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Autore: supersara    14/11/2014    6 recensioni
Seconda classificata al contest "NARUTO - the movie - La vita e l' amore" indetto da manga, sasuk8 e meryl watase.
Si tratta di un finale alternativo della vita di Kakashi, che invece di diventare Hokage e restare scapolo, si sposa XD anche per i ragazzi del team sette le cose non seguiranno esattamente il corso degli eventi di Kishimoto.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kakashi Hatake, Nuovo Personaggio, Team 7, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Sai/Ino, Sasuke/Sakura, Shikamaru/Temari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden, Dopo la serie
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Capitolo 1: Il ritorno di Kakashi


 
Una donna dai lunghi capelli castani sorrise alla vista dei confini della città.

“È quella Konoha?” Chiese entusiasta.

Kakashi la raggiunse con fare annoiato, non era mai stato uno che sapeva esternare i suoi sentimenti. Si limitò ad annuire.

Lei continuò il cammino accelerando il passo dicendo: “datti una mossa! Non vedo l’ora di conoscere i tuoi allievi!”

L’uomo sospirò.

Ormai era passato un anno da quando se ne era andato; finita la guerra era stato mandato al villaggio della nuvola per questioni diplomatiche che lo avevano tenuto lontano da casa. Molti dei suoi compagni non l’avevano presa bene, in particolare ricordava ancora le prime lettere che gli erano arrivate da Konoha, cose come: “Kakashi-sensei, torna indietro!!! Potrei diventare Hokage da un momento all’altro! Ho bisogno di lei!” Oppure “Kakashi-sensei, non so come comportarmi con Sasuke-kun, certo lei ne saprà meno di me però meglio lei che Naruto!” Oppure “Sono sempre un punto avanti a te con le sfide! Non inventarti di essere in vantaggio al tuo ritorno!” E così via.

Konoha gli era mancata, ma la sua permanenza alla Nuvola non era stata poi così male: aveva tenuto alto il nome del suo paese, si era distinto per forza e strategia da tutti gli altri e si era anche riportato una moglie.

Già, Karai, una donna tanto bella quanto intrattabile e lunatica: aveva dei lunghi capelli castani e lisci, la pelle era chiara, a differenza di molti abitanti della Nuvola, i suoi occhi erano azzurri dal taglio felino, era molto alta, con un fisico atletico e slanciato.

Kakashi aveva avuto a che fare con donne molto belle nel corso della sua vita, ma non era stato l’aspetto di Karai a colpirlo, bensì il carattere: andava dritta al punto, senza troppi giri di parole, non aveva peli sulla lingua e non era bello vederla arrabbiata. Appena arrivato nel Paese del Fulmine, il Raikage aveva affidato a lei il compito di fargli da cicerone e giorno dopo giorno avevano imparato a conoscersi, fino a piacersi.

A un tratto la donna si fermò.

Kakashi piegò la testa di lato e chiese: “qualcosa non va?”

Lei lo guardò negli occhi e disse: “una volta a Konoha andremo a vivere insieme”

“…Sì… e con ciò?” Fece non capendo dove volesse andare a parare.

“Diventeremo una triste coppia di coniugi noiosi, faremo l’amore una volta ogni tanto nel nostro dannatissimo e noiosissimo letto, io cucinerò per te e tu ti lamenterai per il condimento dell’insalata”

“Cosa stai cercando di dire?” La interruppe l’Hatake.

Lei gli si avvicinò e gli portò le braccia al collo, poi disse: “facciamo l’amore qui! Subito! All’aperto, come due selvaggi! Sarà l’ultima volta prima di essere effettivamente i coniugi Hatake!”

Una grossa goccia di sudore varcò la fronte dell’uomo.

“Che differenza c’è fra qui e in un letto?” Le chiese.

Lei si tolse la casacca e i pantaloni e gettò a terra tutte le sue armi per poi gettarsi addosso al compagno con ardore.

