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Autore: Luke_    13/11/2014    6 recensioni
Non lo so Lou. La nostra relazione era sbagliata.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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«Lou! Lou! Dì qualcosa!»
Sentivo che mi chiamava ma era come se non ci fosse.
«Ti prego non puoi stare chiuso in casa così a deprimerti!»
"Non posso? Chi me lo vieta?" Pensai, fissandomi le mani che tenevo appoggiate sulle gambe.
«Voglio solo aiutarti! Parlami, dimmi qualcosa!»
Mi girai verso di lui, lo guardai negli occhi. Non ero più in me.
«Cosa vuoi che ti dica Niall!? Che sto bene?» Urlai alzandomi dalla poltrona. «Be' non è così»
Mi lasciai cadere sulla poltrona.
«Sono stato scaricato. Per chi poi? Per una sgualdrina da quattro soldi!» E così come mi ero messo a urlare smisi.
Mi coprii il viso con le mani.
«Ascolta: siamo tutti sconvolti quanto te però non puoi rimanere qui a piangerti addosso è una settimana che va avanti così» Mi disse Niall poggiandomi la mano sua spalla.
"Certo siete tutti sconvolti. Non siete voi quelli che sono stati scaricati così"
«Parlami di qualsiasi cosa: come ti senti?»
Deglutii.
«Harry mi ha scaricato per la prima modella che ha incontrato e per quale motivo?» Feci una pausa aspettando una risposta da Niall che mi fissava, senza una risposta. 
«È confortante sapere che nemmeno tu lo sai» Mi alzai dalla poltrona. «Vattene da casa mia, ho sonno» Detto ciò andai in camera.
Sentii Niall andarsene e urlarmi «In ogni caso dei fare qualcosa!».
"Non ero stanco, ovvio che non ero stanco erano le cinque del pomeriggio, ero arrabbiato, triste, deluso e amareggiato. Tutto per colpa di Harry e di quella modella spuntata fuori da chissà dove."
Mi buttai sul letto e strinsi forte il cuscino.
E piansi.


Quando riaprii gli occhi era mezzogiorno, avevo dormito per più di 12 ore, un'altra volta.
Piangere e deprimersi era stancante.
Ripensai al giorno precedente, a come avevo trattato male Niall e mi resi conto che lui tra tutti era l'unico che davvero si preoccupava per me, Liam e Zayn non mi hanno nemmeno chiesto come stavo. Troppo occupati anche per un messaggio.
Niall aveva ragione: dovevo fare qualcosa.
Mi vestii, presi le chiavi della macchina e andai da Harry.


«Harry apri questa dannata porta!»
Non mi importava se qualcuno vedesse o sentisse.
«Apri ti ho detto!»
Non mi importava se alla fine tutti avessero scoperto di noi.
«Apri! Devo parlarti!»
O di quello che eravamo stati.
La porta si aprì ed Harry era lì che mi fissava, ancora con il pigiama.
Spinsi la porta ed entrai.
«Ma sei pazzo?» Mi disse.
"Mi chiede se sono pazzo? Non sono io quello che ha gettato via 4 anni di relazione per paura di essere se stesso!"
«Perché?» Domandai. 
«Perché cosa?»
"Fa sul serio?» Ero nervoso, camminano avanti e indietro.
«Perché mi hai mollato per una modella? Dammi un buon motivo e me ne farò una ragione!»
Si spostò i capelli dalla fronte ed andò in cucina, io lo seguii. Prese un bicchiere, lo riempì d'acqua dal rubinetto e bevve.
Sul bancone della cucina, proprio dietro ad Harry, c'era un coltello e del pane, devo averlo interrotto mentre si preparava un panino.
«Vuoi sapere perché ho chiuso con te, Lou?» Mi fissò.
"Voglio saperlo davvero? Certo che voglio!" Feci cenno di sì con la testa.
«Ok, vediamo un po'! Forse perché ho capito di aver sprecato tempo con te? Forse perché ero confuso? Non lo so Lou. La nostra relazione era sbagliata.»
Avevo le lacrime agli occhi.
«Come puoi dire una cosa del genere? Ed i momenti felici insieme?» Stavo tremando.
Sospirò «Cosa devo dirti? È stato divertente. Tutto qui»
Harry era freddo, insensibile.
Si spostò verso di me ma io mi spostai e andai nel punto in cui si trovava lui. Ci eravamo scambiati di posto.
Ero appoggiato con le mani al bancone. Piangevo.
«Lou ascolta. Non fare il melodrammatico ed esci da casa mia che tra poco devo uscire»
Non so cosa scattò nel mio cervello. Un lampo. Un istante.
Presi il coltello e mi lanciai su Harry.
«Non hai il diritto di giocare così con il cuore della gente!» Urlai.
Un colpo al petto. Un altro. Un altro. Un altro ancora.
Harry cadde a terra e io caddi in ginocchio al suo fianco.
Harry emise un verso di sofferenza.
«Com'è possibile che sei ancora vivo?» Gridai con le lacrime agli occhi.
Stavolta andai sul sicuro e tagliai direttamente la sua gola.
Uno schizzo di sangue mi volò sul viso ed Harry smise di respirare, di emettere suoni, di vivere.
Ansimavo.
Avevo le mani coperte di sangue.
Vidi il sangue di Harry allargarsi in una pozza sotto di lui.
Mi sentivo bene. Mi sentivo realizzato.
Conficcai il coltello nel suo petto, mi alzai in piedi e guardai il corpo senza vita di Harry.
Gli diedi un calcio per sfogare la poca frustrazione rimasta in me.


Mi diressi nel salotto, afferrai il telefono di casa di Harry e composi il numero della polizia.
«Pronto, qual'è la sua emergenza?» Rispose una donna.
«Credo che ci sia stato un omicidio in questa casa» La mia voce era calma. Pacata.
«Signore ci può dire l'indirizzo?» Era agitata si sentiva dalla voce. 
Non risposi, rimasi in linea sapendo che avrebbero rintracciato la chiamata.
«Pronto? È ancora lì?»
Attesi.
La chiamata si interruppe. Mi avevano rintracciato.
Mi sedetti sul divano ad aspettare la polizia.
Scoppia a ridere.
Una risata piena di gioia.
Presi il mio cellulare e mandai un messaggio a Niall, Zayn e Liam.
"Iniziate a pensare ad una carriera da solisti"
   
 
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