Tu hai dieci anni e la prima cosa che hai fatto, appena conosciuti, è stata sputarmi in faccia.

E io non sono arrabbiato.

Perché quando gli hanno buttato il sake in testa, Shanks non si è arrabbiato. Ha riso.

Perciò io non mi arrabbierò, voglio diventare tuo amico.

Non ho più sette anni e tu stai andando avanti, lontano da me.

Con una zattera stai prendendo il mare, stai inseguendo il tuo sogno di diventare pirata.

E io ti lascio andare.

Perché ci lega una promessa.

Ci riincontreremo, un giorno, da qualche parte su questo vasto oceano, accada quel che accada.

Siamo destinati a rivederci, perché siamo fratelli per scelta.

Vorrei avere di nuovo sette anni, perché tu stai andando avanti, lontano da me.

Vorrei tornare a quel giorno di tanti anni fa e prenderti per mano e costringerti a fermarti.

Vorrei avere la forza di fermarti adesso, fratello.

Vorrei avere la forza di portare per te questo fardello.

Sto tornando indietro, nei giorni dei miei sette anni così lontani e incredibili...

Voglio ricordarmi di quando tu, Sabo e io credevamo ancora di essere invincibili....

Mi manca il tuo sorriso.

Tutte le sfumature del tuo sorriso.

Mi manchi quando sei arrabbiato. Quando sei annoiato. Quando sei allegro.

Mi manchi quando dormi.

Sai quel tuo modo di addormentarti sempre e comunque, poco importano le circostanze? 

Quello in cui ti sto parlando e tu mi rispondi, ma ti addormenti a metà risposta?

Mi manca. Da morire.

Mi manca svegliarmi nel cuore della notte e controllare che tu ci sia ancora. Perche sei imprevedibile. Perché tutto quello che fai mi sorprende.

Mi manca sentirti parlare nel sonno...

Mi mancano i nostri discorsi. Quelli lunghi e complicati. Quelli in cui ci perdiamo nelle notti di luna e stelle. Quelli in cui ci perdiamo e di cui ridiamo a crepapelle.

Mi manca ridere insieme a te. Con te. 

Ero così felice di averti accanto...

Mi manchi.

Davvero tanto.