Kakashi si lasciò cadere a terra e alzò gli occhi al cielo mentre lei lo spogliava. Di sicuro non si sarebbero mai annoiati.

Mezz’ora dopo erano di nuovo pronti per raggiungere Konoha, anche se il jonin dovette assicurarsi di aver tolto tutti i fili d’erba dai capelli.

Una volta giunti alle porte della città vennero accolti calorosamente, il ritorno di Kakashi era una gioia per tutti. Quest’ultimo ricambiò l’entusiasmo dei suoi compagni con sorrisi composti e parole scelte, come suo solito, e da bravo shinobi, decise di non prolungare oltre l’attesa dell’Hokage e di presentarle il suo rapporto.

Shizune lo accolse per prima, annunciando il suo arrivo a Tsunade, che gli diede immediatamente il permesso di entrare insieme a Karai.

L’Hatake fu molto felice di vedere, nell’ufficio dell’Hokage, Naruto e Sakura.

“Kakashi-sensei!” Fecero i due all’unisono senza riuscire a nascondere la sorpresa.

L’uomo sorrise nel vederli camminare verso di lui. Allargò leggermente le braccia, aspettandosi che Sakura ci si gettasse dentro per la gioia di rivedere il suo maestro e pronto a consolare un commosso Naruto al quale probabilmente era mancato moltissimo.

Karai si portò una mano al cuore, pronta ad assistere a quel ricongiungimento, ma la sua espressione serena e i suoi occhi languidi lasciarono spazio alla delusione quando la ragazza dai capelli rosa afferrò il colletto della maglia di Kakashi e cominciò a scuoterlo con rabbia.

“Come ha potuto andarsene senza dirci niente?” Sbroccò la piccola furia.

“Ci ha abbandonati nel momento del bisogno!” Incalzò Naruto fingendosi offeso e fumante di rabbia.

“Si rende conto di quanto avessimo bisogno di lei subito dopo la guerra?” Continuò la ragazza.

“Lei non è affidabile per niente, sensei!” Fece lui.

“Adesso basta!!!” La voce potente dell’Hokage rimbombò per tutta Konoha e richiamò all’ordine Naruto e Sakura.

“Kakashi è andando nel Paese del Fulmine per rappresentare Konoha al posto mio! Gli ho dato io l’ordine, quindi smettetela subito con questa storia!” I due ragazzi si erano nascosti dietro la schiena del loro maestro tremanti.

Tsunade diede un paio di colpi di tosse per schiarirsi la voce e disse tornando calma: “e ora dimmi, Kakashi, chi è questa ragazza che è con te?”

L’Hatake si voltò verso la compagna – che cominciava a pensare che l’Hokage fosse ancora più sciroccata del Raikage – e le fece cenno di raggiungerlo.

“Lei è una kunoichi della Nuvola, si chiama Karai ed è… mia moglie.”

Tsunade sorrise felice per la notizia mentre Sakura e Naruto gridarono uno stupefatto ed incredulo: “MOGLIE!?!”

L’Hokage diede un copri fronte nuovo di zecca a Karai nominandola in tutto e per tutto un ninja della Foglia. La castana fece una breve riverenza per ringraziare la donna e poco dopo lei, suo marito, Naruto e Sakura, erano seduti al banco di Teuchi ad ingurgitare ramen.

“Non è stato per niente carino da parte sua non invitarci al matrimonio!” Disse il biondo con tono offeso e con la bocca piena.

“Avete ragione ragazzi, ma non abbiamo fatto una festa, è stata una cosa fra noi due e basta.” Si giustificò il jonin.

“A ogni modo è bello averla di nuovo qui!” Fece la rosa bevendo un sorso d’acqua.

“Grazie, ma dimmi, Sakura, come si sta comportando Sasuke?”

La ragazza sputò l’acqua che aveva appena bevuto e divenne paonazza, lasciando tutti di stucco. Quando si accorse che la sua reazione aveva creato confusione, si diede dei pugnetti sul petto e tossì.

