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Autore: Clementine Kruczynski    12/11/2014    0 recensioni
Storia breve.
Nulla è come appare.
Genere: Malinconico, Mistero, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La città sfrecciava sotto i miei piedi con una velocità tale da farmi girare la testa.

Era così piena di colori, odori, grida. Così piena di vita.

Vorrei essere capace di descrivere quello che provai in quel momento, ma era tutto un caos nella mia testa. Pensieri vorticosi, immagini, risate.

Non riuscivo a tenere saldo un pensiero a lungo, volava via come un petalo di fiore.

Mi sedetti sul bordo del fiume cercando di concentrarmi sull'acqua che scorreva qualche metro sotto di me, nel canale.

L'indomani sarebbe iniziata la mia vita, lo sapevo bene.

Mi tolsi l'astuccio della chitarra dalla spalla e l'aprii. Decisi che era arrivato il momenti di suonare qualcosa, così, per passarmi il tempo, per battezzare il mio arrivo in città.

Le mie dita sfioravano le corde e le sentivano pulsare. Amavo sentire le note nascere del tocco delle mie dita, amavo la musica.

Alcune persone mi sono passate accanto, qualcuna sorrideva, altre nemmeno mi guardavano. Forse hanno pensato che fossi lì per chiedere la carità, non lo so e non mi importa, mi bastava suonare.

Ad un certo punto sentii delle urla concitate provenire da poco distante. Erano voci femminili, e gridavano così forte da farmi esplodere la testa.

Corsi a perdifiato per vedere cosa potesse essere successo, e la vidi: una ragazza priva di sensi che galleggiava nel canale, coi capelli bianchi come i pallidi raggi di Luna.

Era troppo tardi, era morta.

Le sue amiche piangevano e si accasciavano a terra, chi sbattendo i pugni sul cemento, chi gridando per cercare un inutile aiuto. Era finita, ma nessuno riesce davvero ad arrendersi alla morte.

Mi restavano ancora poche ore, era quasi arrivato il momento.

Ed io continuai a suonare.

All'alba, mentre il cielo si colorava d'arcobaleno, la ragazza coi capelli color della Luna mi si presentò accanto, con un sorriso appena accennato.

"Grazie di esserci stato", mi disse. Era molto bella, delicata.

"Andiamo", le dissi sorridendo.

E andammo verso il nostro domani. 

  
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