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Autore: germangirl    15/11/2014    7 recensioni
Spoiler per 7x06 (ma che lo dico a fare…)
Jim, Rick e Katie pochi minuti prima del matrimonio
Traduzione di “Father of the Bride” di Bingblot
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Johanna Beckett, Kate Beckett, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Rick sembrava lo sposo più calmo che Jim avesse mai visto in tutta la sua vita. Stava conversando con il Giudice di Pace come se questi fosse un ospite invitato a una semplice cena.

Ma poi Jim con la coda dell’occhio vide una gamba dei pantaloni di Rick muoversi, come se lui stesse ballicchiando, sebbene fosse fermo in piedi, e comprese che lo sposo non era poi così rilassato come voleva apparire. Il signor Beckett non riusciva a capire se l’agitazione fosse dovuta ai nervi o all’eccitazione.

“Rick, spero che tu non abbia ripensamenti all’idea di sposare Katie” scherzò Jim avvicinandosi a lui.

“No” rispose fin troppo velocemente e con fin troppa enfasi, smentendo la sua calma apparente. “No. Sono pronto, Jim”

“Mi fa piacere saperlo”

Rick rise un po’ impacciato. “Non so se sia il caso di ammetterlo, ma in tutta onestà, Jim, sono pronto a sposare Kate da almeno tre anni”

Il padre della sposa fece una risatina. “Vedo dunque che la tua è una decisione impulsiva!” ci scherzò sopra per trattenere l’improvvisa ondata di emozione scatenata da quella frase. Quest’uomo – Jim lo sapeva bene – guardava Katie come il miracolo che essa aveva sempre rappresentato per lui, sin dal primo momento in cui gliela avevano messa fra le braccia all’ospedale, più di trenta anni fa, quando era solo un fagottino strillante e con il visino rosso. Sì, Richard Castle era quello giusto per Katie, si meritava sua figlia più di qualsiasi altro essere al mondo.

E in quel momento Jim sentì che l’ultimo, vago, inespresso dubbio scaturito dall’inspiegabile scomparsa di Rick era svanito per sempre. Rick Castle amava Katie, l’aveva aspettata, stava al suo fianco nonostante il pericolo, la sosteneva e la proteggeva da tanto tempo. E in nessun modo quest’uomo l’avrebbe volontariamente lasciata all’altare, né tanto meno sarebbe sparito per due mesi senza una parola.

Rick fece una risatina e poi si adombrò, incontrando gli occhi di Jim. “Siamo arrivati al momento del matrimonio in cui c’è il discorsetto “se fai soffrire mia figlia ti uccido”?”

Jim fece finta di essere sorpreso: “No, assolutamente no”

Rick sorrise e Jim assunse un’espressione impassibile, con la quale cercava a stento di trattenere una sonora risata: “Questo è il discorsetto “se la fai soffrire ti faccio sparare da Javier e Kevin”

Rick sbatté gli occhi un paio di volte e poi scoppiò a ridere, seguito da Jim: “Giusto, naturalmente. Avevo dimenticato che hai il tuo team personale di poliziotti che fanno il lavoro per te!”

“E’ chiaro”

Il sorriso svanì dalle labbra di Rick, che raddrizzò persino le spalle per darsi un tono e dichiarò con voce seria: “Amo davvero Kate, tantissimo. Farei qualsiasi cosa per lei”

Jim pose una mano sulla spalla dell’uomo di fronte a sé: “Lo so, Rick. Lo so da anni. E non mi preoccupo per quello”

“Grazie”

Jim esitò, poi aggiunse sotto voce: “Sarò orgoglioso di considerarti mio figlio. E so che, se la mamma di Katie fosse qui, la penserebbe allo stesso modo”

Rick sbatté gli occhi rapidamente, distolse lo sguardo e poi si schiarì la gola: “Grazie, Jim” aggiunse con la voce rotta per l’emozione. “Questo significa tantissimo per me”

“E so che non lo hai mai fatto però se vuoi, da oggi in poi, puoi chiamarmi papà”

Rick inghiottì a fatica. “Io… io potrei farlo qualche volta. Grazie”

Con la coda dell’occhio Jim colse un movimento in lontananza e vide che Martha era appena uscita dalla casa, seguita da Alexis. “Sembra che Katie sia pronta” osservò e Rick si voltò per guardare sua madre e sua figlia. E il sorriso che si aprì sul volto dell’uomo disse tutto – amore, felicità, speranza e sicurezza si dipinsero sul suo volto. Sì, Rick era decisamente più che pronto a sposare Katie.

