Un attimo.
Basta un solo attimo per cambiare la propria vita.


Quest'istante sembra durare un'eternità.
Tutto e tutti sembrano muoversi a rallentatore.

Le fronde degli alberi si muovono appena, i bambini che corrono lungo il marciapiede sembrano camminare in questo momento di stallo.
Le loro urla felici sono appena percettibili.

Una donna a dir poco altezzosa, completamente leopardata, cammina con in braccio un chiwawa rabbioso e petulante, con quel suo abbaiare isterico.

Il cielo è tappezzato da nuvole grigie che oscurano la giornata.

Poi vedo mia madre.
Gli occhi grigi, che solitamente mi guardano con dolcezza, sono sgranati e lucidi.
Il suo viso è deformato dal terrore.
Sembra molto più vecchia dei suoi 45anni.

Mi volto e la vedo.
Un'automobile di un giallo accecante, che se il tempo non si fosse apparentemente bloccato, sfreccerebbe a tutta velocità.
Sfreccerebbe dritta verso di me.

Lentamente, tutto intorno a me sembra riprendere vita.

Le chiome degli alberi impazziscono al passaggio del vento, i bambini corrono sguaiati, i loro gridolini divertiti riempiono l'atmosfera.

La donna leopardata ancheggia vistosamente, attirando l'attenzione di molti uomini.
Il chiwawa, che trema e abbaia senza tregua, sembra indemoniato.

La mattinata si fa ancora più scura.

Sento mia madre urlare il mio nome.
La guardo.
Le lacrime le stanno solcando il volto in preda alla disperazione.

Il rombo dell'auto che si sta avvicinando a tutta velocità viene sostituito dallo stridolio dei freni messi a dura prova.

Mi volto verso la macchina.
In una frazione di secondo rivedo tutta la mia vita.
Uno strillo, il dolore, il buio e poi, il silenzio.