Oh Emma, sei così bella…- le veniva da piangere, era un incanto.
- Sei bellissima anche tu…-
- Belle, Belle…- si sentì chiamare in lontananza.
- Mio figlio mi chiama- disse sarcastica. Emma rise e le fece cenno di andare.
Dovette raggiungere l’altra ala per arrivare ai camerini maschili.
- Killian, sono qui…- il ragazzo uscì dal camerino e Belle non rimase sorpresa da quella scelta.
- Che te ne pare?-
- Sei un perfetto pirata… Non avevo dubbi su cosa avresti scelto…-
Killian si guardò allo specchio compiaciuto. Il completo interamente in pelle, con tanto di uncino, lo rispecchiava a pieno.
- Visto? Sono un fighissimo Capitan Uncino contemporaneo…-
- Si, si, certo…-
- Cos’ha indossato Emma?- chiese facendo finta che la domanda fosse casuale.
Belle sorrise, era troppo innamorato.
- Davvero lo vuoi sapere? Pensavo volessi goderti la sorpresa…- ma il ragazzo apparve serio – e va bene. Ha un vestito rosso che le sta d’incanto… Sembra una principessa, ma una contemporanea, come diresti tu…-
Killian continuò a specchiarsi e Belle vide il suo sguardo mutare all’improvviso.
- Cosa c’è che non va?- gli chiese e in risposta Killian sospirò.
- Sai, forse per una volta potrei tentare di essere diverso… Insomma, sono un pirata ogni giorno della mia vita e sono sicuro che lei si aspetterebbe di vedermi uscire a questo modo… Ma voglio stupirla. Voglio farle capire che non sono solo un pirata… Sono capace anche di amare e di far star bene la donna che amo…-
Belle non fu sicura di aver capito a pieno cosa intendesse, ma lo vide cercare frettolosamente un altro abito, poi entrò in camerino e non la degnò nemmeno di uno sguardo.
- Belle, ti ringrazio, puoi andare se vuoi…- le disse soltanto.
- Ah, Killian, farai fondere il mio povero cervello se continui di questo passo… Non ne posso più tra te ed Emma…-
 
La sala della cerimonia era ancora più bella con tutte quelle persone vestite con abiti sontuosi e fiabeschi.
Ariel ed Eric avevano indossato dei vestiti che si ispiravano alla sirenetta, mentre Ruby sembrava una cappuccetto rosso rivisitata con abiti lunghi al posto del solito vestitino rosso.
- Siamo tutti splendidi!- commentò Emma mentre prendevano posto al loro tavolo.
- Manca solo Killian…- fece presente Eric, che evidentemente sentiva il bisogno di una compagnia maschile data anche la mancanza di Baelfire (Belle aveva sperato fino all’ultimo che accettasse l’invito, ma proprio non voleva saperne di tornare a Storybrooke prima del 23 sera).
- Ma dov’è? Quel pirata strampalato starà cercando la sua nave da strapazzo… Vedrete che sarà vestito o come Jack Sparrow o come Capitan Uncino…-
- Io… Io credo che ti sbagli, Emma…- le disse Ariel guardando proprio dietro loro.
Lei ed Emma si voltarono e rimasero molto sorprese.
Dunque era quello che intendeva Killian con “la lascerò a bocca aperta”.
- Killian, ma… E il tuo vestito da pirata?- chiese Emma sconvolta, alzandosi per sistemargli di poco il collo della camicia.
- Ti dispiace vedermi in versione principesca?-
Indossava una bellissima giacca nocciola, con sotto una camicia bianca e gilè nero. Non aveva abbandonato la cintura, la spada e gli amati pantaloni in pelle.
- Osservandoti bene direi che hai ancora l’animo pirata…- concluse Emma sorridendogli.
I ragazzi si accomodarono e iniziarono a masticare qualche stuzzichino.
-Ehi, guardate il signor Gold…- disse Ruby alzando lo sguardo.
Tutti si voltarono e fu allora che il cuore di Belle si fermò.
Lo osservò rapita mentre scendeva le scale. Si tenne stretta alla sedia e respirò a fondo.
Aveva pensato si sarebbe travestito come Tremotino, o da Re, invece scelse l’abito che la bestia indossò per il ballo con la sua bella.
Gold sembrava scrutare la gente con il suo solito sguardo freddo, ma poi i loro occhi tornarono ad incrociarsi ancora una volta e l’uomo arrestò il passo.
Erano solo loro due, ancora una volta…
- Signore e signori, accogliamo con un grosso applauso gli sposi!-
Le luci si abbassarono e Gold non fu più visibile.
Si alzarono in piedi per accogliere gli sposi, che fecero il loro trionfale ingresso portandosi al centro della pista per il primo ballo. Ma Belle continuava a pensare a Gold e alla scelta di vestirsi come la bestia.
Come una valanga, fu invasa da tutti i ricordi dei momenti passati insieme e anche se l’aria festosa era piacevole, scappò da quel caldo soffocante senza farsi vedere.
 
