Storie originali > Storico
Ricorda la storia  |       
Autore: Larryx    14/11/2014    1 recensioni
Una raccolta di flashfic che narrano di vari eventi vissuti da uno schiavo di nome Geta nel corso della sua breve vita, fino a giungere a un finale tanto "felice", quanto tragico.
Genere: Angst, Drammatico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Medioevo
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



Il destino è crudele con molti di noi.
Al giorno d'oggi, nel Sacro Impero Romano, c'è chi vive nell'aristocrazia, si preoccupa di ciò che la gente può pensare, di ciò che deve indossare durante una serata mondana, alla corte del re Carlo Magno.
Poi ci siamo noi, servi e schiavi, con i corpi completamente devastati e privi del nutrimento adeguato, trattati come se fossimo degli oggetti parlanti, semplici utensili dotati d'anima, con l'unico scopo di servire il proprio padrone.

Ecco chi sono io: Geta, un povero ragazzo nato nel braccio della schiavitù; condannato, sebbene io non abbia fatto nulla di male.

Oh, padrone, la vita è così crudele, ma voi lo siete ancora di più

Io, diciassettenne strappato dall'abbraccio caldo di mia madre, anch'ella schiava, alla tenera età di tre anni, sono qui, in piedi, ai lati di un tavolo colmo di leccornie che non potrò nemmeno sfiorare.

Servi sumus, immo homines1, perché ci fate questo?


Mi dite che sono il più bello, che devo partecipare al banchetto.
E io ubbidisco. Resto qui, immobile, a osservare voi, ricchi prepotenti, che vi riempite lo stomaco fino a scoppiare, sdegnando il nostro stato di poveri e affamati.
Il banchetto prosegue, mio signore, il cibo è di vostro gradimento, lo capisco dalle risate incessanti che infestano l'aria.
Non resisto, padrone, perdonatemi.
Uno starnuto prende il sopravvento, echeggia nel silenzio che si è creato. Voi alzate lo sguardo fino a incontrare il mio, siete adirato.
Mi sgridate, mi frustate fino a farmi sanguinare le braccia, che uso per proteggermi il volto, mi dite che la mia punizione arriverà molto presto.
Non lo metto in dubbio.

La vita è così amara.


Ed eccomi qua, solo, nudo nel mezzo della notte, costretto a stare in piedi, senza poter riposare, senza poter riscaldarmi.
Potrei morire qui e non importerebbe a nessuno.
Le membra tremano per via del vento impetuoso che accarezza la mia pelle, i denti fanno rumore sbattendo tra di loro. Spero che lui non se ne accorga.
Le ferite delle frustate sono ancora lì, il sangue sgorga copioso, lo sento: è così caldo, scivola lungo il braccio, s'infila tra le mie dita e, goccia dopo goccia, cade al suolo.
Ho macchiato il pavimento. Quel rosso cremisi proveniente dal mio corpo indegno è sparso su tutta la superficie sulla quale poggiano i miei piedi.
Le forze mi stanno abbandonando, il freddo intorpidisce le mie gambe.


Devo resistere, devo farcela.




 

Note:
  1. Servi sumus, immo homines: in latino significa “Siamo servi, quindi uomini”. È una citazione leggermente modificata dell'Epistulæ ad Lucilium scritta da Seneca al suo amico Lucilio, nella quale elogiava l'amico perché egli trattava gli schiavi come membri della sua famiglia. Nell'originale, la citazione è “Servi sunt, immo homines”- “Sono schiavi, quindi uomini”.

Tutti i titoli delle flash – apparte l'ultimo – sono tratti da quest' “opera”.

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Storico / Vai alla pagina dell'autore: Larryx