“Eh eh… mi è andato qualcosa di traverso! Per Sasuke non saprei… perché lo chiede a me?” Fece ridendo nervosamente.

Naruto alzò un sopracciglio sospettoso.

“Beh, credevo che da quella volta voi due…” L’Hatake si interruppe. Il suo riferimento era chiaro, parlava della battaglia finale contro Naruto.

FLASH BACK

“Sei proprio un maledetta scocciatura!”

Sakura cadde nell’illusione di Sasuke.

Vuoto. Buio. Impotenza. Disperazione.

Non era riuscita a fare niente per lui. Quel ragazzo non aveva fatto altro che farla soffrire, aveva addirittura cercato di ucciderla, eppure nonostante tutto lei continuava ad amarlo.

Sasuke era destinato a soffrire, così come lei che si era innamorata di lui, eppure…

Aprì gli occhi e si alzò di scatto con il respiro affannato.

“Sakura?” Kakashi non riusciva a credere ai suoi occhi, si era liberata dall’illusione.

La ragazza assunse un’espressione decisa e guardò negli occhi il suo maestro. Lui abbassò la testa sconsolato e indeciso, ma alla fine non poté fa altro che dirle: “stai attenta…”

Il rasengan di Naruto e i mille falchi di Sasuke stavano per scontrarsi di nuovo. Avevano imparato centinaia di tecniche, ma erano quelle con cui avevano iniziato che dovevano mettere la parola fine alla loro storia.

Quando furono a pochi centimetri di distanza l’uno dall’altro, Sakura apparve sul campo di battaglia e con una spallata tolse Naruto dalla traiettoria e si ritrovò con la mano di Sasuke in pieno petto. Solo che stavolta non era un’illusione.

Le braccia della giovane andarono a cingere il collo dell’Uchiha. Gli occhi di Sasuke erano sgranati, increduli e colmi di terrore.

“P… perché? Io non ti avrei mai ucciso…” Fece lui.

Sakura sciolse una delle mani dall’abbraccio e con un colpo forte e deciso andò a trapassare a sua volta il torace di Sasuke, che soffocò un gemito di dolore.

“Nel mondo ci sono molte ingiustizie e tanta gente che meriterebbe di morire. Tu sei una delle tante vittime di questa vita. La differenza è che hai cercato di rendere il mondo un posto migliore, ma Sasuke, la verità è che un uomo solo non può cambiare il mondo con la forza, può solo aiutarlo a cambiare. Credi negli uomini, credici con tutto te stesso e sappi che finché esisteranno persone come Naruto, il mondo avrà sempre una possibilità in più per migliorare.” Le lacrime le impedirono di continuare.

L’Uchiha vomitò un rivolo di sangue e le cinse la vita, aggrappandosi a lei come se fosse l’unica cosa bella che gli fosse rimasta.

“Non dovevi farlo…”

“Non ti avrei mai lasciato andare da solo.”

Il freddo cominciò ad avvolgere i corpi dei due giovani: la vita li stava lentamente abbandonando.

Improvvisamente un dolce calore li avvolse entrambi. Naruto li aveva raggiunti e cinti con le sue braccia, gli occhi azzurri inondati di lacrime.

“Sakura, ti prego” disse con voce tremante “ti prego, puoi salvare la sua vita e anche la tua! Non dovete finire così!”

Il ragazzo non poteva accettare una cosa simile: era nato e vissuto nella solitudine e aveva costruito a fatica il suo mondo, composto di tutti gli amici che aveva trovato lungo la via, ma cosa ne sarebbe stato di quel mondo senza Sakura e Sasuke?

La ragazza strinse gli occhi, straziata dall’appello disperato di quello che per lei era più di un fratello. Sapeva che Naruto non aveva altri che loro, anche se lei era sempre stata solo una palla al piede, anche se Sasuke lo aveva abbandonato, lui aveva vissuto per loro.

“Salvati.” Disse a un tratto Sasuke facendola sobbalzare.