Per fortuna poco distante dalla sala, c’era l’ingresso alla balconata esterna.
Faceva un gran freddo, ma finalmente si sentì libera di respirare a pieni polmoni.
Stette lì seduta per parecchio tempo, poi percepì un rumore di passi e quando si voltò vide Gold che si toglieva la giacca e l’appoggiava sulle sue spalle infreddolite.
- Mia cara, prenderete l’influenza a stare qui fuori senza un’adeguata copertura-
- Avevo caldo…- rispose semplicemente – che ci fate qui?-
- Oh, suppongo per il vostro stesso motivo. L’aria festosa mi stava soffocando…-
- Mi dispiace che Bae non sia venuto…- gli disse sincera.
- Mi sono abituato all’idea di non vederlo più così spesso, ma la visione della gente felice continua a infastidirmi…-
Belle si morse la lingua per evitare di tornare su argomenti spiacevoli, ma non potè fare a meno di pensare che se la fosse cercata.
- Anche se ti stai trattenendo dal commentare, so benissimo che pensi che questa punizione sia più che meritata…-
Belle rise. Si capivano ancora bene, nonostante tutto.
- Perché sei qui?- chiese di nuovo.
- Alla festa intendi? Beh, i genitori di Sean sono miei vecchi clienti, non hanno potuto fare a meno di invitarmi…-
- Non eri costretto ad accettare…-
- Questo è vero…- si sedette accanto a lei nel cornicione della balconata, che dava su un magnifico giardino.
- E poi non hai indossato gli abbiti di Tremotino…-
- Anche questo è vero. Stasera sei in vena di troppe domande, mia cara…-
- Sai benissimo che sono un animo curioso. E mi domandavo quale oscuro motivo si celasse dietro la scelta di questi abiti… E di venire qui…-
Gold la scrutò a lungo, poi fece uno di quegli ambigui sorrisi che lei amava tanto.
- E se ti dicessi che sono venuto solo per accompagnare Cora?-
Belle si irrigidì sentendo pronunciare quel nome.
Le parole della donna le balzarono in mente come un boomerang. Era chiaro che avessero riallacciato i rapporti.
Come sempre si sentì una stupida.
Tolse la giacca e la restituì al proprietario, si alzò e fece per tornare in sala, ma una mano le afferrò il polso prontamente.
- Ehi, dove vai?- gli chiese Gold mentre si alzava e le rimetteva la giacca sulle spalle – stavo scherzando. Non sono venuto per Cora…-
Belle si voltò appena. Erano nuovamente vicini, dopo quelli che parvero anni.
- Io non capisco… Insomma, ti presenti qui senza un reale motivo, perché tutti sanno quanto poco ami queste “feste mondane”…. Ti vesti come la bestia quando sai benissimo che ho da sempre un debole per questa storia e poi cerchi di farmi credere che sei qui solo per la rettrice Mills… Qual è la verità? Cosa vuoi ancora da me? Perché non mi lasci in pace e basta?-
Qualche lacrima sfuggì al suo controllo, ma l’uomo le raccolse prontamente con le dita calde.
- Sai, avrei potuto davvero venire qui con Cora, o per far compagnia a Cora. Lei ha insistito per tornare con me, ma io non potevo… E tu sai benissimo il perché…-
- Cosa vuoi dire?-
- Mia cara Belle… Credo sia giunto il momento di essere sinceri l’uno con l’altra. Basta mentirci…-
Belle continuò ad osservarlo smarrita, così lui continuò.
- So benissimo che la notte prima che tornasse Bae, tu hai sentito ogni cosa di ciò che è successo tra me e Cora…-
Belle si irrigidì. Non poteva essere, era stata molto attenta.
- A… A cosa ti riferisci?-
