Personaggio scelto: Ninfadora Tonks

Altri personaggi presenti: Teddy Lupin neonato

Coppie presenti: accenni alla Tonks/Lupin

Genere/i: Introspettivo/malinconico

Avvertimento/i: Nessuno

Nota/e: Nessuna

Contesto/i: seconda guerra magica, settimo libro, prima dello scontro finale

Rating: giallo

Introduzione: Gli ultimi pensieri di Ninfadora Tonks prima di scegliere di raggiungere il marito a Hogwarts e combattere fino alla fine per la causa.

Per voi e per me.

Il ticchettio della pendola nel salone di sua madre la fa impazzire. Avanti e indietro, su e giù lungo quel tappeto sino a renderlo consunto. Non si è mai tirata indietro. Ha sempre dimostrato di valere come e più degli altri. Unica donna di ruolo in un corpo prettamente maschile. Una Tassorosso coraggiosa e dal cuore fiero. Tic-Tac, il rumore le rimbomba nelle orecchie. Tic-Tac non riesce a stare ferma nonostante i dolori al basso ventre dovuti al parto non ancora placati. Tic-tac... Un lieve movimento la fa fermare. Il suo piccolo nella culla si dimena quasi percepisse l'angoscia della madre. Coi pugnetti serrati e la manine flesse sembra combattere nel sonno contro la sua copertina azzurra. I suoi capelli adesso sono rossi. Qualsiasi cosa sta sognando, lo sta proprio facendo arrabbiare. La donna sorride intenerita, lei madre, non ci avrebbe scommesso neanche uno Zellino. Mentre carezza il volto del suo piccolo, lo sguardo gli viene catturato dal luccichio della fede.

“Remus...”

Lo sussurra con gli occhi che solo un'innamorata può avere, con il cuore colmo di tenerezza che solo chi ha provato la dolcezza dell'amore può capire. Aveva appena terminato i suoi studi ad Hogwarts quando entrò nell'addestramento Auror. Più bassa di una spanna del più basso dei suoi compagni, con almeno venti chili in meno rispetto al più magro delle reclute. Unica donna. Ricorda ancora la rabbia dei primi giorni quando i colleghi vedevano in lei solo una con cui flirtare e non una rivale. Poi, Malocchio. Il suo credere in lei fin dall'inizio, il suo investire il suo tempo e la sua esperienza sino a farla diventare quello che è. Quella sua frase nella prima settimana di addestramento quando lei stufa delle prese in giro si è scagliata contro il più grosso dei suoi compagni di corso, un bue con la bacchetta, finendo inesorabilmente a terra.

“Piantatela di ridere idioti, lei è l'unica che ha fegato qui dentro!”

Da allora, la cominciarono a vedere in modo diverso.

E poi, Remus. Con lui è stato tutto in salita. Tutto d'un pezzo, testardo, cocciuto, ma lei l'ha avuta vinta. Ha scardinato tutte le sue remore, ha sciolto ogni suo dubbio, abbattuto ogni muro che lui erigeva. Non si è mai tirata indietro. E questa non sarà la prima volta.

Per Harry Potter e tutti gli orfani e i vedovi a causa del Signore Oscuro.

Per tutte le vittime.

Per il suo dolce papà Babbano, più magico di qualsiasi mago, morto per amare troppo sua madre, una strega, anche se lei non poteva essere più diversa.

Per suo figlio. Non lo potrebbe più guardare negli occhi altrimenti.

E infine per lei...Deve raggiungere suo marito, deve essere al suo fianco. Muore all'idea di non avere notizie di lui, di non poter intervenire bacchetta alla mano.

Per questo e per altro ancora si stringe con difficoltà nella giacca per via dei seni colmi di latte Tonks si smaterializza.

Non rivedrà più suo figlio in questo mondo.