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Autore: BlueSon    12/11/2014    6 recensioni
"Ryan non si fece sfuggire quel movimento. Le tolse tutto il resto trovandosela completamente nuda sul piano da cucina. Sorrise divertito: Strawberry era il piatto più buono che avesse mai potuto mangiare."
Buonasera, ragazze di EFP. Come state? Spero bene. Io stasera sono venuta rompervi le scatole XD con una delle mie storie questa volta dedicata a una coppia che amo davvero tanto. Penso sia chiaro di chi si tratti...non vi dico altro. Se vi ho incuriosite vi invito a leggerla. Un abbraccio, BS
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Ryo Shirogane/Ryan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mangiami

Quel giorno al Caffè c’era davvero parecchia affluenza. Pam, Paddy, Mina, Lory e Strawberry non si erano fermate un secondo. Fortuna che almeno gli attacchi di Kish e gli altri erano finiti. Altrimenti tra la scuola, il lavoro e il progetto Mew Mew Strawberry non avrebbe saputo come gestirsi. Quel giorno poi era davvero triste. Non era da lei dimenticare il compleanno del padre! L’uomo aveva fatto finta di niente o forse non si era accorto della sua dimenticanza visto che la rossa era stata parecchio svelta a mascherarla. Tuttavia doveva rimediare. Aveva già chiesto a Kyle di darle una sua ricetta segretissima sul dolce che suo padre amava di più in assoluto. Kyle ci aggiungeva un tocco speciale che ancora non conosceva. Aveva pregato quella mattina il pasticciere di darle quella ricetta spiegandogli quello che era successo la mattina.
“Non preoccuparti, Strawberry…” aveva detto Kyle sempre con il suo tono dolce “però devo chiederti una cortesia.”
“Tutto quello che vuoi, Kyle!” esclamò entusiasta.
Le avrebbe potuto chiedere anche la luna e lei gliel’avrebbe presa!
“Dovresti chiudere tu il locale. Ho un impegno e non posso rimandare.”
Strawberry asserì con un sorriso sulle labbra ma improvvisamente il suo cuore aveva iniziato a dare di matto. Perchè batteva così furiosamente al solo pensarlo?
“Scusami Kyle, non…non c’è Ryan?” chiese con un po’ di timidezza.
“Ancora non torna dagli Stati Uniti.”
Kyle si fece improvvisamente serio e Strawberry abbassò il capo. Ryan…quante ne aveva passate il giovane arrogante dagli occhi azzurri! Ultimamente non faceva altro che pensare a lui e a quegli occhi che le mozzavano il respiro. Anzi, a dirla tutta, ci aveva pensato sempre da quando l’aveva conosciuto. Le bastava guardarlo e andare completamente sotto sopra. Non l’aveva ancora detto a nessuno ma la situazione con Mark era finita proprio per quello. All’inizio si era scoperta cotta a puntino per il ragazzo più bello della scuola, ma dopo quasi tre anni di storia aveva capito che anche la carne ben cotta lasciata troppo tempo sul piatto alla fine diventa fredda. Lei pendeva dalle labbra di Mark ma sembrava davvero che lui non potesse darle quello che voleva. Non che lei gli saltasse addosso così spesso! Solo che avrebbe voluto cercare, trovare nei suoi baci, nelle sue carezze, quello che Ryan poche volte le aveva dato con un solo bacio. Non aveva voluto continuare a stare con lui. Aveva sofferto ma davvero non era più il caso. Ryan le occupava la mente e sì anche il cuore. Non c’era spazio più per Mark da un bel po’ di tempo.
Era da una settimana che Ryan mancava al locale e lei…lei voleva solo che lui tornasse.
“Allora siamo d’accordo?” le aveva richiesto Kyle.
“Cosa? Ah, sì certo! Grazie Kyle.”
 

L’amore è un maestro di ballo che guida il cuore a danzare sulle note della sua stessa musica e quella è la danza più avvolgente di tutte, quella che ti prende e che mentre ti muovi ti scatena mille brividi su tutto il corpo. L’amore è il maestro migliore di tutti: quello che ti guida o che ti spinge, quello che ti sgrida e che ti fa male ma anche quello che meglio ti gratifica… .