Martha e Alexis si avvicinarono sorridendo e Martha incontrò lo sguardo di Jim, facendogli un impercettibile cenno con il capo. “E’ pronta” confermò quando li raggiunse e dette un bacio sulla guancia di Jim, facendo uno dei suoi tipici gesti teatrali che sarebbero sembrati affettati per chiunque ma che su Martha in qualche modo sembravano sempre naturali.

Jim sorrise, strinse dolcemente la spalla di Martha e si chinò per baciare Alexis sulla guancia. Quelle due donne sarebbero state la famiglia di Katie – e da adesso anche la sua. E fu felice di sapere che Katie stava per entrare in un nucleo tanto amorevole.

“Allora deduco che è tutto a posto” disse rivolgendosi ai tre.

Alexis sorrise, passando un braccio intorno alla vita di suo padre. “Andiamo, papà, faremmo meglio a metterci al nostro posto”

Jim si fermò ad osservare Rick che lasciava un bacio delicato sui capelli di Alexis, mormorandole alcune parole all’orecchio, e sorrise. Ecco un’altra cosa che amava di Rick: era certamente un padre amorevole. Katie non avrebbe potuto scegliere un uomo migliore come genitore dei suoi futuri nipoti, si disse Jim.

Il padre della sposa entrò in casa e si diresse al piano di sopra nella stanza che era stata temporaneamente destinata a Katie per prepararsi al grande evento. Bussò delicatamente alla porta semiaperta. “Katie?”

Lei si voltò e gli sorrise, sebbene ci fossero ancora tracce di lacrime sulle guance della donna. “Entra, papà”

A Jim mancò il respiro nel vederla. “Oh, Katie, sei bellissima” sospirò.

Katie sorrise. “Grazie, papà”

Ed era davvero bellissima. Il completo pantaloni bianco era molto più semplice e meno formale di un vestito da sposa e l’acconciatura e il trucco di Katie questa volta non avevano beneficiato delle lunghe ore e delle sapienti mani di chi l’aveva aiutata in occasione di quel matrimonio mancato. Ma nonostante questo era meravigliosa. E lui poté ammirarla liberamente, senza quegli intensi ricordi che lo avevano assalito la volta precedente, vedendola indossare l’abito di Johanna. Era stato felice che Kate lo portasse, sapeva che anche a Johanna avrebbe fatto piacere, ma era stato più difficile di quanto si aspettasse. Vedere sua figlia – tanto somigliante alla madre – nello stesso abito che aveva indossato Johanna, quello stesso vestito con cui lei aveva camminato lungo la navata della chiesa, gli aveva fatto rivivere quell’evento come se fosse successo solo pochi mesi prima e non come un ricordo risalente a oltre trent’anni fa.

Oh, Johanna, se tu potessi vedere la nostra piccola Katie adesso… Sentì un improvviso nodo alla gola: gli mancava Johanna, gli mancava il modo con cui sua moglie avrebbe abbracciato sua figlia, come le avrebbe sistemato i capelli e il trucco, tolto un’improbabile piega dal corpetto di pizzo solo per avere una scusa per stare accanto a Katie in questi ultimi minuti prima di affidarla a un altro uomo. Gli mancava il modo in cui Johanna lo avrebbe preso in giro per quella commozione che gli velava gli occhi e gli incrinava la voce, anche se sarebbe stata poi la prima a mettersi a piangere.

Una giostra di immagini e di ricordi gli affollarono la mente – la sua preziosa bambina, Katie che dormiva nella culla; una testarda Katie che, a cinque anni, insisteva di essere ormai cresciuta e pertanto non più bisognosa della lucetta notturna; una Katie adolescente, accoccolata a sua madre sotto una coperta dopo che uno sciocco ragazzetto le aveva spezzato il giovane cuore; la Katie ribelle (per Jim era sempre Katie, mai Becks), tutta vestita di nero; Katie e Madison, sedute con le teste vicine, a ridacchiare su qualcosa che era successo a scuola quel giorno. Katie magra e con quell’espressione spettrale il giorno del funerale di Johanna. Katie nella sua uniforme, appena entrata in polizia. Katie quasi totalmente devastata e severa quando gli disse che non poteva perdere un altro genitore ma che, se lui non si fosse mantenuto sobrio, non lo avrebbe mai più visto – l’unico ultimatum che aveva funzionato e che aveva spinto Jim sulla lunga via della disintossicazione. Katie che rideva mentre gli raccontava degli aneddoti su Rick nei primi anni della loro collaborazione.