- Piccola Belle… Sei così dolce…- le accarezzò le labbra con la punta delle dita, poi scese verso il collo e creò percorsi tutti suoi – Ricordo quella sera come se fosse stata ieri… Tu avevi studiato fino a tardi, come molte sere, così ero passato in camera tua per vedere se ti fossi messa a dormire, ma non ti ho trovata. Quindi la seconda tappa è stata la biblioteca, ma tu non eri nemmeno lì… L’ultimo posto rimasto era il salotto. Ti trovai sdraiata nel divano, così ti ho appoggiato il plaid sul corpo e ti ho lasciata riposare- il cuore di Belle iniziò a battere forte – quando Cora suonò alla porta, sapevo benissimo che tu avresti potuto sentire ogni cosa, così mi sono affrettato a portarla in camera. Ma noi… Sai cos’è accaduto dopo, sai cosa ci ha fatto litigare e sai perché non ho più voluto vederla…. Ero spaventato, forse ti avevo svegliata, così scesi in salotto e sbirciai, ma tu non c’eri più. Eri tornata in camera tua, così sono entrato e sapevo che eri ancora sveglia, perché il corpo tremava anche solo sfiorandolo con le dita. Il sorriso che avevi la mattina dopo, non potrò mai dimenticarlo… Eri felice e fu allora che ebbi davvero paura di ciò che provavo, perché tu non hai accennato nulla, non eri arrabbiata, o disgustata, eri felice di ciò che avevi visto… Eri felice del mio rifiuto verso Cora…-
- Se è così, perché poi hai fatto finta di nulla? Perché mentirmi e continuare a respingermi?-
- E’ semplice, avevo paura. Nessuno mi ha mai amato davvero, eccetto mio figlio… Non riuscivo a credere che una ragazza così giovane, bella, intelligente, potesse davvero trovare qualcosa in me… Io sono un mostro, non avevo e non ho alcuna intenzione di contaminarti con la mia oscurità. Tu devi rimanere pura, è giusto così…-
- Ma a me non importa… Io voglio stare con te! Io mi sto innamorando di te, lo capisci? E questi giorni passati lontani, sono stati un inferno! Non importa quale sia il prezzo da pagare, lasciami entrare nella tua vita, ti prego!-
Gold la osservò confuso. Gli occhi erano lucidi e le labbra erano dischiuse, ma allo stesso tempo serrate, come se al suo interno si stesse svolgendo una lunga battaglia.
- Io non posso, Belle, tu meriti di più. Siamo troppo diversi e tu sei così giovane… Potremmo essere come padre e figlia…-
- L’età non è poi così importante… Siamo nel XXI° secolo, dopotutto…-
Gold sospirò e le afferrò entrambe le mani, portandole alla bocca per poterle sfiorare.
- Ah, Belle… Non so come fare per restarti lontano…-
Belle si avvicinò di più e gli accarezzò la guancia con affetto.
- Non c’è motivo di rimanere lontani…-
Si osservarono complici, sorridendosi dolcemente.
Le danze erano già iniziate e si sentì l’eco di una musica leggera, che nelle loro menti fu interpretata come la colonna sonora della bella e la bestia.
- Mi concedete questo ballo, madame?- gli chiese lui porgendole la mano.
- Molto volentieri…- rispose facendo un piccolo inchino.
Gold le strinse la vita, afferrò l’altra mano e iniziarono a volteggiare tra le note di quella magica melodia.
La giacca cadde dalle spalle di Belle, ma la ragazza non ci fece caso, perché il corpo di Gold era così caldo che le sembrò una splendida sera primaverile.
Percorsero tutto il perimetro del giardino continuando a danzare e fu tutto perfetto.
Gold la guidava sicuro e a Belle sembrò quasi di volare. Il tocco sulla schiena la faceva sussultare e la vicinanza non aiutava certo ad assopire la voglia di impossessarsi delle sue labbra.
Non fecero altro se non danzare per un tempo che a loro parve infinito, poi quando si separarono, Gold si avvicinò alle piante accanto la staccionata e spezzò una singola rosa rossa.
- Tieni, è per te…-
Belle afferrò la rosa e annusò il profumo intenso e delicato allo stesso tempo.
- Grazie, è bellissima…-
E gli sarebbe piaciuto dire altro, ma videro avvicinarsi due persone dalla parte inferiore del giardino.
- E’ meglio se ci nascondiamo- Le suggerì Gold afferrando la giacca. Così entrarono prima che i due potessero vederli mentre salivano le scale che dal giardino portava direttamente al balcone.
Rimasero a sbirciare qualche secondo e Belle ebbe un tuffo al cuore nel notare Regina insieme al professor Hood, mano nella mano.
Capì che la situazione di Regina era peggiore alla sua: era innamorata di un uomo che non poteva mai avere alla luce del sole.
Così, quando li vide unire le labbra in un bacio appassionato, fece cenno a Gold di tornare in sala.
 
