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Autore: GeorgiaRose_    14/11/2014    8 recensioni
Salve a tutti! Sono Martina Stoessel e ho 17 anni. In questo momento sono in aeroporto con mio padre… Ci stiamo trasferendo per l’ennesima volta a causa del suo dannato lavoro: il commercialista. Il mio rapporto con lui non è dei migliori, infatti litighiamo in continuazione, che sia per un motivo o per un altro.
Purtroppo mia madre è morta quando io avevo solo 4 anni, ed è stato da quel momento che mio padre è totalmente cambiato.
Questa volta andremo a vivere a Buenos Aires, mi ha sempre affascinato quella città e non vedo l’ora di vederla, sperando di incontrare persone simpatiche.
Sono al terzo anno di superiori e la mia nuova scuola si chiama “Istituto Baldracchieri”.
Bene! Questa è la mia vita e questa sono io!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leon, Un po' tutti, Violetta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Jorge entra in ospedale seguito da Angela, Felipe ed Ana. È agitato. Circa trenta minuti fa la sua fidanzata è stata travolta da un’auto e lui ancora si deve rendere conto al 100% della situazione.
Raggiungono il terzo piano dove dicono di star portando la ragazza, che infatti, posta su un letto ospedaliero, sta venendo trasportata da alcuni medici ed infermieri.
-Mi dite che le sta succedendo?- Urla Felipe ai medici che preferiscono non parlare ma continuare a camminare velocemente per il corridoio trasportando con loro anche la paziente.
I medici entrano nell’ultima stanza per poi ‘serrare’ la porta. La situazione è grave.
-No! No! No!- Urla Jorge battendo i pugni sul muro con forza, quasi volesse abbatterlo, per poi sedersi su una delle sedie di fronte la stanza. La prima lacrima inizia a scendere.
-Jorge, ti prego, calmati!- Gli dice la madre, sedendosi accanto a lui.
-Mi dici come faccio a calmarmi?- Urla indicando la porta di fronte a lui. –Come faccio, eh?
-Urlare non serve a niente, Jorge!- Ana cerca di mantenere i nervi saldi. Sembra essere la più stabile nel corridoio. –Andrà tutto bene!
-Come fai a dirlo? Come fai?- Chiede con ormai le lacrime che gli annebbiano la vista. –È tutta colpa mia!- Ammette con le mani nei capelli.
-Jorge non è colpa tua!
-Sì, invece! Se non vi avessi invitati in quel bar non sarebbe mai successo!
-Se vogliamo dare la colpa a qualcuno, quel qualcuno sono io!- Ammette il padre che, nonostante la situazione, non versa una lacrima. –Avrei dovuto dire subito la verità su Angela. Se lo avessi fatto adesso…
-L’importante adesso non è di chi è la colpa!- Lo interrompe Angela. –Ormai è successo! Vi prego, smettetela!
Jorge sembra calmarsi leggermente, ma continua con il suo pianto silenzioso. Si piega verso sinistra, poggiando la testa sulla spalla della madre, mentre lei gli avvolge il braccio attorno al collo.
-Io la amo, mamma.- Dice tra un singhiozzo e l’altro.
-Lo so, Jorge.
-Non saprei che fare senza lei. Non voglio e non posso perderla.
-Non la perderai, Jorge.- Lo rassicura lei.