Jim sbatté gli occhi, riportandosi mentalmente al presente, e si schiarì la gola: “Sei pronta?”

Lei rilasciò un respirò e annuì. “Sì, tutto pronto. E’ che… vorrei che mamma fosse qui”, ammise dolcemente.

Jim sospirò. Si era ripromesso di non piangere ma naturalmente sentì le lacrime che gli colmavano gli occhi. Ricacciò l’emozione giù per la gola. “Sarebbe così felice per te, orsacchiotta” riuscì a dire, chiamandola con il soprannome che usava quando era piccola, senza nemmeno accorgersene.

Lei sorrise a quel nomignolo. “Lo so”

“E darebbe il tormento a te e a Rick su quando ci regalerete dei nipotini” aggiunse, cercando di sorridere.

A Katie scappò una risata tremolante. “Oh sì, sarebbe proprio nel suo stile”

“Le piacerebbe Rick e lo approverebbe, proprio come faccio io” aggiunse, ricordandosi improvvisamente di una conversazione avuta tantissimi anni prima con Johanna a proposito di uno dei ragazzi di Katie al tempo del liceo, quando si erano lasciati andare a speculazioni su come sarebbe stato il futuro marito della loro unica figlia. O, per essere più precisi, Johanna aveva esternato ad alta voce i suoi pensieri mentre Jim aveva mantenuto la ferma convinzione che nessun uomo sarebbe mai stato degno della sua preziosa bambina. Jo si era limitata a prendere in giro suo marito, ricordandogli quanto fosse intelligente la loro Katie e pertanto in grado di incontrare quello giusto e sposarlo. E come sempre, pensò Jim, Johanna aveva avuto ragione. Katie aveva incontrato quello giusto e stava per sposarlo. “E’ un brav’uomo e ti ama”

Oh. Oh wow. A Jim mancò nuovamente il respiro di fronte al modo in cui l’espressione di Katie era cambiata: un sorriso radioso si era aperto sulle sue labbra e le aveva illuminato gli occhi. Aveva visto sua figlia in ogni stato d’animo, le era stato accanto in alcuni dei suoi momenti più felici e in quelli più tristi. Ma non l’aveva mai vista così sollevata e… stranamente serena come in quel momento.

“E lo amo anch’io, papà, tantissimo” confessò.

Jim non riuscì a trattenere una risata: “Lo so, Katie, ce lo hai scritto in faccia!”

Le si avvicinò e la abbracciò intensamente, chiudendo gli occhi di fronte a quelle lacrime pungenti. E pregò con ogni fibra del suo corpo che a Katie e Rick fossero concessi molti, moltissimi anni di felicità. E pensò a Johanna. Veglia su di loro, Jo, disse fra sé e sé.

E per quanto fosse assurdo, gli sembrò di sentire la risata di Johanna e di vederle un sorriso sul volto. Sentì la sua felicità per Katie e in qualche modo seppe che, ovunque fosse, lei approvava.

Si tirò indietro e depose un bacio sulla fronte di sua figlia. “Andiamo, qui c’è qualcuno che si deve sposare”

Sorrisi e lacrime si alternarono sul volto della giovane donna. “Ti voglio bene, papà” sussurrò, abbracciandolo per un altro secondo.

“Ti voglio bene anch’io, tesoro” le disse in modo quasi burbero.

La sposa si passò una mano sulle guance per rimuovere le lacrime che erano rimaste, poi gli regalò un sorriso e lo prese a braccetto. “Sono pronta” disse prendendo il semplice bouquet che Alexis aveva preparato.

Sì, era pronta.

E insieme, lui e Katie si incamminarono attraverso la casa verso Rick e la sua famiglia che li aspettavano all’esterno. Verso il futuro della sua bambina.

E Jim era felice.

La sua bambina stava per sposare l’uomo giusto, un uomo che l’amava, e dopo tutto cos’altro può desiderare un padre per la propria figlia?

 

Nota della traduttrice

Qualora non si fosse capito, nutro un amore sviscerato nei confronti di Jim Beckett e mi piacerebbe tanto vederlo di più in tv. Quando ho scoperto questa ff su fanfiction.net mi si è aperto il cuore! Bingblot mi ha concesso l’onore di tradurla in italiano ed eccola qui.

Grazie dunque all’autrice e, come sempre, al mio angelo custode e alla sua penna verde.

Un abbraccio,

Deb

  
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