Strawberry aveva un po’ di timore nel restare da sola al Caffè ma non per questo aveva deciso di non restare. Doveva fare quella torta alle fragole per suo padre! Era il suo dolce preferito e lei non aveva avuto il tempo di comprare qualcos’altro. Aveva già avvisato sua madre che avrebbe previsto lei al dolce. Si era messa così a lavoro accendendo lo stereo e inserendo il primo cd preso tra le mani. Le venne in mente quando lei e Ryan avevano danzato a quella festa di tanti anni prima, a come lui l’aveva rassicurata e l’aveva guidata. Già allora il batticuore era forte. Sorrise amaramente per quanto fosse sciocca. Lui poteva avere tutte le ragazze del mondo. Era così popolare. Persino le sue amiche tanto tempo prima glielo avevano detto e lei aveva avuto tanto di quel prosciutto sugli occhi che ci aveva messo una vita per toglierselo e capire quale fosse la verità… .!
Impastò il pan di spagna e aspettò con ansia che crescesse al punto giusto. Intanto la musica cercava di rilassarla. E lei ancora non sapeva che l’amore…l’amore per essere un buon maestro va sempre a tempo con il cuore di chi ama.
Quando il pan di spagna fu pronto lo bagnò con un liquido fatto di succo di fragole e di mandorle. Il sapore le salì alle narici e fu buonissimo. Inserì la crema con una sacca poche  e poi lo ricoprì con un altro tipo di crema sempre alle fragole. Fu davvero soddisfatta del risultato e lo mise in frigorifero.
“Quasi quasi ti mangerei.” disse a voce alta sicura di non essere sentita.
“Dici a me o alla torta?” le chiese una voce calda e arrogante.
Un tono così dolcemente presuntuoso poteva essere solo di una persona. Strawberry si girò trovandosi a pochi passi l’oggetto dei suoi desideri. Ryan era vestito in modo completamente diverso da come era abituata a vederlo. Un completo gessato grigio chiaro, camicia bianca e tanto di cravatta! Sembrava molto più grande di quanto lo fosse in realtà. Era comunque bellissimo. Con quel fisico che si portava sarebbe stato bene anche con indosso un sacco dei rifiuti!
“Alla torta ovviamente.” mentì lei.
Con il passare del tempo aveva imparato a rispondere a tono alle sue frecciatine. Aveva dovuto imparare a tutti i costi onde evitare un infarto ogni volta che non sapeva che dire e lui le si avvicinava per metterla ancora più in soggezione. Anche se avrebbe voluto tanto…tanto mangiarlo!
“Che ci fai qui?” chiese il biondo allentando il nodo della cravatta “Kyle?”
“È uscito per un impegno. Gli ho chiesto io di restare. Dovevo fare una torta per mio padre.”
“E lui ti ha dato una delle sue segretissime ricette?”
Ryan era sorpreso. Kyle era buono come il pane appena sfornato ma era molto riservato sulle sue ricette. Sì, era sorpreso parecchio ma mai quanto la sorpresa che le aveva fatto lei trovandola al locale…da sola. Era una tentazione troppo forte e lui doveva trovare un modo per allontanarsi. Sì doveva provarci anche se i suoi piedi non rispondevano ai suoi comandi di fare dietro front e di andare al piano di sopra.
“Certo! Mica sono tutti scontrosi come te?” lo attaccò lei .
Lui stranamente non si accigliò e la cosa stupì parecchio la rossa. Quello era un modo come un altro per iniziare a litigare e invece lui non aveva colto la palla al balzo. La bocca di Ryan si aprì in un ghigno tutto suo. Il biondo la oltrepassò dirigendosi verso il frigo.
“Incanti proprio tutti, Strawberry.”
Cosa c’era in quel tono? Provò a leggere, a captare qualcosa ma ebbe paura di illudersi, scoprire quello che lei voleva. Rimpianto? Era forse rimpianto?
“Cosa vorresti dire?” le chiese girandosi.
Ryan aveva messo la testa nel grande frigo e non la degnava più di un sguardo.