***

Jorge, Angela, Felipe ed Ana sono ancora in quel corridoio freddo e, dato il posto, orribile. È ormai un’ora che Martina è chiusa in quella stanza con i medici e i familiari non sanno che pensare.
Jorge sembra essere il messo peggio tra tutti. Ha gli occhi gonfi e rossi, i capelli scompigliati e il volto bagnato, ma pare si stia iniziando a calmare grazie alle parole confortevoli della madre. Ha il capo cupo, attento ad osservare le sue scarpe pur di non pensare, ma i rumore di passi, molti passi, lo portano ad alzare la testa. Lodovica, Mercedes, Xabiani, Facundo e tutti gli altri ragazzi sono appena entrati in corridoio. Jorge riabbassa immediatamente il capo.
-Come sta?- Chiede immediatamente Facundo appena arrivato.
-Non si sa ancora niente.- Li informa il padre.
-Ma voi come mai siete qui?- Chiede Ana ancora seduta accanto al figlio, con la mano destra sulla sua spalla, per dargli conforto.
-Mi ha chiamato Felipe.- Comunica Mercedes. –Gli avevo dato il mio numero per qualsiasi evenienza.
-Li ho chiamati prima. Ho ritenuto giusto che lo sapessero.- Spiega invece l’uomo.
Xabiani, guardando Ana, indica con un cenno della testa Jorge, come a chiedergli come sta. Lei dissente leggermente con la testa, facendo sospirare Xabiani.
Alcuni degli ultimi arrivati prendono posto, mentre altri preferiscono restare in piedi.
Anche un’altra persona sembra arrivare nel corridoio, ma questa volta non è nessuno degli amici di Jorge.
Dean.
Il ragazzo, Jorge, si alza immediatamente dalla sedia.
-Che ci fai qui?- Gli chiede.
-Di certo non sono venuto per te.
-Be’, comunque non sei il benvenuto.
-Ascoltami, io sono qui per Tini, è vero. So che sta male, ne hanno addirittura parlato al telegiornale. Sono venuto per dare conforto a lei, non per litigare con te.
Jorge si sposta leggermente verso destra, facendo passare il ragazzo.
Finalmente un medico, seguito da alcuni infermieri, esce dalla sala, di cui vengono aperte le porte ‘blindate’. Dietro queste c’è uno spazio aperto, poi una porta e una finestra dal quale non è possibile vedere molto a causa della tapparelle calate.
-Come sta?- Si affretta a chiedere il padre.
-Siete i parenti della ragazza?- Chiede il medico.
-Sono il padre, lei è la sorella…- Dice indicando Angela, facendo rimanere non poco scettici i ragazzi presenti ad eccezione di Jorge. –Come sta mia figlia?
Il medico sospira.
-C’è stato un trauma cranico-encefalico. Sembra essere lieve, per fortuna non grave. Ma ha portato ad un coma di cui non siamo ancora certi quali saranno le conseguenze, non sappiamo se la ragazza si sveglierà o.. Be’, morirà.
Anche alle ragazze da poco arrivate cadono le prime lacrime. C’è la possibilità che Martina muoia.
-Possiamo vederla?- Chiede il padre che comunque resta impassibile all’esterno. Tutti sanno che dentro lui sta peggio di Jorge. Ha già attraversato tutto questo. Ha già perso Maria. Se perdesse anche Martina, molto probabilmente non ce la farebbe.
-Sì, ma non più di uno alla volta.
-Noi non possiamo fare niente?- Tenta Ana.
-L’unica cosa che potete fare è starle vicino, parlarle, magari prenderle la mano o cose del genere… Dovete farle capire che voi ci siete, che siete con lei. Lei non può vedervi, ma sente ed ascolta tutto.
-Grazie mille.
-Di niente. Per qualsiasi cosa, o qualche cambiamento, vi avvertirò.- Dice prima di allontanarsi.
-Qualcuno vuole entrare?- Chiede Felipe a tutti gli altri che volgono lo sguardo ad Jorge.
-Perché guardate me?
-Vuoi entrare tu?- Gli chiede sua madre.
-Cosa? No, io non ce la faccio. Davvero, è meglio di no, almeno per ora.
-Ma, hai sentito il dottore, bisogna starle vicino…- Gli ricorda Xabi.
-Lo so, ma per ora non ce la faccio. Non insistite!
-Qualcuno di voi vuole entrare?- Chiede Felipe agli altri ragazzi presenti, tra cui anche Dean. Tutti annuiscono e uno per volta entrano tutti. C’è chi esce con le lacrime che scendono, come per le ragazze, e chi invece cerca di mantenere il sangue freddo, come i ragazzi.
-Come vi è sembrata?- Chiede alla fine Jorge, alzandosi.
-Perché non vai stesso tu a vedere?- Gli chiede Ruggero.
-Già ve l’ho detto.
-Jorge è come se stesse dormendo!
-Già vi ho detto di non insistere.
Xabi sospira, per poi rispondere.
-Ha una ferita alla testa e varie macchine attaccate al braccio e al petto, tra cui quella del battito cardiaco. E mi sembra di aver notato vari lividi sulle braccia.- Spiega il moro, facendo annuire Jorge ancora seduto.
Passa una settimana e la situazione non sembra migliorare. Jorge ogni sera “dorme” in camera di Tini, nel suo letto, sentendo il suo odore. Gli manca terribilmente, ma allo stesso tempo non ce la farebbe mai a vederla in quelle condizioni, su un letto d’ospedale. Passa tutto il giorno in quel corridoio, fuori quella stanza, come anche Angela, Ana e Felipe, mentre i ragazzi vengono sempre dopo scuola, e Dean si è fatto vedere un giorno sì e uno no.
-Jorge perché non entri un po’ tu?- Gli chiede sua madre. È pomeriggio e oggi sono presenti tutti, compreso Pablo, il fidanzato di Angela, nonché insegnante degli alunni.
-No, grazie.
-Perché no?
-Perché non ce la faccio! Fine della storia.
-Allora vai a casa! È inutile che stai qui!- Urla spazientita Ana, non ottenendo però risposta dal ragazzo.
Lui continua a pensare a quel magnifico sorriso della sua fidanzata che non vede da una settimana o ai suoi occhi che lo scrutano con amore. È tra questi pensieri che Jorge si addormenta su una scomoda sedia d’ospedale.
 
Quando Jorge si sveglia, sente agitazione. Ana è ancora seduta accanto a lui, ma Pablo, Felipe, Dean, e altri, vanno avanti e indietro per il corridoio, pensierosi.
-Che è successo?- Chiede ancora con voce assonnata.
-Pare che la situazione sia peggiorata.- Gli dice quasi in un sussurro Angela.
-Che significa?
-Non lo sappiamo. I medici sono entrati all’improvviso ed hanno serrato di nuovo la porta!- Gli comunica Ana.
Dopo diversi minuti, il medico esce da quella stanza.
-Che succede, dottore?- Gli chiede immediatamente Felipe.
-Non… Non ce l’ha fatta. 


 

*Angolo autrice*
Ehi Ehi Ehi! *Piange* È un capitolo tristissimo, lo ammetto. Affermo che non sono un medico e tutto quello che so è solo grazie ai film e a qualche ricerca su internet, quindi non sono sicura al 100% di quello che ha detto il medico, ma okey. Chiedo scusa se il capitolo è un po' corto, ma ho l'influenza e, se ce la faccio, aggiornerò domani o dopodomani, quindi non temete :D
Lasciate una bella recensione, voglio davvero sapere cosa ne pensate! E in più voglio ringraziarvi tantissimo perché il capitolo precedente ha raggiunto le 7 recensioni, aw :') 
In più, dedico questo capitolo a quelle pazze scatenate pervertite del gruppo di Whatsapp, tanti baci da Olaf!!
Smack Smack.

  
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