Cielo grigio su, foglie gialle giù.
Niente più, niente meno, nel paesaggio che si estende davanti a me.
Non so dove mi trovo, mi sono perso, come quella volta al supermercato quando ero piccino.
Qui non c’è segnale.
Non troveranno me e io non cercherò loro.
Poche ore prima le grida, le lamentele, gli insulti.
Cielo grigio su, foglie gialle giù.
E se il cielo fosse giallo e la terra fosse grigia?
E se morissi qui di fame e di freddo?
Mia nonna dice sempre che il se è il paradiso dei coglioni.
Poche ore prima urla, schiaffi, una donna che piange.
Mi sono perso, o hanno loro perso me?
L’aria è pesante e presto sarà buio.
Ho freddo, così decido di sdraiarmi sopra quel tappeto organico che sono le foglie.
Cielo grigio su.
Ora è tutto quello che vedo.
Un passero si posa vicino a me, per niente spaventato e inizia a cinguettare.
Forse sta cercando qualcuno, qualcosa, forse vuole essere trovato, forse vuole solo trovarsi.
Cielo grigio su, che sembra quasi in punto di piovere.
Una goccia.
E poi un’altra, poi due, poi tre, quattro, cinque, fino a mille.
E poi io sono fradicio.
L’uccellino se ne vola via, torna al nido.
Decido di tornare anche io, che qualcosa me ne importa dei miei genitori e voglio vedere se mia madre è ancora in lacrime.