I festeggiamenti durarono fino a notte fonda.
Belle quasi non toccò cibo, troppo emozionata per ciò che le aveva detto Gold.
Ogni istante si voltava a fissarlo e notava che l’uomo non si nascondeva dal ricambiare.
Non la invitò a ballare e Belle ne fu lieta. La società era una massa di avvoltoi, pronta a spettegolare su ogni fatto.
Il rimedio era stato distrarsi e non pensare a Gold, così si concentrò ad osservare Emma e Killian, che continuavano a ballare insieme e ridevano ogni volta che Emma sbagliava un passo di danza.
Quello strano triangolo stava distruggendo anche lei e temeva il momento in cui Bae sarebbe tornato.
Emma sembrava così serena insieme a Killian, ma Bae era sempre stato il suo unico amore…
Li vide tornare a sedersi distrutti.
- Ah, non sono portata per ballare così tanto…- si lamentò Emma.
- Zitta, in realtà ti sei divertita come una pazza scatenata…-
- Killian!- lo rimproverò – non sono pazza scatenata… E’ solo che non avevo mai preso sul serio questa storia del ballo…-
- Che ci vuoi fare, quando hai davanti un principe affascinante come il sottoscritto, riuscire a resistere diventa pressoché impossibile. E ogni attività diventa più che piacevole…-
Si avvicinò appena e posò un piccolo bacio nell’incavo del collo.
Belle stentò a credere che quei due facessero davvero simili cose in pubblico.
Si voltò istintivamente verso Gold e lo vide fargli un cenno. Voleva essere seguito.
- Scusatemi un attimo…- disse ai suoi amici prima di allontanarsi.
Belle si addentrò nei corridoio, sussurrando “Gold” per farsi sentire.
Si sentì afferrare per un braccio e trascinare in una camera, che poi venne prontamente chiusa.
- Ehi… - disse divertita.
- Ehi…- gli rispose lui.
Belle lo abbracciò e lo strinse a sé, troppo felice di averlo finalmente al suo fianco.
- Quindi… Il costume della bestia, il tuo essere qui stasera, sono davvero dovuti a me?- ebbe il coraggio di chiedergli.
Gold non le rispose a parole, fece un semplice gesto.
Sollevò una mano e la portò dritta al cuore.
- Questo non può mentirti, Belle. Sono qui per te. Sono qui perché mi sei mancata, sono qui perché quella maledetta tazza è diventata il mio oggetto più caro… Sono qui perché prendere il tè non è lo stesso senza te. Perfino osservare i documentari di Body Art mi fanno pensare a te…-
- Oh, Gold…- sussurrò avvicinando le labbra.
- No, non chiamarmi Gold, chiamami solo Robert…-
- Robert…- ripetè lei come in transe.
Si strinsero forte, si accarezzarono da sopra quegli abbiti così ingombranti.
Robert le sfiorò sensuale i capelli, il collo, i lobi delle orecchie… Sfiorò con le labbra le parti più sensibili e Belle si ritrovò suo malgrado a sospirare di piacere ed accompagnarlo in quella dolce tortura.
La voglia di assaggiarsi divenne insopportabile.
Le labbra si cercarono disperatamente, si sfiorarono, palpandosi leggermente. Poi tornarono a separarsi. Quando quel gioco apparve estenuante, accantonarono ogni inibizione e si assaporarono con prepotenza.
Robert la sollevò appena dal pavimento e approfondì il contatto.
Stuzzicò con la lingua le labbra sottili e Belle gli concesse di addentrarsi.
Si baciarono con trasporto.
Belle strinse i suoi capelli, poi passò ad accarezzare il petto, le spalle e poi nuovamente il collo e il volto.
Sentiva scariche elettriche attraversargli ogni angolo più remoto del corpo e Belle ebbe l’istinto di andare oltre ed esplorare altri luoghi.
Le mani di Gold la bloccarono in tempo.
- No, aspetta- le disse staccandosi dolcemente – non possiamo qui- le spiegò – e poi tu meriti molto di più…-
Lei fu pronta a ribattere, ma l’uomo sigillò la bocca con un piccolo bacio.
- Aspetta, fammi finire. Intendo che vorrei fare le cose per bene… Che ne diresti di un appuntamento, io e te, da soli?-
Belle lo guardò sorpresa (per quello che si riusciva a vedere con i soli raggi lunari). Il cuore le scoppiò in petto.
- Si! Mi piacerebbe molto!- rispose lanciandosi in un abbraccio carico di gioia.
- Benissimo… Sei libera domani?-
- Sono liberissima!- fu la sua risposta.
- Perfetto… Passo a prenderti per le 3 di pomeriggio, fatti trovare pronta. E avverti tuo padre che potresti non tornare per la notte…- e per imprimere il messaggio, le accarezzò appena i fianchi e salì fin quasi a sfiorarle i seni.
Sospirò di piacere e si sentì una quindicenne in piena crisi ormonale.
- Dovremmo andare… Qualcuno potrebbe notare la nostra assenza…- gli disse lui baciandole la mano.
- Sì, a domani allora…-
Suggellarono la promessa con un ultimo bacio e Belle tornò in sala più felice che mai.
All’improvviso la festa le apparve più bella. Si divertì a giocare con Killian per prendere in giro Emma e il suo stravagante modo di ballare. E solo la sua felicità le permise di percepire uno sguardo diverso in Emma, lo stesso sguardo che aveva lei in quello stesso momento.
Entrambe, si sentirono vive.
 
