12/11/2014
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Everybody wants to rule the world
Una morsa di gelido argento cingeva il volto di Bellatrix Black, celando il sadico sorriso che tronfio regnava sulle sue labbra. Gli occhi, scuri e ribelli, lampeggiavano di rabbia e furore attraverso le fessure della maschera. Il cappuccio era calato sul capo, la divisa nera aderiva al suo corpo, coprendola dal collo ai piedi e solo qualche ciocca dei suoi ricci sfuggiva al travestimento che usava per occultare la sua identità.
Ma lei… Lei era tutto un fremito. Era impossibile nascondere il tremore dovuto all’eccitazione, tutto lasciava trasparire che quel momento era vissuto con estremo piacere da parte della neo-mangiamorte.
Aveva diciotto anni solo da un paio di giorni ma aveva già compiuto la scelta più importante della sua vita. Quando Rabastan Lestrange le aveva offerto un aggancio per arrivare al Signore Oscuro non ci aveva pensato due volte.
Avanzava accompagnata dai suoi compagni assassini, pronta a consumare il suo primo omicidio, l’atto che avrebbe sublimato per sempre la sua appartenenza ai Mangiamorte.
Ad ogni passo una scarica di adrenalina le attraversava il corpo, mentre gli occhi erano sgranati dietro la maschera, carichi di attesa. Non riusciva a comprendere appieno il momento, l’attesa del piacere così tanto rimandato le offuscava la mente, rendendola una bestia in piena battuta di caccia, assetata di sangue e guidata dal solo istinto.
Qualcuno butto giù la porta che proteggeva la vittima designata e quando lo sguardo si posò sulla figura della Natababbana il suo corpo iniziò a tremare vistosamente. Non era paura, era la più pura delle estasi. Due sole parole e un sacrificio avrebbero sugellato la sua fedeltà al Signore Oscuro.
« Crucio. »
Le urla di dolore della donna assalirono Bellatrix, che si abbandonò totalmente al momento, lasciandosi trasportare da quel torrente di dolore e paura. La peluria le si rizzò sulle braccia, mentre la pelle si accapponò e una scarica di energia le percorse la spina dorsale. Per la prima volta nella sua vita Bellatrix Black si sentiva davvero viva.
« Crucio. »
Rincarò la dose, e questa volta alle urla di dolore della donna si aggiunse la risata della Black. Non era più in grado di ragionare, non ora che stava assaggiando quell’oblio di follia, rabbia e sete di sangue che l’avrebbe accompagnata fino alla tomba.
« Uccidimi… ti… prego. »
Solo ora che la sua vittima la implorava Bellatrix si disse pronta a completare quel processo. Aveva piegato la sua vittima, aveva annientato la sua volontà, aveva annichilito la sua mente e l’aveva resa succube della sua bacchetta. La vita della donna dipendeva letteralmente da lei e Bellatrix ne era semplicemente inebriata.
« Avada Kedavra. »
Un lampo di luce verde, il rumore sordo del cadavere che cadeva a suolo e tutto era finito. Ancora scossa e ubriaca di morte, Bellatrix abbassò la sua bacchetta e si voltò, silente. Per la prima volta nella sua vita era soddisfatta. Perché tutti vogliono governare il mondo, ma non lei.
A lei bastava renderlo gelido e scevro d’umanità.