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Autore: NiallHugMeStyles    12/11/2014    0 recensioni
Mi chiamo Alexandra sono una ragazza di 17 anni, frequento il quarto liceo socio-psico-pedagogico, sono nata a Napoli ma per motivi familiari mi sono dovuta trasferire quì a Milano. Sono 2 anni che vivo a Milano, mi sono trasferita a 15 anni, ma non mi sono ancora ambientata, non che non mi trovi bene anzi quì la gente è molto cortese, ma in realtà mi manca molto la mia città, sono molto legata a Napoli ma purtroppo non credo di ritornarci più.
-La storia non è mia ma di un'amica, se vi interessa dal prologo passate :) -
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Luke Hemmings
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo. 


Mi chiamo Alexandra sono una ragazza di 17 anni, frequento il quarto liceo socio-psico-pedagogico, sono nata a Napoli ma per motivi familiari mi sono dovuta trasferire quì a Milano. Sono 2 anni che vivo quì, mi sono trasferita a 15 anni, ma non mi sono ancora ambientata, non che non mi trovi bene, anzi quì la gente è molto cortese, ma in realtà mi manca molto la mia città, sono molto legata a Napoli ma purtroppo non credo di ritornarci più. Credo che adesso debba parlarvi un po della mia infanzia o meglio di quello che da piccola mi ha completamente stravolto e cambiato la mia vita in tutti i sensi... anche se ad essere sincera non amo parlare di me non lo faccio quasi mai, ne tantomeno parlare della mia famiglia..
Dunque, ricordo perfettamente il mio quinto compleanno, era una giornata piuttosto fredda i miei come ogni anno mi avevano organizzato una festa di compleanno. Era in un locale abbastanza grande, era proprio il locale dove i miei festeggiarono il loro 25esimo anniversario di matrimonio, festeggiarlo lì mi rendeva molto felice. La voglia di arrivare la sera e di poter festeggiare il mio quinto compleanno era tanta. A me non importava dei regali ma la cosa più importante era festeggiarlo con la mia famiglia specie con i miei genitori che l'ultimo compleanno a causa del loro lavoro non ci sono stati, viaggiavano spesso ma comunque sia ci tenevamo sempre in contatto, avevamo un legame abbastanza forte. Quel giorno, quel maledetto giorno, quel 20 settembre che come previsto doveva essere il giorno del mio compleanno invece si trasformò in una tragedia.. Ero gia' al locale ero venuta con i miei nonni, molti invitati erano già li, altri ancora dovevano arrivare, io aspettavo i miei genitori che tornassero da lavoro con la speranza che ritornassero puntali per il mio compleanno. Tardarono di circa 10 minuti, così pensai di telefonarci per sapere a che punto fossero o se almeno fosseri arrivati quì al locale in tempo. Mi feci prestare il telefono da mia zia che mi compose il numero di papà,  mi rispose subito dopo e mi avvisò che avevano ritardato perchè lungo il tragitto avevano trovato molta confusione ma mi promise che sarebbero arrivati all'incirca dopo 4-5 minuti. Cosi' mi diressi alla porta del locale dove mi misi a guardare fuori per aspettare l'arrivo dei miei. Appena li vidi arrivare scesero dalla macchina, io contenta li salutai con la manina , non ricordo cosa gli dissi,  ma ricordo che da lontano sentì sfrecciare una macchina che andava così veloce che non capi più nulla, vidi solo pochi secondi dopo i miei a terra privi di vita.. La macchina poco dopo si fermò e scese un signore sulla quarantina che sconvolto dalla situazione corse verso i miei genitori, mi guardò da lontano con gli occhi pieni di scuse, ma oramai era troppo tardi i miei erano gia' andati via.. Non so come spiegarvi cio' che sentì in quel momento..ma aver avuto davanti i miei occhi la morte dei miei genitori mi stravolse cosi' tanto che non sapetti più che dire, rimasi immobile davanti alla porta. Si avvicinarono a me i miei zii e nonni che cercavano di allontanarmi ma io rimasi ancora lì immobile, fin quando non mi avvicinai a loro e non riuscì più a trattenermi, urlai, piansi, riempì di lacrime la camicetta bianca di mio padre e strinsi forte il maglione di mamma. Quando si avvicinarono i miei nonni che mi presero e cercarono di portarmi lontano da li ma era piu' forte di me non riuscivo a credere che il giorno del mio compleanno che doveva essere un giorno importante si trasformo in una grande tragedia. I miei nonni mi portarono a casa, ero troppo scovolta non mela presi con il signore ma colpevolizzai me stessa... questa cosa divento' più forte di me, ogni giorno, ogni sera, ogni notte rimanevo a pensare che fosse stata tutta colpa mia. Non mangiavo piu',non avevo voglia di fare nulla, non parlavo piu' con nessuno, mi rinchiudevo in camera e rimanevo li per tutto il giorno a piangere e a pensare e ripensare quella scena.. Rimasi a casa dei miei nonni per un po' di giorni fin quando non presero una decisione.. Fui adottata da una famiglia benestante, ma questo non mi miglioro' la vita, non volevo un'altra famiglia, non volevo un'altro padre e un'altra madre, tutti pensavano che questa fosse la decisione piu' giusta ma fu il contrario, non andai piu' a scuola, rispondevo male ai miei "genitori" adottivi, non facevo mai cio' che mi veniva detto.. loro erano cosi' stufi che si pentirono amaramente di avermi adottata e mi mandarono in un istituto di Milano. Presi un'aereo tutta sola a 15 anni, non sapevo ancora cosa mi stava succendo, tutto era tutto cosi' veloce.. A 16 anni me ne andai da quell'istituto e decisi di iscrivermi al liceo socio-psico-pedagogico , dove li' conobbi lei, quella persona che non smetto ancora di ringraziare, quella persona che oggi non ne posso fare a meno.. conobbi in questa scuola quella che adesso è la mia migliore amica.. Jessica una ragazza a mio parere molto bella, simpatica e sopratutto pazza e divertente quella persona che con un solo sguardo ti capisce all'istante, l'unica persona che mi capisce che mi supporta e che mi vuole veramente bene. Con la classe non ho un bel rapporto o meglio non ho un rapporto, tutti mi odiano , nessuno mi parla, perche' molto spesso sono una ragazza aggressiva sia con i miei compagni che con i miei professori, sono finita molte volte in presidenza per aver insultato pesantemente i miei professori. Ma dopo la morte dei miei genitori tutto cambio'..compreso il mio carattere, quel senso di colpa che avevo lo porto sino ad oggi. Incominciai a fumare e non nego che molto spesso mi lascio trasportare dall'alcool.. ma con accanto, che mi sta accanto ventiquattro ore su ventiquattro mi sento bene e felice.. anche se molto spesso di nascosto bevo qualche bottiglia di birra o di vodka.
Solo lei sa la mia storia.. solo lei mi sopporta nonostante alcune volte nei momenti di rabbia mela prendo con lei anche quando non centra nulla..
Ma senza migliore amica che vita sarebbe??


-SPAZIO AUTRICE-


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Se avete dubbi e volete chiarimenti o volete solamente interagire con l'autrice della storia, questo è il suo account twitter https://twitter.com/FollowmeLion :)
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