“No. Ho scelto di stare con te e non mi importa più se sei d’accordo e meno!” Rispose cercando di dare un tono più alto possibile alla voce che se ne stava andando pian piano.

Naruto si portò una mano fra i capelli disperato.

“E allora salva anche me…” Fu l’ultima frase che Sasuke riuscì a proferire.

FINE FLASH BACK

“Tutto bene?” La voce di Karai ridestò Sakura dai suoi pensieri.

Kakashi decise di non fare più domande per il momento.

Finito il pranzo salutò i ragazzi e andò in quella che sarebbe stata la sua nuova abitazione, assieme a sua moglie. Il suo appartamento era troppo piccolo per due persone, quindi si era mobilitato per trovare una casa più grande.

I bagagli erano stati spediti prima ed erano già arrivati, quindi Karai cominciò a dare una riordinata un po’ ovunque mentre Kakashi cominciava ad aprire gli scatoloni.

Improvvisamente qualcosa cominciò a sbattere contro il vetro della finestra, era un corvo messaggero.

“Non ci credo! Ti mandano già in missione?” Fece Karai quasi scocciata.

L’Hatake prese il foglio che portava al collo il volatile e ne lesse il contenuto ad alta voce:

Mio amico-rivale-traditore,

non hai avuto neanche la decenza di farmi sapere che saresti tornato! Sappi che questa sera avrò la mia vendetta! Sono sempre una sfida avanti a te, ma è il momento di mettere due punti fra noi. Ci vediamo alla Bisteccheria in centro!

Gai e gli altri”

I due coniugi alzarono un sopracciglio.

Avrebbero voluto godersi un attimo di tranquillità, ma giustamente Kakashi aveva delle persone che lo avevano aspettato e che avevano voglia di rincontrarlo. Quest’ultimo, decise di prendersi cinque minuti di riposo e dopo essersi tolto i vestiti e la maschera si gettò sul divano a leggere il suo amato libro.

Karai conquistò il bagno, disponendo con cura tutti i prodotti che si era portata dalla Nuvola. Si guardò per una attimo nelle specchio e fece un passo indietro simulando uno spavento.

“Che orrore!” Disse infilandosi immediatamente nella doccia.
Ne uscì dopo circa una mezz’ora e si asciugò i lunghi capelli. Poco dopo uscì dal bagno in canottiera e mutande e andò a prendere posto vicino a suo marito con la scatola degli smalti a portata di mano.

“Che colore mi metto?” Chiese.

Kakashi, che intanto si era riempito una ciotola di tortillas e si preparava a riempirsi lo stomaco, guardò le boccette con poco interesse. L’ultima cosa che andava a guardare in una donna era il colore delle unghie, anzi se proprio doveva scegliere le preferiva naturali, ma le opzioni che aveva davanti erano rosa, nero, rosso e viola.

Se avesse detto che era indifferente probabilmente lei se la sarebbe presa, quindi decise di prendere una posizione.

“Rosso”

A quel punto Karai cominciò a mettere lo smalto. Lui le prese una ciocca di capelli e se la portò al volto per annusarla. Adorava toccarle i capelli quando erano appena lavati.

“Non usi più lo shampoo alla menta?” Le chiese trovandosi stranito dall’odore troppo dolce della fragola.

“Era un balsamo. E no, volevo cambiare un po’… non ti piace?”

“No, preferivo l’altro!”

“Oh beh, troverò un altro uomo che lo apprezzerà!” Fece lei fingendosi offesa.

“Dovevi pensarci prima, adesso sono tuo marito.” Ribatté lui divertito.

“Beh, signor marito, dovresti imparare ad apprezzare le scelte di tua moglie!”

“Tu non apprezzi tutte le mie scelte, signora moglie.”

La ragazza gli saltò addosso e gli bloccò i polsi con le mani.

“Guarda che ho ucciso per molto meno! Se non fosse per il tuo aspetto ti avrei già fatto fuori… sei fortunato a essere carino!” Fece baciandolo con passione.

“Ringrazio il mio bel faccino allora!”





 
 
  
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