"Lo so, lo so, ma ci divertiremo un mondo invece..." le rispose un ragazzo dai capelli castani.
Una partita a campana e la bambina era salva. Il ragazzo peró...
"Jack!" gridò la bambina.
Jack stava sprofondando nella gelida oscuritá del laghetto.
"Jack!" continuava a ripetere lei correndo a casa.
Non piu di cinque minuti dopo, sul lago c'era la madre ed altre persone. Piangevano.
Mary era nel bosco li accanto. Camminava piangendo e non guardava cosa aveva davanti. Una ragnatela piena di rugiada le si appiccicò alla faccia e lei vide come un flash. Si bloccó ed aprí gli occhi.
"Salve, mia padrona" disse una voce.
"P... padrona?" sussurrò tra i singhiozzi immobile.
"Mi avete invocato. Ditemi il vostro desiderio ed io lo esaudirò. Uno solo il prezzo: la vostra anima."
"Invocato... desiderio... anima? Che significa?" gridó disperata guardandosi attorno.
"Se c'é una cosa che volete, stipulate un contratto con me ed io vi aiuteró ad ottenerla, in cambio della vostra anima. Allora, accettate, Signorina?"
"Qual'é il tuo nome? Cosa sei?" domandò la bambina.
"Il mio nome é Claude Faustus. Sono un demone. Il contratto, accettate oppure no?"
"Io..."
"Il vostro desiderio?" la incalzò il demone.
La bambina rifletté un secondo.
"Fai ritornare mio fratello, Claude. In cambio ti darò la mia anima." decise Mary.
"Il contratto é stipulato, padroncina." disse Claude. Una stella a cinque punte apparve sul braccio destro della bambina. Un uomo slanciato uscí da dietro un albero e si inchinò davanti a Mary, nuovamente in lacrime.
"Padroncina..."
"Vieni Claude, al laghetto." sussurrò lei.
Mary corse al laghetto. Si voltò ma il demone non c'era.
"Claude? Dove sei?" lo chiamò.
"Qui, padroncina." le rispose scendendo da una pianta.
"Là é il lago. Mio fratello deve tornare. Vivo, come da contratto." singhiozzò lei
"Si, mia padrona" si inchinò il demone. Poi si voltò verso il lago.
"Non... vai?" chiese la bambina.
"Non ora, padroncina. C'é troppa gente. Aspettiamo qualche ora."
Mary annuí.
"Non fate cosí, riavrete vostro fratello." disse il demone inginocchiandosi davanti a lei e porgendole un fazzoletto.
La bambina non poteva sapere che il demone le stesse mentendo. Non poteva far ritornare le persone.
Rimasero tutto il giorno li, Claude preparò una tazza di the alla bambina ed aspettarono. La sera non c'era piu nessuno e lo strato di ghiaccio si era riformato. Claude andó sul lago e camminò un po. La luna splendeva alta quando un leggero scricchiolio attirò la sua attenzione. Si voltó di scatto. Una sagoma s'intravide sotto il ghiaccio.
"Ma cosa..." sussurrò.
La bambina era senza parole.
Un ragazzo coi capelli bianchi apparve dopo aver rotto il lastrone di ghiaccio.
Il demone era impietrito. Lui non aveva fatto niente, perché quel ragazzo stava tornando? Che lui sapesse, era l'unico demone nei dintorni... dunque Mary non poteva aver fatto contratti con altri.
Tornó da Mary non appena il ragazzo posò i piedi sulla superficie dell'acqua, ghiacciandola.
"Jack!" gridò lei felice correndogli incontro. Claude la lasciò fare.
"Jack..." ripeté saltandogli al collo ed abbracciandolo. Era gelido. Il ragazzo era confuso.
"Chi... sei?" le chiese osservandola.
Mary sgranò gli occhi.
"Sono Mary, tua sorella... ti ricordi? Giocavamo a campana qui, oggi. Sei caduto in acqua... Jack!" esclamò la bambina prendendogli il volto tra le mani.
"Padroncina, non ricorda. Inutili tentativi." spiegó Claude, ancor piu freddo di Jack stesso.
"Tu... ti avevo chiesto di farlo tornare!" gridò la bambina camminando verso di lui.
"L'accordo era di farlo tornare." disse il demone. Mary si fermò. Tornó indietro e guardò suo fratello. Si inginocchiò e si prese la testa tra le mani.
"Claude... non ricorda nulla..."singhiozzò.
"Però é qui, ed é questo che conta. Te l' ho promesso... dunque... Claude Faustus,prendi la mia anima." gli disse. Jack era confuso.
Il demone era stupito. Non aveva fatto assolutamente nulla eppure aveva cibo pronto. Claude sorrise e si avvicinó al volto della bambina. Con i denti le ferí le labbra e da li prese la sua anima. Jack aveva visto tutto e scattó.
"Cosa stai facendo?" gridò.
"Ho fatto un contratto al quale tengo fede... onestamente, incarico molto breve e un'anima non molto saporita" commentó Claude quando finí di nutrirsi.
"Buona giornata, Jack" gli sorrise portandosi via il corpo vuoto della bambina. Jack era impietrito. Cos'era quello? Cosa aveva fatto a quella bambina?