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Autore: Kill_your_darlings    14/11/2014    3 recensioni
Poi Sara tira fuori la roba, non so come se l'è procurata.
-Un solo tiro...- mi dice -non succede niente-Torno a casa con mio padre, mi chiedo se sia stupido. Che tanto poi non si accorgono mai di un cazzo.
Genere: Drammatico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ormai nelle stelle non ci crede più nessuno, manco le si guarda più le stelle.
E siamo nell'era della gioventù bruciata, alla fine anche quarant'anni fa lo era, non è cambiato tanto.
Il sabato sera andiamo a casa degli amici, coca cola e Malibù a volontà, il sapore del cocco che brucia in bocca.
Finisce in fretta.
Allora si passa alla piniacolada, la mandiamo giù tossendo.
Mi chiedo come la gente faccia a berla, la mandi giù senza fiatare, forse è quello che fanno un pò tutti. Per non sembrare diverso. Si esce fuori a fumare. Scriviamo sopra alle sigarette parole come "per sempre" poi bruciamole come loro hanno fatto con noi.
Prima di uscire mamma ti aveva raccomandato di fare la brava, -comportati bene, ho mille occhi io!- T'aveva minacciato, e lo sappiamo tutti che il fumo uccide, sta anche scritto nel pacchetto. Forse i nostri quindici anni ci hanno fatto disimparare come si legge.
Che domani saremo ancora qui.
Poi Sara tira fuori la roba, non so come se l'è procurata.
-Un solo tiro...- mi dice -non succede niente-
Ho gli occhi rossi.
Torno a casa con mio padre, mi chiedo se sia stupido. Che tanto poi non si accorgono mai di un cazzo. Pensiamo di non aver fatto niente, niente di che e lo rifacciamo.
Sara ha iniziato a sniffare.
Si va in giro a maniche lunghe anche d'estate per nascondere le cicatrici di guerra.
Marianna si è buttata dalla finestra ieri, è ancora viva. Magari ora capisce che non siamo come Peter Pan.
Siamo immortali.
Viviana e Mario non stanno più assieme, a Mario piace un tipo.
E staremo in camera ad ascoltare Tiziano Ferro, a scuola con i Bring Me The Horizon nelle orecchie.
Smetteremo di andare in chiesa, e poi di Dio chi cazzo se ne frega!
Usiamo 'cazzo' come intercalare.
Andiamo a Venezia in treno. Poi magari un giorno scappiamo per non tornare più. 
Ognuno in un posto diverso, ognuno ha qualcuno da incontrare.
Passare le giornate a dedicarci stati di Whatsapp.
Scrivere sui muri del parco.
Che poi quei cazzo di km vorrei sparissero.
E lei lo sappiamo che non mangia, si vede che è dimagrita. Prima o poi ci perdiamo tutti.
E a Chiara piacciono le ragazze, suo padre non lo accetta.
E leggeremo libri tristi, ragazzi come noi che odiavano la vita, che scenderanno lacrime come i diluvi.
Ci sdraiamo in mezzo alla strada, a guardare le stelle a urlare "noi siamo infinito".
Che vogliamo essere diversi dagli altri ma siamo tutti uguali.
Lo sappiamo tutti che ci stiamo uccidendo da soli, ma continuiamo ad incolpare gli altri.
Le critiche sono ovunque, fingi di non sentirle per finire in camera da soli a piangere.
Che siamo ancora vivi e abbiamo esaurito i modi per ucciderci.


*ANGOLO AUTICE*
Un testo sugli adolescenti di oggi, che credo siano simili a quelli di ieri. Mi sono ispirata un pò ad esperienze personali;)
Aly
  
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