Il regno di Dhor
 

 
 
 
Il drago aveva gli occhi aperti e vigili, le sue iridi rosse sembravano lanterne nella notte e bagliori color rubino ballavano sulle sue ali scure, semichiuse in attesa di un ordine del suo padrone.
 
- Kali!- si udì urlare da un punto lontano.
 
- Kali!- rispose un’altra voce.
 
In meno di un secondo un ragazzo balzò in groppa al drago e con un leggero colpetto del tacco degli stivali lo invitò ad alzarsi in volo.
Il cavaliere si aggrappò con una mano al collo della creatura per non essere disarcionato e con l’altra abbassò la visiera dell’elmo nascondendo i ciuffi ribelli dei suoi capelli e il volto affilato.
Con un potente colpo d’ali il drago iniziò a volare parallelamente al terreno e il suo compagno poté rilassarsi, arrischiando un’occhiata al suolo sottostante; lo spettacolo che si presentava era terrificante, il rosso e il nero dominavano incontrastati in una danza infinita di fuoco, roccia e macerie, scurite dalle fiamme, raramente si poteva scorgere una macchia grigia o marrone là dove l’incendio non era ancora arrivato, questo era ciò che rimaneva di un grande e glorioso regno.
Le ali del drago si muovevano agili, disperdendo il fumo che saliva a spirali e appesantiva l’aria, il calore era quasi insopportabile.
 
-Kali!- urlò di nuovo la voce e il ragazzo si guardò intorno per cercarne la provenienza.  Impiegò un minuto intero a individuare il bagliore di due armature e con un altro leggero colpo del tacco invitò il drago a scendere a terra.
Dopo essere scivolato lungo le lisce scaglie della creatura toccò terra e si avviò a passo svelto verso le due figure che lo stavano fissando, quando fu abbastanza vicino poté distinguere i lineamenti di due ragazze, una aveva gli occhi scuri e una treccia bionda e l’altra, dall’aria più spaventata, aveva due grandi occhi verdi, i lunghi capelli castano chiaro erano scompigliati e il volto di entrambe era sporco di fuliggine.
Le giovani indicarono il terreno ai propri piedi senza dire una parola e il ragazzo si abbassò per osservare meglio, tra le rocce spuntavano alcune sottili radici annerite.
 
-E’ quello che penso che sia?- chiese in un sussurro la ragazza con gli occhi verdi.
 
-Sì- rispose piano il ragazzo che continuava a esaminare con lo sguardo la piantina, lentamente allungò una mano verso terra, sfiorando con due dita una parte della radice per pulirla dalla cenere, sotto, da un piccolo taglietto, si intravedeva la linfa verde che testimoniava la presenza di una debole vita, sopravvissuta all’incendio.
Forse non tutto era perduto.
 
 
 
 
 
 
Angolo dell’autrice:
Premetto che è uno dei miei primi esperimenti nella stesura di una storia originale e spero che il risultato sia apprezzabile.
Un paio di precisazioni necessarie: in caso non fosse chiaro (probabile) Kali è il nome del ragazzo, inoltre stavo pensando di scrivere una long in cui saranno presenti i personaggi citati in questa storia, in modo da contestualizzare l’evento narrato(?) e mi piacerebbe sapere cosa ne pensate( un “datti all’ippica” sarà sufficiente -.-‘), nel caso non dovessi scrivere la long è chiaro che la radice che hanno trovato è essenziale per potretedeciderevoicosa.
Ringrazio tutti quelli che hanno perso un minuto del loro tempo per leggere questa storiella e li invito a lasciare una recensione, che potrebbe farmi davvero, davvero felice.
Devi
P.s. il titolo è provvisorio e verrà quasi certamente cambiato perciò, se avete suggerimenti, non esitate a scrivermeli nelle recensioni