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Autore: cuore di carta    14/11/2014    3 recensioni
Gwendolyn è una ragazza di sedici anni fisicamente nella norma, ama leggere e guardare film strappalacrime in compagnia della sua migliore amica Audrey Hepburn, una yorkshire. Ma non tutto è come sembra. Dall'età di nove anni soffre di una grave malattia che le ha impedito di vivere una normale vita, ed è proprio a causa di questo male che è costretta a trasferirsi nella grande città di Londra. La sua sola preoccupazione è quella di non far soffrire chi le sta intorno allontanando chiunque possa avvicinarsi al suo essere così distruttiva. Ma qualcosa cambierà, nel momento per lei più difficile, dove quel poco di felicità rimasta verrà messa a dura prova, avrà al suo fianco una piccola luce che la aiuterà regalandole un po' di quella vita che non ha mai potuto godere.
Riuscirà ad aprirsi mostrandosi in tutta la sua bellezza?
Ha messo un lucchetto nel suo cuore, chi sarà in grado di aprirlo?
A chiunque decida di immergersi nelle pagine della mia storia: buona lettura!
Tratto dalla storia.
[...] Vuoi sapere cosa sei Gwendolyn? Sei la debole e fragile margherita fiorita in un campo di rose rosse, così tanto invisibile, così tanto spettacolare.
COMPLETA.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Dolcetta, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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PROLOGO - GWENDOLYN.
Mi chiamo Gwendolyn.
Nome strano per un'italiana,eh?
La colpa è di mia madre. Nel periodo della gravidanza passava praticamente tutte le sue giornate a guardare "Ribellioni di Cuori", quella soap opera dove il protagonista maschile tradiva constantemente sua moglie Gwendolyn e lei non faceva altro che piangere, piangere e piangere. Com'è stata carina mia mamma ad avermi dato il nome di una donna tanto inutile, se vi foste visti anche solo un episodio capireste la stupidità femminile dove può arrivare.
E io non mi reputo stupida affatto.
Non ci somigliamo neanche fisicamente, lei una di quelle donne di rara bellezza, alta, snella, bionda e occhi azzurri. Lo stereotipo di come tutte le ragazze vorrebbero essere. Io mi reputo una ragazza assolutamente nella media, abbastanza bassa, magra, mora e con due occhi a palla marroni, nulla di ché.
Ho un carattere forte, non mi faccio mettere i piedi in testa da nessuno. Non sono debole e tanto meno fingo di esserlo.
Non ho tanti amici, anche se ne vorrei, ma non posso. Dai 10 anni, quando ho capito la gravità della mia malattia, ho deciso di mettere un muro tra me e le persone. E' giusto così, non mi piace fare del male alla gente. Lo so che dalla mia descrizione sembro una ragazza asociale e depressa, ma non è così, sorrido sempre solo per non far preoccupare nessuno, soprattutto i miei genitori che dalla mia nascita danno la vita per me. Da un po' sto peggiorando quindi siamo costretti a partire per Londra.
Sto facendo le valigie, è tutto pronto, ma risistemo di nuovo con cura i miei beni più cari solo perchè mi fa stare meglio e perchè ne sento un gran bisogno, i libri, i cd e i dvd.
Mi metto a rileggere le parti più belle dei libri e ad annusarli, ascolto il cd che più sento mio in questo momento ovvero Nothing has Changed di David Bowie, e rivedo per la millesima volta Forrest Gump.
Okay, ora sono pronta a partire sapendo che un giorno tornerò, più forte di prima, più forte che mai.
Sono da sempre un vulcano e nulla mi può spegnere, neanche uno stupido cancro.
  
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