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Autore: fiamma98    15/11/2014    0 recensioni
Niente ferisce, avvelena, ammala, quanto la delusione. Perché la delusione è un dolore che deriva sempre da una speranza svanita, una sconfitta che nasce sempre da una fiducia tradita cioè dal voltafaccia di qualcuno o qualcosa in cui credevamo.
Oriana Fallaci, Un cappello pieno di ciliege
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come una barchetta in un mare di pensieri

Stavo male,così male che nemmeno io mi rendevo conto di quanto..
Sentivo che la mia testa affondava pesantemente come una piccola barchetta sprofondata in un mare di pensieri..
Sentivo che i miei occhi erano talmente gonfi che del mondo intero vedevo solo una striscia,un minimo spiraglio da cui non potevo percepire niente..
Sentivo le mie ossa sempre più fragili ,e i muscoli più ai loro comandi.
Sentivo la più grande rivoluzione del ventesimo secolo che un qualsiasi paese sia mai riuscito  a portare avanti..ma dentro di me..
Vedevo ombre, intorno a me, risate sagaci, sorrisi falsi, braccia che si divincolavano e mi afferravano, mi portavano via, via da te, da tutti e da tutto..
E con i miei occhi, i miei poveri occhi, se ancora così li posso chiamare,imploravo un tuo sguardo, uno dei tuoi magnifici e profondi sguardi,uno di quelli che erano sempre riusciti a farmi star bene, anche durante la peggiore crisi..
E con i miei occhi, non più poveri ma odiosi occhi, vedevo te, te che non destinavi più a me i tuoi sguardi.. Non ero più io quella che abbracciavi stretta stretta per ogni minuto che ci restava di stare insieme,non ero più io quella a cui raccontavi barzellette stupide e anche un po' incapibili per strapparmi un sorriso di bocca, non ero più io...capisci? E addirittura non ero più io la persona con cui ti confidavi, con cui ti sentivi te stesso, di cui non avevi paura, di cui ti fidavi..non ero più io.. Chi era ora? Chi era che ti avvolgeva tra le sue braccia morbide e affettuose..?
Su quel letto, quel letto in cui ci eravamo scambiati una passione indescrivibile,ora c'ero io, distrutta dal dolore, piegata in due dalla sofferenza, piangente come mai.. 
Non voglio essere una delle tante.. Io voglio ancora essere la ragione per cui la màttina ti alzi, nonostante tutto e tutti, e affronti il mondo con le tue sole forze.. 
Voglio ancora essere io l'unica ragazza snervante,irritante, insistente,irascibile, ossessiva, infantile e sciocca che ti ha fatto innamorare così tanto.. Voglio essere ancora io quella che ti rende felice, di una felicità non esprimibile a parole, di una felicità impossibile da spiegare o da raccontare, di un' unica e sincera felicità : quella vera 
  
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