“Però, per essere una pasticciona hai fatto proprio un bel lavoro. Piacerà anche al tuo Mark.” concluse con una punta di antipatia nella voce.
Prese una birra dal frigo e la aprì. Stava per andarsene di sopra. Strawberry provò a trattenersi ma gli istinti imprevedibili propri del suo DNA furono più veloci persino dei comandi dettati dal cervello.
“Io non sto più con Mark da mesi.” disse quasi senza pensarci.
Ryan si fermò. Forse la musica gli aveva fatto capire male quello che il suo cuore sperava fosse verità.
“Mi dispiace. Sapevo quanto ci tenevi.” disse muovendosi per salire al piano di sopra.
Strawberry sbuffò. Perchè aveva la sensazione che il grande Shirogane volesse scappare da lei? Non seppe come né il perchè ma prese la prima cosa che si ritrovò fra le mani e gliela gettò contro. Improvvisamente una stizza aveva preso a galoppare nel suo cuore. Ryan non era uno stupido. Lei voleva parlargli e lui non voleva ascoltarla. Be’, quel giorno l’avrebbe fatto o con le buone o con le cattive.
 
Quel pacco di farina dietro la schiena non fece male. Ryan non si arrabbiò per quello. Anzi, in altre circostanze, si sarebbe anche divertito. Gli era sempre piaciuto punzecchiare quella ragazza che poi aveva ribattezzato come unico amore della sua vita. Eppure in passato si era promesso di non amare più. Non dopo aver perso le persone più importanti della sua vita. Ma il cuore non impara mai la lezione, fa solo finta di averla memorizzata e poi la dimentica ogni qualvolta incontra l’amore. Ecco cosa aveva fatto il suo cuore: non solo si era innamorato di una ragazza irraggiungibile, ma anche di una difficile da dimenticare.
“Ma che diavolo ti salta in mente?” sbottò più per il tormento interiore che per il gesto.
Strawberry si adirò maggiormente.
“Sei ipocrita Shirogane.”
“Ipocrita io?” ringhiò avvicinandosi.
“Sì, non ti è mai importato della mia storia. Tu odiavi Mark.”
“Sei proprio una ragazzina.” le urlò in faccia scrollandosi la farina dai capelli “mi dispiace solo che tu soffra.”
Erano a due passi. Le loro bocche sbraitavano e i loro cuori acceleravano i battiti.
“A me non dispiace.” gli urlò a due centimetri dal viso come se invece fosse stato lontano da lei Kilometri.
Ryan si stupì ancora ma non perse tempo nel ribattere.
“Allora sei tu l’ipocrita.”
“Questo perchè passo troppo tempo con te. È questo il problema.”
“Allora che ci parli a fare con uno come me? Dovresti starmi a tre miglia di distanza.” sbottò sbattendo la bottiglia di birra sul tavolo della cucina con la mano destra.
La botta fu così pesante che il vetro gli si incrinò tra le mani. Era così preso dalla discussione che non si accorse nemmeno della ferita sul palmo.
“Ryan.” lo chiamò lei dolcemente guardando il punto dal quale era provenuto il rumore.
Solo allora lui sentì il vetro rotto nel pugno destro.
“Maledizione!” imprecò sottovoce avvicinandosi al lavabo.
Strawberry rimase per un attimo immobile. Sentiva solo il suo cuore pomparle nelle orecchie. Il rumore dell’acqua, la puzza di sangue, il rumore del vetro che aveva spostato dal tavolo per buttare via. Essendo comunque per metà gatto poteva sentire tutte queste  cose in maniera amplificata rispetto a un altro essere umano e poteva sentire…sentire anche il cuore di Ryan. Perchè batteva in sintonia con il suo? A quel punto sembrò risvegliarsi e corse a prendere la cassetta del pronto soccorso e una fascia. Tornò e Ryan era ancora lì in silenzio mentre l’acqua continuava a scorrere.
Gli si avvicinò di soppiatto e gli fu vicino. Afferrò la sua mano e lui non disse nulla. Strawberry notò come il suo cuore non smettesse di correre veloce. Ryan la osservò mentre gli puliva il taglio lungo quasi tutto il palmo e fasciarlo. Il calore che gli trasmetteva la sua presenza gli inebriò i sensi.
