Faceva davvero caldo quella sera, l'aria era talmente pesante da rendere quasi difficile respirare.

Paul, George e Ringo entrarono in casa tornando dalla spiaggia dove erano stati per tutto il giorno, John era invece tornato prima.
"Ho una cosa importante da fare" aveva detto, lasciando così i tre ragazzi a prendere il sole sulla sabbia rovente di un pomeriggio d'Agosto.

Paul si gettò sul divano stravolto, aveva solo voglia di restare così per tutta la sera.
Al pensiero di come doveva apparire gli scappò una risatina, era stanco anche durante una vacanza.
John e Ringo si scambiarono qualche sguardo d'intesa, cosa che Paul notò, ma a cui non diede molto peso.

Dopo qualche minuto George disse: "Ragazzi, vi va di uscire questa sera?"
Paul, senza dire una parola, prese un cuscino e con un mugolio se lo mise in faccia, facendo capire al compagno che quella sera proprio non ce l'avrebbe fatta.
Ringo accettò, mentre John si giustificò dicendo di avere un forte mal di testa.
Così George e Ringo si prepararono e, dopo una decina di minuti, uscirono di casa salutando i due amici e lanciando sguardi d'intesa a John.
Paul lo notò ancora e questa volta si insospettì.

Quando i due chiusero la porta e i loro passi non si udirono più, John si diresse verso Paul con un sorriso malizioso e, dopo averlo fatto alzare, con grande divertimento del più piccolo, si mise dietro di lui e legò una benda sui suoi occhi.
Si avvicinò al suo orecchio e con un soffio disse: "Ora vieni, c'è una cosa speciale per te."
A Paul spuntò un sorriso enorme sul volto, adorava i rari momenti di dolcezza di John.
Tanto rari quanto romantici però, lo doveva ammettere.
John fece muovere a Paul i primi passi, tenendolo ben stretto a se e facendo attenzione a dove il più piccolo mettesse i piedi.
Paul non diceva nulla, solamente si faceva scappare qualche risatina compiaciuta, emozionato dalla dolcezza del momento, facendosi trasportare dalle possenti mani di John.

Si fermarono, la mano di John percorse il contorno del viso di Paul e gli accarezzò dolcemente la guancia, causando un brivido al ragazzo che gli percorse tutta la spina dorsale.
John sapeva esattamente come muoversi su di lui.
Gli posò dolcemente e ripetutamente le labbra sul collo, facendolo sussultare e e gemere lievemente.

Gli tolse attentamente la benda dagli occhi, Paul si ritrovò nel cortile esterno sul retro della casa e il suo cuore si sciolse alla vista di ciò che John aveva preparato.
Aveva riempito di candele di ogni forma e colore tutto il cortile e l'acqua della piccola piscina era ricoperta da petali di rosa che fluttuavano leggeri a pelo d'acqua.
Il pensiero che tutto ciò era stato preparato per lui, solo per lui, fece sentire Paul la persona più importante del mondo; era in momenti come questi che capiva di amare John come non aveva mai amato nessuno nella sua vita.

Si girò senza parole e guardò John, che osservava il suo stupore con uno sguardo compiaciuto.
"Allora, che ne dici?"
"Dico che è perfetto, tu sei perfetto" e dicendo così Paul prese John per la maglietta nera e avvicinò le loro labbra facendole unire in un bacio pieno d'amore.
"Ho bisogno di te" sussurrò John staccandosi per un secondo dalle labbra dell'amante, per poi accanirsi su esse come se la sua vita realmente dipendesse da quel bacio.
Paul strinse le mani tra i capelli ramati del compagno, amava quei capelli sempre ribelli e scompigliati.

Dopo qualche secondo John si staccò ancora e guardò Paul con un aria divertita.
Paul capì che aveva avuto un'idea, ma non riusciva ad immaginare cosa fosse.
"Cosa c'è John?"
Lui non rispose, ma prese Paul tra le braccia e si buttò in piscina accompagnato da un urlo di stupore del più piccolo.
Uscirono dall'acqua entrambi ridendo e rimasero a pelo d'acqua per qualche secondo.

John guardò Paul, la luce delle candele gli illuminava appena il volto e ne delineava li profilo perfetto.
Si avvicinò ancora a lui e lo strinse a sé, gli mise una mano sotto la maglietta che ancora indossava e sentì Paul sussultare al contatto.
Cominciò a posargli leggeri baci sul collo e Paul capì che voleva amarlo proprio lì, in quel momento.
Mise le mani sulla maglietta di John e gliela sfilò e così fece il più grande con la sua.

"Ho bisogno di te" ripeté John.
I due ragazzi si guardarono, uno di quegli sguardi che spesso si scambiavano, dolci, pieni d'amore e di significato.
Paul accarezzò le labbra del più grande delineandone il contorno con un dito, poi passò alla guancia, descrivendo piccoli cerchi su di essa e facendo un lieve solletico a John.
Scese poi sul petto e lo accarezzò arrivando in fine sull'addome.
Slacciò la cintura che stretta alla vita potendogli così togliere i pantaloni di pelle che gli fascinavano le gambe.
Lo baciò ancora e ancora, poi si avvicinò al suo orecchio e sussurrò lievemente:"Anche io ho bisogno di te, John. Ne ho bisogno ora più che mai".
John sorrise e con leggerezza aiutò Paul a spogliarsi.
Quella sera i due ragazzi si amarono come mai avevano fatto prima, scoprendo così quanto fossero importanti ed essenziali l'uno per l'altro.







Note dell'autrice: salve a tutti :)
Allora, ho scritto questa storia partecipando all'iniziativa secondo me carnissima della pagina di facebook "two of us".
Ci ho messo un po' a trovare l'ispirazione, ma per fortuna alla fine ce l'ho fatta ahahah :D
Mi sono divertita molto a scriverla, quindi ringrazio Kia85 per aver avuto questa bellissima idea!
Ci sentiamo domani con il nuovo capitolo di "Like dreamers do"
Un bacio,
Beatlesvoice