 

Continua…

Buonasera! Anche questa settimana arrivo con un giorno di anticipo. Il mercoledì sta diventando il giorno più incasinato della settimana, quindi ho preferito aggiornare la sera prima per non rischiare di saltare domani.
Siam giunti al matrimonio di A&S, che teneri che sono! Ma qui il primato tenerezza spetta ai Rumbelle! ♥_♥
La riappacificazione è avvenuta dopo un pò di tempo (per noi è stato solo un capitolo di dolore, per loro molti giorni in più). Bobby nostro ci anticipa un pò di cosette sul perchè è stato così stronzo, ma avviso sin da adesso che il discorso verrà ampliato tra il prossimo capitolo e successivamente.
La scelta del tema natalizio, è perchè amo il natale e poi ho iniziato dal primo capitolo a voler vedere i personaggi della mia ff con i vestiti della foresta incantata.
La scena del ballo è riferita a quella del balcone nella bella e la bestia, anche se è un pò modificata ;)
Ricordo che qualcuno in un commento mi chiese il perchè Belle non chiamasse Gold per nome. La spiegazione è molto semplice: io ho sempre desiderato vedere una scena del genere, con loro che si baciano con passione, al buio, lei che lo chiama Gold e lui con lo scopa sguardo le risponde "chiamami solo Robert"  *ç* (sto sbavando al sol pensiero).

Adesso viene una notizia dolorosa.... La prossima settimana non posso aggiornare, perchè sarò senza pc (la tristezza.... per fortuna c'è la connessione al cellulare). Quindi non so proprio come fare, non so se si possa caricare dal cellulare, ma sono proprio impedita in queste cose... Abbiate pazienza ad aspettare almeno martedì 25 (sarò di nuovo con il pc per quel giorno). 
Sappiate che mi urta anche non poter vedere la 4X08 ç______ç

Come anticipazioni, vi posso dire che sarà un belliiiissiiiimoooo capitolo. E ci sarà l'appuntamento.

Ringrazio tanto chi continua a seguire la mia storia, vi ringrazio anche per i consigli che mi date, che sono per me la cosa più preziosa. Ringrazio
Ariki, gionem, valepinkcrane e Chrystal_93 per avermi lasciato una recensione. 
fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo, mi farebbe molto piacere ;)))))


Vi lascio con le immagini dei protagonisti (anche se credo abbiate capito quali siano i vestiti indossati)

Belle: http://static.tvtome.com/images/genie_images/news_hub/uploaded/LilyRoRoSparksnews136624185425/OUAT_belleglamourshot.jpg

Gold: http://38.media.tumblr.com/18ed6bd03efe03049da5d16e6ff951c5/tumblr_ndgebqo8Tn1rcyiauo1_500.png


Ashley e Sean: http://25.media.tumblr.com/tumblr_m5dty59MLd1qchk9no1_500.jpg

Killian ed Emma: http://37.media.tumblr.com/64d56262911bc16279337e310bbf3d31/tumblr_n567ruKa7f1rcyiauo1_500.png

Ariel ed Eric: http://media-cache-ak0.pinimg.com/736x/9c/ce/c0/9ccec03a8c76b45b29d565275dffedf3.jpg

Ruby: http://images6.fanpop.com/image/photos/33800000/Red-once-upon-a-time-33806635-1195-1920.jpg


........... Cora: http://onceuponatime.sff.cz/wp-content/uploads/2013/12/2x09-Queen-of-Hearts-Promo-Photos-once-upon-a-time-32949186-1280-1920.jpg

 
  
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