“Non dovresti starmi lontana? Hai appena detto che ho una cattiva influenza su di te.”
“Io non ho detto questo.” lo corresse.
“E cosa hai detto?”
“Ho ammesso di essere stata ipocrita come te. A te non importava della mia storia con Mark e io pensavo di essere felice. Ma sono stata ingiusta verso me stessa. Non era con lui che dovevo stare.”
“E dove dovevi stare?”
“Qui” sussurrò.
Ma Ryan lo capì come se gli fosse stato urlato in faccia a squarciagola. L’amore ha una voce potente e intonata e lui non poteva non aver capito.
“Hai anche detto che passi troppo tempo con me.”
“È quello che voglio.”
Non aveva bisogno di sentire più nulla. Strawberry aveva appena finito di aggiustargli la fascia intorno alla mano e poteva anche andarsene. Si era resa ridicola abbastanza. Si girò ma un braccio la costrinse a stare attaccata al lavabo. Ryan le si parò dinanzi. Non le diede il tempo di dire o fare qualcosa. La baciò ma in modo diverso da come aveva sempre fatto. La baciò come lui desiderava: assaporandola e poi mangiandola, divorandola dolcemente. Assaggiò le sue labbra e poi le morse piano per gustare quel sapore. Strawberry non aspettava altro. Da tempo non veniva immersa da quella magia. Poggiò una mano sul suo petto sbottonandogli piano la camicia. Non doveva chiedere permesso. Doveva solo seguire il suo cuore che batteva contro il petto quasi squarciandolo. Ryan le circondò la vita con il braccio sinistro e prendendola di peso, scatenando risatine a fior di labbra in entrambi, la portò sul piano di cucina.
“Ryan, è tutto sporco.” disse lui.
“Disse quella che mi lanciò un pacco di farina praticamente in testa.”
La rossa rise e per tutta risposta gli scompigliò i capelli facendo cadere ancora altra farina. Ryan rise e poi si avventò di nuovo sulle sue labbra. Strawberry aveva aperto completamente la camicia gettando la giacca e la cravatta per terra. Gli scostò la camicia scorgendo dopo tanto tempo quel petto che in segreto, dentro di lei, aveva sempre sognato baciare. Non vedeva l’ora di fare l’amore con lui. Ryan non rimase inerme. Aveva preso a sganciarle la divisa e ora la stava già mirando nella sua mezza nudità.
“Se solo penso che quello lì ti ha messo le mani addosso prima di me…” le sussurrò a fior di labbra.
“Pensavo di fuggire da te.”
“Fuggire? Perchè volevi fuggire da me?”
“Perchè tu puoi avere tutte le donne del mondo. Io sono solo una ragazzina. Mi hai sempre chiamata così e pensavo che qualsiasi cosa facessi fosse sempre per mettermi in imbarazzo. Come facevo a dirti o semplicemente ad ammettere anche a me stessa che i tuoi baci dati per scherzo mi facevano andare in defibrillazione?”
Ryan la guardò con un sorriso. La sua Mewberry era cresciuta. Era una donna e lui l’amava come l’aveva sempre amata.
“Ammetto di essere un po’ presuntuoso.”
“Un po’?” gli chiese lei con una risatina sarcastica circondandogli la vita con le gambe e avvicinando del tutto i loro corpi.
Ryan non si fece sfuggire quel movimento. Le tolse tutto il resto trovandosela completamente nuda sul piano da cucina. Sorrise divertito: Strawberry era il piatto più buono che avesse mai potuto mangiare.
“Ok, sono presuntuoso e arrogante, ma Ti Amo, ragazzina e anche il mio cuore mi giocava un infarto ogni volta che ti baciavo.”
Strawberry sorrise felice. Da quanto aveva sognato quel momento? Da quanto aveva immaginato che Ryan le rivolgesse quelle parole? Da troppo tempo e sentirle la emozionò così tanto da farle comparire la coda e le orecchie. Risero imbarazzati. Dopo molte ricerche Ryan aveva trovato un modo per  farsi che ne lui né lei si trasformassero in gatto, ma quello…quello era ancora in programma! Ryan le accarezzò dolcemente. La coda si muoveva sinuosa.
“Eccola la mia Mewberry.” le sussurrò Ryan accarezzandole le gambe con le sue mani piene di farina.
Si baciarono ancora avidi e bisognosi. Strawberry gli allentò la cintura, Ryan si abbassò i pantaloni e li allontanò dopo essersi liberato delle scarpe. Quando fu completamente nudo la strinse a sé. Strawberry ebbe un brivido che le galoppò veloce lungo tutta la schiena ma sentiva i loro corpi completamente caldi. Gli circondò il collo con le braccia mentre Ryan le accarezzava i seni imbrattandola di farina e di chissà che altro visto che non aveva avuto il tempo di pulire se non i cocci di vetro.
“Mi stai impastando come un pan di spagna lo sai questo vero?”
“Certo che lo so. Ma lo faccio perchè non vedo l’ora di mangiarti.”
Risero ancora finchè la situazione non divenne romanticamente seria. La fiamma dell’amore bruciava in quella stanza e i loro corpi erano già cotti. Quando Ryan le fu dentro non seppe dirsi se fu più il momento o la scoperta che lei era sua a farlo morire dal piacere. La rossa era stretta a lui completamente, erano una cosa sola e lei lo chiamava tra un gemito e l’altro.
“Oh, Ryan…”
“Strawberry dimmelo…” le chiese lui.
“Ti Amo” disse lei prima di baciarlo.
Le spinte divennero urgenti, il bisogno impellente. Raggiunsero il piacere nello stesso momento rabbrividendo insieme mentre il desiderio veniva appagato e la felicità cresceva nei loro cuori insieme all’amore. Ryan coprì le spalle di lei con la sua camicia in un gesto tenero e protettivo. La ragazza gli sorrise poggiando le mani sul suo petto.
“Io non posso ancora crederci.”
Ryan sorrise circondandole il viso nelle mani.
“Credici. Ora sei mia, ragazzina.” disse sicuro e con il suo solito tono presuntuoso.
“Anche tu sei mio, Shirogane. Il che ti proibisce di fare il galletto con le ragazze che vengono al locale per te.”
“Non faccio il galletto con nessuno io.” si difese ridendo.
“Questo lascialo decidere a me.”
Ryan asserì guardando la dea che aveva di fronte.
“Sei tutta sporca di farina.”
“Hai ragione. Ora devo sistemare e correre subito a casa.”
“Dovresti fare una bella doccia. Altrimenti potresti servire te come dolce.”
“Che spiritoso che sei. Però…”
Ryan la guardò negli occhi scorgendo quel bagliore malizioso che aveva letto poco prima mentre avevano fatto…avevano fatto l’amore.
 “Se tu mi aiuti e poi mi accompagni farei una doccia molto volentieri.” concluse sbarazzina e maliziosa.
“D’accordo. Prima la doccia.” rispose lui prendendola di soppiatto tra le braccia e portandola di corsa nella sua stanza.
Le loro risate colorarono il Caffè di gioia. L’amore ha fatto il suo lavoro. Da buon maestro ha impartito l’insegnamento più importante: quando l’amore vero vince, il cuore ride sempre e non c’è ostacolo o paura che non possa essere sconfitta. Sempre!

 

Buonasera fanciulle,
se siete arrivate fino a questo punto significa che la fan fiction tutto sommato non è poi da buttare. XD
Cosa ne pensate? Spero di non essere caduta nel banale. Io adoro questa coppia e combatto contro quella formata da Mark e Strawberry. Muahahahah…cioè...non c’è paragone tra Ryan e Mark. :P
Spero che la mia prima fan fiction che ho scritto su questa bellissima coppia vi sia piaciuta. Fatemelo sapere. Io ringrazio anticipatamente coloro che sono arrivati fino alla fine, chi inserirà la storia tra le seguite o le preferite o  tra quelle da ricordare e soprattutto un grazie in anticipo a chi commenterà.
Dolce Notte,
BlueSon

  
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